Merosi1910 ha scritto:Ci sono novità su sta cosa ? aggiornamenti ? Ci prepariamo al peggio ?
I due senatori hanno esposto la questione al ministro...
Merosi1910 ha scritto:Ci sono novità su sta cosa ? aggiornamenti ? Ci prepariamo al peggio ?
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_25/museo-alfa-arese-vincolo-181324283552.shtmlMuseo Alfa, ora si pensa al vincolo
E il sindaco apre alla Volkswagen
MILANO - Questione di giorni. Forse di ore. Entro lunedì prossimo, 31 gennaio, la Soprintendenza regionale per i beni ambientali dirà la sua sul museo Alfa Romeo di Arese. Le 130 auto esposte (e le altrettante nei sotterranei) potrebbero essere vincolate insieme con l'edificio che le ospita. Il procedimento è partito nel giugno scorso su istanza del Comune di Arese. In questi sei mesi le voci di un interesse di Volkswagen sull'area hanno man mano acquistato concretezza. A dicembre diverse delegazioni arrivate dalla Germania hanno visitato il sito. Per ultimi sono comparsi, venerdì scorso, alcuni giornalisti di Autobild, il Quattroruote tedesco. Ora la concreta possibilità che l'ultimo simbolo Alfa Romeo presente sull'area venga legato in maniera indissolubile al suo territorio fa sognare gli alfisti. Oltre a chi spera in un rilancio della zona che non spezzi il filo rosso di una storia fatta di motori e carrozzerie.
«Se speriamo che arrivino i tedeschi? Certo, magari! - dice il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, Pdl -. Di sicuro qui ci sarebbe più lavoro. Quantomeno il centro stile che nel 2009 è emigrato a Torino tornerebbe nella sua sede naturale». Ma come si può essere certi che i tedeschi valorizzerebbero il marchio nella sua terra natale? «Ci sono ragioni più che valide per pensarlo - continua Fornaro -. Basti guardare a come Volkswagen ha rilanciato la Lamborghini senza sradicarla dal suo territorio. Mentre Fiat ha lasciato solo ruderi».
Dal canto suo l'azienda torinese in questi mesi si è opposta con determinazione al vincolo. Se la decisione della Soprintendenza andasse verso la tutela delle auto e dell'edificio che le contiene, c'è la concreta possibilità di un ricorso che potrebbe essere doppio: al Tar e al ministero dei Beni culturali. Tra le novità da segnalare anche l'insediamento, giovedì scorso, del tavolo tecnico per la definizione di un nuovo accordo di programma sull'area. Dopo la bocciatura del Comune di Rho, il progetto precedente (che prevedeva la trasformazione di parte dell'area da industriale a commerciale e residenziale) è stato cancellato con un colpo di spugna. Si ricomincia da capo. «Tutto ciò non fa che agevolare il progetto Volkswagen - fa notare il sindaco di Arese -. Se la casa tedesca fosse pronta a rilevare l'area la destinazione d'uso sarebbe già quella giusta».
Certo è che il prossimo aprile scade la cassa integrazione per gli ultimi 160 tra tute blu e impiegati Fiat Auto e Power Train presenti nel sito. «Nell'ultima riunione Fiat ci ha prospettato la possibilità di un loro trasferimento a Torino», dice Maria Sciancati, segretario generale della Fiom-Cgil di Milano.
Tornando alle auto del museo, stimare il valore presente è impossibile. Un museo americano avrebbe offerto venti milioni di euro soltanto per l'Alfa 158 che alla guida di Nino Farina vinse il primo Gran premio nel 1950. Nell'insieme si parla di centinaia di milioni di euro.
D'altra parte qui ci sono le auto che fecero dire a Henry Ford: «Quando passa un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello».
Rita Querzé
25 gennaio 2011
wilderness ha scritto:http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_25/museo-alfa-arese-vincolo-181324283552.shtmlMuseo Alfa, ora si pensa al vincolo
E il sindaco apre alla Volkswagen
MILANO - Questione di giorni. Forse di ore. Entro lunedì prossimo, 31 gennaio, la Soprintendenza regionale per i beni ambientali dirà la sua sul museo Alfa Romeo di Arese. Le 130 auto esposte (e le altrettante nei sotterranei) potrebbero essere vincolate insieme con l'edificio che le ospita. Il procedimento è partito nel giugno scorso su istanza del Comune di Arese. In questi sei mesi le voci di un interesse di Volkswagen sull'area hanno man mano acquistato concretezza. A dicembre diverse delegazioni arrivate dalla Germania hanno visitato il sito. Per ultimi sono comparsi, venerdì scorso, alcuni giornalisti di Autobild, il Quattroruote tedesco. Ora la concreta possibilità che l'ultimo simbolo Alfa Romeo presente sull'area venga legato in maniera indissolubile al suo territorio fa sognare gli alfisti. Oltre a chi spera in un rilancio della zona che non spezzi il filo rosso di una storia fatta di motori e carrozzerie.
«Se speriamo che arrivino i tedeschi? Certo, magari! - dice il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, Pdl -. Di sicuro qui ci sarebbe più lavoro. Quantomeno il centro stile che nel 2009 è emigrato a Torino tornerebbe nella sua sede naturale». Ma come si può essere certi che i tedeschi valorizzerebbero il marchio nella sua terra natale? «Ci sono ragioni più che valide per pensarlo - continua Fornaro -. Basti guardare a come Volkswagen ha rilanciato la Lamborghini senza sradicarla dal suo territorio. Mentre Fiat ha lasciato solo ruderi».
Dal canto suo l'azienda torinese in questi mesi si è opposta con determinazione al vincolo. Se la decisione della Soprintendenza andasse verso la tutela delle auto e dell'edificio che le contiene, c'è la concreta possibilità di un ricorso che potrebbe essere doppio: al Tar e al ministero dei Beni culturali. Tra le novità da segnalare anche l'insediamento, giovedì scorso, del tavolo tecnico per la definizione di un nuovo accordo di programma sull'area. Dopo la bocciatura del Comune di Rho, il progetto precedente (che prevedeva la trasformazione di parte dell'area da industriale a commerciale e residenziale) è stato cancellato con un colpo di spugna. Si ricomincia da capo. «Tutto ciò non fa che agevolare il progetto Volkswagen - fa notare il sindaco di Arese -. Se la casa tedesca fosse pronta a rilevare l'area la destinazione d'uso sarebbe già quella giusta».
Certo è che il prossimo aprile scade la cassa integrazione per gli ultimi 160 tra tute blu e impiegati Fiat Auto e Power Train presenti nel sito. «Nell'ultima riunione Fiat ci ha prospettato la possibilità di un loro trasferimento a Torino», dice Maria Sciancati, segretario generale della Fiom-Cgil di Milano.
Tornando alle auto del museo, stimare il valore presente è impossibile. Un museo americano avrebbe offerto venti milioni di euro soltanto per l'Alfa 158 che alla guida di Nino Farina vinse il primo Gran premio nel 1950. Nell'insieme si parla di centinaia di milioni di euro.
D'altra parte qui ci sono le auto che fecero dire a Henry Ford: «Quando passa un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello».
Rita Querzé
25 gennaio 2011
Perdonami, non l'avevo visto...fpaol68 ha scritto:L'avevo già postata nel topic VW interessata ad Arese, ripeto il giudizio in merito all'atteggiamento fiat verso il vincolo: VERGOGNA
wilderness ha scritto:Perdonami, non l'avevo visto...fpaol68 ha scritto:L'avevo già postata nel topic VW interessata ad Arese, ripeto il giudizio in merito all'atteggiamento fiat verso il vincolo: VERGOGNA...
Si, e' proprio una carognata...
