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Cashback | Pagina 90 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. alex.79

    alex.79

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    Sempre per tornare all’esempio di prima: una bottega artigianale che produce marmellata, o fa scarpe, o ancora mobili, o quello che ti pare, non potrebbe promuovere la propria attività attraverso un sito internet ben fatto e vendere attraverso spedizioni con corriere? Un elettricista non potrebbe promuovere la propria attività allo stesso modo? Un idraulico? Un meccanico? Un fisioterapista?
     
  2. U2511

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    Ma siamo su scherzi a parte? :)

    Secondo te l'elettricista o l'idraulico valuta lo stato del tuo impianto on line? può fare preventivi seri on line? Una scarpa artigianale la acquisti su Amazon? Lo stiramento della spalla te lo fai sistemare con la Playstation? Quanto ai prodotti alimentari di nicchia chi ha il necessario potere d'acquisto vuole/pretende anche un rapporto umano per farsi consigliare o anche per una chiachierata, io non prendo certo un etto di Sevruga on line né tantomeno mi faccio affettare a distanza del salmone canadese selvaggio ... (nel caso di specie gli alimentari sono rimasti sempre aperti, anzi, la gente ha riscoperto il piacere del piccolo negozio di vicinato, il che la dice lunga sulla digitalizzazione che alcune parti dello Stato vorrebbe imporci)

    Con il massimo rispetto, io non so che lavoro tu faccia, io nel bene o nel male mi interfaccio con una pletora estremamente eterogenea di imprese e professionisti, con settori che vanno dal lavoro puramente manuale e necessariamente in presenza a settori altamente informatizzati, e mi sento di dire che il digitale può senz'altro aiutare, ma:
    1) non è una cosa così semplice ed alla portata di tutti
    2) l'informatizzazione per funzionare bene deve essere fatta molto bene, il che ha giustamente il suo costo di cui va valutato il rientro

    Io uso professionalmente l'informatica dalla metà degli anni '90 (nella metà degli anni 80 programmavo e vendevo gli Spectrum ...), anzi, ho sempre cercato di essere un po' avanti (ovviamente per risparmiare sul personale dipendente, i banchetti non sono mai gratis), ma posso dirti con assoluta serenità che, almeno nel mio lavoro (e non solo):
    a) la carta non è eliminabile (si può ridurre e l'ho ridotta fino al punto di break even, non mi conviene spendere altri soldi per digitalizzare i 20 o 30 quintali di carta che ho in studio e che in ogni caso non sarano mai azzerabili)
    b) l'home working (spero che almeno te non usi quella parolaccia di smart working applicata all'home working, che lo s.w. è tutt'altra cosa) non è applicabile a meno di non avere un secondo appartamento attaccato alla residenza, sia per gli spazi necessari (hardware e archivi) sia per ricevere i clienti;
    c) l'home working non è in ogni caso applicabile a lungo per il rischio alienazione psicologica (lo sto vedendo e cerco di alleviarlo con la stramaledetta DAD di nostra figlia, senza contare che per fare un lavoro ci devi mettere il doppio del tempo e che si sta perdendo la manualità della scrittura);
    d) le riunioni a distanza via Skype/Zoom o quello che vuoi possono tenere botta per un periodo limitato, ma il guardarsi nelle palle degli occhi è insostituibile per capirsi davvero.

    Io sono abbastanza convinto che tra un anno o due, a pandemia finita, ci sarà il rigetto del cosiddetto "smart working" e della digitalizzaizione in generale, con un quasi "rabbioso" ritorno alle forme "obsolete" del contatto fisico ...
     
    Ultima modifica: 11 Gennaio 2021
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  3. Bauscia

    Bauscia

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    92 minuti di applausi e "stendin ovascion"
     
