Mi sono letto tutti gli interventi, invero molto interessanti, e devo dire che senza l'intervento di "hpx" questo topic si sarebbe probabilmente fermato a pagina 2 anzichè 12.
Va quindi dato atto a HPX di aver argomentato con notevole tenacia e intelligenza ponendosi nel ruolo, non sempre agevole, di "uno contro tutti"
Io comunque apprezzo i suoi interventi anche se alla fin fine il forumista che più mi ha colpito per acume, sensibilità, e senso logico è Pandemonio. Veramente un gigante.
Ma veniamo a HPX.
Dal punto di vista puramente teorico alcune tue affermazioni sono sia logiche che condivisibili. Il succo del tuo discorso è: quando c'è in gioco un vita umana (indipendentemente dall'età e dal rapporto di parentela) non sono ammesse distrazioni e soprattutto non sono giustificabili in nessun caso. Difficile non essere d'accordo.
Il problema nasce nel passaggio fra la teoria e la realtà.
Ti faccio un esempio.
Ritengo che la "mia" vita sia molto importante, anzi importantissima a tal punto che mai e poi mai mi metterei nelle condizioni di rischiare di perderla soprattutto, ad esempio, quando guido.
Dopo 2 milioni di chilometri e zero incidenti (salvo un inezia di tamponamento nella verde età) mi sono sempre chiesto come cribbio possano accadere certi incidenti e, non ti nascondo, ho spesso avuto la presunzione di dire " a me queste cose non potrebbero mai accadere"
Ebbene sai cosa mi è successo? Intorno alle due di notte nella mia città che conosco come le mie tasche, guidando da solo in tutta calma e ascoltando musica a basso volume mi sono trovato di fronte ad un semaforo lampeggiante
di un incrocio pericolosissimo (mi immettevo da una laterale nella circonvallazione piuttosto trafficata a qualunque ora del giorno e della notte) e cosa ho fatto? Semplice, mi sono dimenticato di fermarmi e di dare la doverosissima precedenza. In pratica solo all'ultimo momento me ne sono reso conto e ho inchiodato (andavo comunque pianissimo) ma ormai la mia auto aveva praticamento invaso parte della careggiata. Se sono qui a raccontarlo c'è solo un semplice e banalissimo motivo. Ho avuto un cùlo spettacolare.
Questo per dirti che di sicuro a sto mondo non c'è proprio nulla e che una banale distrazione poteva costarmi la "mia" preziosissima e insostituibile vita mandando in soffitta tutte le mie certezze.
Io penso che non ci sia nulla di più misterioso e imponderabile della banalissima distrazione. Potremmo scrivere fiumi di parole ma la "distrazione" resterebbe come un monolito indistruttibile.
Molto spesso la differenza fra la vita e la morte è solo dettata dalla fortuna. Chiamalo destino, chiamalo fato chiamalo come vuoi ma una cosa è certa: non puoi farci nulla.