Un lavoro dell’Università di Harward appena uscito può spiegare i tassi anomali di mortalità lombarda:
https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.05.20054502v1
I ricercatori hanno eseguito una analisi multivariata della correlazione tra esposizione a PM2.5 e mortalità per coronavirus, tenendo conto di
“population size, hospital beds, number of individuals tested, weather, and socioeconomic and behavioral variables including, but not limited to obesity and smoking”
“Results: We found that an increase of only 1 μg/m3 in PM2.5 is associated with a 15% increase in the COVID-19 death rate, 95% confidence interval (CI) (5%, 25%). Results are statistically significant and robust to secondary and sensitivity analyses. Conclusions: A small increase in long-term exposure to PM2.5 leads to a large increase in COVID-19 death rate, with the magnitude of increase 20 times that observed for PM2.5 and all-cause mortality. The study results underscore the importance of continuing to enforce existing air pollution regulations to protect human health both during and after the COVID-19 crisis”
Traduzione veloce:
“Dimensione della popolazione, letti in ospedale, numero di individui testati, clima, variabili socioeconomiche come obesità e fumo”
"Risultati: Abbiamo trovato che
un aumento di soli 1 μg/m3 di PM2.5 è associato ad un aumento del 15% del tasso di mortalità COVID-19, (intervallo di confidenza 5% - 25%). ….. Conclusioni: Un piccolo aumento dell'esposizione a lungo termine a PM2.5 porta ad un grande aumento del tasso di mortalità COVID-19: circa 20 volte quello osservato per PM2.5. I risultati dello studio sottolineano l'importanza di continuare a far rispettare le normative esistenti sull'inquinamento atmosferico per proteggere la salute umana sia durante che dopo la crisi COVID-19".
Una correlazione simile è stata proposta da Setti et al. (
https://www.repubblica.it/salute/me...e_per_la_diffusione_dell_infezione-251516436/)