<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un'altro sbadato che dimentica il figlio in auto | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Un'altro sbadato che dimentica il figlio in auto

ilopan ha scritto:
Io per una vita mi sono sentito infallibile.

Oggi a 50 anni...tempo di bilanci...ho consuntivato molti fallimenti, invece.

Perchè...l'esperienza postuma mi ha fatto valutare sbagli ciò che ho sempre reputato caratteristiche performanti e positive della mia persona, del mio orgoglio e del mio lavoro....e della mia vita.

Nella vita, spesso si fa male e si uccidono tante persone (moralmente e nei sentimenti) senza saperlo e quindi senza volerlo.
La sensibilità della gente e l'intelligenza, quindi il modo di reagire non è uguale.
C'è chi è forte, c'è chi è fragile...io ho detto parole sbagliate con entrambe le persone (faccio un mestiere in cui mi hanno affidato uomini da gestire) e comuqnue ho devastato l'una e l'atra persona mio malgrado.

Ci ho litigato, gli ho reso la vitra di fficile e me l'hanno resa difficile anche a me.
Bastava solo meno presunzione e più capacità umane e gestionali, invece io venivo da una educazione rigorosa ed il mondo intorno a me è molto più tollerante della mia formazione rigida.

Poi ho realizzato che ciò che per me è nulla, per un'altro può essere un problema; ciò che peer me è stupido per un'altro è vita.
Ciò che per me è vita, per un'altro può essere stupido.
Ed allora capisco sempre più...che ogni persona, ogni uomo è un mondo a se...che non si potrà mai capire per intero.
Così come questo padre...che chissà a cosa pensava in quel momento di black-out.
Ed anche io che mi sentivo infallibile...alla fine di black-out, ne ho avuti.

Secondo me non hai fallito, perchè nel momento in cui ti sei fermato a guardare quello che hai e lo hai capito per me è un successo. D'ora in poi questa riflessione ti farà vedere le cose in un altro modo, magari ti dispiace non averlo fatto prima ma ci sei arrivo, Adesso da 50 anni in su ne avrai da dire e di agire. Per me il dialogo e il capire sono il sale della vita, senza almeno queste 2 cose si, la vita sarebbe un fallimento.
 
a_gricolo ha scritto:
economyrunner ha scritto:
pi_greco ha scritto:
economyrunner ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
air.angelo ha scritto:
è vero che siamo "multitasking"

Purtroppo col cavolo che siamo multitasking. Al contrario, il nostro cervello è proprio monotasking, tanto che è pressochè impossibile fare contemporaneamente due cose una delle quali non sia praticamente automatica.

http://www.italiasalute.it/news.asp?ID=10366

E' lo stesso meccanismo per cui telefonare in auto col vivavoce è pericoloso tanto quanto tenendo il telefono in mano.

Per il resto, sono d'accordo con pi-greco e posizioni similari

nuuuuuuu :thumbdown: :thumbdown: :thumbdown: :thumbdown:
questa nun passa liscia.

Guidare in vivavoce è tranquillo quanto parlare con i passeggeri.
Avere il telefono all'orecchio invece è molto rischioso per scarsa reattività, per scarsa visibilità perchè, anche se per un angolo minimo, la mano copre un pò la visuale e sopratutto per manovrabilità ridotta.

Poi sul multitasking del cervello dissento da te Agricolo, a me capita spesso di fare due tre cose fatte insieme come ad esempio mangiare, parlare (a bocca piena) e guardare la tv. :hunf: :hunf: eh eh eh
è stato dimostrato da uno studio pubblicato dalla rivista inglese di neurologia, parlare distrae dalla guida, peggio se con persona al telefono che comporta immaginare "di più", ma anche in abitacolo la conversazione distrae anche se favorisce le veglia vs colpo di sonno.

e anche la tua, ma quella del contadino no :twisted:

...eppure è esattamente quello che ho detto io. Si vede che ti sta sulle nespole il settore primario....

no lascia perdere non c'e l'ho con la categoria che anzi rispetto. Devi sapere che fino a 15 anni fà per autoconsumo avevamo una vigna che produceva il ben di Dio tra olio favoloso, mandorle, noci vino, fichi, ciliege e verdeca. Poi mio padre l'ha venduta perchè ognuno di noi figli se la "svignava" per i lavori. Ogni anno che passa rimpiango sempre di più aver perso quella FONTE DI PRELIBATEZZE.
Ma torniamo a noi. In sostanza condivido il fatto che parlare a telefono col vivavoce distragga più del parlare con i passeggeri, in quanto il passeggero è li e può collaborare a non aggravare criticità, diciamo.

