<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quattroruote di giugno | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Quattroruote di giugno

Arrivato oggi. Condivisibile l'editoriale del direttore.

Assolutamente . L'estemporaneità dei provvedimenti anti-crisi economica è sicuramente un dato di fatto e , per giunta, pieno di contraddizioni . L'atteggiamento ostile all'automobile emerge chiaramente e pervicacemente ,nonostante l'automotive sia il principale motore dell'economia italiana , insieme all'edilizia , la quale però è in ribasso estremo da almeno dieci anni .

Qualsiasi commentatore , compreso Gad Lerner , intervistato su "Accordi e Disaccordi" , non perde occasione per bacchettare l'automobile , quale responsabile di chissà quali misfatti , nonostante il blocco della circolazione conseguente al covid , abbia dimostrato che l'apporto dell'auto a Pm 10 e Nox è sicuramente minore di quello dato dai riscaldamenti obsoleti e fai da te.

Tutto questo paradossalmente , proprio quando l'auto , persino il "cattivo" propulsore diesel , è diventata molto pulita e più sicura anche per gli altri utenti della strada : vedi adas con riconoscimento pedoni , passeggini e ciclisti e frenata automatica.

Quindi la speranza che il settore , che con componentistica , concessionari e officine occupa più di 400.000 persone , riceva incentivi efficaci e non di semplice e ideologica limitazione all'elettrico e alle due ruote , risulta molto molto aleatoria.

Come dice il Direttore , ben venga lo stimolo a mezzi a due ruote e o elettrici , però ciò non può sostituire il sostegno alle vendite di auto in generale , anche perchè non tutti si possono permettere vetture elettriche e il garage per ricaricarle o , per ragioni fisiche e anagrafiche , di pedalare o filare in equilibrio con mezzi insoliti , come monopattini elettrici o due ruote o monoruota acrobatici , seppur a emissioni zero.

Tutti questi mezzi , a mio modesto parere, vanno bene e contribuiscono , insieme agli scooter e alle moto , a decongestionare il traffico metropolitano , non vorrei però che tutto questo entusiasmo per le due ruote o i monopattini rappresentasse un tassello a quella decrescita (in)felice , che intende nei fatti , consciamente o inconsciamente , riportare l'Italia alle condizioni del dopoguerra ante boom economico : molti poveri , stili di vita modestissimi nel ceto medio , tutti in bicicletta , eccetto pochi fortunati su auto di lusso , oggi rappresentate da potenti e costose Tesla e simili...
 
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Assolutamente . L'estemporaneità dei provvedimenti anti-crisi economica è sicuramente un dato di fatto e , per giunta, pieno di contraddizioni . L'atteggiamento ostile all'automobile emerge chiaramente e pervicacemente ,nonostante l'automotive sia il principale motore dell'economia italiana , insieme all'edilizia , la quale però è in ribasso estremo da almeno dieci anni .

Qualsiasi commentatore , compreso Gad Lerner , intervistato su "Accordi e Disaccordi" , non perde occasione per bacchettare l'automobile , quale responsabile di chissà quali misfatti , nonostante il blocco della circolazione conseguente al covid , abbia dimostrato che l'apporto dell'auto a Pm 10 e Nox è sicuramente minore di quello dato dai riscaldamenti obsoleti e fai da te.

Tutto questo paradossalmente , proprio quando l'auto , persino il "cattivo" propulsore diesel , è diventata molto pulita e più sicura anche per gli altri utenti della strada : vedi adas con riconoscimento pedoni , passeggini e ciclisti e frenata automatica.

Quindi la speranza che il settore , che con componentistica , concessionari e officine occupa più di 400.000 persone , riceva incentivi efficaci e non di semplice e ideologica limitazione all'elettrico e alle due ruote , risulta molto molto aleatoria.

Come dice il Direttore , ben venga lo stimolo a mezzi a due ruote e o elettrici , però ciò non può sostituire il sostegno alle vendite di auto in generale , anche perchè non tutti si possono permettere vetture elettriche e il garage per ricaricarle o , per ragioni fisiche e anagrafiche , di pedalare o filare in equilibrio con mezzi insoliti , come monopattini elettrici o due ruote o monoruota acrobatici , seppur a emissioni zero.