Riquoto e se lo scrivi ancora cento volte lo faro' sempre.!!!fpaol68 ha scritto:wilderness ha scritto:http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_25/museo-alfa-arese-vincolo-181324283552.shtmlMuseo Alfa, ora si pensa al vincolo
E il sindaco apre alla Volkswagen
MILANO - Questione di giorni. Forse di ore. Entro lunedì prossimo, 31 gennaio, la Soprintendenza regionale per i beni ambientali dirà la sua sul museo Alfa Romeo di Arese. Le 130 auto esposte (e le altrettante nei sotterranei) potrebbero essere vincolate insieme con l'edificio che le ospita. Il procedimento è partito nel giugno scorso su istanza del Comune di Arese. In questi sei mesi le voci di un interesse di Volkswagen sull'area hanno man mano acquistato concretezza. A dicembre diverse delegazioni arrivate dalla Germania hanno visitato il sito. Per ultimi sono comparsi, venerdì scorso, alcuni giornalisti di Autobild, il Quattroruote tedesco. Ora la concreta possibilità che l'ultimo simbolo Alfa Romeo presente sull'area venga legato in maniera indissolubile al suo territorio fa sognare gli alfisti. Oltre a chi spera in un rilancio della zona che non spezzi il filo rosso di una storia fatta di motori e carrozzerie.
«Se speriamo che arrivino i tedeschi? Certo, magari! - dice il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, Pdl -. Di sicuro qui ci sarebbe più lavoro. Quantomeno il centro stile che nel 2009 è emigrato a Torino tornerebbe nella sua sede naturale». Ma come si può essere certi che i tedeschi valorizzerebbero il marchio nella sua terra natale? «Ci sono ragioni più che valide per pensarlo - continua Fornaro -. Basti guardare a come Volkswagen ha rilanciato la Lamborghini senza sradicarla dal suo territorio. Mentre Fiat ha lasciato solo ruderi».
Dal canto suo l'azienda torinese in questi mesi si è opposta con determinazione al vincolo. Se la decisione della Soprintendenza andasse verso la tutela delle auto e dell'edificio che le contiene, c'è la concreta possibilità di un ricorso che potrebbe essere doppio: al Tar e al ministero dei Beni culturali. Tra le novità da segnalare anche l'insediamento, giovedì scorso, del tavolo tecnico per la definizione di un nuovo accordo di programma sull'area. Dopo la bocciatura del Comune di Rho, il progetto precedente (che prevedeva la trasformazione di parte dell'area da industriale a commerciale e residenziale) è stato cancellato con un colpo di spugna. Si ricomincia da capo. «Tutto ciò non fa che agevolare il progetto Volkswagen - fa notare il sindaco di Arese -. Se la casa tedesca fosse pronta a rilevare l'area la destinazione d'uso sarebbe già quella giusta».
Certo è che il prossimo aprile scade la cassa integrazione per gli ultimi 160 tra tute blu e impiegati Fiat Auto e Power Train presenti nel sito. «Nell'ultima riunione Fiat ci ha prospettato la possibilità di un loro trasferimento a Torino», dice Maria Sciancati, segretario generale della Fiom-Cgil di Milano.
Tornando alle auto del museo, stimare il valore presente è impossibile. Un museo americano avrebbe offerto venti milioni di euro soltanto per l'Alfa 158 che alla guida di Nino Farina vinse il primo Gran premio nel 1950. Nell'insieme si parla di centinaia di milioni di euro.
D'altra parte qui ci sono le auto che fecero dire a Henry Ford: «Quando passa un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello».
