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Consegna corrieri

La cosa peggiore è che ci vorrà tanto tempo per portare un competitor a offrire lo stesso servizio di quello che ha chiuso, nelfrattempo la gente farà un passo indietro e ritornerà a cercare il negozio fisico, piccolo o grande che sia. Oggi c'è Amazon e funziona ma nulla è eterno.

In realtà ci sono ma qualcuno (cinese) è già fallito la scorsa estate.

Amazon credo stia facendo un'operazione intelligente: sposa i territori, assume e forma personale. Adesso si fa vedere coi suoi furgoni ed i suoi "commessi". Credo proprio per ridurre i problemi di perdite lungo il percorso.
A breve pare aprirà anche spazi fisici.

Chi invece rimarrà legato al modello "megacenter" e logistica demandata a sotto cooperative che falliscono ogni 6 mesi ...
 
In realtà ci sono ma qualcuno (cinese) è già fallito la scorsa estate.

Amazon credo stia facendo un'operazione intelligente: sposa i territori, assume e forma personale. Adesso si fa vedere coi suoi furgoni ed i suoi "commessi". Credo proprio per ridurre i problemi di perdite lungo il percorso.
A breve pare aprirà anche spazi fisici.

Chi invece rimarrà legato al modello "megacenter" e logistica demandata a sotto cooperative che falliscono ogni 6 mesi ...
sì ha già i suoi depositi sia in italia che ovviamente in tutto il mondo, questo fa sì che se il prodotto si trova in un deposito vicino casa a qualche mio conoscente è arrivato addirittura in mezza giornata, non so se Amazon lo fa ma Wish ha creato pure una rete di piccoli negozianti (Wish Local) che fanno da centro di raccolta dei pacchi (come Amazon) ma in più hanno una serie di prodotti da tenere in negozio in modo da averli già disponibili al momento dell'ordine, quindi il cliente ordina chessò uno smartwatch e wish ti avvisa che a 3km c'è un negozio che ce l'ha già disponibile. Comunque fra pandemia e queste nuove forme di commercio la gente comincia a riscoprire il piacere di passeggiare e fare shopping dal vivo, il desiderio è una cosa da assolvere nell'immediato, il tempo è nemico del desiderio (questa la deposito pure). Se nel negozio in centro vedo una camicia che mi piace rifletto 30 secondi, entro e la compro, il problema non è il prezzo (quei 30 secondi servono a valutare se ne vale la pena o no). Quando clicchiamo "aggiungi al carrello" e "conferma acquisto" stai assolvendo un desiderio istantaneo, nell'immediato sei felice ma nei 2 giorni d'attesa il desiderio comincia ad affievolirsi, hai sì risparmiato ma sei meno felice, tant'è che tutti gli spot di ecommerce puntano a valorizzare SOLO il click dell'avvenuto acquisto perchè è quello il momento di massima soddisfazione.
 
Se compro un libro (o...una macchina), IMHO il momento di massima soddisfazione si verifica quando lo leggo (o quando inizio a guidarla)

NON il momento dell'acquisto

Cerco di essere razionale
 
Quando clicchiamo "aggiungi al carrello" e "conferma acquisto" stai assolvendo un desiderio istantaneo, nell'immediato sei felice ma nei 2 giorni d'attesa il desiderio comincia ad affievolirsi, hai sì risparmiato ma sei meno felice, tant'è che tutti gli spot di ecommerce puntano a valorizzare SOLO il click dell'avvenuto acquisto perchè è quello il momento di massima soddisfazione.

Effettivamente mi è capitato di comprare online,quasi sempre da privati però,e il discorso torna.
Vedi qualcosa che ti piace,concludi l'acquisto e sei gasatissimo.
Poi mentre aspetti magari l'entusiasmo passa e ora che arriva hai quasi perso interesse.
Credo che nella società attuale ci sia sempre meno tempo per godersi le cose perchè c'è immediatamente qualcos'altro che non hai ancora da desiderare e da comprare.
 