  4. alex.79

    alex.79

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    Mi hai frainteso, o forse mi sono spiegato male. Ovviamente fare diagnosi o cose simili a distanza non è possibile. Siamo partiti dalla moneta elettronica - personalmente, considero assurda la tenace resistenza al cambiamento di molti italiani, che rifiutano a priori di abbandonare, anche parzialmente, la banconota - e siamo scivolati sul terreno dell’informatizzazione. Penso che le aziende italiane debbano usufruire degli strumenti che la modernità ci offre; molte lo fanno, altre no. Questo è un problema che si traduce in un deficit di produttività che rende, mediamente, un sistema produttivo meno competitivo su mercati sempre più globali. Le riflessioni non sono mie - per formazione sono un ricercatore, un giurista - ma le ho condivise leggendo diverse analisi pubblicate da economisti di livello. Quindi non sono barzellette, per quanto possano essere più o meno condivise.
    Il discorso del sito internet è un piccolo esempio di come l’informatizzazione possa essere funzionale a promuovere un’attività economica.
    Un piccolo artigiano, che realizza mobili artigianali in una piccola bottega, in una stanza, potrebbe lavorare come un tempo, basandosi sul passa parola, rivolgendosi al mercato locale (il paese, il quartiere, la città). Potrebbe anche dare un tocco di modernità alla sua attività, aprendo un sito internet (o una pagina facebook o instagram) nella quale inserire le foto dei suoi prodotti, che a quel punto potrebbero essere conosciuti ed apprezzati anche da chi abita a 1000 km di distanza. Il suo bacino di riferimento si amplia a dismisura. Io, che abito a Milano, vengo a conoscenza di questo artigiano di Palermo e posso decidere di ordinare un bel mobiletto per il mio soggiorno. Pago con un bonifico, ricevo il mobile via corriere. È un esempio come un altro.
    Ora, torniamo un attimo alla pandemia. Non si può uscire da casa, sono vietate le interazioni sociali, non si può viaggiare. L’artigiano senza un sito e un sistema di vendita a distanza avrà mille difficoltà. Se invece si è modernizzato, investendo un po’ nella comunicazione, ha molte possibilità di assorbire la crisi: ha un sito, promuove i suoi prodotti sui social, vende a distanza.
    Non mi pare un discorso assurdo.
    Per tornare un attimo all’elettricista o al fisioterapista. Nessuno dice che l’elettricista possa lavorare in modalità home working. Ma può aprire un sito nel quale illustre le sue competenze, le sue professionalità, i servizi che offre, le tariffe. Quando ho bisogno di fare un lavoro a casa, posso chiamare questa persona dopo aver visitato il suo sito. Se non avesse il sito, probabilmente non lo conoscerei e dovrei per forza rivolgermi a quello che ha fatto il lavoro dal mio vicino di casa.
    Possiamo fare lo stesso esempio per altri professionisti. Ci sono insegnanti di ballo che, data la chiusura obbligata, fanno lezioni attraverso piattaforme informatiche. Meglio così che non lavorare e attendere soldi dal governo.
    Questo non significa che si debba lavorare SOLO da casa, che ci si debba incontrare SOLO in modalità virtuale, che la scuola debba operare SOLO a distanza, che si debbano fare acquisti SOLO attraverso un sito internet. Personalmente preferisco le interazioni sociali in presenza e non quelle virtuali. Ciò non toglie che, se la pandemia mi impedisce di spostarmi, io possa acquistare un paio di scarpe andando sul sito internet del mio rivenditore di fiducia e facendo tutto online. Vent’anni fa sarei staro costretto a tenermi le mie vecchie scarpe. E il negozio che le vende sarebbe probabilmente fallito.
    Spero di aver chiarito il mio punto di vista
     
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  5. a_gricolo

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    Per quanto mi riguarda, c'è già stato dopo una settimana.....
     
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  6. U2511

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    Ora ho compreso meglio, provo a rispondere ad un paio di punti.

    Gli economisti di livello ... spero non siano gli stessi che, ad esempio, poco prima del 2008 erano sintonizzati sul "tutto va bene madama la marchesa" o sul "le tasse sono bellissime" Io, per quanto scarsissimo, sono economista di formazione e posso garantirti che gli economisti sono i migliori a spiegarti il perché di un dato fatto, dopo che l'evento si è verificato

    Comunicazione della propria attività sulla rete.
    Discorso ampio e interessante su cui mi sono cimentato anche io, la modesta esperienza (mia e di altri "piccoli" nelle più varie attività) mi dice che, nell'ambito dei servizi, il potenziale cliente che ti contatta dopo una ricerca internet è interessato unicamente a spuntare il prezzo inferiore, allo stesso modo in cui noi compulsiamo i nostri segnalibri quando cerchiamo le gomme per i nostri ferri. In particolare, nei servizi B2B questi potenziali clienti sono da evitare in quanto nella stragrande maggioranza dei caso costituiscono "zavorra & rogne", mentre nel settore B2C, se il prestatore agisce con accortezza, i clienti possono essere dei polli da spennare, della serie i clienti fanno finta di pagare ed i prestatori fanno finta di lavorare ... caso molto divertente con mio suocero alle prese con il cambio caldaia, io gli avevo proposto un paio di ditte serie, lui "tu non capisci un tubo, io faccio i preventivi su internet cn questo sito preventivatore, non mi possono fregare perché il modello di caldaia lo imposto io" ... adesso è lì che sacramenta perché ha caldo in autunno e freddo in inverno e paga continuamente un tecnico che gli venga a fare le tarature (io me ne sono lavato le mani, e non sono a digiuno del mestiere visto che a suo tempo avevo fatto anche il patentino per aiutare mio padre)
    Esperienza personale, chi ha mestiere ed è onesto non ha braccia per lavorare e non ha assolutamente bisogno della rete per farsi pubblicità (anche perché nella prestazione di servizi artigianali il mercato è necessariamente locale)

    Nel commercio è un po' diverso, e bisogna distinguere se vendi prodotti già ben conosciuti, in cui le uniche leve sono il prezzo e/o l'affidabilità nelle consegne, oppure se proponi qualcosa di innovativo. In quel caso il commercio on line, se ben organizzato, può aiutare ad allargare il tuo bacino di utenza, ma non è gestibile per tutte le catefgorie merceologiche.

