Economiacarlonervi ha scritto:quale facolta'/corso di laurea hai frequentato?
Economiacarlonervi ha scritto:quale facolta'/corso di laurea hai frequentato?
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
non credo. siamo allo stesso identico livello. Spending review è un termine che va tanto di moda...posso dire tranquillamente che la spesa pubblica può essere ridotta in modo sostanziale riformando l'università, controllando meglio la spesa sanitaria (anche lì gli sprechi dilagano come sempre quando paga "pantalone") e ripulendo letteralmente il parlamento che ad oggi è una vera e propria cloacacarlonervi ha scritto:Uno degli scopi del'l'universita' dovrebbe essere quello di insegnare come risolvere i problemi. Vi e' da dire comunque che la crescita culturale di un paese passa obbligatoriamente dall'universita', a prescindere che si segua una facolta' scientifica o umanistica.
Che ci sia la necessita' di riorganizzazione e' vero, ma se un albero ha dei rami secchi si tagliano e/o si curano, non si sega il tronco alla base...
Quanto ad alberi da potare, credo che quello della politica sia messo decisamente peggio...
bellafobia ha scritto:mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.key-one ha scritto:bellafobia ha scritto:mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
bellafobia ha scritto:sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.key-one ha scritto:bellafobia ha scritto:mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
in teoria, si dovrebbe prender in considerazione sia l'iter scolastico, sia le competenze che dovrebbero essere state acquisite (non sempre vero: ho visto laureati che non sanno scrivere bene in italiano, tantomeno esprimersi) tramite test a risposta multipla e assolutamente imparziali (come nei migliori concorsi) per rendere l'università una fabbrica di PRODUTTIVITA' per tutto lo Stato. L'università di massa è un clamoroso fallimentokey-one ha scritto:bellafobia ha scritto:sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.key-one ha scritto:bellafobia ha scritto:mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
Certo , sono d'accordo anch'io , meno un laureato costa , più è ben preparato e maggiori opportunità ha di avere un laurea utile non solo alla cultura in generale , ma anche ai fini lavorativi , meglio è .
Non sono altrettanto sicuro che il numero chiuso , con esami di accesso costituiti da test a domande chiuse , sia il modo migliore per ottenere i risultati di cui sopra .
Anche perchè il metodo dei quiz , può al massimo servire a verificare delle competenze acquisite e forse il Qi complessivo di una persona , non certo la sua preparazione generale e la sua personalità e in definitiva la sua intelligenza reale . Meglio sarebbe prendere in considerazione l' iter scolastico , che comprendesse anche le capacità relazionali - ma qui occorrerebbe aprire un altro post -
arizona77 ha scritto:key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio
key-one ha scritto:arizona77 ha scritto:key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio
Certo , come diceva a chillo :?: O Francia o Spagna pur che se magna ....
Il guaio è che oggi altro che alemagna, il padrone ti tiranneggia con i bund e ti spreme con lo spread , ti impone la spending review come piace a lui , t'immobilizza con la deindustrializzazione forzata , t'ammoscia il Pil e ti cala i ...consumi a forza , poi ti tappa la bocca , taci tu italiano mandolino , se osi protestare , se poi hai l'ardore di chiedere prestiti per la tua aziendina , ti fa direttamente il bondage della cravatta e sei finito , ti appende al muro :shock: :-( :-( ....
No , no , caro Arizona , molto meglio se studiamo e ci laureiamo , facciamo ricerca e cerchiamo di creare lavoro e ricchezza qua , a meno di non avere gusti perversi...
belpietro ha scritto:se uno non cambia le proprie competenze e capacità da prima a dopo gli studi universitari, o ha fatto l'università sbagliata o l'ha fatta in modo estremamente sbagliato (ovvero, ha "comprato" i voti).hewie ha scritto:Ma se, al contrario, devo fare tutto questo per poi fare un lavoro identico a quello che avrei fatto senza studi....
non è il "pezzo di carta" che fa la differenza, dovrebbe essere la differenza a farti meritare il "pezzo di carta"
arizona77 ha scritto:key-one ha scritto:arizona77 ha scritto:key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio
Certo , come diceva a chillo :?: O Francia o Spagna pur che se magna ....
Il guaio è che oggi altro che alemagna, il padrone ti tiranneggia con i bund e ti spreme con lo spread , ti impone la spending review come piace a lui , t'immobilizza con la deindustrializzazione forzata , t'ammoscia il Pil e ti cala i ...consumi a forza , poi ti tappa la bocca , taci tu italiano mandolino , se osi protestare , se poi hai l'ardore di chiedere prestiti per la tua aziendina , ti fa direttamente il bondage della cravatta e sei finito , ti appende al muro :shock: :-( :-( ....
No , no , caro Arizona , molto meglio se studiamo e ci laureiamo , facciamo ricerca e cerchiamo di creare lavoro e ricchezza qua , a meno di non avere gusti perversi...
La mia era una provocazione, mi sembrava chiaro.....
Anche se solo fino ad un certo punto, visto la nostalgia
per gli Striaci che si vede salire dai colleghi di tastiera
operanti nelle zone di confine
Ma vedere il miracolo che prospetti in tempi rapidi,
vista anche la mia eta'.....mi lascia decisamente incredulo.
bellafobia ha scritto:in teoria, si dovrebbe prender in considerazione sia l'iter scolastico, sia le competenze che dovrebbero essere state acquisite (non sempre vero: ho visto laureati che non sanno scrivere bene in italiano, tantomeno esprimersi) tramite test a risposta multipla e assolutamente imparziali (come nei migliori concorsi) per rendere l'università una fabbrica di PRODUTTIVITA' per tutto lo Stato. L'università di massa è un clamoroso fallimentokey-one ha scritto:bellafobia ha scritto:sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.key-one ha scritto:bellafobia ha scritto:mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...key-one ha scritto:Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?
Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
Certo , sono d'accordo anch'io , meno un laureato costa , più è ben preparato e maggiori opportunità ha di avere un laurea utile non solo alla cultura in generale , ma anche ai fini lavorativi , meglio è .
Non sono altrettanto sicuro che il numero chiuso , con esami di accesso costituiti da test a domande chiuse , sia il modo migliore per ottenere i risultati di cui sopra .
Anche perchè il metodo dei quiz , può al massimo servire a verificare delle competenze acquisite e forse il Qi complessivo di una persona , non certo la sua preparazione generale e la sua personalità e in definitiva la sua intelligenza reale . Meglio sarebbe prendere in considerazione l' iter scolastico , che comprendesse anche le capacità relazionali - ma qui occorrerebbe aprire un altro post -
CitWeb - 3 giorni fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa