<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Petrolio presto a $100? Costi energetici alle stelle e poi? Al freddo d'inverno e auto in garage. | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Petrolio presto a $100? Costi energetici alle stelle e poi? Al freddo d'inverno e auto in garage.

Però poi si affosserebbero forse altri settori quali turismo e commerci?

Per motivi famigliari, da oltre dieci anni, percorro, periodicamente nel fine settimana, tangenziale Ovest di Milano ed A9 MI-Chiasso.

Ai tempi della grande crisi (2011-13) il traffico era minimo, per poi mam mano risalire. Ma mai ai livelli attuali post lock down: in estate e primi di settembre davo la colpa ai vacanzieri ma anche sabato c'era un discreto deliro sia al mattino che nel pomeriggio, in entrambe le direzioni.

Considerando che al sabato i mezzi pesanti sono rari vedere le tre corsie occuate come nei giorni lavorativi mi ha colpito.

Ammetto che nemmeno io accetterei di buon grado lo scenario che ho prefigurato, però quà non si tratta di rendere sostenibili i "modelli" in atto oggi (non solo nei trasporti ma anche in altri settori come agricoltura, industria, commercio, ...).
Bisogna trovare nuovi modelli comportamentali e sociali, radicalmente diversi dagli attuali. Il motivo ???
Eccolo ...

http://www.casoli.info/casoli/notizie/count_popolazione.htm
 
E allora saremmo punto e a capo, o disincentivi tutti o nessuno, così il parco auto non lo cambierai mai.

Sarebbero incentivati i modelli meno energivori, e nel contempo non si vedrebbero più quelli che prendono l'auto, per fare 500 mt, per andare a comprare le sigarette o il caffe.
 
Sarebbero incentivati i modelli meno energivori, e nel contempo non si vedrebbero più quelli che prendono l'auto, per fare 500 mt, per andare a comprare le sigarette o il caffe.
Scusa ma perché una macchina usata per lavoro dovrebbe essere meno energivora e quindi beneficiare di un voucher? C’è il rischio che quella macchina per lavoro faccia molti più chilometri alla settimana rispetto a chi usa i mezzi pubblici per andare al lavoro e l’auto la usa magari solo il weekend
 
Scusa ma perché una macchina usata per lavoro dovrebbe essere meno energivora e quindi beneficiare di un voucher? C’è il rischio che quella macchina per lavoro faccia molti più chilometri alla settimana rispetto a chi usa i mezzi pubblici per andare al lavoro e l’auto la usa magari solo il weekend
Road pricing et similia hanno proprio il problema di scontrarsi con la difficoltà di compensare quella fetta di società che dell'auto non riesce a farne a meno a causa della posizione geografica, tipicamente periferica. Da sempre l'aumento del numero di auto nella mia famiglia (da quando la comprai io a quando l'ho presa [in realtà data...] a mia figlia) è stato caratterizzato dall'evidenza che il mezzo pubblico era largamente insufficiente: se perdo più di un'ora per un percorso in auto di 15 minuti ... non c'è storia.
 
Scusa ma perché una macchina usata per lavoro dovrebbe essere meno energivora e quindi beneficiare di un voucher? C’è il rischio che quella macchina per lavoro faccia molti più chilometri alla settimana rispetto a chi usa i mezzi pubblici per andare al lavoro e l’auto la usa magari solo il weekend

Se rileggi bene la mia proposta (utopistica quanto semplicistica, non prendendo di avere una soluzione universale, ma mi sembra un embrione coltivabile), non sono voucher ad libitum.

Butto 2 cifre a cavolo ...
Ad esempio, famiglia media composta da madre e padre + 2 figli minorenni. Si parametrano i Km necessari per accompagnare i figli a scuola, fare la spesa, ... ed una quota per il tempo libero. Escono fuori 15.000 Km/anno ipotizzando un consumo di 20 Km/l uscirebbero fuori 750 lt di carburante. Poi se uno vuole viaggiare con una macchina da 8 Km/l padronissimo, esauriti i voucher se vuole continuare a circolare paga il carburante di tasca sua. Se sceglie un auto più piccola e parca (non necessariamente nuova), con i 750 lt invece di arrivare ad aprile, riesce a coprirci tutto l'anno.

Ragionamenti analoghi per rappresentanti, professionisti, dipendenti, con percorrenze parametrate su basi logiche. Qualcuno sarebbe avvantaggiato e qualcuno penalizzato, certamente, ma sarebbe una decisa spinta verso scelte personali più responsabili.
 
Road pricing et similia hanno proprio il problema di scontrarsi con la difficoltà di compensare quella fetta di società che dell'auto non riesce a farne a meno a causa della posizione geografica, tipicamente periferica. Da sempre l'aumento del numero di auto nella mia famiglia (da quando la comprai io a quando l'ho presa [in realtà data...] a mia figlia) è stato caratterizzato dall'evidenza che il mezzo pubblico era largamente insufficiente: se perdo più di un'ora per un percorso in auto di 15 minuti ... non c'è storia.

Giustissimo!!! Tu stato non mi garantisci una alternativa efficiente ? allora mi devi consentire un maggior uso del mezzo privato, prendendoti anche in prima persona (riferito sempre allo stato) la responsabilità etica e morale del maggiore inquinamento che ne deriva.
In questo modo si eviterebbe anche di scaricare le responsabilità sui singoli cittadini.

Magari le mie sono idee balzane ed inapplicabili, ci mancherebbe, ma bisogna cambiare strategia, perché quelle in atto ora (come spostare le emissioni dai tubi di scappamento alle ciminiere delle centrali) sono destinate a fallire miseramente.
E non solo relativamente al mondo dell'auto, tutto il sistema "mondiale" va ripensato. Ed aggiungo ripensato dai giovani, perché già noi (a cominciare da me che ho poco più di cinquant'anni non riesco ad immaginare una mobilità senza combustibili fossili), siamo troppo condizionati da preconcetti difficilmente sradicabili.
 
Qualche Stato ha iniziato a capire che la politica della sola "punizione" non può funzionare. Va trovata una quadra. E' come la tassazione che non è lineare e non è di conseguente sempre equa. Ma una progressività anche nella penalizzazione di chi consuma troppo deve essere applicata. A 360° però ... inutile dire che il settore immobiliare è sicuramente uno dei energivori ... solo che risanarlo ha costi veramente immani.
 
Se rileggi bene la mia proposta (utopistica quanto semplicistica, non prendendo di avere una soluzione universale, ma mi sembra un embrione coltivabile), non sono voucher ad libitum.

Butto 2 cifre a cavolo ...
Ad esempio, famiglia media composta da madre e padre + 2 figli minorenni. Si parametrano i Km necessari per accompagnare i figli a scuola, fare la spesa, ... ed una quota per il tempo libero. Escono fuori 15.000 Km/anno ipotizzando un consumo di 20 Km/l uscirebbero fuori 750 lt di carburante. Poi se uno vuole viaggiare con una macchina da 8 Km/l padronissimo, esauriti i voucher se vuole continuare a circolare paga il carburante di tasca sua. Se sceglie un auto più piccola e parca (non necessariamente nuova), con i 750 lt invece di arrivare ad aprile, riesce a coprirci tutto l'anno.

Ragionamenti analoghi per rappresentanti, professionisti, dipendenti, con percorrenze parametrate su basi logiche. Qualcuno sarebbe avvantaggiato e qualcuno penalizzato, certamente, ma sarebbe una decisa spinta verso scelte personali più responsabili.
Onestamente in uno scenario così non vorrei mai vivere.
 
Io sono del parere che solo la prospettiva di uno scenario con prezzi dei carburanti tali da rendere l'uso dell'auto un lusso riservato a chi la deve usare per lavoro e a chi può permettersi di usarla anche con la benzina che costa quanto lo champagne dovrebbe bastare e avanzare per farci rivedere le nostre abitudini.
Negli ultimi tempi i prezzi dei carburanti sono saliti (a parte il metano in maniera lineare e non a livelli eccessivi però l'aumento c'è stato).
Per alzata di mano qualcuno ha usato di meno l'auto?
Almeno per svago come diceva qualcuno ad esempio per andare a prendere il giornale a 500 metri.
Secondo me no.
Eppure questi aumenti secondo me dovrebbero farci rizzare le antenne e forse spingere almeno chi può farne a meno a essere meno dipendente dall'auto,o a sprecare meno in casa.
Poi magari i prezzi non andranno alle stelle ma nel dubbio imho è meglio abituarsi a fare a meno di qualcosa in certe situazioni,almeno quando non costa chissà quale sforzo.
 
Onestamente in uno scenario così non vorrei mai vivere.

Ma neanch'io vorrei, ma ancora meno voglio far vivere i miei figli, ed anche i miei nipoti (che ancora non ho), nello scenario apocalittico che si sta prefigurando da qui a pochi decenni.

Se non si ragiona così, non siamo molto meglio della classe politica che ci governa, e nemmeno di quella dirigente in genere, che sta mettendo il profitto sopra ogni cosa.
 
Ma neanch'io vorrei, ma ancora meno voglio far vivere i miei figli, ed anche i miei nipoti (che ancora non ho), nello scenario apocalittico che si sta prefigurando da qui a pochi decenni.

Se non si ragiona così, non siamo molto meglio della classe politica che ci governa, e nemmeno di quella dirigente in genere, che sta mettendo il profitto sopra ogni cosa.
Addirittura apocalittico?
Mi sembri un pò troppo esagerato, poi avrai le tue ragioni e le rispetto però secondo me se ancora non sappiamo cn certezza cosa succederà non recitiamo il de profundis prima del tempo.
 
Piuttosto risparmio su qualcos'altro, e non credo di essere l'unico. Questione di priorità nella propensione alla spesa.

Secondo me invece si tende a non risparmiare proprio,almeno finchè ce lo si può permettere.
Ma bisogna vedere per quanto.
Non vorrei che uno scenario apocalittico si avverasse sul serio e ci trovassimo costretti a passare da usare l'auto sempre,anche per spostamenti molto brevi,a non poterla usare quasi mai.
Oddio col covid anche io ho usato di più l'auto per spostamenti che magari prima avrei coperto a piedi o con altri mezzi.
Ero un grande fan del treno in certi casi,ora meno.
 
Se non si ragiona così, non siamo molto meglio della classe politica che ci governa, e nemmeno di quella dirigente in genere, che sta mettendo il profitto sopra ogni cosa.

Concordo in pieno.
Credo che al di la delle previsioni tutti quanti dovremmo mettere in conto che probabilmente qualche cambiamento lo dovremo fare,e probabilmente più in direzione della sostenibilità che in direzione della comodità.
Altrimenti di fatto stiamo fermi sulle nostre posizioni e aspettiamo di vedere quale catastrofe (se ambientale o economica) ci travolgerà.
 
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