Sulla storia, invece, che guidare con una mano sola, facendo contorsionismi e cavolate varie sia rischioso come guidare a mani libere e visuale pulita NO.
Cambiare con una mano sola, ad esempio, è a tutti gli effetti anche una distrazione psicologica in più?
Ergo dire "E' lo stesso meccanismo per cui telefonare in auto col vivavoce è pericoloso tanto quanto tenendo il telefono in mano." è una balla colossale e pericolosa.

Lo studio di questi psicologi vuol dimostrare che il cervello non ama il multitasking, tesi a cui ci arriva di suo qualsiasi individuo, probabilmente anche un animale. Infatte il multitasking produce stress che non è gradito a nessuno. Poi addirittura si vuole stupire con congetture retroagganciate.

Io personalmente lo ritengo comunque uno studio di cui potevamo tranquillamente fare a meno.
Gli studi scientifici che a noi premono tipo quelli sulla relazione cibo-tumore-inquinamento, sui danni dei telefonini e tanto altro sono invece a binario morto e questi perdono tempo a scoprire l'acqua fredda.
 
hpx ha scritto:
ivanpg ha scritto:
hpx ha scritto:
ivanpg ha scritto:
Forse più che prendere solo la prima riga di quello che ho scritto, dovresti prendere l'ultima.
Penso che qui nessuno abbia il verbo della verità.
Io avuto due figlie che hanno avuto 2 anni, ora ne hanno di più e non mi è mai successo una cosa del genere, grazie al cielo.
Torno a ripeterlo, non lo giustifico, ma come padre cerco di capirlo e come padre penso che passerà il resto della sua vita con un rimorso immenso, peggio che essere rinchiuso nella peggior prigione che esista sulla faccia della terra.
Pensa solo quando sarà a casa e guarderà in faccia la moglie, come pensi si sentirà?
E quando andrà sulla tomba di suo figlio, cosa penserà?
Quando vedrà altri bambini crescere e pensare che il suo poteva essere così?
Bastano queste cose per fare una vita da cani, ci mancherebbe anche che qualcuno gli dia del delinquente perchè ha combinato questo casino.
Insomma tu giustifichi quello che a Milano ha ammazzato 3 persone con un piccone, perchè molto probabilmente non è sano di mente e condanni questo padre perchè ha avuto un black out nella testa. Almeno se non ho capito male è questa la tua idea.

No e poi no. Quello che qui dentro che non si è ancora capito e ognumo ci ricama la propria storiella ad uso e consumo, io non criminalizzo e non condanno nessuno ma che cavolo credete che io sia un mostro insensibile ?. Ho preso la tua prima frase perché è li il succo del discorso. Ovvero : io sostengo che un padre onesto, sano di mente e per sano di mente intendo anche con sani principi ha un rapporto così stretto con suo figlio, sopratutto nell'età che deve essere accudito in tutto, che in condizioni normali è impossibile dimenticare in un'auto perchè le attenzioni che gli devi dare sono continue che non ti permettono di scordartelo in tutto quel tempo e far fare una cosa del genere, quindi in tutti questi casi sono intervenuti fattori ben più seri della classica quotidianità che si vuole fare credere. Ecco perchè la mia domanda : Tu riusciresti a farlo nelle tue condizioni attuali ? Se ti sembra una domanda assurda ti sei già risposto da solo NO, è inutile pensare a strani poteri occulti che invece ti porterebbero a farlo lo stesso nonostante sei nelle tue attuali e normali condizioni. Tu ringrazi che non ti è mai capitata una cosa del genere non perchè hai avuto solo fortuna punto e stop. Casomai hai avuto si fortuna ma perchè in quel periodo non ti è capitato mai niente di esterno, come una malattia, che ti ha portato a fare una cosa del gene, questo si. Ieri sera sono andato a cena a casa di amici e ho accompagnato il mio amico, che si è portato a dietro il figlioletto di 3 anni, a prendere le pizze a circa 7 km da dove abita. Sia nel tragitto di andata che quello di ritorno, nonostante stava parlando con me sulle ultime nuove, con una media dai 10 ai 20 secondi gli buttava lo sguardo nelle specchietto per vedere o cosa stava facendo, per fagli un sorriso, se aveva bisogno ecc.ecc. Non puoi semplicemente dimenticartelo. Quindi tutte le altre fantasie ricamate ad arte sopra i miei discorsi sono solo pure storie inventate di gente che davanti a un dramma, perchè è un dramma, si fà trasportare esclusivamente dell'emotività che usare un pizzico di obiettività.

Bene, ho appurato che io ho capito male le tue idee :-D
L'unica cosa che che io cerco di fare è riuscire a capire perchè un padre ha fatto questo.
Visto che non è un delinquente, visto che ha suo figlio voleva bene, visto che anche lui non avrebbe mai pensato che gli capitasse una cose del genere, io mi chiedo cosa può essergli successo in quel momento e sono curioso di capire come possa capitare, visto che non è la prima volta che succede.
Una madre che uccide suo figlio, la maggior parte delle volte viene detto che ha problemi post parto, che è esaurita e comunque c'è una spiegazione e magari anche dei segnali precedenti che possono far intuire una cosa del genere.
Ma un fatto del genere lascia perplessi anche perchè apparentemente senza motivo.

Io sul motivo ti posso azzardare una mia spiegazione, sempre con le dovute cautele. Ci sono stati casi simili nella mia zona, non dimenticati in macchina ma in altri modi, dietro c'è sempre un malessere della madre/padre a cui lei/lui stesso all'inizio si da poca importanza e non si sente la necessità di parlare con qualcuno perchè si pensa di risolverlo da solo. Poi questo malese che può arrivare da più fonti si trasforma in uno stato depressivo che a volte non è così evidente da vedere, tutto stà a vedere che rapporti hai con quelli che ti stanno vicino scoprendo il danno e aiutandoti ad uscirne. Poi nei casi in cui questo non avviene può capitare la tragedia.

Se questo padre prendeva anche il minimo psicofarmaco, o aveva delle sofferenze psichiche accertate allora la stampa DOVEVA farne riferimento, altrimenti stanno coprendo qualcuno e faremmo ALTRI DISCORSI.
Di certo, ORA, questa grave amnesia del padre viene, in ogni caso, ritenuta patologica. E questo non cambia COMUNQUE il quadretto di pietà e di umana compassione verso quest'uomo.

A M E N .!
 
PanDemonio ha scritto:
hpx ha scritto:
La morte rientra eccome nell'ordine naturale della vita
Non quella di un figlio PRIMA del genitore.

"Non quella di un figlio prima del genitore". Concordo se è per una morte violenta o errori che si potevano con più attenzione evitare come questo. Il resto è nel ciclo naturale delle cose. Non c'è scritto da nessuna parte che l'uomo deve vivere obbligatoriamente per tot anni, è la nostra mente che lo vuole e fa di tutto per fare il contrario della natura. Basta pensare che 2000 anni fà l'età media era 30 anni. Io non ti dico che sarei insensibile anzi la disperazione sarebbe immensa, ma nonostante tutto a certi e specifici eventi naturali del nostro corpo, rispetto ad altri sappiamo risolvere, non ci puoi fare ancora niente e ti devi rassegnare.

PanDemonio ha scritto:
hpx ha scritto:
Tra fare e sbagliare la distanza è minima, è umano, ma tra sbagliare e togliere una vita se permetti ce ne passa e tanto, A quest'ora sto pianeta era deserto.
Fammi capire: tu scegli PRIMA quando, di quanto e come sbagliare? E lo fai sapendo PRIMA quali saranno la portata e le conseguenze del tuo sbaglio?

Essù...
Certo che scelgo prima quando e quanto sbagliare entro un certo limite che fissi tu calcolando costi/benefici. Detto così sembra la classica sparata ma ti faccio un esempio pratico.
Ho un nipote piccolo a cui piace tutto quello che si muove: auto, camion, moto, biciclette, cavalli, fa niente se poi una volta salito non si muovono basta salirci ma con l'effetto collaterale che simulando il movimento e i rumori si agita come uno scalmanato.
Un pomeriggio l'ho portato in giro in bicicletta e per sfiga sono passato vicino alle giostre che ogni tanto arrivano in paese, gli si sono illuminati gli occhi vedendo la giostra, gli autoscontri, e altre cose. Già li ho 2 scelte : tiro dritto e vado a casa con piagnisteo al seguito, o mi fermo e lo faccio salire su qualcosa compiacendolo pur sapendo gli effetti e quindi sbagliare visto che per la mamma queste cose sarebbero off limit. Poi dopo la scelta di fermarmi a rischio e pericolo si sono presentate 2 possibilità o la giostra con i cavalli, che aveva puntato, o la pista con delle piccole macchine. Visto che in entrambe le soluzioni non sarei potuto salire con lui non l'ho fatto salite sul cavallino perchè sapendo com'è, nel senso che si scalmana, sarebbe potuto cadere da una discreta altezza con la conseguenza di una bella botta o peggio una frattura. Allora ho optato per le macchinine alquanto pericolose (per come è fatto lui) ma almeno erano rasoterra cosi se cadeva non si sarebbe fatto niente. I costi e benefici ? Costo che anche se caduto si è sporcato i pantaloncini, benefici che è tornato a casa tutto contento mangiando la pappa senza storie. Sembra un ragionamento contorto da ingegneri ma ogni genitore lo fà e anche in meno di un secondo, anzi in modo automatico, è naturale. Ci riesco io che non sono genitore, ci riesce perfino anche sua sorellina di 12 anni che quando lo tiene a bada conoscendolo gli permette alcune cose altre no. Mentre invece alcuni osano di più e le conseguenze sono peggiori, se poi lo fanno pensando oppure no questo non te lo so dire. Tutta altra cosa è la fatalità a cui ti riferisci tu, li si che non ci puoi fare niente pur calcolando il tutto. Esempio se quando ero alle giostre e si staccava il cavallino facendo una strage che cosà ci potevo fare? Si ma se ragioni in questo modo, come alcuni genitori, allora devi farlo vivere sotto una campana di vetro con il risultato che da grande sarà un tagliato fuori.