sì ha già i suoi depositi sia in italia che ovviamente in tutto il mondo, questo fa sì che se il prodotto si trova in un deposito vicino casa a qualche mio conoscente è arrivato addirittura in mezza giornata, non so se Amazon lo fa ma Wish ha creato pure una rete di piccoli negozianti (Wish Local) che fanno da centro di raccolta dei pacchi (come Amazon) ma in più hanno una serie di prodotti da tenere in negozio in modo da averli già disponibili al momento dell'ordine, quindi il cliente ordina chessò uno smartwatch e wish ti avvisa che a 3km c'è un negozio che ce l'ha già disponibile. Comunque fra pandemia e queste nuove forme di commercio la gente comincia a riscoprire il piacere di passeggiare e fare shopping dal vivo, il desiderio è una cosa da assolvere nell'immediato, il tempo è nemico del desiderio (questa la deposito pure). Se nel negozio in centro vedo una camicia che mi piace rifletto 30 secondi, entro e la compro, il problema non è il prezzo (quei 30 secondi servono a valutare se ne vale la pena o no). Quando clicchiamo "aggiungi al carrello" e "conferma acquisto" stai assolvendo un desiderio istantaneo, nell'immediato sei felice ma nei 2 giorni d'attesa il desiderio comincia ad affievolirsi, hai sì risparmiato ma sei meno felice, tant'è che tutti gli spot di ecommerce puntano a valorizzare SOLO il click dell'avvenuto acquisto perchè è quello il momento di massima soddisfazione.

discorso interessante.

Io aborrisco acquistare abbigliamento online.
Al massimo potrei riordinare una cosa già in mio possesso.
Ma solo forse.
Oppure qualcosa che è da puro lavoro.
Idem le scarpe. Anche le antinfortunistiche che non sono così diffuse ovunque, le devo provare sotto i miei piedi.

Non è una questione del come mi sta ma proprio SE mi sta.

In genere invece compro online perché MI SERVE quella cosa.
E spesso cerco quella perché risponde alle mie esigenze.
 
Effettivamente io non ho mai capito come facciano molte persone a comprare l'abbigliamento online.
O hanno un fisico che corrisponde perfettamente a una taglia (anche se ogni marchio veste diversamente).
O qualsiasi cosa si mettono gli piace o gli sta bene.

Ma io già nei negozi potendo provare i capi di solito non trovo quasi nulla che mi piace.
Se poi trovo qualcosa che mi piace di solito non c'è la taglia che mi serve.
Se mi sta bene di larghezza devo comunque accorciare un po' i pantaloni,se le maniche sono della lunghezza giusta i bottoni sul torace tirano e quello del colletto proprio non arriva.
Se trovo la taglia che mi serve comunque non mi piace come mi sta,anche se magari sullo scaffale sembrava un bel capo,e non compro nulla.

Forse online potrebbe essere più facile a patto di adattarsi.
Della serie l'ho comprato,che mi piaccia o meno adesso devo indossarlo e basta.

Ma tanti rimandano indietro,cambiano taglia,scelgono altro.
Mi sembra un tour de force ancora maggiore rispetto ad andare fisicamente per negozi.
 
l'altro giorno ho acquistato un paio di jeans in un negozio, per pigrizia li provo a casa ed erano larghissimi, eppure la taglia corrispondeva a quella che porto solitamente, li cambio e stavolta li provo lì stesso, ho dovuto prendere 2 taglie in meno. Stesso negozio stesso giorno vedo un maglione che mi piace, stavolta lo provo (assieme ai jeans del cambio ahahah) mi stava strettissimo, ho dovuto prendere la XL quando solitamente spazio fra M e L. Comunque sono convinto che prima o poi si riscoprirà il piacere dell'acquisto nel negozio fisico, ci vorrà un pò di tempo ma secondo me ha tutti gli ingredienti per rendere appagante sia l'esperienza d'acquisto sia la noia del reso e l'attesa dell'oggetto cambiato. Ripeto vado contro i miei interessi ma il centro commerciale è a parer mio il sistema che offre più servizi e meno disagi
 
l'altro giorno ho acquistato un paio di jeans in un negozio, per pigrizia li provo a casa ed erano larghissimi, eppure la taglia corrispondeva a quella che porto solitamente, li cambio e stavolta li provo lì stesso, ho dovuto prendere 2 taglie in meno. Stesso negozio stesso giorno vedo un maglione che mi piace, stavolta lo provo (assieme ai jeans del cambio ahahah) mi stava strettissimo, ho dovuto prendere la XL quando solitamente spazio fra M e L. Comunque sono convinto che prima o poi si riscoprirà il piacere dell'acquisto nel negozio fisico

Per tutti gli altri articoli sono d'accordo.
Se si tratta di vestiario invece auspico ovviamente che si torni a comprarli in negozio,solo che non ci vedo alcun piacere.
E' sempre stato un incubo per me.
Non ne parliamo poi se non c'è la possibilità di provare e si deve tornare indietro per effettuare il reso e scegliere qualcos'altro.
 
