<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Galeotta fu la caramella | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Galeotta fu la caramella

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Io ho avuto un'educazione mista.
Nel senso che mia madre,classe 1962,è abbastanza moderna.
Per quanto anche lei qualche pregiudizio ce l'ha.
Mentre mio padre,classe 1941,è comprensibilmente un po' più retrogrado.
Tra l'altro la famiglia di mio padre è originaria del nord Italia (dove ci si dichiara più avanti),mentre quella di mia madre del sud (accusato a torto o a ragione di essere indietro).
Nessuno dei due è particolarmente religioso.
Io ho maturato le mie convinzioni per conto mio,cerando qualche volta conferma nella mia famiglia ma non trovandola sempre.

Per certi versi credo di essere cresciuto in una di quelle case in cui formalmente ci si dichiara tutti privi di pregiudizi ma poi qualcosa non detto apertamente c'è.
Non so dire in tutta onestà se avessi detto ai miei genitori che ero gay come avrebbero reagito.
Non nel peggiore dei modi,di questo sono sicuro,ma non sono convinto che l'avrebbero accettato pienamente.

Si tratta di supposizioni ma io penso che se un domani dovessi avere figli sarei un genitore apprensivo.
E se sapessi che rischiano di essere discriminati per le loro scelte (che poi non si tratta nemmeno di una scelta secondo me,non c'è giusto o sbagliato) avrei ancora più paura per loro.
 
Al clima generale che aleggia intorno a questo argomento. Pensa alla famosa diatriba sul '' genitore 1 e genitore 2'' che può sembrare di poco conto, ma solo a occhi poco attenti.

se proprio volevano essere imparziali, avrebbero dovuto chiamarli "genitore" e "genitore" :p
il due, sara' sempre il secondo :D
 
Io ho avuto un'educazione mista.
Nel senso che mia madre,classe 1962,è abbastanza moderna.
Per quanto anche lei qualche pregiudizio ce l'ha.
Mentre mio padre,classe 1941,è comprensibilmente un po' più retrogrado.
Tra l'altro la famiglia di mio padre è originaria del nord Italia (dove ci si dichiara più avanti),mentre quella di mia madre del sud (accusato a torto o a ragione di essere indietro).
Nessuno dei due è particolarmente religioso.
Io ho maturato le mie convinzioni per conto mio,cerando qualche volta conferma nella mia famiglia ma non trovandola sempre.

Per certi versi credo di essere cresciuto in una di quelle case in cui formalmente ci si dichiara tutti privi di pregiudizi ma poi qualcosa non detto apertamente c'è.
Non so dire in tutta onestà se avessi detto ai miei genitori che ero gay come avrebbero reagito.
Non nel peggiore dei modi,di questo sono sicuro,ma non sono convinto che l'avrebbero accettato pienamente.

Si tratta di supposizioni ma io penso che se un domani dovessi avere figli sarei un genitore apprensivo.
E se sapessi che rischiano di essere discriminati per le loro scelte (che poi non si tratta nemmeno di una scelta secondo me,non c'è giusto o sbagliato) avrei ancora più paura per loro.

Ma non credo che si possa dire che siano retrogradi,sono persone cresciute in contesti molto differenti da quello di ora quindi credo che siano anche normale che in certe cose non ci si ritrovino più, capiterà anche a noi , più che altro è importante che qusmdo si comincia ad avere quel sentore non bisogna chiudersi in se e pensare che il mondo è sbagliato ma capire che il mondo è cambiato
 