Rita Querzé
25 gennaio 2011
L'avevo già postata nel topi VW interessata ad Arese, ripeto il giudizio in merito all'atteggiamento fiat verso il vincolo: VERGOGNA
wilderness ha scritto:http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_25/museo-alfa-arese-vincolo-181324283552.shtmlMuseo Alfa, ora si pensa al vincolo
E il sindaco apre alla Volkswagen
MILANO - Questione di giorni. Forse di ore. Entro lunedì prossimo, 31 gennaio, la Soprintendenza regionale per i beni ambientali dirà la sua sul museo Alfa Romeo di Arese. Le 130 auto esposte (e le altrettante nei sotterranei) potrebbero essere vincolate insieme con l'edificio che le ospita. Il procedimento è partito nel giugno scorso su istanza del Comune di Arese. In questi sei mesi le voci di un interesse di Volkswagen sull'area hanno man mano acquistato concretezza. A dicembre diverse delegazioni arrivate dalla Germania hanno visitato il sito. Per ultimi sono comparsi, venerdì scorso, alcuni giornalisti di Autobild, il Quattroruote tedesco. Ora la concreta possibilità che l'ultimo simbolo Alfa Romeo presente sull'area venga legato in maniera indissolubile al suo territorio fa sognare gli alfisti. Oltre a chi spera in un rilancio della zona che non spezzi il filo rosso di una storia fatta di motori e carrozzerie.
«Se speriamo che arrivino i tedeschi? Certo, magari! - dice il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, Pdl -. Di sicuro qui ci sarebbe più lavoro. Quantomeno il centro stile che nel 2009 è emigrato a Torino tornerebbe nella sua sede naturale». Ma come si può essere certi che i tedeschi valorizzerebbero il marchio nella sua terra natale? «Ci sono ragioni più che valide per pensarlo - continua Fornaro -. Basti guardare a come Volkswagen ha rilanciato la Lamborghini senza sradicarla dal suo territorio. Mentre Fiat ha lasciato solo ruderi».
Dal canto suo l'azienda torinese in questi mesi si è opposta con determinazione al vincolo. Se la decisione della Soprintendenza andasse verso la tutela delle auto e dell'edificio che le contiene, c'è la concreta possibilità di un ricorso che potrebbe essere doppio: al Tar e al ministero dei Beni culturali. Tra le novità da segnalare anche l'insediamento, giovedì scorso, del tavolo tecnico per la definizione di un nuovo accordo di programma sull'area. Dopo la bocciatura del Comune di Rho, il progetto precedente (che prevedeva la trasformazione di parte dell'area da industriale a commerciale e residenziale) è stato cancellato con un colpo di spugna. Si ricomincia da capo. «Tutto ciò non fa che agevolare il progetto Volkswagen - fa notare il sindaco di Arese -. Se la casa tedesca fosse pronta a rilevare l'area la destinazione d'uso sarebbe già quella giusta».
Certo è che il prossimo aprile scade la cassa integrazione per gli ultimi 160 tra tute blu e impiegati Fiat Auto e Power Train presenti nel sito. «Nell'ultima riunione Fiat ci ha prospettato la possibilità di un loro trasferimento a Torino», dice Maria Sciancati, segretario generale della Fiom-Cgil di Milano.
Tornando alle auto del museo, stimare il valore presente è impossibile. Un museo americano avrebbe offerto venti milioni di euro soltanto per l'Alfa 158 che alla guida di Nino Farina vinse il primo Gran premio nel 1950. Nell'insieme si parla di centinaia di milioni di euro.
D'altra parte qui ci sono le auto che fecero dire a Henry Ford: «Quando passa un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello».
Rita Querzé
25 gennaio 2011
vecchioAlfista ha scritto:che rabbia.
Cristo se compro crucco la prossima volta...questi si meritano solo degli improperi... :evil:
QUOTO!!Merosi1910 ha scritto:vecchioAlfista ha scritto:che rabbia.
Cristo se compro crucco la prossima volta...questi si meritano solo degli improperi... :evil:
Però anche quattroruote deve prendere una posizione. non si può sempre arrivare dopo. Questa fiat è vergognosa, senza decenza, bisogna avere il coraggio di scriverlo. :!:
non si può fare l'articolo su arese dopo che è stato disintegrato, 4R SVEGLIA :!:
75TURBO-TP ha scritto:QUOTO!!Merosi1910 ha scritto:vecchioAlfista ha scritto:che rabbia.
Cristo se compro crucco la prossima volta...questi si meritano solo degli improperi... :evil:
Però anche quattroruote deve prendere una posizione. non si può sempre arrivare dopo. Questa fiat è vergognosa, senza decenza, bisogna avere il coraggio di scriverlo. :!:
non si può fare l'articolo su arese dopo che è stato disintegrato, 4R SVEGLIA :!:
Non si puo continuare a leggere articoli su Ruoteclassiche o QR,su quello che c'era,chi puo' veramente fare qualcosa deve farlo ora.
Ciao Merosi....Basta con C'era una volta l'Alfa.
http://www.ilgiornale.it/milano/alfa_romeo_si_decidono_sorti_museo_arese/cronaca-attualit-automobilismo-museo/27-01-2011/articolo-id=502214-page=0-comments=1Alfa Romeo: si decidono le sorti del Museo di Arese
di Massimo Colombo
Siamo davvero agli sgoccioli. Lunedì prossimo, 31 gennaio, scatterà l'ora x per il Museo dell'Alfa Romeo di Arese. La Soprintendenza regionale per i beni ambientali, braccio lombardo del ministero dei Beni culturali, dovrà infatti esprimersi definitivamente sulle sue sorti, dopo il vincolo apposto sia al contenuto (a cominciare dalle circa 250 auto conservate) sia al "contenitore", cioè l'edificio che lo ospita, lo scorso ottobre.
Gli appassionati del Biscione di tutto il mondo stanno facendo pervenire in queste ore decine e decine di appelli al blog nato appositamente per sostenere la causa del mantenimento del Museo nella città che lo ospita da sempre (fu fondato nel 1976), ultima vestigia di un marchio nobile e unico, icona planetaria dell'auto sportiva per eccellenza, che - prima dell'infausto passaggio alla Fiat nel 1986 - ha fatto fremere di ardore seguaci di ogni continente.
Intanto, com'era prevedibile, a Torino non sono stati con le mani in mano. Evidentemente indispettita (per usare un eufemismo) dalla decisione della Soprintendenza di Lombardia, che appose il vincolo su richiesta del Comune di Arese e in primis del suo sindaco, Gianluigi Fornaro (Pdl), e del Consiglio comunale, pare che Fiat abbia fatto fuoco e fiamme a Roma per ribaltare la posizione del ministero.
E proprio quella di un clamoroso ribaltone è la spada di Damocle che pende sulla testa dei sostenitori di Arese e che è vissuta in queste ore come un vero e proprio anatema. Così, si va avanti a sperare, battendo sul tam tam del passaparola, che ha messo in agitazione mezzo mondo.
Dal canto suo, il sindaco Fornaro - tetragono sulle sue posizioni condivise da tutti i fan del Biscione ma anche dal mondo sindacale - non fa neanche un mezzo passo indietro, affermando anzi che l'eventuale acquisizione di Alfa Romeo da parte di Volkswagen sarebbe la manna dal cielo. Ecco le sue parole: "Se speriamo che arrivino i tedeschi? Certo, magari! Di sicuro qui ci sarebbe più lavoro. Nella peggiore delle ipotesi il Centro stile, che nel 2009 è anche formalmente emigrato a Torino, tornerebbe nella sua sede naturale. Per non parlare del museo e del suo contenuto".
Del resto, sul fatto che Volkswagen sarebbe la scelta giusta per valorizzare il marchio milanese, nessuno ha dubbi: "Basterebbe guardare a come il gruppo tedesco ha saputo e voluto rilanciare la Lamborghini, senza sradicarla dal suo territorio, mentre qui Fiat ci ha lasciato solo ruderi", taglia corto Fornaro il quale, dalla sua, sa di poter contare su vere e proprie "divisioni" di sostenitori.
AKA_Zinzanbr - 46 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa