<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Le PM10 provocano Parkinson, Alzheimer et al | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Le PM10 provocano Parkinson, Alzheimer et al

Ti contesto una volta ancora (l'ultima) l'affermazione che sia significativo il dato della concentrazione di fondo, quando strada molto trafficate in centri storici angusti non trarrebbero nessun beneficio da piantumazioni distanti km (ad es il centro di genova) e contesto che si stia trattando di pochi casi.. se ben guardassimo le concentrazioni italiane (data la densità molto più elevata del Canada) dovremmo preoccuparci moltissimo del nostro futuro e dei nostri figli...

Sicuramente è un limite mio, ma non capisco il nesso: se scrivo che è giusto, corretto e persino fattibile adottare provvedimenti di restrizione del traffico cittadino, cosa c'entra la concentrazione di fondo? Se nel centro di Genova (che non conosco, quindi vado per analogia con quello di Padova) oltre a pedonalizzare il più possibile le strade più anguste si pianta anche qualche albero dove ci sta, ad esempio in qualche giardinetto, fa male?
 
L'italia ha 24.403 Km di ferrovie, con percorsi molto capillari ma gran parte in via di dismissione. Con l'alta velocità le direttrici principali sono tutte ridondanti. Oggi sarebbe possibile dirottare il grande traffico merci su rotaia. Oggi sarebbe possibile chiudere i centri cittadini in cerchi via via sempre più ampi. Sarebbe sufficiente investire in mezzi che sono già disponibili.
Invece ci hanno convinti ad aspettare l'ibrido o l'elettrico, qualcosa non torna in questo meccanismo.
 
L'italia ha 24.403 Km di ferrovie, con percorsi molto capillari ma gran parte in via di dismissione. Con l'alta velocità le direttrici principali sono tutte ridondanti. Oggi sarebbe possibile dirottare il grande traffico merci su rotaia. Oggi sarebbe possibile chiudere i centri cittadini in cerchi via via sempre più ampi. Sarebbe sufficiente investire in mezzi che sono già disponibili.
Invece ci hanno convinti ad aspettare l'ibrido o l'elettrico, qualcosa non torna in questo meccanismo.
quanto hai ragione... troppo traffico su gomma... e le ferrovie diventano archeologia...
 
Fra l'altro chi entra (ed esce la sera) a Milano o a Torino che si fa quei 40 minuti minimo di coda in tangenziale tutti i santi giorni per andare a lavorare, vorrei sapere quale minimo piacere possano provare a guidare le proprie auto in queste condizioni. Lo dico perchè questo è un forum di appassionati di auto per non sembrare un talebano bastian contrario, anzi, proprio per rendere giustizia alla rivista che ci ospita.
Posto che per muoversi sarebbe sufficiente il pandino anni '80, tutto il resto attiene a scelte edonistiche che niente hanno a che fare con lo stress da coda mattutino.
 
io non faccio il ricercatore

Io sì, e ho anche a che fare direttamente con fenomeni non identici, ma perfettamente assimilabili a quello di cui stiamo parlando, ossia l'inquinamento per dispersione nell'ambiente di prodotti fitosanitari usati in agricoltura. Mi scuso per la lunghezza di quanto vado a scrivere, ma cerco di motivare qualche affermazione che ho fatto in questa discussione, quindi vi chiedo un po' di pazienza.
La dispersione di fitofarmaci in atmosfera, definita "deriva", è dovuta all'emissione in aria di minuscole gocce di miscela costituita da acqua e fitofarmaco che, se non vengono intercettate dalle piante da trattare vengono trasportate dal vento e vanno - appunto - a inquinare l'ambiente esterno al campo. Il fenomeno è assimilabile a quello della dispersione di particolato perchè le dimensioni delle gocce responsabili sono abbastanza simili, in quanto nella nube prodotta da una macchina irroratrice sono presenti gocce di dimensioni tra 5 e 100 micron (lo spettro dimensionale delle gocce prodotte da un ugello per applicazioni agricole va da pochi micron a quasi un millimetro, a seconda del tipo di ugello e della pressione, con dimensioni medie dell'ordine dei 200-500 micron). Teniamo anche presente che le polveri ultrafini di solito non vanno in giro da sole, ma le ritroviamo assorbite o adsorbite (attaccate alla superficie) di goccioline di acqua sospese in aria.
Quando le gocce vengono rilasciate nell'aria sono soggette alla forza di gravità, che le attrae verso il suolo, e a forze di galleggiamento e resistenza aerodinamica che tendono invece a mantenerle in sospensione. Intuitivamente, più la goccia è grossa (e pesante), più la gravità prevale. Quella che vedete qui sotto è una tabella che mostra il tempo di caduta da un'altezza di 3 metri (10 piedi) e la distanza che la goccia percorre lateralmente per azione del vento a 4,8 km/h (1,3 m/s, praticamente una brezza):

