Per un mondo più equo
E i peggiori effetti del cambiamento climatico colpiscono in modo sproporzionato le comunità più vulnerabili. Non si tratta solo di tagliare le emissioni, ma anche di rendere il mondo più equo: il sistema in cui stiamo vivendo oggi non sta lavorando per noi, ma solo per pochi ricchi. Il lusso che così pochi di noi possono permettersi nel Nord del mondo è basato sulla sofferenza delle persone del Sud del mondo. Abbiamo visto i politici farfugliare, impegnarsi in giochetti di politica spicciola invece di affrontare la realtà: le soluzioni di cui abbiamo bisogno non si possono trovare all’interno del sistema corrente. Questi politici si rifiutano di affrontare la realtà che dobbiamo cambiare il sistema, se vogliamo davvero affrontare la crisi climatica.
Questo movimento doveva nascere, non avevamo scelta. La gran parte dei giovani in sciopero per il clima oggi non hanno ancora il diritto di voto. Immaginate per un attimo come ci si sente. Anche se vediamo benissimo la crisi climatica in corso, anche se siamo benissimo a conoscenza dei fatti, non ci è concesso avere voce in capitolo su chi deve prendere decisioni al riguardo. Immaginate e poi chiedetevi questo: non fareste sciopero anche voi se pensaste che farlo potesse servire a salvaguardare il vostro futuro?
Quindi, oggi, noi abbandoniamo le lezioni e scendiamo in strada per dire basta. Alcuni adulti dicono che non dovremmo saltare le lezioni, che dovremmo «concentrarci sulla nostra educazione». Noi pensiamo che organizzarsi per combattere una minaccia esistenziale, e trovare un modo di far sentire le nostre voci, ci sta insegnando delle lezioni molto importanti.
Altri adulti continuano a dire: «Abbiamo l’obbligo di dare speranza ai giovani». Non vogliamo la vostra speranza. Non vogliamo essere speranzosi. Vogliamo che anche voi sentiate, come noi, il panico per questa situazione. Vogliamo che agiate. Vogliamo che vi uniate a noi.
Finora abbiamo fatto affidamento sugli adulti perché prendessero le decisioni giuste e si assicurassero che ci sarà un futuro per la prossima generazione. Certo, non abbiamo tutte le risposte. Ma quello che sappiamo è che dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra, eliminare progressivamente e rapidamente i sussidi per la produzione di energie sporche - carbone, olio, gas -, investire seriamente nelle energie rinnovabili e iniziare a farci domande difficili su come impostare le nostre economie e su chi vogliamo che vinca e chi vogliamo che perda.
Il sostegno della scienza
E non siamo più soli. Decine di migliaia di scienziati in tutti il mondo hanno rilasciato dichiarazioni in sostegno agli scioperi degli studenti. Gli scienziati sono stati molto chiari su cosa dobbiamo fare per affrontare la minaccia del cambiamento climatico. Ci stiamo unendo in sostegno alla scienza. Chiediamo solo che i nostri leader facciano lo stesso.
È essenziale che tutto questo avvenga adesso. Dato il genere di cambiamenti che devono avere luogo, bisogna che ciascuno riconosca che questa è una crisi e si impegni a mettere in atto e a sostenere trasformazioni radicali. Crediamo fermamente che possiamo scongiurare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico. Ma dobbiamo agire adesso.
Non ci sono aree grigie quando è in gioco la nostra stessa sopravvivenza. Non ci sono mali minori. Ecco perché oggi i giovani stanno manifestando ai quattro angoli del pianeta, ed ecco perché chiediamo agli adulti di unirsi a noi, di scendere in strada con noi. Quando la casa è in fiamme non si può lasciare ai ragazzi la responsabilità di spegnere l’incendio: abbiamo bisogno che gli adulti si assumano la responsabilità di aver appiccato il fuoco. Per una volta, chiediamo oggi agli adulti di seguire il nostro esempio. Non possiamo più aspettare.
Questo movimento doveva nascere. Adesso la scelta è di voi adulti.