PanDemonio ha scritto:
hpx ha scritto:
Mi sa che che non hai letto bene il titolo del poll : dice dimenticato non perso.
Quindi Assente perchè la differenza mi sembra lampante, nel tuo caso o ti sei distratto o tua figlia te la fatta sotto il naso, nell'altro avresti dovuto andartene lasciando tua figlia li a scuola dimenticandotela. Il che, mi pare, a quanto mi racconti impossibile.
Per un genitore, come ti è già stato detto, non c'è differenza. Tuo figlio dipende da te. Sempre. Non importa se ti scordi, ti distrai, ti addormenti, ritardi, sbagli valutazione o qualunque altra cosa, l'effetto su di lui è il medesimo: è solo, esposto e inerme. E la portata delle conseguenze che ricadranno su di lui dipende solo dal caso.

Dimenticare tuo figlio è diverso da tutte le altre situazioni. O quantomeno è vero in parte. Nel caso da te riferito può essere vero che puoi dimenticare tua figlia nel senso che lo fai in un ambiente circoscritto, che tu reputi protetto se no te la tenevi in braccio o nel passeggino come tutti i genitori fanno. Ma nel momento che la lasci in giro la reputi fino ad un certo punto "indipendente" e anche se te la dimentichi in questo spazio circoscritto, che ne so sei in cortile e vai in palestra da solo, non è un dramma perchè inconsciamente tu sai dove più o meno trovarla o magari è addirittura lei che ti viene a cercare. Nel caso di questo padre la dimenticanza è determinante perchè il bimbo non poteva fare niente, non poteva slegarsi, scendere e andare a chiedere aiuto. Quindi scusami ma la differenza tra dimenticare e perdere in questo caso perchè e di questo caso che si sta discutendo è fondamentale.

Agli altri punti non ti ho risposto perchè tanto andremo avanti per giorni e ognuno rimane comunque sulle sue posizioni.
 
economyrunner ha scritto:
Sulla storia, invece, che guidare con una mano sola, facendo contorsionismi e cavolate varie sia rischioso come guidare a mani libere e visuale pulita NO.
Cambiare con una mano sola, ad esempio, è a tutti gli effetti anche una distrazione psicologica in più?

cambio automatico, ovviamente....
 
a_gricolo ha scritto:
economyrunner ha scritto:
Sulla storia, invece, che guidare con una mano sola, facendo contorsionismi e cavolate varie sia rischioso come guidare a mani libere e visuale pulita NO.
Cambiare con una mano sola, ad esempio, è a tutti gli effetti anche una distrazione psicologica in più?

cambio automatico, ovviamente....

ah, ok
 
secondo me il bambino dormiva, probabilmemte se fosse stato sveglio fra la voce mentre gioca e i movimenti suo papá non se lo sarebbe dimenticato in macchina. durante la strada possiamo avere 1000 pensieri ma la sentiamo la voce dei figli, ci giochiamo, parliamo con loro anche se non ci capiscono e non sanno risponderci, un bambino che dorme specie se è messo dietro è poco presente ed è più facile che succedano queste cose.
 
