Dal punto di vista "prodotto" sono sicuro che l'obbiettivo è stato centrato. Tonale si presenta bene, molto bene.
Io di Alfa ne ho avute "solo" cinque (iniziando da Alfetta 2000, dopo un po' di Fiat, poi 156, 2 159, adesso una Giulia), potrei definirmi Alfista ammesso che oggi abbia ancora senso esserlo. Tonale, tolto il trilobo frontale, potrebbe essere VW, Audi, Skoda, Kia, Peugeot, cosa c'è di Alfa? Il feeling di guida, interessa? La meccanica? Tonale il suv di famiglia che vince le corse? Ma quando mai? Tutta roba che ormai ha senso solo al museo Alfa, l'unico posto dove assume significato, senso, grandezza. Lì c'è il giusto contesto dove può essere rievocato, capito, apprezzato e, per dinosauri come noi (mi permetto senza offesa), goduto.
Ma pretendere di trasferirlo in un prodotto moderno frutto di tecnologie ormai lontane da quelle che crearono il mito Alfa mi sembra una specie di falso storico.
Ripeto, nulla togliendo al prodotto presentato, in cui lo sforzo per allinearlo alla concorrenza è più che apprezzabile, anzi era pure ora.
Anche qui però emerge una sostanziale differenza col passato e la tradizione del biscione: Alfa Romeo non inseguiva la concorrenza, non rincorreva soluzioni tecniche già viste: al contrario anticipava i tempi, stava un passo avanti tecnologicanente, osava ed il mercato gli dava ragione (e i concorrenti costretti a rincorrere e mica sempre ci riuscivano). Così è nato il mito.
Questo era l'Alfa che oggi non esiste più. Con Tonale dove hanno osato? Dove hanno anticipato i tempi? Forse col mettere l'assistente vocale per fare ordini online ed il bagagliaio che si apre da solo quando arriva il corriere col pacco? Please, non fatemi citare di come la penso sull'argomento una delle battute storiche del ragioner Fantozzi...