<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il senso del ridicolo (che non c'è) | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Il senso del ridicolo (che non c'è)

Stato
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Possono anche non essere persone che lo mettono in secondo piano : ma bisogna considerare che si tratta di un problema enorme, complesso come più non si potrebbe, delicatissimo, che ha necessariamente forti ricadute su tutto, a cominciare dalle fondamenta stesse della nostra economia : non la si può fare facile, come pretenderebbero i ragazzini seguaci di Greta con l'utopismo proprio dei ragazzi : i quali probabilmente neppure si rendono conto che se loro possono andare a scuola fino alla laurea ed oltre (anziché andare a lavorare nei campi appena adolescenti, come era la norma soltanto un secoletto fa), se hanno case riscaldate e pulite, elettrodomestici, TV, computer, se la loro aspettativa di vita è di oltre 80 anni (provate un po' a vedere quant'era soltanto ad inizio '900) se hanno da mangiare in abbondanza, potendo anche scegliere di cosa nutrirsi, ed insomma se hanno un certo tenore di vita, è perché c'è stata una rivoluzione industriale oltre che scientifica : con tutte le sue conseguenze, a cominciare da un impiego massiccio di energia, per lo più disponibile usando il petrolio come combustibile.

Se questi marmocchi, quasi teneri nelle loro richieste utopistiche, sapessero quanto dura e precaria era la vita soltanto qualche generazione fa, beh probabilmente starebbero più attenti a non mettere tutto sotto accusa, a non sputare nel piatto dove hanno mangiato e continuano a mangiare.
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per amor di discussione, a me pare che Greta ma molti dei ragazzi che sono coinvolti nell'iniziativa non pretendono di dare soluzioni, anche perchè non è il loro compito, ma chiedono una sensibilizzazione in merito al tema ambientale, tema che è stato messo in secondo piano per altri interessi. Poi che la questione sia complessa nessuno lo mette in dubbio, ma lo sanno gli stessi ragazzi,il discorso è di riprenderlo in mano e cercare di arrivare ad una sintesi tra rispetto dell'ambiente e modo di vivere.
Per il resto io credo che nessuna delle nostre generazione, ma neanche i nostri genitori(confondiamo la durezza della vita rurale con la povera ma sono cose molto differenti) ha mai sperimentato modi di vivere problematici che purtroppo ancora adesso si vivono in molte parte del mondo e spesso a causa del il modo di vivere di vivere di una minoranza rispetto all'altra, che poi ci sia stato un progresso è indubbio ma in se per se il progresso non è necessariamente positivo ,soprattutto dal dopo guerra in poi per me c'è stato un tipo di progresso che non ha più tenuto in considerazione l'esigenze varie , non ultima quella ambientale, e ha avuto una degenerazione , noi siamo nati in questo tipo di società e quindi per noi i paradigmi sono quelli a cui siamo stati abituati, ma probabilmente siamo un poco miopi, senza tirare fuori la filosofia, ma probabilmente per certi aspetti siamo come quelli del mito della caverna, ma quelli che stanno dentro
 
Il caldo comincia a fare brutti scherzi se non si capisce la differenza tra voler girare a scirocco su auto di costruttori franco/giapponesi (per lo più allo scopo dichiarato di approcciare una ragazza) e parlare di tematiche ambientali che, ci piaccia o meno sono la problematica più importante di questo inizio millennio.
Chi ti dice che avrei girato a scrocco su quelle auto con il solo scopo di approcciare quella ragazza? Davanti a una persona famosa diventando per prova il suo autista, cameraman e fotografo, con cosa mi sarei presentato, con un'auto che le avrei fatto fare brutta figura al mondo? Ma hai letto le mie storie? Credo di no! Sai chi sono le Idol? No! Sai chi é Tsunku? No! Questo mio argomento centra ECCOME su quello su cui stiamo parlando! Qualcuno mi ha aiutato a incontrare Tsunku per farmi sapere che cosa ne pensa della mia idea? No! Qualcuno mi ha aiutato a incontrare Todt e magari metterci davanti a un videogame assieme a Yann, suo Zio e i loro compagni di corse su come vedere dove correre almeno virtualmente per poi farlo nella realtà? No! Puoi avere intenzioni nobili finché vuoi, però la possibilità di incontrare i potenti della terra anche solo per fare slogan e avere un nobile o qualsiasi altro miliardario che ti aiuti in quello che fai, devi avere qualcuno che ti dia un calcio nel tuo (enorme) didietro! Ed è per questo che Greta mi sta antipatica!
 
