Questo è il testo dell'articolo
Il cedimento di una bombola al rifornimento di una A3 a metano presso la
stazione di servizio Shell-EonGasMobil di Achern (Baden-Württemberg, Germania) rischia di aprire una discussione infinita sulla sicurezza e, dall'altra, di mettere a rischio la strategia e lo sviluppo del settore CNG del gruppo VW.
La notizia è giunta giusto alla vigilia di Natale e vi proponiamo la traduzione del testo del comunicato del
"Polizeipräsidium Offenburg":
"Durante il rifornimento di una Audi A3 con gas naturale, lunedì pomeriggio
(24 dicembre 2018, n.d.t.) alle 12.30 vi è stato un incidente in una stazione di servizio sulla L87. Durante la procedura di rifornimento, il serbatoio del carburante del veicolo è esploso e ha ferito gravemente l'autista di 34 anni che si trovata dietro l'auto. È stato immediatamente portato in una clinica dal servizio di ambulanza. I detriti scagliati intorno hanno danneggiato altri tre veicoli e il distributore stesso di gas naturale. Non ci sono state perdite di gas dal sistema. Secondo le stime iniziali il danno ammonta a circa 70.000 Euro. Un perito è stato incaricato di chiarire la causa dell'incidente."
Aggiornamento del 28.12.2018: il guidatore ferito è uscito dall'ospedale il 27 dicembre, come viene riferito da
questa notizia , quindi si può presupporre che le ferite riportate non fossero così gravi. Una notizia in ogni caso positiva nell'attesa di conoscere l'esito delle perizia.
Aggiornamento del 31.12.2018: in un
articolo della "Archer-und Bühler Bote" del 27 dicembre si legge che
"Con rammarico, l'Audi Group ha preso atto dell'incidente al serbatoio a Achern. "La nostra solidarietà va al ferito e ai suoi familiari", afferma la portavoce Regine Hurth su richiesta di bnn.de. Non commenta l'incidente perché non ci sono ancora analisi esatte. "Questi casi eccezionali vengono esaminati da esperti indipendenti e specialisti Audi. Ci vorrà del tempo." Il responsabile dei vigili del fuoco ha affermato che
"ci sarebbero potuti essere da quattro a sei morti nella peggiore delle ipotesi se una famiglia fosse stata nell'auto vicina a quella dove vi è stata l'esplosione in quanto i detriti hanno infranto i vetri dell'auto in questione e sono volati fino a cinquanta metri di distanza danneggiando ulteriori due auto e la colonnina di rifornimento del metano."
(Link originale del tweet del giornale locale Acher-und Bühler Bote")
Attesa per l'esito della perizia, ma una presa di posizione del costruttore dell'auto oppure delle bombole deve essere sollecita
Fin qui le informazioni reperite. Dopo il
caso delle bombole arrugginite, un'altra tegola arriva adesso dalle bombole CNG4 in composito. Bisognerà attendere l'esito della perizia per capire cosa sia effettivamente successo tenendo conto che questa volta il ferimento del conducente, da quanto apprendiamo, è stato «grave» ed a cui va tutta la nostra solidarietà e l'auspicio che possa rimettersi velocemente e senza conseguenze permanenti.
Sui social media si è sviluppata una forte discussione sulla sicurezza delle vetture in questione, spesso condita da pregiudizi e da «sputasentenze» come oggi purtroppo è in voga senza capacità di analisi e, soprattutto, di sangue freddo.
Il gruppo VW ha puntato sulla mobilità a metano/biometano/metano sintetico scegliendo sia per motivi di contenimento di peso, e quindi di minori consumi, che propriamente per sicurezza tale tipologia di bombole. Questo incidente, che è bene evidenziare unico nel suo genere finora in Europa, rischia di vanificare in parte tale sforzo.
È altresì opportuno puntualizzare che si tratta di un unico episodio e che si tratterà di attendere l'esito della perizia tecnica. Passerà quindi del tempo e qui ci permettiamo di sollecitare una presa di posizione da parte del gruppo di Wolfsburg e/o della marca di Ingolstadt oppure del produttore delle bombole, che, possiamo solo immaginare, siano in riunione di emergenza continua dalla vigilia di Natale.
Evitare ora eccessi di allarmismo da parte di tutti i soggetti, utenti e distributori di metano
Quello che potrebbe accadere, infatti, è l'instaurarsi di una situazione irrazionale e ingiustificata di timore, se non di panico, non solo da parte dei possessori di auto con tale tipologia di bombole, ma anche dei distributori di metano, come avvenuto nel recente passato. Forse il consiglio che ci permettiamo di dare è, da qui in avanti, di non mettersi dietro all'auto durante il rifornimento, solo come misura precauzionale.
In sintesi,
"calma e sangue freddo" senza scatenare una "guerra di religione"
acciaio contro composito.
Qui ne va oltretutto della credibilità del settore e dell'utilizzo di tale tecnologia perché gli standard di sicurezza sono ben stabiliti dalle normativa Unece R110.
Chiarire quindi responsabilità, cause e rassicurare gli utenti sarà quindi prioritario. Sperando che, come peraltro già avvenuto in passato, non venga visto in malo modo chi riferisce di questi episodi. Noi di
metanoauto.com ne sappiamo qualcosa ma, anche questa volta, non possiamo esimerci dal riferirne.
Non c'è scritto da nessuna parte in che modo le bombole della vettura in questione sono state riqualificate,ma essendo avvenuto in germania è lecito pensare che,se la vettura aveva più di 4-5 anni,siano state solo controllate visivamente come prevedono le norme tedesche.
A differenza di quelle italiane che impongono lo smontaggio e la sostituzione con bombole sottoposte ai dovuti collaudi che servono proprio per evitare episodi simili.
Quanti casi di bombole di metano che saltano avete sentito in italia negli ultimi anni?
Vorrà dire che il modo di revisionare le bombole che usiamo in italia funziona se questi incidenti,rari per fortuna,capitano più in germania che da noi.