<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Università: 50mila iscritti in meno | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Università: 50mila iscritti in meno

key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)
 
Uno degli scopi del'l'universita' dovrebbe essere quello di insegnare come risolvere i problemi. Vi e' da dire comunque che la crescita culturale di un paese passa obbligatoriamente dall'universita', a prescindere che si segua una facolta' scientifica o umanistica.
Che ci sia la necessita' di riorganizzazione e' vero, ma se un albero ha dei rami secchi si tagliano e/o si curano, non si sega il tronco alla base...

Quanto ad alberi da potare, credo che quello della politica sia messo decisamente peggio...
 
carlonervi ha scritto:
Uno degli scopi del'l'universita' dovrebbe essere quello di insegnare come risolvere i problemi. Vi e' da dire comunque che la crescita culturale di un paese passa obbligatoriamente dall'universita', a prescindere che si segua una facolta' scientifica o umanistica.
Che ci sia la necessita' di riorganizzazione e' vero, ma se un albero ha dei rami secchi si tagliano e/o si curano, non si sega il tronco alla base...

Quanto ad alberi da potare, credo che quello della politica sia messo decisamente peggio...
non credo. siamo allo stesso identico livello. Spending review è un termine che va tanto di moda...posso dire tranquillamente che la spesa pubblica può essere ridotta in modo sostanziale riformando l'università, controllando meglio la spesa sanitaria (anche lì gli sprechi dilagano come sempre quando paga "pantalone") e ripulendo letteralmente il parlamento che ad oggi è una vera e propria cloaca :rolleyes:
 
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)

Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
 
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)

Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.
 
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...

se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio
 
Errata corrige : attenzione ho citato erroneamente Pazzaglia , invece si tratta di Catalano , quello dei famosi discorsi... . Me ne scuso con i lettori.

PS : comunque credo che anche il prof Pazzaglia , pur chiamato in causa a sproposito , sarebbe d'accordo con noi - me e Catalano - sull'opportunità di avere più laureati possibile.

http://www.youtube.com/watch?v=iMWsLDnbIsA

http://www.youtube.com/watch?v=eL-cat4qj94
 
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)

Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.

Certo , sono d'accordo anch'io , meno un laureato costa , più è ben preparato e maggiori opportunità ha di avere un laurea utile non solo alla cultura in generale , ma anche ai fini lavorativi , meglio è .
Non sono altrettanto sicuro che il numero chiuso , con esami di accesso costituiti da test a domande chiuse , sia il modo migliore per ottenere i risultati di cui sopra .
Anche perchè il metodo dei quiz , può al massimo servire a verificare delle competenze acquisite e forse il Qi complessivo di una persona , non certo la sua preparazione generale e la sua personalità e in definitiva la sua intelligenza reale . Meglio sarebbe prendere in considerazione l' iter scolastico , che comprendesse anche le capacità relazionali - ma qui occorrerebbe aprire un altro post -
 
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)

Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.

Certo , sono d'accordo anch'io , meno un laureato costa , più è ben preparato e maggiori opportunità ha di avere un laurea utile non solo alla cultura in generale , ma anche ai fini lavorativi , meglio è .
Non sono altrettanto sicuro che il numero chiuso , con esami di accesso costituiti da test a domande chiuse , sia il modo migliore per ottenere i risultati di cui sopra .
Anche perchè il metodo dei quiz , può al massimo servire a verificare delle competenze acquisite e forse il Qi complessivo di una persona , non certo la sua preparazione generale e la sua personalità e in definitiva la sua intelligenza reale . Meglio sarebbe prendere in considerazione l' iter scolastico , che comprendesse anche le capacità relazionali - ma qui occorrerebbe aprire un altro post -
in teoria, si dovrebbe prender in considerazione sia l'iter scolastico, sia le competenze che dovrebbero essere state acquisite (non sempre vero: ho visto laureati che non sanno scrivere bene in italiano, tantomeno esprimersi) tramite test a risposta multipla e assolutamente imparziali (come nei migliori concorsi) per rendere l'università una fabbrica di PRODUTTIVITA' per tutto lo Stato. L'università di massa è un clamoroso fallimento
 
arizona77 ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...

se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio

Certo , come diceva a chillo :?: O Francia o Spagna pur che se magna ....
Il guaio è che oggi altro che alemagna :D , il padrone ti tiranneggia con i bund e ti spreme con lo spread , ti impone la spending review come piace a lui , t'immobilizza con la deindustrializzazione forzata , t'ammoscia il Pil e ti cala i ...consumi a forza , poi ti tappa la bocca , taci tu italiano mandolino , se osi protestare , se poi hai l'ardore di chiedere prestiti per la tua aziendina , ti fa direttamente il bondage della cravatta e sei finito , ti appende al muro :shock: :-( :-( ....
No , no , caro Arizona , molto meglio se studiamo e ci laureiamo , facciamo ricerca e cerchiamo di creare lavoro e ricchezza qua , a meno di non avere gusti perversi...
 
