<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vino, passione in declino? | Page 16 | Il Forum di Quattroruote

Vino, passione in declino?

Ti devo correggere: "damigiane di Barbaresco" (che è una DOCG) non esistono e non sono mai esistite.
Probabilmente, tuo padre avrà comprato damigiane di vino fatto con uve Nebbiolo provenienti dal comune di Barbaresco: ma non si può chiamare Barbaresco, vino che deve rispettare un disciplinare rigoroso, dove la commercializzazione è prevista solo in bottiglia, di formati determinati; giusto per capire, l'uso (molto raro) di bottiglie da 6-9-12-15 litri può essere fatto solo dopo specifica richiesta ed autorizzazione ministeriale.
Confermo che il Barbaresco non era in damigiana e a volte non lo era nemmeno il girgnolino, il nebbiolo invece lo prendeva esclusivamente in damigiana assieme al girgnolino, ad anni alterni (lo bevevano anche i miei nonni quindi gli dava bottiglie "etichettate".

Quanto al barbaresco ho ancora in cantina le ultime 5 bottiglie che recano il mio anno di nascita, l'ultima l'abbiamo bevuta 12 anni fa ed era già una "trentenne", ancora molto buona ma ha avuto bisogno di tante ore in decanter per "sgranchirsi"...
 
io non me la rischio mai così tanto. Non ho una buona cantina e il rischio che il vino perda le sue qualità è molto alto. In genere entro due anni li bevo. Quelli meno robusti anche prima.
 
Beh, direi di no perché l'affinamento del Barbaresco ha una sua componente fondamentale anche in bottiglia, non credo che vendano delle damigiane di siffatto vino, almeno non l'ho mai sentito. E il disciplinare del Barbaresco è uno dei più antichi in Italia (anni 60). E' assai più probabile che si trattasse di "nebbiolo da barbaresco" come zona di produzione risultato di un eccesso produttivo, cosa che una volta capitava parecchio, che non si voleva certo sprecare. Ma che non si poteva vendere come Barbaresco DOC (e poi DOCG).
Le damigiane sono sempre esistite per tutti i tipi di vino.....trenta anni fa la damigiana di Barolo era già una rarità ma esisteva oggi solo se conosci l'amico.....
 
Confermo che il Barbaresco non era in damigiana e a volte non lo era nemmeno il girgnolino, il nebbiolo invece lo prendeva esclusivamente in damigiana assieme al girgnolino, ad anni alterni (lo bevevano anche i miei nonni quindi gli dava bottiglie "etichettate".

Quanto al barbaresco ho ancora in cantina le ultime 5 bottiglie che recano il mio anno di nascita, l'ultima l'abbiamo bevuta 12 anni fa ed era già una "trentenne", ancora molto buona ma ha avuto bisogno di tante ore in decanter per "sgranchirsi"...
La damigiana è un contenitore. Vorrei sapere perchè non possa contenere tutti i tipi di vino.....

Ovvio che nessuno paga trenta euro al litro il Barolo in damigiana ergo al produttore di Barolo conviene vendere solo bottiglie....oggi....

Andando un pochetto indietro non sempre era così....dipendeva dagli anni, gli anni per chi se li ricorda della distillazione obbligatoria ad esempio....ma non apriamo i vasi di Pandora.....
 
Vorrei sapere perchè non possa contenere tutti i tipi di vino.....
Il disciplinare del Barbaresco DOCG semplicemente non prevede il formato "damigiana". E anche quelli di altri tipi di vino, come il Barolo. Ti ricordo che ogni bottiglia di una DOCG è numerata da un'etichetta che verifica le quantità, che sono il riflesso delle rese per ettaro, tutto regolamentato dal disciplinare ministeriale.
Parliamo di immissione al consumo finale, è chiaro che un produttore può immettere nel circuito del confezionamento all'ingrosso anche una intera cisterna di Barolo, che però andrà imbottigliata al dettaglio secondo le regole.
 
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Il disciplinare del Barbaresco DOCG semplicemente non prevede il formato "damigiana". E anche quelli di altri tipi di vino, come il Barolo. Ti ricordo che ogni bottiglia di una DOCG è numerata da un'etichetta che verifica le quantità e dunque le rese per ettaro tutto regolamentato dal disciplinare ministeriale.
Un tempo non era così, trenta e più anni fa c'era anche la voce damigiana.
 
Un tempo non era così, trenta e più anni fa c'era anche la voce damigiana.
Il disciplinare del Barbaresco e del Barolo sono degli anni 60, ma non escludo che all'inizio fosse come dici tu. Bisognerebbe chiedere a qualcuno del Ministero, io mi fermo all'attuale (o meglio al 2013).
In ogni caso le bottiglie delle DOCG sono numerate da sempre, cioè da quando è nata la "G" di garantita.
 
Il disciplinare del Barbaresco e del Barolo sono degli anni 60, ma non escludo che all'inizio fosse come dici tu. Bisognerebbe chiedere a qualcuno del Ministero, io mi fermo all'attuale (o meglio al 2013).
In ogni caso le bottiglie delle DOCG sono numerate da sempre, cioè da quando è nata la "G" di garantita.
Cedo....può essere.....io comunque mi riferisco a quelle damigiane che sono in supero e....taccio.....
 
Probabilmente intendeva quello che scrivi tu.
Ma si tratterebbe solo di una questione burocratica: in sostanza il vino è lo stesso.
Non è solo burocrazia, un "vino rosso da uve Nebbiolo prodotto nel comune di Barbaresco" molto (ma molto) difficilmente è lo stesso vino di un Barbaresco.
In primis: la vigna deve essere iscritta nel registro della DOCG Barbaresco; non tutte le vigne del comune lo sono, anche perchè ci sono dei requisiti da rispettare.
La resa per ettaro deve stare entro certi limiti, il viticoltore che è fuori della DOCG può fare come meglio crede.
La vinificazione e l'affinamento devono rispettare tempi e metodologie prefissate: il vino rosso in damigiana che qualcuno avrà acquistato a primavera 2025, nel 99% dei casi, è frutto della vendemmia 2024; il Barbaresco DOCG 2024 potrà essere messo in vendita a partire da gennaio 2027.
 
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La damigiana è un contenitore. Vorrei sapere perchè non possa contenere tutti i tipi di vino.....
Perchè un vino in damigiana non è stato prodotto seguendo un disciplinare DOCG e non potrà chiamarsi come un vino a DOCG... ed un produttore sarebbe un folle a rispettare un disciplinare per poi regalare il suo prodotto ad un paio di euro al litro, vendendolo in damigiana...
Non è questione di burocrazia.
Un'automobile rossa prodotta nel comune di Maranello non è automaticamente una Ferrari...
Andare a comprare del vino rosso sfuso nel paese di Barbaresco, NON vuole dire comprare del Barbaresco.
Poi, succede che la gente, per semplicità o per ignoranza, racconti così...
 
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Perchè un vino in damigiana non è stato prodotto seguendo un disciplinare DOCG e non potrà chiamarsi come un vino a DOCG... ed un produttore sarebbe un folle a rispettare un disciplinare per poi regalare il suo prodotto ad un paio di euro al litro, vendendolo in damigiana...
Non è questione di burocrazia.
Un'automobile rossa prodotta nel comune di Maranello non è automaticamente una Ferrari...
Andare a comprare del vino rosso sfuso nel paese di Barbaresco, NON vuole dire comprare del Barbaresco.
Poi, succede che la gente, per semplicità o per ignoranza, racconti così...
Si lo so ma non è il prezzo ma le fascette docg che sono contate
 
Direi di non scaldarci sulla questione del Barbaresco, non ho trovato "gentile" parlare di ignoranza ma posso capire il concetto, ho scritto non in maniera "chiara" anche se poi ho specificato meglio, non creiamo problemi dove non ci sono. ;)

Posso però dire che, qualora l'avesse desiderata, penso che una damigiana di Barbaresco vero (non il vino fatto nel comune di Barbaresco ma il Barbaresco da disciplinare) mio papà avrebbe anche potuto averla, è stato commilitone e poi in seguito amico di famiglia di chi gli vendeva (e portava a casa) il vino, ma chiaramente sarebbe stato un favore personale, nel caso. ;)

Ciò detto il Barbaresco che mi rimane in cantina, la prossima volta, lo apro un'oretta o due prima di consumarlo e cerco di capire quanto sia il caso di decantarlo, se fosse come l'ultima sarebbe "speciale".

Però le conservo per occasioni davvero speciali, vedremo quanti altri anni passeranno.
 
Per chiudere il discorso damigiana....

semplicemente è un formato che non "tira" più....lo sa bene anche mio suocero che nel natio borgo non trova nessuno a riempirgliele....

Solo questione di.....piccioli.....
 
Da ex produttore per uso famigliare/amici di vino al limitare della zona DOC, frequentando altri viticultori, cantine sociali e laboratori di enologia per le analisi di rito, so che molti vignaioli spesso hanno un surplus di produzione che non possono marchiare come DOC, DOCG, IGT, etc. Lo vendono senza il marchio, ma è, in buona sostanza lo stesso vino.
Idem per prosciutti, salumi vari, insaccato, formaggi etc. Le cosce, insaccati, forme casearie appena meno perfette vengono vendute senza marchio, a prezzi dimezzati, ma non sono qualitativamente inferiori a quelli marchiati. Stessi allevamenti, stessi laboratori.
 
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