I marmocchi potrebbero avere problemi seri di sopravvivenza decente tra pochi decenni, altro che sputare sentenze miopi...
Me ne rendo conto.
Ma sono loro, mi pare, a non rendersi ben conto che le loro critiche a 360°, oltre che essere palesemente permeate di un radicalismo abbastanza odioso, da estremisti, comporterebbero lo smantellamento dell'intero sistema economico : come dire, di fatto, per non avere troppi problemi tra alcune decine d'anni allora adottiamo una soluzione che ci crea problemi ancora maggiori, e subito.

Non è tanto facile andare a dire alla gente che il sistema economico va smantellato, che quasi niente può più funzionare come prima, che certe richieste, se accolte, creerebbero rapidamente crisi economiche vaste, violente e difficilmente assorbibili dai sistemi di previdenza sociale, crisi che poi, come è sempre stato, ne genererebbero altre : il problema dell'emissione di CO² è certamente grave, ma - poco ma sicuro - non lo si può affrontare con l'accetta, come sembra piacere tanto ai ragazzini illusi (e sicuramente anche ad alcuni adulti illusi, la mia sensazione qui è che un buon grado di realistica consapevolezza sia di una minoranza) smantellando il sistema dall'oggi al domani e creando sacche enormi di miseria, di gente che si ritrova senza stipendio e senza prospettive e che - anche e proprio per questo - finirebbe con l'odiare la questione "riduciamo le emissioni di CO²" - vista come la causa dei propri problemi personali - appoggiando di fatto quelli che vogliono che nulla cambi.

Un esempio - piccolo - di questo è la questione aerei : che qualcuno li boicotti non serve a nulla, la gente non smetterà per questo di prendere aerei per lavoro, vacanze o spostamenti personali, meno che mai poi se come "buon esempio" si vogliono proporre alternative grottesche come quella che mi ha fatto aprire questa discussione.

Sarebbe invece molto più utile creare gruppi che studino analiticamente i problemi, nel massimo dettagli e col massimo realismo, presentando poi - una volta che si abbiamo delle conclusioni scientifiche, non facilmente opponibili tecnicamente e non viziate da utopismo velleitario - delle proposte mirate a soluzioni alternative, applicabili nel tempo in modo graduale per far evolvere il sistema verso un sempre minore impatto ambientale : che so - butto lì la prima cosa che mi viene in mente, da ignorante, e magari è solo una cazzata - magari il ritorno agli aerei di linea ad eliche, oggi in uso solo su percorsi brevi, potrebbe diminuire l'impatto... o forse no, non so. Di sicuro il radicalismo con l'accetta, della serie io boicotto gli aerei e stop, non ha grandi prospettive di creare proseliti, più facile che cada nel dimenticatoio, come tutte le pretese di cambiare le cose "tutto e subito" : impegnarsi per proporre alternative concrete è molto meno comodo e richiede lavoro, studio, dedizione, ma a mio parere è l'unica strada per iniziare ad ottenere qualche cambiamento.
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Me ne rendo conto.
Ma sono loro, mi pare, a non rendersi ben conto che le loro critiche a 360°, oltre che essere palesemente permeate di un radicalismo abbastanza odioso, da estremisti, comporterebbero lo smantellamento dell'intero sistema economico : come dire, di fatto, per non avere troppi problemi tra alcune decine d'anni allora adottiamo una soluzione che ci crea problemi ancora maggiori, e subito.