Mi ricordo che anni fa in tv un notiziario parlava dell'Irlanda,mi pare che ci fossero delle proteste oppure un cambiamento legislativo stava destando scalpore.
L'argomento ovviamente erano le unioni civili e il giornalista disse,non so se sia vero,che in Irlanda c'erano il maggior numero di unioni civili in rapporto alla popolazione rispetto a tutti gli altri paesi europei.
E mi ricordo che mio padre commentò "Sarà poi una cosa di cui vantarsi...".
Dimostrando A che pensava fosse qualcosa di cui vergognarsi e B che aveva preso per un vanto o un'offesa quello che era solo un dato statistico.
Non stavano dando un premio agli irlandesi per quello ma lui spesso fa così,se si trova in disaccordo prende tutto come una provocazione e risponde a tono (in stile dibattito tra tifosi di calcio).
Io all'epoca pensavo ancora di poter influenzare e modernizzare in qualche modo le idee di mio padre quindi gli dissi la mia.
E finì come sempre con lui che lasciava cadere l'argomento e probabilmente pensava che io facessi il so tutto io.

Ecco secondo me negli ultimi anni stiamo assistendo a questo fenomeno su larga scala.
Le idee restano le stesse solo che per evitare di essere criticate molte persone se le tengono per se e mettono su una facciata politicamente corretta.

C'è chi anche giustamente si è rotto le balle del politicamento corretto.
E quando si esagera e si vanno a rompere le scatole ai cartoni animati o ci si attacca a qualsiasi parola per fare polemiche concordo.

Però in molti casi imho si da la colpa all'eccesso di politicamente corretto per giustificare delle opinioni abbastanza ingiustificabili.
Magari opinioni che erano maggioritarie 50 anni fa ma che oggi sono diventate difficili da sentire.

E lo scopo del politicamente corretto non credo sia incerottare la bocca alla gente ma spingerla a riflettere e a chiedersi come mai determinate parole e concetti non sono più accettati dalla società moderna.
Invece mi sembra che il misero effetto che si sta ottenendo sia quello di moderare ciò che viene detto espressamente senza cambiare di una virgola il modo di pensare delle persone.

Per certi versi è meglio così,vi immaginate se tutti aprissero bocca e dicessero a ruota libera senza censure cosa pensano quale sarebbe il tasso di litigiosità?
Però non è un gran risultato imho.
Non è che certe idee se uno se le tiene per se e non le dichiara apertamente non sono pericolose o offensive.

Forse sarebbe meglio essere onesti,mettere da parte la facciate,e dire come la pensiamo (magari non qui sul forum dove ci sono delle regole precise).
Secondo me vedremmo che il numero di persone veramente corrette è molto inferiore rispetto all'apparenza.
Per certi versi credo che siamo ancora molto più indietro di quanto non vogliamo o siamo costretti a far credere.
 
Ma non credo che si possa dire che siano retrogradi,sono persone cresciute in contesti molto differenti da quello di ora quindi credo che siano anche normale che in certe cose non ci si ritrovino più, capiterà anche a noi , più che altro è importante che qusmdo si comincia ad avere quel sentore non bisogna chiudersi in se e pensare che il mondo è sbagliato ma capire che il mondo è cambiato

Può darsi.
Però tieni anche presente che mio padre a sentir lui è una persona moderna,compatibilmente con la carta d'identità.
Ma se lo senti parlare con dei suoi coetanei a briglia sciolta,senza la censura che ha sempre avuto in presenza dei figli,c'è da chiedersi se non viva ancora negli anni 50.
Moderni sulla carta però poi l'uomo lavora e la donna cucina...
 
se proprio volevano essere imparziali, avrebbero dovuto chiamarli "genitore" e "genitore" :p
il due, sara' sempre il secondo :D

Non sono sicuro ma scommetterei che il genitore 1 sia il padre e il 2 la madre,cosa che in effetti rispecchia la concezione italica in cui il padre era il capofamiglia che dava il cognome e spesso anche il nome ai figli.
 
lo scopo del politicamente corretto non credo sia incerottare la bocca alla gente ma spingerla a riflettere e a chiedersi come mai determinate parole e concetti non sono più accettati dalla società moderna.