droplets distance.jpg

Come mostra la tabella, una goccia di 5 micron (compresa quindi nelle dimensioni del particolato) resta in aria per oltre un'ora e in questo periodo si sposta lateralmente di quasi 5 km. Attenzione: da un'altezza di tre metri, molto meno di una ciminiera o di un camino.
Quindi, è senz'altro verissimo che la concentrazione di inquinanti diminuisce rapidamente all'allontanarsi dal punto di emissione, ma se un territorio è costellato di sorgenti di emissione (fabbriche, autostrade....), non credo di sbagliare sostenendo che il trasporto di inquinanti a distanza è senz'altro molto meno impattante rispetto alla produzione in loco, ma non lo definirei trascurabile.
Al riguardo, e concludo, una ventina di anni fa qui dalle mie parti ci fu un contenzioso sollevato dai bachicoltori che accusavano un insetticida (il fenoxycarb) largamente impiegato in frutticoltura di provocare il mancato incrisalidamento delle larve di quinta età dei bachi. Abbiamo allora organizzato una sperimentazione, effettuando un trattamento in un frutteto e raccogliendo a distanze crescenti campioni di aria e di teli stesi a terra. Il risultato fu che trovammo concentrazioni attive di fenoxycarb a cinque km dal frutteto trattato.
Di qui (anche) la mia convinzione che provvedimenti di contenimento delle emissioni di polveri sottili limitati ai centri cittadini siano doverosi ed efficaci, ma non sufficienti.
Scusate per la lunga e noiosa trattazione.
 
Di qui (anche) la mia convinzione che provvedimenti di contenimento delle emissioni di polveri sottili limitati ai centri cittadini siano doverosi ed efficaci, ma non sufficienti.
Scusate per la lunga e noiosa trattazione.
Se lo studio evidenzia la vicinanza come causa e non una generica presenza anche a distanza è evidente che non sia così... senza contare che una via trafficata chiusa tra due file di palazzoni (penso p.es. a via blabi a genova o la vecchia via lagrange a torino.) non ha ventilazione e le polveri lì restano...
 
Se lo studio evidenzia la vicinanza come causa e non una generica presenza anche a distanza è evidente che non sia così... senza contare che una via trafficata chiusa tra due file di palazzoni (penso p.es. a via blabi a genova o la vecchia via lagrange a torino.) non ha ventilazione e le polveri lì restano...

E questo non lo contesta nessuno, mi pare. Per quanto riguarda la via trafficata tra due file di palazzoni, si pedonalizza e basta, chi ha detto il contrario?
 
Anche fra 3 metri e trenta centimetri la fonte di emissione farà una qualche differenza. A questo proposito c'erano degli studi che dicevano che la maggiore percentuale di polveri sottili ristagnano nelle prime decine di centimetri dal suolo (non ricordo esattamente) ponendo l'accento che i più esposti sono i bambini a piedi o in carrozzina e i cani.
 
Scusate tanto, ma ho la vaga inmpressione che vi state accalorando piu' del necessario, che ne dite di darvi tutti na calmata?
 
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