<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> "I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale | Page 61 | Il Forum di Quattroruote

"I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale

due settimane fà c'è stata la dichiarazione della lagarde che l'obiettivo è portare il livello di emissioni co2, in europa, allo stesso livello di quando era nel 1995.
cioè altro che "decrescita", questo sarebbe un vero e proprio declino anche perchè intanto la popolazione è aumentata quindi oltre a dover tornare indietro si dovrebbe eliminare anche parte di essa (e ovviamente bloccare l'immigrazione, ma questo non lo dicono perchè è politicamente scorretto).

penso che sia davvero raggiunto il momento di emigrare in svizzera o russia.
 
Considerando che per costruire un'elettrica le materie prime vengono dai 4 angoli del globo ( Cina, Africa, Sud America)................

Anche per una termica, la crisi dei chip è lì a dimostrarlo.
Non so se vi ricordate anche le difficoltà dell'industria automobilistica dopo Fukushima per l'approvvigionamento di deteminate componenti, addirittura per le vernici metallizzate.
 
Anche per una termica, la crisi dei chip è lì a dimostrarlo.
Non so se vi ricordate anche le difficoltà dell'industria automobilistica dopo Fukushima per l'approvvigionamento di deteminate componenti, addirittura per le vernici metallizzate.

Certo, ma qui stiamo disquisendo se conviene un'elettrica da produrre o una termica già prodotta. In sostanza se vale la pena rottamare auto ancora valide x sostituirle con auto elettriche. Per me la risposta è NO, anche xchè x un'auto come quella in avatar, che dura tranquillamente più di 20 anni, ci vogliono 2 elettriche.
 
E' vero, ma appunto, polveri sottili negli agglomerati urbani e CO2 globale nell'atmosfera sono problemi (molto) diversi.
Si si son problemi diversi , ma collegati . L'Europa con la green economy , a prezzo di grande sforzo , pagato in gran parte dai ceti popolari e medi , può diventare virtuosa sia sul piano delle emissioni di C02 , sia su quello delle polveri sottili , ossidi di azoto e altri gas da traffico , senza risolvere il problema della C02 mondiale e dei cambiamenti climatici . Questi son dovuti , come abbiamo visto , in gran parte a Cina , Centr'Africa e Sud-america , oltrecchè agli Usa , non tanto per la produzione industriale , che credo sarebbe sopportabile dall'eco-sistema , quanto per gli immani roghi appiccati allo scopo di creare terreno coltivabile nelle zone sub-tropicali...
Sì che l'Europa è bene dia il buon esempio , ma nei vari protocolli di Kyoto occorrerebbe trovare il modo di richiamare all'ordine (mondiale) le nazioni e le potenze maggiormente responsabili dell'aumento di temperatura della terra...

https://www.ilsole24ore.com/art/for...biodiversita-distrutta-e-co2-prodotta-ACNSKug
 
Ultima modifica:
Certo, ma qui stiamo disquisendo se conviene un'elettrica da produrre o una termica già prodotta. In sostanza se vale la pena rottamare auto ancora valide x sostituirle con auto elettriche. Per me la risposta è NO, anche xchè x un'auto come quella in avatar, che dura tranquillamente più di 20 anni, ci vogliono 2 elettriche.

Ma anche questo è un discorso che possiamo fare pure con le termiche, i vari divieti ed incentivi rottamazione finora prevedevano la sostituzione con una termica più recente e con meno emissioni...
Anch'io tengo le auto per oltre vent'anni (e più), ma comunque c'è un mercato del nuovo e anche un'industria automobilistica che, volenti o nolenti, devono esistere, con prodotti al passo con i tempi, le normative e gli indidirizzi del legislatore e del mercato. Se fosse per me mi fermerei agli anni 2000 automobilisticamente parlando, idealmente con una S2000, una 370Z e una Lexus e sarei a posto per sempre, ma non possiamo ragionare così soprattutto per la massa.
E' vero però, che si potrebbe iniziare però a ragionare in termini di economia circolare, anche con proposte legislative ad hoc, a valorizzare l'usato magari aggiornandolo con dei retrofit etc. Non considerandolo obsoleto ma risorsa. Questo sarebbe interessante se fatto con criterio, ma mi pare una soluzione di nicchia (la suluzione "Cuba"), salvo smantellare l'industria automobilistica
 