Tutti questi mezzi , a mio modesto parere, vanno bene e contribuiscono , insieme agli scooter e alle moto , a decongestionare il traffico metropolitano , non vorrei però che tutto questo entusiasmo per le due ruote o i monopattini rappresentasse un tassello a quella decrescita (in)felice , che intende nei fatti , consciamente o inconsciamente , riportare l'Italia alle condizioni del dopoguerra ante boom economico : molti poveri , stili di vita modestissimi nel ceto medio , tutti in bicicletta , eccetto pochi fortunati su auto di lusso , oggi rappresentate da potenti e costose Tesla e simili...
In realtà su quattroruote di questo mese c'è un articolo dove i grafici dimostrano chiaramente che l'inquinamento da PM10 e ossidi di azoto si è ridotto durante il lock Down, a parte un episodio di aumento delle polveri dovuto a cause naturali.
 
In realtà su quattroruote di questo mese c'è un articolo dove i grafici dimostrano chiaramente che l'inquinamento da PM10 e ossidi di azoto si è ridotto durante il lock Down, a parte un episodio di aumento delle polveri dovuto a cause naturali.

La auto ovviamente forniscono un contributo all'inquinamento, ma inferiore a quello che la gente pensa, e anche tanti commentatori, giornalisti e politici. Un contributo modesto paragonato al totale.

Nel lockdown sono stati tutti fermi, compresi aziende, aerei, grandi navi. ecc..
 
La auto ovviamente forniscono un contributo all'inquinamento, ma inferiore a quello che la gente pensa, e anche tanti commentatori, giornalisti e politici. Un contributo modesto paragonato al totale.

Nel lockdown sono stati tutti fermi, compresi aziende, aerei, grandi navi. ecc..
Io non so se questo articolo andrebbe bene qui https://www.ilfattoquotidiano.it/20...li-agli-euro-6-m5s-anacronistici/5825113/amp/
Però chi riuscirà a convincere i miei a vendere il Berlingo (E3) per una Clio TCe o una C3 TurboPuretech (entrambe E6-B) quando i miei vorrebbero tenerlo finché "muore"? E pensare che la cosa che brucia più vecchia che abbiamo in casa è una caldaia di 31 anni a Metano.
 
Io non so se questo articolo andrebbe bene qui https://www.ilfattoquotidiano.it/20...li-agli-euro-6-m5s-anacronistici/5825113/amp/
Però chi riuscirà a convincere i miei a vendere il Berlingo (E3) per una Clio TCe o una C3 TurboPuretech (entrambe E6-B) quando i miei vorrebbero tenerlo finché "muore"? E pensare che la cosa che brucia più vecchia che abbiamo in casa è una caldaia di 31 anni a Metano.

Se ne parla anche nel topic "Coronavirus e settore automotive", dove è stato citato l'articolo di Quattroruote.it, e se ne può parlare anche in "Covid19 e sconto auto".

Qui parliamo del numero di giugno di Quattroruote.
 
Assolutamente . L'estemporaneità dei provvedimenti anti-crisi economica è sicuramente un dato di fatto e , per giunta, pieno di contraddizioni . L'atteggiamento ostile all'automobile emerge chiaramente e pervicacemente ,nonostante l'automotive sia il principale motore dell'economia italiana , insieme all'edilizia , la quale però è in ribasso estremo da almeno dieci anni .

Qualsiasi commentatore , compreso Gad Lerner , intervistato su "Accordi e Disaccordi" , non perde occasione per bacchettare l'automobile , quale responsabile di chissà quali misfatti , nonostante il blocco della circolazione conseguente al covid , abbia dimostrato che l'apporto dell'auto a Pm 10 e Nox è sicuramente minore di quello dato dai riscaldamenti obsoleti e fai da te.

Tutto questo paradossalmente , proprio quando l'auto , persino il "cattivo" propulsore diesel , è diventata molto pulita e più sicura anche per gli altri utenti della strada : vedi adas con riconoscimento pedoni , passeggini e ciclisti e frenata automatica.

Quindi la speranza che il settore , che con componentistica , concessionari e officine occupa più di 400.000 persone , riceva incentivi efficaci e non di semplice e ideologica limitazione all'elettrico e alle due ruote , risulta molto molto aleatoria.

Come dice il Direttore , ben venga lo stimolo a mezzi a due ruote e o elettrici , però ciò non può sostituire il sostegno alle vendite di auto in generale , anche perchè non tutti si possono permettere vetture elettriche e il garage per ricaricarle o , per ragioni fisiche e anagrafiche , di pedalare o filare in equilibrio con mezzi insoliti , come monopattini elettrici o due ruote o monoruota acrobatici , seppur a emissioni zero.

Tutti questi mezzi , a mio modesto parere, vanno bene e contribuiscono , insieme agli scooter e alle moto , a decongestionare il traffico metropolitano , non vorrei però che tutto questo entusiasmo per le due ruote o i monopattini rappresentasse un tassello a quella decrescita (in)felice , che intende nei fatti , consciamente o inconsciamente , riportare l'Italia alle condizioni del dopoguerra ante boom economico : molti poveri , stili di vita modestissimi nel ceto medio , tutti in bicicletta , eccetto pochi fortunati su auto di lusso , oggi rappresentate da potenti e costose Tesla e simili...
Ecco la decrescita. https://it.wikipedia.org/wiki/Decre...scita è,natura ovvero sviluppo sostenibile in
 
Splendido . Peccato che come tutte le teorie utopiche , se imposte dall'alto , per non dire con la forza ,all'intera o a intere società , producano inevitabilmente povertà e privazioni di libertà. La nostra economia , nel senso del capitalismo nato in occidente ed esportato praticamente in tutto il globo terracqueo , ha dimostrato di funzionare , vale a dire di produrre un certo benessere diffuso , solo in fasi cicliche caratterizzate da estrema abbondanza e quindi da molta produzione, di beni e di servizi . Diversamente , seguendo un programma di decrescita , pur ispirato da encomiabili principi ecologici e di qualità della vita , vi è forte il rischio che , in penuria di beni e di servizi (deindustrializzazione) , quei pochi disponibili finiscano quasi tutti nelle mani di chi detiene già posizioni di privilegio e o ,per carattere e mansioni, possa fare incetta di questi beni , privandone la maggioranza delle persone. Tornando all'auto , se si segue pedissequamente il principio sacrosanto di ridurne l'impatto ambientale e la mortalità stradale con il vietarne e limitarne indiscriminatamente la produzione e l'uso , soprattutto in fasi critiche come questa che avrebbero bisogno di spinte sulla domanda anche con interventi dello Stato , vi è il serio rischio di ottenere fatalmente una società come quella italiana del 1948 : poche auto , ma anche pochi beni e servizi di tutti i settori , ai pochi privilegiati , un ceto medio impoverito e intristito e molti molti poveri .
 
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La auto ovviamente forniscono un contributo all'inquinamento, ma inferiore a quello che la gente pensa, e anche tanti commentatori, giornalisti e politici. Un contributo modesto paragonato al totale.

Nel lockdown sono stati tutti fermi, compresi aziende, aerei, grandi navi. ecc..
Mi pare che in queste pagine molti sostenessero che gli inquinanti nonostante il lock down fossero aumentati ...
 
Potrebbe esser dinamica anche la Tonale ;)
E lo sara' sicuramente.
Visti i risultati di 500X, con la futura Alfa potranno aumentare il passo fino a 264cm e forse anche allargare le carreggiate, a cui dovrebbe essere possibile aggiungere pneumatici maggiorati.
Il dinamismo dell'auto dovrebbe aumentare ulteriormente.
 
Mi pare che in queste pagine molti sostenessero che gli inquinanti nonostante il lock down fossero aumentati ...
Credo che il lock down abbia dimostrato più che altro che il blocco delle attività industriali e commerciali (compresa la circolazione di veicoli pesanti )ha avuto grande effetto sulla diminuzione degli inquinanti. Se lo correliamo con le flessioni quasi nulle di detti inquinanti durante i blocchi di circolazione delle sole auto in città a causa degli sforamenti dei limiti , se ne può dedurre con buona approssimazione che la responsabilità delle auto ( non dei camion) sugli sforamenti delle polveri sottili e degli ossidi di azoto è presente sicuramente , ma molto da ridimensionare e non tale da giustificare l' acrimonia di cui il settore automotive è spesso fatto segno
 
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