Non è tanto facile andare a dire alla gente che il sistema economico va smantellato, che quasi niente può più funzionare come prima, che certe richieste, se accolte, creerebbero rapidamente crisi economiche vaste, violente e difficilmente assorbibili dai sistemi di previdenza sociale, crisi che poi, come è sempre stato, ne genererebbero altre : il problema dell'emissione di CO² è certamente grave, ma - poco ma sicuro - non lo si può affrontare con l'accetta, come sembra piacere tanto ai ragazzini illusi (e sicuramente anche ad alcuni adulti illusi, la mia sensazione qui è che un buon grado di realistica consapevolezza sia di una minoranza) smantellando il sistema dall'oggi al domani e creando sacche enormi di miseria, di gente che si ritrova senza stipendio e senza prospettive e che - anche e proprio per questo - finirebbe con l'odiare la questione "riduciamo le emissioni di CO²" - vista come la causa dei propri problemi personali - appoggiando di fatto quelli che vogliono che nulla cambi.

Un esempio - piccolo - di questo è la questione aerei : che qualcuno li boicotti non serve a nulla, la gente non smetterà per questo di prendere aerei per lavoro, vacanze o spostamenti personali, meno che mai poi se come "buon esempio" si vogliono proporre alternative grottesche come quella che mi ha fatto aprire questa discussione.

Sarebbe invece molto più utile creare gruppi che studino analiticamente i problemi, nel massimo dettagli e col massimo realismo, presentando poi - una volta che si abbiamo delle conclusioni scientifiche, non facilmente opponibili tecnicamente e non viziate da utopismo velleitario - delle proposte mirate a soluzioni alternative, applicabili nel tempo in modo graduale per far evolvere il sistema verso un sempre minore impatto ambientale : che so - butto lì la prima cosa che mi viene in mente, da ignorante, e magari è solo una cazzata - magari il ritorno agli aerei di linea ad eliche, oggi in uso solo su percorsi brevi, potrebbe diminuire l'impatto... o forse no, non so. Di sicuro il radicalismo con l'accetta, della serie io boicotto gli aerei e stop, non ha grandi prospettive di creare proseliti, più facile che cada nel dimenticatoio, come tutte le pretese di cambiare le cose "tutto e subito" : impegnarsi per proporre alternative concrete è molto meno comodo e richiede lavoro, studio, dedizione, ma a mio parere è l'unica strada per iniziare ad ottenere qualche cambiamento.
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https://www.econopoly.ilsole24ore.c...3XxB4j7xEi9AzuIc6lwfkekBJtWGUu63K7enviZk-h6Tc
 
Per il resto io credo che nessuna delle nostre generazione, ma neanche i nostri genitori(confondiamo la durezza della vita rurale con la povera ma sono cose molto differenti) ha mai sperimentato modi di vivere problematici....
Non sono affatto d'accordo.
Ho sempre avuto la curiosità di chiedere ai "vecchi", dai miei genitori in su, come fosse la vita ai loro tempi, dato che io appartengo ad una generazione (ho 62 anni) nata durante il boom economico, quindi nella bambagia rispetto a loro.

