<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vinile vs CD nell'era dello streaming | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Vinile vs CD nell'era dello streaming

Un articolo un po' prolisso, polemico, ideologico, che trascura buona parte degli aspetti tecnici e musicali e funestato da pubblicità che ostacolano la lettura. Siamo molto lontano dai contenuti degli articoli di af e stereoplay che leggevo ¼ di secolo addietro.

Concordo.
Poi, paragonare i crepitii del vinile con il rumore del motore di una Ferrari...
Comunque, mi aspettavo un articolo più tecnico, e invece è principalmente ideologico.
 
secondo me con l'avvento del digitale e dello streaming è cambiato anche la costruzione dell'album, cioè ogni canzone è un singolo e non si dà più tanta importanza alla sequenza di riproduzione perchè tanto l'utente ascolta la singola traccia o varia la sequenza. Una volta invece si dava importanza all'album nel suo insieme, ogni canzone faceva parte di un racconto e la sequenza metteva ordine. Anche la qualità era diversa, cioè si vendeva il disco sapendo che la maggior parte degli utenti lo ascoltava con un buon stereo dall'acustica soddisfacente o con una buona cuffia stereo. L'album era il vinile, l'audiocassetta era solo un compromesso per ascoltarlo in macchina o con il walkman. Ieri in radio davano Roxane dei Police, io avevo il vinile e ricordo quant'era bello quel fruscio, quel suono così genuino, non saprei spiegarlo. Nell'altro post avevo pubblicato una canzone degli Stadio, ecco quello è un brano da ascoltare in un certo modo (come direbbe Verdone).
 
Ci sono degli album che vanno ascoltati in sequenza, dall'inizio alla fine (per esempio i concept album) e altri dei quali vale la pena ascoltare solo alcuni brani.
A me piace molto anche ascoltare brani di tutte le epoche e tutti i generi in modo random.
Non importa se capita prima un pezzo heavy metal e subito dopo uno low-fi o chamber pop.
La varietà mi piace. Alcuni album, ascoltati dall'inizio alla fine, finiscono per annoiare.
 
secondo me con l'avvento del digitale e dello streaming è cambiato anche la costruzione dell'album, cioè ogni canzone è un singolo e non si dà più tanta importanza alla sequenza di riproduzione perchè tanto l'utente ascolta la singola traccia o varia la sequenza. Una volta invece si dava importanza all'album nel suo insieme, ogni canzone faceva parte di un racconto e la sequenza metteva ordine. Anche la qualità era diversa, cioè si vendeva il disco sapendo che la maggior parte degli utenti lo ascoltava con un buon stereo dall'acustica soddisfacente o con una buona cuffia stereo. L'album era il vinile, l'audiocassetta era solo un compromesso per ascoltarlo in macchina o con il walkman. Ieri in radio davano Roxane dei Police, io avevo il vinile e ricordo quant'era bello quel fruscio, quel suono così genuino, non saprei spiegarlo. Nell'altro post avevo pubblicato una canzone degli Stadio, ecco quello è un brano da ascoltare in un certo modo (come direbbe Verdone).


Se ti piaceva il fruscio
ti potevi comprare un bella piastra di registrazione;
toglievi
il Dolby....
Magari faceva pure fresco
:emoji_wink::emoji_wink:
 
Per quanto mi riguarda non è mai esistita nessuna lotta: il CD vince un milione a zero. Tant'è vero che con l'avvento dei CD, il vinile è sparito all'istante. Poi se si vuole ascoltare il vinile per nostalgia va benissimo. Non è mica un errore.
 
anch'io non tornerei mai ai vecchi LP, ne ho maneggiati troppi con le dovute cautele e la puntina da cambiare e l'elettricità statica e altre grane, ogni tanto riascolto i miei vecchi deutsche grammophon e decca ma solo perche li ho e mi ricordano quando li ho comprati moltissimi anni fa, ma non mi funzionasse più il giradischi non so...
 
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