    Ti lascio con una domanda: poniamo (ovviamente nessuno se lo augura, eh, ci mancherebbe altro) che tu abbia bisogno di un avvocato fidato per risolvere una rogna molto delicata: lo cerchi su avvocatoflash.it o provi a sentire qualcuno che ha esperienza in materia?

    (sostituisci ad avvocato una professione o attività artigianale a piacere)
     
  7. zinzanbr

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    Non è che non ci capiamo è che le spiegazioni non sono convincenti imho.
    Come ho già scritto usare più le carte non significa che il contante non esisterà più,sarà in banca pronto da prelevare ogni volta che si vorrà (che serva per regalarlo ai nipoti o per effettuare transazioni in nero).
    Quindi imho non si sposterà di un millimetro il problema.

    Scusa se te lo chiedo ma tu hai mai dovuto emettere una fattura elettronica?
    Hai idea delle complicazioni che sono state create alle imprese?
    O dei costi aggiuntivi che hanno dovuto affrontare quelle piccole?
    Innovazione non significa necessariamente in meglio.

    Io ancora non li vedo e imho nessuno qui è ancora riuscito a mostrare un miglioramento per la collettività evidente e incontrovertibile.

    Se guardi la cronaca quando si parla di tangenti si parla sempre di conti correnti,società offshore,false consulenze...
    Tutti passaggi di denaro che non avvengono più in contanti ma non per questo sono più facili da tracciare.

    Solo per il cliente e ripeto bisogna vedere,L'esempio del meccanico o dell'idraulico che in nero ti fa 50 euro di sconto già smonta del tutto l'ipotesi che tutti preferiscano il rimborso allo sconto immediato.

    Il problema è che tutti questi cambiamenti raramente portano semplificazioni (ti potrei fare un resoconto dettagliato della mole di lavoro aggiuntiva che comporta la digitalizzazione per le piccole imprese) e quasi sempre hanno dei costi.
    E questi costi li sostengono le aziende ma la gente non se ne rende conto purtroppo.
     
  8. zinzanbr

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    Oggi ho sentito lo spot tv del cashback.
    La parte sul supercashback mi ha lasciato perplesso.
    1500 euro ogni 6 mesi ai 100000 cittadini che faranno più transazioni.
    Quindi 150 milioni di euro regalati a 100000 cittadini.
    Ipotizzo ma secondo voi quanti pensionati con la minima rientreranno tra i 100000 che hanno fatto più transazioni?
    Qualcuno ingenuamente potrebbe dire che uno potrebbe anche fare tantissime transazioni di piccolo importo ma io non ce lo vedo l'anziano che al supermercato compra 10 mele e si fa fare 10 scontrini,1 per ogni mela.
    Il supercashback premierà chi spende di più,chi oltre alle spese base (supermercato,farmacia,carburante etc etc) fa un gran numero di altre transazioni.
    Nulla di male eh,sono le persone che fanno girare di più l'economia.
    Ma presumibilmente sono anche le più abbienti,più operazioni fai più spendi,più spendi più soldi hai.
    Ma a chi rientrerà tra i cittadini che fanno più transazioni servono davvero questi 3000 euro all'anno?
    Non sarebbe stato più giusto darli a qualcun altro?
    Mi sembrano come gli incentivi sulle auto elettriche di cui ha usufruito anche chi si comprava una Tesla da 100000 euro come seconda macchina.
    Boh.
     
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  9. zinzanbr

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    Dicono che nel settore dei miei genitori nelle grandi città si lavori soprattutto tramite app con ritiro e consegna a domicilio.
    I miei genitori questa cosa,senza app,la fanno da 30 anni.
    Saranno anche indietro questo non lo nego però purtroppo secondo me tanti non si rendono conto che alla base,almeno per le imprese artigianali,c'è qualcuno con le mani callose e le braccia robuste che svolge un lavoro manuale.
    L'organizzazione,le piattaforme per vendere online,le app vengono dopo.
    Se continuiamo così rimarranno solo le aziende più al passo coi tempi,che magari sono composte da persone incompetenti e offrono un servizio mediocre però sono attive sul web.
    Basta pensare al discorso delle recensioni online.
    Tanta gente ormai se non ci sono le recensioni positive a cui attaccarsi non sa dove andare,ma prova a entrare in una bottega e verifica da solo se lavorano bene oppure no.
     