Basta verificare l'origine del prodotto e se anche lui compra dall'altra parte del mondo lasciarlo li.
Io almeno sugli alimentari già da anni cerco,almeno quando non è proprio impossibile,di comprare prodotti il più possibile locali o almeno nazionali.
Non per protezionismo ne altro ma semplicemente perchè trovo illogico preferire a un prodotto che si può reperire entro 50 km che può arrivare da me viaggiando solo su un furgone un altro che invece per arrivare sulla mia tavola viaggia per migliaia di km su aerei,navi,camion e poi furgoni.


Ma cosa c'e' ormai di locale,
quando la gente e' abituata da anni a mangiare ogni tipo di frutta e verdura anche fuori stagione....
??
Se a parte polli e maiali, molti tagli bovini arrivano sotto vuoto da mezzo mondo....E si vendono, seppur a prezzi da 30/40 Euri il Kg.
Pesce poco e carissimo....
" Fortuna " che ne arriva da tutti i mari del mondo
Per non dire dell' acqua minerale....
La Surgiva va dal Trentino al Sud
e la Lete, eccola col percorso inverso....
Assieme a turbe di scie gassose camionesche per i continui su e giu' per lo stivale
 
Ultima modifica:
Ma cosa c'e' ormai di locale,
quando la gente e' abituata da anni a mangiare ogni tipo di frutta e verdura anche fuori stagione....
??

La cosa grave imho è che anche quando è stagione e anche quando si tratta di prodotti che sul nostro territorio vengono prodotti nei negozi si trova comunque roba che arriva da molto più lontano.
Comunque ormai per praticamente tutti i prodotti il venditore è obbligato a esporre o indicare l'origine.
Quando non è possibile andare alla fonte e comprare direttamente da chi coltiva o alleva o fa il formaggio quello che si può fare è verificare l'origine del prodotto e se arriva da Timbuktu lasciarlo sullo scaffale.
 
La cosa grave imho è che anche quando è stagione e anche quando si tratta di prodotti che sul nostro territorio vengono prodotti nei negozi si trova comunque roba che arriva da molto più lontano.
Comunque ormai per praticamente tutti i prodotti il venditore è obbligato a esporre o indicare l'origine.
Quando non è possibile andare alla fonte e comprare direttamente da chi coltiva o alleva o fa il formaggio quello che si può fare è verificare l'origine del prodotto e se arriva da Timbuktu lasciarlo sullo scaffale.


Penso che ormai consumatori conoscano l' alternanza delle stagioni.
MA....
Le pere in Marzo, se le vuoi, le devi prendere dalla Timbuktu del caso....
O nisba
Come le pesche, se le vuoi ad Ottobre, del resto
 
Ma cosa c'e' ormai di locale,
quando la gente e' abituata da anni a mangiare ogni tipo di frutta e verdura anche fuori stagione....
??
Se a parte polli e maiali, molti tagli bovini arrivano sotto vuoto da mezzo mondo....E si vendono, seppur a prezzi da 30/40 Euri il Kg.
Pesce poco e carissimo....
" Fortuna " che ne arriva da tutti i mari del mondo
Per non dire dell' acqua minerale....
La Surgiva va dal Trentino al Sud
e la Lete, eccola col percorso inverso....
fondamentalmente tutta la merce viaggia che sia commercio classico, GDO ed E-Commerce, paradossalmente spesso i prezzi sono inversamente proporzionali alla lunghezza del viaggio. Magari 1kg di arance di Palagonia (merce della mia zona) comprati dal fruttivendolo sotto casa costano più di 1kg di arance argentine vendute all'ipermercato.
 
fondamentalmente tutta la merce viaggia che sia commercio classico, GDO ed E-Commerce, paradossalmente spesso i prezzi sono inversamente proporzionali alla lunghezza del viaggio. Magari 1kg di arance di Palagonia (merce della mia zona) comprati dal fruttivendolo sotto casa costano più di 1kg di arance argentine vendute all'ipermercato.


Non e' solo l' aspetto prezzo,
altrimenti Asparagi a 10 euri il kilo non se li comprerebbe nessuno....
E' tutto l' inquinamento provocato dal trasporto dei vari prodotti da un capo all' altro del mondo.
Esempio tipico che riportavo, quello dell' acqua minerale
 
Come le pesche, se le vuoi ad Ottobre, del resto

Qui fanno schifo in stagione pensa fuori stagione...
Anni fa nella zona di Borgo D'Ale ho seguito un trattore carico di cassette che arrivava dai campi fino alla cascina.
In pratica erano km 0,5 perchè 500 metri sul trattore li hanno percorsi.
Il prezzo era buono ma non stracciato però ho pensato saranno almeno più buone di quelle del supermercato che vengono raccolte acerbe e poi viaggiano per chissà quanto tempo.
Invece erano orribili.
 
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