Ultima modifica:
Si si son problemi diversi , ma collegati . L'Europa con la green economy , a prezzo di grande sforzo , pagato in gran parte dai ceti popolari e medi ,

Secondo me i ceti popolari e medi più che la green economy pagano la globalizzazione, il neoliberismo, la predominanza della finanza e dell'economia sulla politica.
Non credo che dover cambiare il paradigma dello spostarsi sia un così grande sacrificio, soprattutto se in confronto ad altri problemi ben più gravi quali la diminuzione del potere di acquisto, l'aumentata precarietà, l'erosione dei diritti sul lavoro, la delocalizzazione di massa delle attività produttive soprattutto manifatturiere... e già a noi va quasi di lusso, anzi va sicuramente di lusso, ancora, vedendo le nostre condizioni di lavoro e di vita, ed anche diritti civili, rispetto ad altre realtà.
Può essere che sia un "sacrificio" quasi inutile, come tanti mi pare che pensino, ma a me la green economy è sempre sembrata un'opportunità, soprattutto per quei piccoli e medi imprenditori che hanno fatto sempre la forza del tessuto produttivo italiano. E' proprio un modo di produzione e di sistema che si adatta perfettamente alle piccole imprese, produttori, installatori, che richiede competenze, flessibilità, innovazione, cose che non mancano al nostro tessuto imprenditoriale. E' l'unica vera innovazione e opportunità "reale" che c'è stata in questi anni di crisi economica, l'unica cosa che può creare nuove progettualità, investimenti diffusi nell'economia reale. Non possiamo vivere solo di ristorazione, turismo, design, lusso e qualche comparto di eccellenza soprattutto per l'export.
Non possiamo più costruire indiscriminatamente - anche perché non c'è domanda - ma l'adeguamento energetico degli edifici sarà il tema predominante per i prossimi decenni, per il settore edile che pure è sempre stato uno dei volani della nostra economia.
E secondo me le generazioni successive, potrebbero anche ringraziarci per questi cambiamenti. Primo per la salute, secondo perché forse contribuiranno a creare un po' di ricchezza.
 
Ultima modifica:
la green economy e' un'opportunita', se viene automatica e parte dalle aziende o dalle richieste di mercato.
se la fai con la pistola della politica puntata alla tempia, forse non e' un'opportunita' cosi' evidente.
 
la green economy e' un'opportunita', se viene automatica e parte dalle aziende o dalle richieste di mercato.
se la fai con la pistola della politica puntata alla tempia, forse non e' un'opportunita' cosi' evidente.

Ma gli interessi di alcune lobby sono molto potenti, se ad un certo punto non interviene la politica a dare indirizzi, regole e scadenze si continuerebbe sempre con lo status quo. Pensate, per esempio, che le case automobilistiche avrebbero mai introdotto il catalizzatore - per fare un esempio semplice - se non costrette da un regolamento? (e ricordo che all'inizio pure agli automobilisti non piaceva, perché "tappava" le auto soffocandone le prestazioni.)
Oggi vi piace stare dietro ad un'auto di quarant'anni fa senza catalizzatore? No. Accettereste che fossero tutte così? Certo che no.
Le imprese sono fatte per produrre il massimo profitto, non sono enti di beneficenza e la loro etica produttiva va sempre a braccetto con la convenienza. E anche negli altri settori è lo stesso. Nell'edilizia per esempio - salvo alcune circoscritte reltà virtuose ed innovative dove i committenti volevano primeggiare da questo punto di vista, anche perché il mercato locale era ricettivo, ed hanno anticipato i regolamenti (per esempio Bolzano) - c'è voluta la legge.
Pensate che questa follia degli imballaggi di plastica usati in modo così massiccio potrà contunuare per molto? No. Ma fino a quando saranno permessi dalla legge nei modi attuali, ci saranno...
 