Le mie radici sono tra i contadini, o gli artigiani, del Molise : rurali, del popolo, come quelle di tanta altra gente, della maggior parte direi.
Ebbene, non so quanti si rendano ben conto di come è cambiata la vita della gente in poche generazioni, non c'è proprio paragone.
Un esempio : una mia bisnonna - quindi parlo solo di 3 generazioni prima di me - classe 1873, che ancora ricordo avendo 7 anni quando lei morì, era l'ultima di 11 figli : ma era l'unica riuscita a diventare adulta, tutti i suoi fratelli, 10 su 11 !!, erano morti subito o comunque da bambini. E' terrificante : ma, anche se si tratta certo di un caso un po' limite, dipinge bene quella che era la situazione sanitaria di non molto tempo fa (un secolo, o uno e mezzo, per la storia è poca cosa) quando si moriva di parto, di influenza, di malaria, di infezioni (la mia nonna materna morì a 39 anni per una setticemia, che oggi gli antibiotici avrebbero risolto facilmente) di polmonite e di vari malanni oggi considerati minori : oltre che di tumori (c'erano anche allora, eccome) e di malattie anche oggi più gravi ; oltre ad invecchiare ben prima di adesso, perché si restava senza denti, zoppi o quasi bloccati dall'artrite (pensate ci fossero le protesi in titanio che oggi rimettono in piedi gli anziani ?) e, quando capitava un tumore grave - e c'erano - non solo si moriva ma si moriva male, perché non c'erano certo le cure palliative di adesso.

La ricerca che ha reso possibile questi progressi c'è stata perché il mondo si è evoluto in senso tecnologico : non sarebbe stata possibile, di fatto, se nel frattempo non ci fosse stata un'abbondante disponibilità di energia, se non fossero esistiti materiali e composti chimico-fisici innovativi in ogni settore nonché cose prima impensabili in ogni settore, dalla microelettronica all'ottica a... tutto.

Non ci fosse stata un'industria che applicava le nuove conoscenze, finanziando contemporaneamente anche la ricerca, saremmo ancora alla medicina della superstizione e dei salassi con le sanguisughe : e c'è poco da ridere su quest'ultima cosa, perché mia mamma, classe 1927, ha fatto in tempo a vedere, da ragazza, una persona cui tutto quello che i medici avevano saputo (o potuto) prescrivere era una bella applicazione di sanguisughe, evidentemente "per risucchiare il male che era nel sangue".... e stiamo parlando del '900 già avanzato, non della preistoria !

Quindi l'evoluzione tecnologica che c'è stata, anche se ha avuto ed ha un prezzo da pagare, è stata comunque un progresso, anche e soprattutto per la gente del popolo che, prima, non aveva altre prospettive che lavorare nei campi dalla mattina alla sera, spaccandosi la schiena per portare a casa giusto il necessario (e nemmeno sempre, ahimé) per sopravvivere : sarebbe bene che lo si tenesse presente sempre, quando si riempie di critiche il sistema particolarmente per le emissioni di CO², le cui conseguenze allora non erano note - è cosa degli ultimi decenni - né facilmente prevedibili.

Mi fermo qui perché se no diventa un romanzo, ma ti assicuro che la vita - a cominciare dalla povera Italia rurale di ieri - era tanto ma tanto più dura di adesso, con un sacco di gente che moriva giovane (o rimaneva malconcia, come per la polio) per le malattie più diverse, e non solo : la società era molto più divisa e più classista di adesso, con la massa della gente che non poteva far altro che dedicarsi a produrre faticosamente cibo (agricoltura, pastorizia) ed una ristretta minoranza che poteva permettersi di studiare e diventare così classe dirigente.

Teniamolo presente, quando critichiamo gli svantaggi della tecnologia e dell'industrializzazione......
.
 
Non sono affatto d'accordo.
Ho sempre avuto la curiosità di chiedere ai "vecchi", dai miei genitori in su, come fosse la vita ai loro tempi, dato che io appartengo ad una generazione (ho 62 anni) nata durante il boom economico, quindi nella bambagia rispetto a loro.