...o farsi l'immagine "in" agli occhi dei media. Poi vorrei proprio vedere quanti ci credono veramente (hai presente quando avevano tentato di redistribuire i migranti a Capalbio, immagino....)

Invece mi sembra che il misero effetto che si sta ottenendo sia quello di moderare ciò che viene detto espressamente senza cambiare di una virgola il modo di pensare delle persone.

Appunto, perchè il troppo stroppia. E ottiene appunto l'effetto contrario.
 
Beh, ma è ovvio! Avevi qualche dubbio? :D :D :D

Quindi abbandonare la dicitura padre e madre perchè retrograda e non al passo coi tempi ma senza abbandonare del tutto la concezione classica della famiglia in cui l'uomo viene prima.
Mezzo passo avanti e uno indietro.

Io fino a qualche anno fa ero fortemente contrario anche alla tradizione di dare ai figli primogeniti il nome dei nonni paterni.
E ai secondo geniti quelli dei nonni materni.
Ma sto rivalutando la tradizione.

Nel mio caso sono contento che i miei genitori non l'abbiano seguita.
Mio fratello si sarebbe chiamato Antonio (che è un bel nome).
E a me sarebbe toccato Benito.

Però ho conosciuto alcune coppie che hanno chiamato i figli Sharon,Michael,Jimmi (scritto proprio così) etc etc.
E tra me e me ho pensato che forse i nomi dei nonni potevano essere meglio...
 
Anche questa però, non prendertela, ma è una frase discriminatoria o quanto meno una generalizzazione. Dal momento che lo status di gay connota esclusivamente l'orientamento sessuale della persona, non c'è alcun motivo per implicare automaticamente anche simpatia, sensibilità o qualsiasi altra dote (o difetto, naturalmente). Per cui, esattamente come tra gli etero, anche tra i gay ci saranno persone simpaticissime e dei grandissimi rompiscatole. Di nuovo, essere gay non deve in alcun modo costituire una sorta di plus nella società: se pari opportunità devono essere, che pari siano, come è giusto.
certamente, ma io parlavo riferendomi solo alle mie conoscenze :)
 
Non sono sicuro ma scommetterei che il genitore 1 sia il padre e il 2 la madre,cosa che in effetti rispecchia la concezione italica in cui il padre era il capofamiglia che dava il cognome e spesso anche il nome ai figli.
se scrivi padre e madre, identifichi il padre e la madre, e il problema non esiste.
scrivendo genitore 1 e genitore 2 dovresti, in teoria, eliminare il problema di cosa scrivere se i genitori sono due madri o due padri .
quindi, il problema 1 e 2, rimane identico perche', uno dei due, sara' il genitore 2 :cool:.
e' una falsa soluzione, ha solo cambiato il nome con un numero, ma mantenendo una discriminazione :p
l'unica soluzione era chiamarli tutti e due "genitore", o mettere un generico "genitori" e i nomi (estratti a caso ovviamente):D
 
Mia moglie ha un cugino che di nome fa Rommel e sua cugina Benita, lo zio, padre dei due "pargoli" Benito, ma quello era il contesto di quei tempi.
 
A proposito di poter dire liberamente in pubblico tutto ciò che passa per la testa, stamattina, mentre andavo a fare la spesa, ho incrociato un gruppetto di anziani che conversavano tra loro, e uno parlava di "riaprire i forni crematori" (non parlavano di normali cremazioni di defunti, né scherzavano...)

Si può fare un esperimento proprio su questo forum: un breve periodo (anche solo una settimana) di "liberi tutti", senza alcuna censura né moderazione, dove ognuno può scrivere liberamente tutto ciò che gli passa per la testa, anche toccando temi scottanti (politica, religione, morale, ecc.). Niente politicamente corretto, anzi: scorrettezze e insulti a tutto spiano.
Come andrebbe a finire? Probabilmente molto male, ma almeno si conoscerebbero meglio le persone, scoprire cosa c'è veramente dietro la facciata.
 
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