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  10. U2511

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    Senza contare che le recensioni positive sono una componente del costo del pacchetto pubblicitario. Ovviamente non lo paghi a Google o FB che sta male :p lo paghi all’agenzia che intermedia e che ti fornisce la posizione alta nella ricerca geolocalizzata (quella era cui i social fatturano) e un pacchetto di irreprensibili recensioni complessivamente positive
     
  11. zinzanbr

    zinzanbr

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    Ma tu preferiresti un prodotto o un servizio scadente ma comodo perchè a portata di click oppure un servizio vecchia maniera per il quale sei costretto ad alzare il sedere dal divano e recarti di persona in un negozio/laboratorio?
    Parlo in generale eh non intendo dire che tu stai sul divano.
    Però tanti clienti imho da troppo tempo mettono la comodità al primo posto e la professionalità molto più in basso in classifica.
    Nel sistema moderno la distribuzione si mangia la produzione,le aziende migliori vengono fagocitate da altre più grandi,a cui manca il knowhow o se vogliamo parlare italiano le competenze,che hanno una rete distributiva imbattibile.
    E i clienti non si rendono conto che così facendo incentivano le imprese mediocri ma grandi e organizzate e mortificano quelle piccole.
    Essere piccoli non è un difetto,anzi molte volte quando le imprese si ingrandiscono finiscono per peggiorare la qualità dei prodotti/servizi che offrono.
    Ci sono piccole realtà familiari che hanno ragione di esistere solo se rimarranno tali,non si può pretendere che si trasformino in delle mini Amazon.
    O meglio si può ma accettando un forte incremento dei costi che la clientela dovrà sostenere.
    Perchè la piattaforma per vendere online costa,una persona in più che gestisca gli ordini costa,la spedizione a casa costa...
    Non confondiamo la modernità con il paradiso e la tradizione con l'inferno.
    Se vogliamo comodità,rapidità e convenienza chiediamo alle aziende prodotti e servizi scadenti.Punto.
    Inutile che ci giriamo attorno.
    Se invece vogliamo l'eccellenza dobbiamo essere disposti a pagarla di più oppure ad andare a fare la coda fuori da un negozio come è capitato sotto Natale davanti ai negozi di prodotti gastronomici chic.
    Per me si sta perdendo il senso delle priorità e tanti clienti,troppi,non si rendono conto di cosa c'è dietro a un prodotto o un servizio.
    C'è lavoro,sacrificio e fatica.
    Non basta fare click col ditino su uno schermo.
    Se guardi Amazon e le altre aziende modello di modernità vedrai che dietro a quell'organizzazione imbattibile ci sono tagli dei costi spaventosi,delocalizzazione,sfruttamento.
    Se pretendiamo che anche le piccole imprese tradizionali per stare al passo vadano in quella direzione prepariamoci a vedere i prezzi schizzare in alto e la qualità precipitare in basso.
    Ma poi non lamentiamoci.
     
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  12. zinzanbr

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    Io ho guardato per curiosità le recensioni di alcune attività concorrenti di quella dei miei.
    Premesso che è un settore molto indietro in cui solo una piccola parte delle aziende ha figura online e ha recensioni.
    La più nominata è un'attività che fa parte di una grande catena che ha i propri negozi nei grandi centri commercaili.
    Tante recensioni,alcune positive ma anche tante negative.
    Quell'attività lavora di più perchè è più moderna e la trovi online?
    No perchè lavora sulla quantità,prezzi bassi e qualità ancora più bassa,negozi in punti strategici di forte passaggio e poca attenzione per la clientela.
    Se uno non si trova bene e non torna più amen,morto un cliente se ne fa un altro.
    Ecco questo secondo me è il nocciolo della questione,la visibilità (non online) conta più della professionalità.
    E' questo che la gente vuole purtroppo.
     
  13. U2511

    U2511

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    Mi autoquoro perché leggo ora questo articolo delle ore 13.05 (io scrivevo di proma mattina)

    https://www.ansa.it/sito/notizie/te...ump_9c1bd769-481e-4de6-9848-e951b3c02095.html

    Onestamente mi fa piacere che nella vecchia Europa ci si ponga il problema (a prescindere da chi sia la personalità censurata, come si suol dire oggi a me domani a te ... e cortesemente, se possibile, evitiamo riferimenti specifici, il problema è il concetto non il soggetto)
     
  14. arizona77

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    Ma il mondo
    ( perdonami non sei te come non lo sono io )
    Fidati, che se lo fanno....
    Tanti " aderiscono "
     
  15. arizona77

    arizona77

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    Pensa che il giro di Natale ne e' costati sui 200 di mln
    per 6.000.000 di aderenti
     

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