Le mie radici sono tra i contadini, o gli artigiani, del Molise : rurali, del popolo, come quelle di tanta altra gente, della maggior parte direi.
Ebbene, non so quanti si rendano ben conto di come è cambiata la vita della gente in poche generazioni, non c'è proprio paragone.
Un esempio : una mia bisnonna - quindi parlo solo di 3 generazioni prima di me - classe 1873, che ancora ricordo avendo 7 anni quando lei morì, era l'ultima di 11 figli : ma era l'unica riuscita a diventare adulta, tutti i suoi fratelli, 10 su 11 !!, erano morti subito o comunque da bambini. E' terrificante : ma, anche se si tratta certo di un caso un po' limite, dipinge bene quella che era la situazione sanitaria di non molto tempo fa (un secolo, o uno e mezzo, per la storia è poca cosa) quando si moriva di parto, di influenza, di malaria, di infezioni (la mia nonna materna morì a 39 anni per una setticemia, che oggi gli antibiotici avrebbero risolto facilmente) di polmonite e di vari malanni oggi considerati minori : oltre che di tumori (c'erano anche allora, eccome) e di malattie anche oggi più gravi ; oltre ad invecchiare ben prima di adesso, perché si restava senza denti, zoppi o quasi bloccati dall'artrite (pensate ci fossero le protesi in titanio che oggi rimettono in piedi gli anziani ?) e, quando capitava un tumore grave - e c'erano - non solo si moriva ma si moriva male, perché non c'erano certo le cure palliative di adesso.

La ricerca che ha reso possibile questi progressi c'è stata perché il mondo si è evoluto in senso tecnologico : non sarebbe stata possibile, di fatto, se nel frattempo non ci fosse stata un'abbondante disponibilità di energia, se non fossero esistiti materiali e composti chimico-fisici innovativi in ogni settore nonché cose prima impensabili in ogni settore, dalla microelettronica all'ottica a... tutto.

Non ci fosse stata un'industria che applicava le nuove conoscenze, finanziando contemporaneamente anche la ricerca, saremmo ancora alla medicina della superstizione e dei salassi con le sanguisughe : e c'è poco da ridere su quest'ultima cosa, perché mia mamma, classe 1927, ha fatto in tempo a vedere, da ragazza, una persona cui tutto quello che i medici avevano saputo (o potuto) prescrivere era una bella applicazione di sanguisughe, evidentemente "per risucchiare il male che era nel sangue".... e stiamo parlando del '900 già avanzato, non della preistoria !

Quindi l'evoluzione tecnologica che c'è stata, anche se ha avuto ed ha un prezzo da pagare, è stata comunque un progresso, anche e soprattutto per la gente del popolo che, prima, non aveva altre prospettive che lavorare nei campi dalla mattina alla sera, spaccandosi la schiena per portare a casa giusto il necessario (e nemmeno sempre, ahimé) per sopravvivere : sarebbe bene che lo si tenesse presente sempre, quando si riempie di critiche il sistema particolarmente per le emissioni di CO², le cui conseguenze allora non erano note - è cosa degli ultimi decenni - né facilmente prevedibili.

Mi fermo qui perché se no diventa un romanzo, ma ti assicuro che la vita - a cominciare dalla povera Italia rurale di ieri - era tanto ma tanto più dura di adesso, con un sacco di gente che moriva giovane (o rimaneva malconcia, come per la polio) per le malattie più diverse, e non solo : la società era molto più divisa e più classista di adesso, con la massa della gente che non poteva far altro che dedicarsi a produrre faticosamente cibo (agricoltura, pastorizia) ed una ristretta minoranza che poteva permettersi di studiare e diventare così classe dirigente.

Teniamolo presente, quando critichiamo gli svantaggi della tecnologia e dell'industrializzazione......
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ho letto con piacere il tuo intervento che condivido in gran parte.
La mia critica però andava più ad un progresso avvenuto dalla metà del 20° secolo che in alcuni settori non è stato regolamentato a dovere e se ne è anche un poco abusato.
Indubbio che un progresso in ambito sanitario è benvenuto ma ci sono stati altri tipi di progresso che sono stati selvaggi , ad esempio nei mezzi di trasporto. Ora siamo arrivati ad un punto che probabilmente quello che abbiamo fatto per 50 anni e più non è sostenibile, anche perchè si sta ampliando il numero di persone nel mondo che a loro volta ci vogliono accedere, sicuramente come dicevi giustamente tu non è che possiamo abolire il trasporto aereo, quello automobilistico e via dicendo , ma lo si può regolarizzare in altro modo di modo da avere un impatto minore. Ti faccio un esempio, io attualmente offro servizio nel settore dei business travel(trasferte in ambito professionale), un settore molto ampio e che fa muovere tanti passeggeri nel mondo, ora per me è evidente che allo stato attuale forse anche metà degli spostamenti che vengono fatti potrebbero essere tranquillamente evitate e si potrebbero utilizzare i sistemi che comunicazione che la rete mette a disposizione. Il mio è un esempio stupido e probabilmente banale, ma se anche soluzioni cosi stupide fossero implementate in tutti gli ambiti della nostra società forse avremmo un bel miglioramento delle sfruttamento energetico, certo ci sarebbero ripercussioni su alcune attività professionali ma da sempre nel corso della storia ci sono state situazioni per cui si mettono in moto travasi da un settore all'altro, la cosa deve essere gestita e regolamentata per non farla diventare traumatica.
 
Forse non rappresenta nessuno in senso proprio, istituzionale diremmo; ma parla in TV, ha un certo seguito di giovani, incontra personaggi potenti e/o istituzionali, si comporta come una guida : quindi qualcosa conta, specie poi nella civiltà dell'immagine, del vedere.
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Sicuramente chi le da' spazio ha fatto i conti
se
gli " torna " meglio ascoltarla, che non....
Ma solo di ascoltarla....
Seguirla?
Non ci pensa neanche
 
Non sono affatto d'accordo.
Ho sempre avuto la curiosità di chiedere ai "vecchi", dai miei genitori in su, come fosse la vita ai loro tempi, dato che io appartengo ad una generazione (ho 62 anni) nata durante il boom economico, quindi nella bambagia rispetto a loro.

Le mie radici sono tra i contadini, o gli artigiani, del Molise : rurali, del popolo, come quelle di tanta altra gente, della maggior parte direi.
Ebbene, non so quanti si rendano ben conto di come è cambiata la vita della gente in poche generazioni, non c'è proprio paragone.
Un esempio : una mia bisnonna - quindi parlo solo di 3 generazioni prima di me - classe 1873, che ancora ricordo avendo 7 anni quando lei morì, era l'ultima di 11 figli : ma era l'unica riuscita a diventare adulta, tutti i suoi fratelli, 10 su 11 !!, erano morti subito o comunque da bambini. E' terrificante : ma, anche se si tratta certo di un caso un po' limite, dipinge bene quella che era la situazione sanitaria di non molto tempo fa

Io posso portare una testimonianza indiretta molto più recente.
Mia madre ha 5 anni meno di te eppure nei suoi primissimi anni di vita è stata abituata a vivere senza l'acqua corrente ne elettricità,quindi niente servizi igienici ne frigorifero con l'acqua che si prendeva dal pozzo,con un'alimentazione strettamente legata ai prodotti che offriva il territorio.
Proveniva da una famiglia di contadini del sud,simile alla tua in cui su 13 figli solo la metà è diventata adulta,non gli mancava da mangiare perchè coltivavano la terra ma probabilmente a livello di qualità della vita se la passavano molto peggio degli Amish.
E anche dopo essersi trasferiti al nord ha vissuto per molti anni senza il bagno in casa.
Forse è anche per questo che crescendo è diventata un'igienista,se avesse potuto avrebbe messo in lavatrice anche me e mio fratello e ricordo ancora con quale energia ci fregava le ginocchia sporche di erba e terra quando rientravamo dopo aver giocato in giardino (roba che adesso è proibita anche nei carceri militari).
A confronto la vita che facciamo oggi è 100 volte più comoda e favorevole dal punto di vista della salute.
Certo siamo arrivati all'eccesso opposto,basta pensare all'alimentazione e alla sovrabbondanza di cibo che vediamo ogni giorno sugli scaffali del supermercato,una cosa impensabile anche solo 40 anni fa'.
E' evidente che un sistema simile ha un impatto ambientale gigantesco,oltre che produrre una quantità di spreco inimmaginabile,però se vogliamo tornare a un sistema più eco sostenibile (quindi mangiare alimenti vegetali coltivati in loco e alimenti animali allevati in loco in quantità molto inferiori rispetto ad adesso) chi glielo va a raccontare a chi campa allevando,coltivando e trasportando prodotti per la grande distribuzione che da domani i suoi servigi non saranno più richiesti?
 
