eta*beta
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esattamente quello di cui non si tiene conto valutando la trasformazione del sistema di trasporto da svilupparetenendo conto degli enormi margini di progresso
esattamente quello di cui non si tiene conto valutando la trasformazione del sistema di trasporto da svilupparetenendo conto degli enormi margini di progresso
Si sta parlando di metodologia e non di opportunità, e forse proprio la metodologia se applicata potrebbe creare opportunità , siamo proprio sicuri che il contadino / mezzadro dell'ovest USA visse quella transizione in maniera positiva? Basta leggersi 'Furore' di Steinbach per avere un idea che anche quella di transizione non fu per nulla un opportunità nei primi anni, se non per pochi, la grande massa visse quel passaggio come un trauma ed un impoverimento generale. Poi l'applicazione di metodologie e i cambiamenti sociali, spesso forzati e 'violenti' fecero diventare quella transizione un opportunità, noi abbiamo un altra struttura sociale che ci potrebbe permettere , programmando, di avere una transazione meno traumatica e violenta di allora.
Questo sicuramente ma c'è un ma grosso come una casa, ovvero l'eventuale evoluzione di tale tecnologia, oggi si da troppo spesso per scontato che da qui a dieci anni la tecnologia delle batteria farà un balzo avanti enorme, il punto è che rimaniamo nel campo delle ipotesi, le stesse batterie a stato solido che sono alla porta non promettono per ora di rivoluzionare questo mondo
L'alternativa come detto è il battery swap, con stazioni automatizzate di cambio batteria, altre soluzioni al momento non ce ne sono
il problema è che i margini di progresso sulla tecnologia attuale sono pochi, risicati e limitati da precisi paletti di natura fisica, che più che paletti sono piloni in cemento armato. Come ho già scritto più volte in passato, quand'anche domani mattina arrivasse direttamente da Paperopoli Archimede Pitagorico con una batteria da 300 kWh grande e pesante quanto una scatola da scarpe, che costasse 100 euro e si potesse ricaricare in cinque minuti, resterebbe e anzi sarebbe amplificato il problema della stazione di ricarica. Le infrastrutture necessarie per rendere capillare la ricarica rapida in modo da rendere l'auto elettrica accessibile anche a chi non ha modo di ricaricarla a casa comportano investimenti faraonici a fronte di un beneficio del tutto marginale, dato che, come più volte detto e mai smentito, marginale è il contributo del traffico privato alle emissioni complessive. Che poi in sè l'auto elettrica abbia anche molte (vabbè, diciamo alcune....) qualità sono sempre stato il primo a dirlo, ma il problema non è l'auto.esattamente quello di cui non si tiene conto valutando la trasformazione del sistema di trasporto da sviluppare
questo è un problema di visione, ovvero immaginare il futuro come una proiezione del presente, la storia dell'innovazione è invece foriera di rivoluzioni tecnologiche e sistemicheil problema è che i margini di progresso sulla tecnologia attuale sono pochi, risicati e limitati da precisi paletti di natura fisica, che più che paletti sono piloni in cemento armato.
e chi dice che si potrà ricorrere in modo esclusivo a batterie?con una batteria da 300 kWh grande e pesante quanto una scatola da scarpe
non si tratta di beneficio, ma di non precipitare nell'inabitabilità (per la nostra specie in primis) del pianetabeneficio del tutto marginale
Come accadde per l'estrazione, trasporto, raffinazione e distribuzione dei carburanti, con un mondo assai meno tecnologico di ora.Le infrastrutture necessarie per rendere capillare la ricarica rapida in modo da rendere l'auto elettrica accessibile anche a chi non ha modo di ricaricarla a casa comportano investimenti faraonici
Infatti, è il sistema globale energetico, industriale, e dei trasporti merci e persone.il problema non è l'auto
Vedi sopra: il contesto era molto diverso, il sistema partiva da zero e soprattutto la diffusione della nuova tecnologia non è stata forzata, nè qualche genio dell'epoca ha pensato di vietare la circolazione ai cavalli a partire dal 1925, semplicemente il sistema si è autosostenuto.Come accadde per l'estrazione, trasporto, raffinazione e distribuzione dei carburanti, con un mondo assai meno tecnologico di ora.
Appunto, sistema di cui il trasporto individuale delle persone certamente non è nella top ten delle fonti emissive.Infatti, è il sistema globale energetico, industriale, e dei trasporti merci e persone.
A proposito, ho appena visto un video in cui uno dei soliti youtuber racconta l'esperienza di una sua conoscente.
dal minuto 2:20 al 5:50 (poi ci sono vari altri commenti personali suoi.
Ovviamente prendo per buono il racconto, non avendo niente in mano, comunque questa signora ha acquistato la scorsa estate una 500 elettrica a prezzo pieno (34.000 euro), evidentemente non potendo beneficiare di incentivi. Nei mesi a seguire si è resa conto di aver sbagliato acquisto, in quanto non disponeva di wall box e con il contatore condominiale ogni notte era un incubo, così sette mesi e 5500 km dopo dopo ha deciso di cambiarla. Dopo aver girato otto concessionari, quello più "generoso" ha offerto 21.000 euro se ne acquistava una da 40.000.... praticamente metà del valore iniziale.
Ok, la signora è stata evidentemente incauta nell'acquisto, ma ho la sensazione che la svalutazione delle EV, soprattutto in questa fase in cui gli aggiornamenti sono continui, sia veramente molto pesante.
fonte? numeri ufficiali? a me non tornano...il trasporto individuale delle persone certamente non è nella top ten delle fonti emissive
zagoguitarhero - 2 giorni fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa