<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Correre a piedi è gratis.... o no? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Correre a piedi è gratis.... o no?

Uhm... penso che l'ultima volta che ho corso sia stato qualche anno fa... per non perdere l'autobus.
:emoji_thinking:

Ci sono certi tizi che corrono nel parchetto vicino casa... che più che correre sembra stiano cercando il suicidio tanto si trascinano sfiancati e paonazzi manco uscissero da un rave, altri invece li vedi belli impostati con cuffiette e contapassi.... ma le mie preferite son le ragazze... chissà perchè.
:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
La "stanchezza" è proporzionale al grado di allenamento...
Personalmente dopo 2 anni e 8/10 km su spiaggia (3 volte più "gravoso" rispetto al terreno battuto) non ho quasi traccia di fiatone... e tant'è che spesso tale percorso rappresenta circa il 50% di quello che svolgo a discrezione del tempo a disposizione... ☺
 
Io ho un'opinione personale molto diversa. Scusa se sono diretto, ma per come la vedo io (e oggi tantissime altre persone) quella delle scarpe è una ca...volata. La conventional wisdom della maggior parte dei runner è che devi usare scarpe costose, super protettive, specifiche per pronatori/supinatori, differenziate per allenamento/gara etc, e se non fai così ti infortuni dopo due settimane. In realtà oggi la questione è mooolto più controversa, e anche senza arrivare agli estremi del barefoot running, la vendita delle minimalist running shoes è esplosa negli ultimi anni. Sono state fatte ricerche, le più famose sono quelle di Lieberman, il quale si è accorto che indossare scarpe ammortizzanti tende a far correre con una forma sbagliata, cioè in impatto col tallone, il che scarica sulle articolazioni forze più che doppie, e si pensa che sia questo a determinare poi gli infortuni. Mentre correre a piedi nudi forza ad avere la forma corretta. Secondo questa teoria la tendenza a infortunarsi non dipende dall'avere la scarpa giusta, ma dall'avere una forma di corsa sbagliata (favorita dalla scarpa da running super protettiva e ammortizzata!). Io stesso quando anni fa iniziai a correre cascai in questo tranello, usavo solo scarpe da running specifiche pesanti, protettive, per correggere la pronazione etc, ma i fastidi e i dolori rimanevano. La cosa migliorò solo quando cercai di fare più attenzione alla forma della mia corsa, cercando di correggerla. E da allora in poi usai solo scarpe da minimal running (delle inov-8 rosse che ho ancora oggi). Del resto, quanti runners sono sempre infortunati pur cambiando inutilmente scarpe alla ricerca di quella giusta? La corsa è una delle attività più naturali per cui l'uomo si è evoluto nei millenni, parrebbe strano che la totalità delle persone abbia bisogno di complesse scarpe ultra costose per correre più di una decina di km a settimana, altrimenti non cammina più... Del resto come detto qualche decennio fa le scarpe da running come le conosciamo oggi non esistevano. Chi correva negli anni 20, 30, 40, 50, 60, etc. si allenava e gareggiava con scarpe anche più leggere e minimali delle scarpe da gara di oggi, praticamente senza ammortizzazione (lessi un bel libro sull'argomento scritto da un olimpionico di tanti decenni fa, purtroppo non ricordo più il titolo e l'autore). Sarebbero dovuti essere tutti infortunati all'epoca?
Boh non so. Io correre ho corso... Dai 7 anni ai 17 ho macinato km, dalle campestri alla pista, alla strada. . Dai 5 ai 21km.
E senza scarpe con un po' di suola non potevo correre, la tendinite era sempre dietro l'angolo
 
La "stanchezza" è proporzionale al grado di allenamento...
Personalmente dopo 2 anni e 8/10 km su spiaggia (3 volte più "gravoso" rispetto al terreno battuto) non ho quasi traccia di fiatone... e tant'è che spesso tale percorso rappresenta circa il 50% di quello che svolgo a discrezione del tempo a disposizione... ☺

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Io ho sempre avuto poca resistenza.
 
Mi permetto di farti un appunto: non "migliore" in assoluto ma migliore per l'individuo che pratica quel determinato sport. Nel caso specifico può darsi che la scarpa da 20 euro vada bene ma non è con il prezzo che si stabilisce se la scarpa sia adatta o meno. Visto che qualcuno le ha menzionate, le scarpe da iper-pronatore o iper-supinatore si scelgono dopo specifica visita in cui si determina l'appoggio del piede. Un supinatore che utilizza scarpe da pronatore, o viceversa, rischia seri danni alle articolazioni e alla schiena.
Personalmente acquisto scarpe da corsa "fine serie" o iper scontate ma non lo faccio mai a caso o in base al prezzo. Altro errore che molti fanno è utilizzare calzoncini da calcio per la corsa: sbagliato, perchè il materiale di cui sono fatti può causare irritazioni della pelle con il continuo sfregamento.
Perdonatemi se mi sono permesso di fare il "professorino" ma il running per me è una ferita ancora aperta:emoji_sweat:
Hai voglia... Sai quanti capezzoli sanguinanti ho visto per delle canottiere anni 80 sintetiche che sfregavano durante la corsa
 
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Io ho sempre avuto poca resistenza.
Grazie! ☺
A proposito di resistenza... molto probabilmente molto ha fatto l'abitudine alla spiaggia... oltre a "rinforzare" molto (muscolatura, articolazioni ed apparato cardiaco-respiratorio)...

Tutto il contesto "marino" è straordinario calcolanco anche aria iodata oltre che salsedine del mare...

Se si aggiunge il nuoto poi...
 
Io ho un'opinione personale molto diversa. Scusa se sono diretto, ma per come la vedo io (e oggi tantissime altre persone) quella delle scarpe è una ca...volata. La conventional wisdom della maggior parte dei runner è che devi usare scarpe costose, super protettive, specifiche per pronatori/supinatori, differenziate per allenamento/gara etc, e se non fai così ti infortuni dopo due settimane. In realtà oggi la questione è mooolto più controversa, e anche senza arrivare agli estremi del barefoot running, la vendita delle minimalist running shoes è esplosa negli ultimi anni. Sono state fatte ricerche, le più famose sono quelle di Lieberman, il quale si è accorto che indossare scarpe ammortizzanti tende a far correre con una forma sbagliata, cioè in impatto col tallone, il che scarica sulle articolazioni forze più che doppie, e si pensa che sia questo a determinare poi gli infortuni. Mentre correre a piedi nudi forza ad avere la forma corretta. Secondo questa teoria la tendenza a infortunarsi non dipende dall'avere la scarpa giusta, ma dall'avere una forma di corsa sbagliata (favorita dalla scarpa da running super protettiva e ammortizzata!). Io stesso quando anni fa iniziai a correre cascai in questo tranello, usavo solo scarpe da running specifiche pesanti, protettive, per correggere la pronazione etc, ma i fastidi e i dolori rimanevano. La cosa migliorò solo quando cercai di fare più attenzione alla forma della mia corsa, cercando di correggerla. E da allora in poi usai solo scarpe da minimal running (delle inov-8 rosse che ho ancora oggi). Del resto, quanti runners sono sempre infortunati pur cambiando inutilmente scarpe alla ricerca di quella giusta? La corsa è una delle attività più naturali per cui l'uomo si è evoluto nei millenni, parrebbe strano che la totalità delle persone abbia bisogno di complesse scarpe ultra costose per correre più di una decina di km a settimana, altrimenti non cammina più... Del resto come detto qualche decennio fa le scarpe da running come le conosciamo oggi non esistevano. Chi correva negli anni 20, 30, 40, 50, 60, etc. si allenava e gareggiava con scarpe anche più leggere e minimali delle scarpe da gara di oggi, praticamente senza ammortizzazione (lessi un bel libro sull'argomento scritto da un olimpionico di tanti decenni fa, purtroppo non ricordo più il titolo e l'autore). Sarebbero dovuti essere tutti infortunati all'epoca?
Capisco il tuo punto di vista ma non lo condivido. Se dovessi ricominciare a correre non prescinderei da un buon paio di scarpe (che non vuol dire per forza costose, anche se molte volte vanno a braccetto)
Dubito fortemente che l'uomo di qualche millennio fa corresse per 20-40 km o si facesse una decina di km al giorno di corsa sull'asfalto.
Paragone un po' azzardato... Ma i cavalli vengono ferrati per andare du strada, altrimenti gli zoccoli si consumerebbero precocemente. Eppure in natura non hanno di questo problemi.
 
Venivano ferrati anche prima che inventassero l'asfalto, magari perchè in natura non si sciropperebbero tutti quei chilometri.....
Sì vero anche quello, resta secondo me il fatto che ne il cavallo ne l'uomo in natura si sarebbe mai sognato di correre per 42km tirati, o una decina di km 3-4 volte la.settimana
 
Dubito fortemente che l'uomo di qualche millennio fa corresse per 20-40 km o si facesse una decina di km al giorno di corsa sull'asfalto.

E' possibile che gli uomini di millenni fa corressero quanto un runner moderno ( https://en.m.wikipedia.org/wiki/Endurance_running_hypothesis ). La questione asfalto ci potrebbe stare, ma anche qui, al di là dell'avere magari un minimo di ammortizzazione, non mi convince che dovrebbero essere necessarie scarpe sofisticate (inventate negli ultimi 40 anni o giù di lì) affinché una persona possa correre alcune decine di km a settimana senza infortunarsi. Io continuo a ritenere che la forma con cui uno corre sia molto legata alla tendenza agli infortuni, e che le scarpe da running moderne non aiutino in questo, anzi probabilmente hanno un effetto opposto. Poi certo si parla di concetti su cui le esperienze personali e soggettive hanno tantissimo peso, per cui non penso di convincere chi ha un'opinione diversa magari dettata dal suo percorso personale. Certo oggi chiunque si affacci al mondo dei runners, riceve da ogni parte il messaggio che deve comprarsi una A4 per allenarsi e una A2 per le gare sennò si infortuna, e altre cose così, e ovviamente è difficile che metta in discussione questi concetti.
 
Beh... nel link da me postato si parla della popolazione "Tarahumara" la quale con dei rudimentali sandaletti "fai-da-te"(*) e (soprattutto direi) una certa impostazione/tecnica (**) di avanzamento riescono a percorrere anche 300 km per volta ed anche con un certo ritmo (quando vanno a caccia ad es)...

E tutto ciò non certamente su un pratino all'inglese...


(*)
Se non erro con la suola ricavata da uno pneumatico.
(**)
Che consiste appunto nel privilegiare la parte anteriore del piede escludendo praticamente i talloni (testato personalmente ed assicuro che è di un'efficacia assoluta tanto in termini di potenziamento muscolare quanto di resistenza!!!).
 
Ultima modifica:
consiste appunto nel privilegiare la parte anteriore del piede escludendo praticamente i talloni

Come ho premesso, sono l'antitesi del runner e il prototipo del bradipo, però osservo che gli animali terrestri più veloci (leggi ghepardo, ma non solo), sono digitigradi o ungulati, non plantigradi. Ripeto, non me ne intendo, ma qualcosa vorrà dire....
 
Nel link da me postato si parla della popolazione "Tarahumara" la quale con dei rudimentali sandaletti "fai-da-te" e (soprattutto direi) una certa impostazione/tecnica (*) di avanzamento riescono a percorrere anche 300 km per volta ed anche con un certo ritmo (quando vanno a caccia ad es)...

E tutto ciò non certamente su un pratino all'inglese...


(*)
Che consiste appunto nel privilegiare la parte anteriore del piede escludendo praticamente i talloni (testato personalmente ed assicuro che è di un'efficacia assoluta tanto in termini di potenziamento muscolare quanto di resistenza!!!).
Che é la base di quello che ti insegnano quando cominci a fare atletica.
L'appoggio del piede deve avvenire principalmente nella parte anteriore del piede, che non esclude comunque che la parte del tallone sia sollecitata almeno in parte
P. S. La corsa solo sulle punte non è redditizia e molto più affaticante
 
Come ho premesso, sono l'antitesi del runner e il prototipo del bradipo, però osservo che gli animali terrestri più veloci (leggi ghepardo, ma non solo), sono digitigradi o ungulati, non plantigradi. Ripeto, non me ne intendo, ma qualcosa vorrà dire....
Confesso di non ho ben chiaro quato riporti... se non almeno che il citato ghepardo a differenza di tutti gli altri felini possiede gli artigli fissi (ma più corti) e non retrattili e ciò proprio ai fini di un miglior grip...
 
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