key-one ha scritto:
arizona77 ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...

se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio

Certo , come diceva a chillo :?: O Francia o Spagna pur che se magna ....
Il guaio è che oggi altro che alemagna :D , il padrone ti tiranneggia con i bund e ti spreme con lo spread , ti impone la spending review come piace a lui , t'immobilizza con la deindustrializzazione forzata , t'ammoscia il Pil e ti cala i ...consumi a forza , poi ti tappa la bocca , taci tu italiano mandolino , se osi protestare , se poi hai l'ardore di chiedere prestiti per la tua aziendina , ti fa direttamente il bondage della cravatta e sei finito , ti appende al muro :shock: :-( :-( ....
No , no , caro Arizona , molto meglio se studiamo e ci laureiamo , facciamo ricerca e cerchiamo di creare lavoro e ricchezza qua , a meno di non avere gusti perversi...

La mia era una provocazione, mi sembrava chiaro.....
Anche se solo fino ad un certo punto, visto la nostalgia
per gli Striaci che si vede salire dai colleghi di tastiera
operanti nelle zone di confine :D
Ma vedere il miracolo che prospetti in tempi rapidi,
vista anche la mia eta'.....mi lascia decisamente incredulo.
 
belpietro ha scritto:
hewie ha scritto:
Ma se, al contrario, devo fare tutto questo per poi fare un lavoro identico a quello che avrei fatto senza studi....
se uno non cambia le proprie competenze e capacità da prima a dopo gli studi universitari, o ha fatto l'università sbagliata o l'ha fatta in modo estremamente sbagliato (ovvero, ha "comprato" i voti).

non è il "pezzo di carta" che fa la differenza, dovrebbe essere la differenza a farti meritare il "pezzo di carta"

Su questo concordo con te. Forse mi sono spiegato male perchè, in realtà, non volevo dire che il pezzo di carta ti da diritto ad un tal lavoro, ma che, se (per esempio) mi laureo in ingegneria, lo faccio perchè auspico a quella professione. Il problema, è che se poi non ci sono sbocchi (al di là dei miei meriti) per arrivare a tale professione per svariati motivi che sappiamo tutti, a questo punto, se non sei un raccomandato o un bamboccione, puoi arrivare a considerare che forse non ne vale la pena...
Non so, ma ho la sensazione che molti giovani stiano cominciando a fare queste considerazioni e, ripeto, francamente non mi meraviglia!
Poi, mi sta bene il fatto che il pezzo di carta da solo non qualifica una persona, ma trovo che non sia neanche giusto che, in molti casi, non conti quasi più nulla... :rolleyes:
 
arizona77 ha scritto:
key-one ha scritto:
arizona77 ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...

se il padrone non e' troppo cattivo, forse e' la soluzione meno peggio

Certo , come diceva a chillo :?: O Francia o Spagna pur che se magna ....
Il guaio è che oggi altro che alemagna :D , il padrone ti tiranneggia con i bund e ti spreme con lo spread , ti impone la spending review come piace a lui , t'immobilizza con la deindustrializzazione forzata , t'ammoscia il Pil e ti cala i ...consumi a forza , poi ti tappa la bocca , taci tu italiano mandolino , se osi protestare , se poi hai l'ardore di chiedere prestiti per la tua aziendina , ti fa direttamente il bondage della cravatta e sei finito , ti appende al muro :shock: :-( :-( ....
No , no , caro Arizona , molto meglio se studiamo e ci laureiamo , facciamo ricerca e cerchiamo di creare lavoro e ricchezza qua , a meno di non avere gusti perversi...

La mia era una provocazione, mi sembrava chiaro.....
Anche se solo fino ad un certo punto, visto la nostalgia
per gli Striaci che si vede salire dai colleghi di tastiera
operanti nelle zone di confine :D
Ma vedere il miracolo che prospetti in tempi rapidi,
vista anche la mia eta'.....mi lascia decisamente incredulo.

Una provocazione , era chiaro , che ha scatenato la mia metafora sado-maso :D
Però sino ad un certo punto , perchè , come tu dici , molti italiani e non solo quelli di confine , incominciano a pensare con ....gli occhi del "padrone" , che è il modo migliore di avercelo in un piede : ce lo meritiamo , non siamo presentabili , abbiamo una cattiva immagine , abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e professionalità - soprattutto gli operai delle fonderie ndr - dobbiamo -sempre gli altri però- fare sacrifici ed amenità di questo genere .
Altra cosa è ammirare i teutonici esempi di buona amministrazione che gli austroungarici hanno dato in passato sui nostri territori del nord - est , ma come diceva il Cantautore, le illusioni perdute non ritornano mai...
Miracoli ,sono d'accordo con te non ce ne saranno e neppure torneranno i 30 anni definiti formidabili del boom post-bellico - ne abbiamo avute di occasioni...sempre il Cantautore che parla , perdendole,non rimpiangerle ...mai - Però uno stare in Europa meno masochistico forse...
 
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
bellafobia ha scritto:
key-one ha scritto:
Stile Pazzaglia : E' molto meglio avere tanti giovani laureati , che hanno frequentato gli atenei e seguito professori , piuttosto che avere altrettanti giovani , sempre disoccupati , però dedicati a delle grandi cagate e ( più ) facilmente dominabili , o no ?

Una nazione che non investe nella scuola - e quindi pure nell'università - ha futuro solo come subalterna di altre...
mi dispiace per Pazzaglia, ma se entrasse in una facoltà qualsiasi oggi (che le cose soni ben diverse da quando ha frequentato lui) si renderebbe conto del sovraffollamento, dei costi enormi dei sistema (ripagati sono in piccola parte dalle tasse universitarie) dell'inutilità di essere l'ennesimo laureato/giovane disoccupato. Allo Stato (a noi tutti) costa meno un diplomato disoccupato che un laureato disoccupato...
Troppi sono i laureati rispetto all'effettiva domanda (per lavori dove serve la laurea) e troppi sono i laureati e gli iscritti in settori dove ce ne sono già troppi (e senza un lavoro)

Vedi , pur rendendomi conto e son certo che pure Pazzaglia lo nota , che l ' università ha tanti problemi - più o meno le stesse obiezioni che tu sollevi circolavano già trent'anni fa e più - e molti studenti si possano sentire per questi frustrati e con incerto futuro , continuo a dire in stile " quelli della notte " : è molto meglio avere tanti giovani laureati...
Intanto perchè , pur riconoscendo agli studi il ruolo fondamentale di qualificazione del lavoro e mobilità sociale , non accetto -in quanto troppo semplicistica e tautologica - l'equazione laurea = lavoro , dove mancando o scarseggiando , magari solo temporaneamente , il secondo termine occorra elidere pure il primo...
E poi credo , statistiche alla mano , come già scriveva " Dare-Avere" , che i laureati comunque continuino ad ottenere , magari non subito e con un po' ( Più) di fatica posizioni economiche e lavorative mediamente superiori...
Saluti
sulla frase in grassetto sono d'accordo...sul fatto che i costi dei loro studi ricadano sulla collettività assolutamente no. Ora come ora l'università di massa è un costo che non offre un ritorno economico sociale pari all'investimento effettuato dallo Stato, ragione per cui bisognerebbe istituire corsi a numero chiuso (per ottenere quella famosa equazione laurea=lavoro che anni fa era valida) per massimizzare il rendimento dell'investimento in istruzione un pò come avviEne negli U.S.A.

Certo , sono d'accordo anch'io , meno un laureato costa , più è ben preparato e maggiori opportunità ha di avere un laurea utile non solo alla cultura in generale , ma anche ai fini lavorativi , meglio è .
Non sono altrettanto sicuro che il numero chiuso , con esami di accesso costituiti da test a domande chiuse , sia il modo migliore per ottenere i risultati di cui sopra .
Anche perchè il metodo dei quiz , può al massimo servire a verificare delle competenze acquisite e forse il Qi complessivo di una persona , non certo la sua preparazione generale e la sua personalità e in definitiva la sua intelligenza reale . Meglio sarebbe prendere in considerazione l' iter scolastico , che comprendesse anche le capacità relazionali - ma qui occorrerebbe aprire un altro post -
in teoria, si dovrebbe prender in considerazione sia l'iter scolastico, sia le competenze che dovrebbero essere state acquisite (non sempre vero: ho visto laureati che non sanno scrivere bene in italiano, tantomeno esprimersi) tramite test a risposta multipla e assolutamente imparziali (come nei migliori concorsi) per rendere l'università una fabbrica di PRODUTTIVITA' per tutto lo Stato. L'università di massa è un clamoroso fallimento

Sono d'accordo con te , occorrerebbe valutare meglio sia le competenze che la cultura generale degli studenti che vogliono iscriversi all'università . Però bisognerebbe anche essere in grado di sondare la personalità complessiva dei suddetti aspiranti agli atenei , anche per verificare se adatta agli studi scelti..
Il metodo dei quiz mi pare invece dare una visione parziale sia della persona che della sua cultura e rischia di impoverire sia la prima che la seconda valutazione a vantaggio della capacità fine a se stessa - apprendibile con appositi metodi - di superare brillantemente quiz anche a risposta multipla.
Pure gli americani , inventori di tale metodo , incominciano ad avere dei dubbi sulla sua validità sia didattica che valutativa.
 
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