<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La promessa di Marine: «Via da Europa e Nato se diventerò presidente» | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

La promessa di Marine: «Via da Europa e Nato se diventerò presidente»

Ho cercato di rimediare nel frattempo.
Tu parli della piccola Impresa che ....
Io parlo della grande Impresa, quella che dovrebbe comprare, secondo il popolo, le nostre in vendita, al posto degli stranieri che, di contro, si presentano con i piccioli sull' unghia.
Quelle stesse che, comunque quando decidono per il grande passo, ( vedi Ligresti ), non cacciano una lira di loro, ma vanno da Zonin; quel Zonin, che poi inchiodano.
 
Tu parli della piccola Impresa che ....

Come immaginavo, non hai letto tutto il discorso, che era in effetti un po' lungo. Io non ho parlato affatto della piccola impresa, tranne nei primi 5 righi. Ho parlato delle imprese in generale con le quali ho avuto modo di approcciarmi da bancario addetto alle imprese girando per 20 Filiali in tutta Italia: piccolissime, piccole, medie, grandi, grandissime.
Con stima.:)
Nella chiosa ho fatto un mini-discorso riguardante l'Europa............
 
Cvd....

Ma comunque bastava il concetto della piccola, ma sana dei Tuoi.
Il problema sono le grandi, vendute una ad una agli stranieri perche' nessun Italiano se le compra....
E se lo fa, il piu' delle volte lo fa solo se ottiene soldi dalle banche:
vedi MPS e Banche Venete.
 
Cvd....

Ma comunque bastava il concetto della piccola, ma sana dei Tuoi.
Il problema sono le grandi, vendute una ad una agli stranieri perche' nessun Italiano se le compra....
E se lo fa, il piu' delle volte lo fa solo se ottiene soldi dalle banche:
vedi MPS e Banche Venete.

Beh, che nessun italiano compri aziende estere non è vero. L'esempio più lampante riguarda gli "Eredi Agnelli", ma ce ne sono altri, pur essendo vero che molte multinazionali hanno fatto "shopping" in Italia.

Ma qual'è il nesso con l'uscita eventuale dall'Euro anche dell'Italia se dovesse farlo l'eventuale Francia di Le Pen? Ciò mi sfugge, sempre che tu volessi segnalarlo.
 
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A Pilota54 dico che se c'è della sana inflazione i debitori ne traggono vantaggio mentre i creditori si vedono erosi i propri prestiti.
Essere indebitati al 4% con inflazione allo 0% è ben diverso che esserlo con inflazione al 6%. Nel primo caso ne trae vantaggio il creditore, nel secondo il debitore.
Preciso la cosa perché dal tuo lungo post - che ammetto di aver letto molto velocemente - tu affermi che non vi è differenza, mentre la differenza c'è, eccome se c'è. ;)
 
Complimenti a trotto@81 e aresdrivingauto che stanno arricchendo il topic con la loro competenza. Però continuo a non essere d'accordo con loro: siamo tutti ben consapevoli del fatto che l'eurozona funzioni male, perché il processo di creazione dell'area monetaria comune è stato affrettato ed ha seguito logiche politiche più che tecniche. Il problema è che la soluzione da molti proposta, l'uscita unilaterale, è quella peggiore in assoluto non soltanto perché lo è per la nostra economia, ma anche perché sarebbe un colpo mortale per l'Euro e, forse, per lo stesso processo di integrazione. Vogliamo davvero distruggere la Ue? Saremmo veramente più competitivi marciando da soli? Io cercherei di guardare il più lontano possibile e non limitarmi agli interessi di casa nostra.

Capisco anche il ragionamento di fondo: il tasso di cambio fisso non consente di adeguare il cambio, appunto, quando servirebbe farlo per reagire a shock come quello che ha colpito l'Europa negli anni scorsi. Non a caso, correggetemi se sbaglio, il Regno unito ha potuto assorbire la crisi, senza eccessive ripercussioni, proprio perché la piena "sovranità" monetaria ha permesso di ricorrere alla svalutazione.

Però, se da quarantacinque anni circa - e cioè da quando Nixon decise di sospendere la convertibilità del dollaro in oro, abbattendo così il sistema monetario aureo - in Europa si tenta di contenere le oscillazioni dei tassi di cambio, con strumenti più o meno adatti e con politiche più o meno riuscite, credo che un motivo di fondo ci sia. Questo motivo, da quanto ho avuto di capire da letture varie, risiede nel fatto che una unione dogale - divenuta in seguito un mercato comune - funziona bene solo se vi è stabilità tra i tassi di cambio. Per tale ragione, dopo la fine di Bretton Woods furono subito avviate le trattative che portarono alla creazione del Serpente monetario e poi dello Sme. La moneta unica si pone in linea di continuità con questo approccio.

Peraltro, dalla liberalizzazione dei movimenti di capitale, avvenuta negli anni '80, la sovranità monetaria non esiste più, poiché un regime a tassi di cambio fissi non consente ai singoli Stati di gestire una propria politica monetaria se i movimenti di capitale sono liberalizzati. Di fatto, era la Bundesbank a dettare la linea.

E' stato un approccio sbagliato questo? Non sono in grado di dirlo, ma se così fosse bisognerebbe ripensare l'Europa dalle fondamenta. Mi sono dilungato troppo, quindi vado al punto: l'Euro non funziona perché l'Europa non è un'area valutaria ottimale. Dovremmo tornare alle monete nazionali? Sarebbe una soluzione, ma solo se fosse pienamente condivisa, non certo in modo unilaterale. Del resto, se decidessimo di abbandonare la moneta unica bisognerebbe anche proporre un sistema alternativo. Per questo, anche se oggi è molto difficile andare in questa direzione, credo che la soluzione sia maggiore integrazione e non già un ritorno alle monete nazionali
Forse da qui si potrebbe capire se conveniente tornare indietro o no?
I 'articolo parla dell inizio.
http://intermarketandmore.finanza.c...a-svalutazione-della-lira-del-1992-34023.html
 
Non ho letto l'articolo per intero, anche se ho trovato copomunque qualche inesattezza, come la definizione data al marco di valuta di riferimento, ma riferimento per chi e cosa? Voi conoscete qualche materia prima prezzata esclusivamente in marchi tedeschi? Il petrolio/gas sono/erano prezzati in marchi? Il marco era la valuta di riserva mondiale?
L'industria tedesca non vedeva l'ora di liberarsi del marco per poter svalutare mentre noi glielo invidiavamo.
Comunque dire che tornando alla nostra moneta svaluteremmo è sbagliato, è più corretto parlare di riallineamento al giusto valore di mercato.
Appena ho tempo leggerò attentamente l'articolo.
 
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Non ho letto l'articolo per intero, anche se trovo qualche inesattezza, come la definizione data al marco di valuta di riferimento, ma riferimento per chi e cosa? Voi conoscete qualche materia prima prezzata esclusivamente in marchi tedeschi? Il petrolio/gas sono/erano prezzati in marchi? L'industria tedesca non vedeva l'ora di liberarsi del marco per poter svalutare mentre noi glielo invidiavamo.
Comunque dire che tornando alla nostra moneta svaluteremmo è sbagliato, è più corretto parlare di riallineamento al giusto valore di mercato.
Appena ho tempo leggerò attentamente l'articolo.
Per carita non sto insinuando niente o meglio non voglio dire qualcosa di negativo o positivo con fermezza su una o altra valuta.... voglio solo che si legga l articolo , rimanendo coerenti al topic . Come articolo mi sembra abbastanza buono e pieno di esempi del passato ,visto che,sempre coerenti al topic, la domanda é,cosa succede se la Francia esce dall euro e l Italia facesse la stessa cosa.
 
Per carita non sto insinuando niente o meglio non voglio dire qualcosa di negativo o positivo con fermezza su una o altra valuta.... voglio solo che si legga l articolo , rimanendo coerenti al topic . Come articolo mi sembra abbastanza buono e pieno di esempi del passato ,visto che,sempre coerenti al topic, la domanda é,cosa succede se la Francia esce dall euro e l Italia facesse la stessa cosa.
Hai fatto bene a riportarlo. Più tardi lo leggo con calma.
 
Non ho letto l'articolo per intero, anche se ho trovato comunque qualche inesattezza, come la definizione data al marco di valuta di riferimento, ma riferimento per chi e cosa? Voi conoscete qualche materia prima prezzata esclusivamente in marchi tedeschi? Il petrolio/gas sono/erano prezzati in marchi?

Lo spread, che tanto bene ci ha fatto negli ultimi anni, mi pare sia proprio verso i bund tedeschi. O sbaglio?
Non chiedetemi perché (anzi, spiegatemelo se potete...) ma qualcosa di teutonico a cui riferirsi ce l'abbiamo sempre.
Comunque io rimango convinto che, per dirla alla Tremonti, abbiamo problemi di interfaccia con l'Europa perché promettiamo e non manteniamo, più che per elefantiasi (mai negata) dell'Europa stessa.
E il terzo debito pubblico al mondo, giratela come vi pare, non può aiutare. Abbiamo iscritto alla maratona una vecchia signora sovrappeso, solo perché ha promesso che al momento della partenza sarebbe stata in forma. Adesso invece, oltre ad aver fatto poca dieta e ancor meno allenamento, sta cercando di mediare coi giudici sulla lunghezza del percorso, per riuscire ad arrivare al traguardo.
Potremmo benissimo correre da soli, ma alla 4km non competitiva... non certo la maratona coi grandi. Al ritmo del quale siamo capaci oggi, andremmo in Africa diretti come il Freccia Rossa.
Quindi in ritardo e producendo deficit. :D
 
Lo spread, che tanto bene ci ha fatto negli ultimi anni, mi pare sia proprio verso i bund tedeschi. O sbaglio?
Non chiedetemi perché (anzi, spiegatemelo se potete...) ma qualcosa di teutonico a cui riferirsi ce l'abbiamo sempre.
Comunque io rimango convinto che, per dirla alla Tremonti, abbiamo problemi di interfaccia con l'Europa perché promettiamo e non manteniamo, più che per elefantiasi (mai negata) dell'Europa stessa.
E il terzo debito pubblico al mondo, giratela come vi pare, non può aiutare. Abbiamo iscritto alla maratona una vecchia signora sovrappeso, solo perché ha promesso che al momento della partenza sarebbe stata in forma. Adesso invece, oltre ad aver fatto poca dieta e ancor meno allenamento, sta cercando di mediare coi giudici sulla lunghezza del percorso, per riuscire ad arrivare al traguardo.
Potremmo benissimo correre da soli, ma alla 4km non competitiva... non certo la maratona coi grandi. Al ritmo del quale siamo capaci oggi, andremmo in Africa diretti come il Freccia Rossa.
Quindi in ritardo e producendo deficit. :D
mettiamola tutta sul pratico in maniera piccola come parlavano i nostri vecchi.

Se tu ti fai una debito in banca:
1)come vuoi pagarlo
2) con che cosa puoi pagarlo
3)chi ti dá la possibilitá di pagarlo
4)se lo vuoi pagare?

Normalmente stare nell ambito Euro con i conti piu o meno in ordine
non dovrebbe essere cosi difficile, come quando bisogna lottare contro una moneta diversa della propria.Direi, non si puo lottare contro se stessi per intelligenza non puo funzionare.
A me sembra peró, che l Italia ci riesce molto bene ad autosuicidarsi ,sicuramente per, mancanza di un pianopolitico industriale, per non parlare della cultura preparativa industriale del sincolo. Qui mi sembra che sia tutto in area speculativa modello approssimativo.(Investire nelle scuole in questo senso non sarebbe sbagliato) ma di piu ci vorrebbe durante gli studi una preparazione pratica.....
 
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A Pilota54 dico che se c'è della sana inflazione i debitori ne traggono vantaggio mentre i creditori si vedono erosi i propri prestiti.
Essere indebitati al 4% con inflazione allo 0% è ben diverso che esserlo con inflazione al 6%. Nel primo caso ne trae vantaggio il creditore, nel secondo il debitore.
Preciso la cosa perché dal tuo lungo post - che ammetto di aver letto molto velocemente - tu affermi che non vi è differenza, mentre la differenza c'è, eccome se c'è. ;)

Sono d'accordo con te. Come ho detto prima un po' di inflazione è sempre salutare, l'importante è che si mantenga sul 2, max. 3% e non arrivi assolutamente in doppia cifra, soprattutto per un Paese molto indebitato come il nostro.
Nel lungo post volevo solo aggiungere in estrema sintesi che, se l'azienda è sana, sopporta bene anche inflazioni alte, ma da queste ultime non ne trae certo un vantaggio come avevo letto in una "citazione" effettuata da un utente.
 
Sono d'accordo con te. Come ho detto prima un po' di inflazione è sempre salutare, l'importante è che si mantenga sul 2, max. 3% e non arrivi assolutamente in doppia cifra, soprattutto per un Paese molto indebitato come il nostro.
Nel lungo post volevo solo aggiungere in estrema sintesi che, se l'azienda è sana, sopporta bene anche inflazioni alte, ma da queste ultime non ne trae certo un vantaggio come avevo letto in una "citazione" effettuata da un utente.
Ripeto, l'inflazione fa bene al nostro Paese indebitato e a qualsiasi altro debitore, indipendentemente dal tasso. :)
Quale sia il valore ottimale per l'inflazione è difficile stabilirlo, di certo in deflazione si muore più che con l'inflazione a doppia cifra.
 
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