Io posso portare una testimonianza indiretta molto più recente.
Mia madre ha 5 anni meno di te eppure nei suoi primissimi anni di vita è stata abituata a vivere senza l'acqua corrente ne elettricità,quindi niente servizi igienici ne frigorifero con l'acqua che si prendeva dal pozzo,con un'alimentazione strettamente legata ai prodotti che offriva il territorio.
Proveniva da una famiglia di contadini del sud,simile alla tua in cui su 13 figli solo la metà è diventata adulta....
Impressionante che, ancora verso gli anni '60, metà dei figli siano morti in tenera età : prima succedeva e come, ma negli anni '60 la medicina, se non era certo quella d'oggi, non era neppure così malmessa.

Del resto invece non mi stupisco, di famiglie rurali, di solito molto isolate nelle campagne, che vivevano così ne avevo sentito dire almeno fino agli anni '70, dopo non so ; penso però che oggi anche i più isolati abbiano almeno l'elettricità, senza quella è dura davvero.

Tutto ciò aveva il senso di ricordare, specialmente ai più giovani e più critici verso gli inquinamenti causati dallo sviluppo industriale, che cosa significava vivere quando di sviluppo industriale non ce n'era.

Ma naturalmente non può essere un alibi per assolvere le tante porcherie del mondo attuale : solo che, appunto, bisogna capire bene con cosa prendersela, che cosa contestare, altrimenti come detto si fa solo demagogia da quattro soldi.

Ho già visto contestatori e contestazioni radicali, violente : allora si trattava di contestazioni, durissime, intolleranti, ideologiche verso tutti e tutto ("il sistema") e d'ispirazione marxista.

Beh, il risultato è che loro, i contestatori, sono non dico spariti (adesso però hanno cambiato target, se la prendono con la TAV ed altro) ma sono marginalizzati, alla gran parte della gente le loro contestazioni non piacciono e non interessano; mentre quello che allora contestavano è ancora lì.... non vorrei che la storia si ripetesse con i contestatori ambientalisti d'oggi, che sbagliano molto - a cominciare dai modi - ma hanno un obiettivo di fondo che non è sbagliato, a differenza dei contestatori politici degli anni '70.
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Impressionante che, ancora verso gli anni '60, metà dei figli siano morti in tenera età : prima succedeva e come, ma negli anni '60 la medicina, se non era certo quella d'oggi, non era neppure così malmessa.

No,mi sono espresso male.
I miei bisnonni hanno avuto 13,o 11 non sono sicuro,figli.
Mio nonno era il più piccolo e diversi suoi fratelli e sorelle sono morti molto giovani.
Mentre i miei nonni hanno avuto solo 3 figlie.
 
No,mi sono espresso male.
I miei bisnonni hanno avuto 13,o 11 non sono sicuro,figli.
Mio nonno era il più piccolo e diversi suoi fratelli e sorelle sono morti molto giovani.
Mentre i miei nonni hanno avuto solo 3 figlie.


Ottima la riduzione....
Consiglio gratuito, cosi' prosegui la tendenza....
Fanne UNO
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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