Ultima modifica:
certo, ma erano fatti con step soft.
piccoli ritocchi con le varie norme EURO x, uno step alla volta, si e' arrivati ad avere diesel che emettono polveri come i benzina.
per l'utente, alla fine, non cambiava nulla, le macchine nuove erano comunque migliori in tutto rispetto alle vecchie.

il cambio benzina elettrone e' molto piu' drammatico ed impegnativo.
e farlo cosi' in fretta, ha effetti disastrosi.
e non lo dico io, lo dicono quelli che il cambio lo vogliono fare.
se han messo in conto di dare 100 miliardi di euro in aiuti a chi tirera' le cuoia, e' perche' sanno che succedera'.
e i 100miliardi, li cacciano quelli che sopravviveranno, mica babbo natale.
poi mi puoi dire che 100miliardi, sono solo 400 euro a crapa
 
Secondo me i ceti popolari e medi più che la green economy pagano la globalizzazione, il neoliberismo, la predominanza della finanza e dell'economia sulla politica.
Non credo che dover cambiare il paradigma dello spostarsi sia un così grande sacrificio, soprattutto se in confronto ad altri problemi ben più gravi quali la diminuzione del potere di acquisto, l'aumentata precarietà, l'erosione dei diritti sul lavoro, la delocalizzazione di massa delle attività produttive soprattutto manifatturiere... e già a noi va quasi di lusso, anzi va sicuramente di lusso, ancora, vedendo le nostre condizioni di lavoro e di vita, ed anche diritti civili, rispetto ad altre realtà.
Può essere che sia un "sacrificio" quasi inutile, come tanti mi pare che pensino, ma a me la green economy è sempre sembrata un'opportunità, soprattutto per quei piccoli e medi imprenditori che hanno fatto sempre la forza del tessuto produttivo italiano. E' proprio un modo di produzione e di sistema che si adatta perfettamente alle piccole imprese, produttori, installatori, che richiede competenze, flessibilità, innovazione, cose che non mancano al nostro tessuto imprenditoriale. E' l'unica vera innovazione e opportunità "reale" che c'è stata in questi anni di crisi economica, l'unica cosa che può creare nuove progettualità, investimenti diffusi nell'economia reale. Non possiamo vivere solo di ristorazione, turismo, design, lusso e qualche comparto di eccellenza soprattutto per l'export.
Non possiamo più costruire indiscriminatamente - anche perché non c'è domanda - ma l'adeguamento energetico degli edifici sarà il tema predominante per i prossimi decenni, per il settore edile che pure è sempre stato uno dei volani della nostra economia.
E secondo me le generazioni successive, potrebbero anche ringraziarci per questi cambiamenti. Primo per la salute, secondo perché forse contribuiranno a creare un po' di ricchezza.

Io mi riferivo più che altro al settore auto-motive , nel quale , come ha descritto più volte anche Quattroruote , il rovesciamento di paradigma verso l'elettrico porterà purtroppo sicuramente contraccolpi all'occupazione , soprattutto a causa delle minori ore di lavorazione richieste dal motore elettrico rispetto agli endo-termici. Inoltre il maggior costo attuale delle auto ad elettroni e soprattutto la necessità di disporre di ricarica privata , rischiano di rendere difficile l'utilizzo del bene automobile alle frange meno agiate della popolazione . Poi -hai ragione- come qualsiasi fenomeno nuovo ci saranno vantaggi per altri settori ed altri utenti , rischi ed opportunità insomma.
 
Io mi riferivo più che altro al settore auto-motive , nel quale , come ha descritto più volte anche Quattroruote , il rovesciamento di paradigma verso l'elettrico porterà purtroppo sicuramente contraccolpi all'occupazione , soprattutto a causa delle minori ore di lavorazione richieste dal motore elettrico rispetto agli endo-termici. Inoltre il maggior costo attuale delle auto ad elettroni e soprattutto la necessità di disporre di ricarica privata , rischiano di rendere difficile l'utilizzo del bene automobile alle frange meno agiate della popolazione . Poi -hai ragione- come qualsiasi fenomeno nuovo ci saranno vantaggi per altri settori ed altri utenti , rischi ed opportunità insomma.

Ma quando Fiat delocalizzava in Polonia, Serbia, Turchia, etc etc, Quattroruote che diceva? Mi verrebbe da dire polemicamente...
Non mi ricordo prese di posizione altrettanto critiche... eppure dal punto di vista occupazionale e industriale mi pare ben peggio.
 
Ultima modifica:
Back
Alto