Foerse qui qualche risposta in più ce.

http://www.corriere.it/cronache/13_giugno_06/come-hai-potuto-dimenticare-luca-franceso-alberti_69d51666-ce73-11e2-869d-f6978a004866.shtml
 
hpx ha scritto:
"Non quella di un figlio prima del genitore". Concordo se è per una morte violenta o errori che si potevano con più attenzione evitare come questo. Il resto è nel ciclo naturale delle cose. Non c'è scritto da nessuna parte che l'uomo deve vivere obbligatoriamente per tot anni, è la nostra mente che lo vuole e fa di tutto per fare il contrario della natura. Basta pensare che 2000 anni fà l'età media era 30 anni. Io non ti dico che sarei insensibile anzi la disperazione sarebbe immensa, ma nonostante tutto a certi e specifici eventi naturali del nostro corpo, rispetto ad altri sappiamo risolvere, non ci puoi fare ancora niente e ti devi rassegnare.
Continui a non capire.
Le funzioni basilari di ogni essere vivente, dagli organismi monocellulari alle megattere oceaniche, sono solo due: nutrirsi e riprodursi. Nel momento in cui una di esse viene a fallire, QUALUNQUE SIA IL MOTIVO, vengono minate le ragioni più profonde della vita stessa, che perde di significato.
E' "nell'ordine naturale delle cose" veder morire un genitore, un amico, un fratello. Per brutto che sia è un evento che fa parte della nostra natura di esseri mortali, e impariamo a conviverci, ad accettarlo più o meno bene.
NON è invece nell'ordine naturale delle cose veder morire un figlio o un nipote: toglie significato alla propria esistenza, perché ci priva della discendenza, cozza contro l'istinto primordiale della conservazione della specie.
E non riveste alcuna importanza il "come" avviene, per malattia, malformazione, incidente o caso fortuito, è il fatto in sé che va contro ogni principio razionale dell'essere vivente, e ci impedisce di "metabolizzarlo" come facciamo con tutto il resto.

Questi i motivi antropologici. Ora, se lo capisci, bene, altrimenti io ci rinuncio.

hpx ha scritto:
Certo che scelgo prima quando e quanto sbagliare entro un certo limite che fissi tu calcolando costi/benefici. Detto così sembra la classica sparata...
E lo è, infatti.
Il rischio calcolato è una cosa, lo sbaglio è un'altra.
Avresti potuto parlare di rischio calcolato se, ad esempio, per la brevità del tragitto e le proteste del pupo il padre non avesse legato il bimbo al seggiolino, come fanno migliaia di altri, scegliendo in coscienza di rischiare per non innervosire il bambino, o per pigrizia, ma non è questo il caso, e quindi il ragionamento che hai fatto non c'entra.

hpx ha scritto:
Dimenticare tuo figlio è diverso da tutte le altre situazioni. O quantomeno è vero in parte. Nel caso da te riferito può essere vero che puoi dimenticare tua figlia nel senso che lo fai in un ambiente circoscritto, che tu reputi protetto se no te la tenevi in braccio o nel passeggino come tutti i genitori fanno. Ma nel momento che la lasci in giro la reputi fino ad un certo punto "indipendente" e anche se te la dimentichi in questo spazio circoscritto, che ne so sei in cortile e vai in palestra da solo, non è un dramma perchè inconsciamente tu sai dove più o meno trovarla o magari è addirittura lei che ti viene a cercare. Nel caso di questo padre la dimenticanza è determinante perchè il bimbo non poteva fare niente, non poteva slegarsi, scendere e andare a chiedere aiuto. Quindi scusami ma la differenza tra dimenticare e perdere in questo caso perchè e di questo caso che si sta discutendo è fondamentale.

Ancora una volta, no. Ti sbagli.

Quell'uomo NON ha lasciato il bimbo in auto coscientemente, calcolando rischi/benefici. NON ha dimenticato di avere un figlio o di doverlo sorvegliare. Ha dimenticato che quella mattina suo figlio non era a scuola con la madre, ma seduto dietro di lui. Senza volerlo, senza scegliere, senza pensare, senza decidere prima, senza calcolare NULLA!
Lo ha legato al suo seggiolino e si è messo in viaggio, e a quel punto altri pensieri hanno preso il sopravvento. Punto.

Quanto a me, io NON ho perso di vista mia figlia coscientemente, non ho deciso che l'ambiente era sicuro e che potevo allentare la sorveglianza. Niente di tutto questo: semplicemente io credevo che la stesse seguendo mia moglie come effettivamente era fino a un minuto prima, e lei credeva che lo stessi facendo io quando lei è stata chiamata a fare altro, e nella bolgia non ci siamo capiti. Eravamo convinti che la bimba fosse al sicuro con l'altro, come è avvenuto alternativamente per tutta la mattinata, ma per un attimo la sincronia si è rotta, la confusione ci ha impedito di accorgercene, e mia figlia ha deciso che le piaceva il gioco che ha visto nella classe accanto, vuota.

Uno SBAGLIO. Non calcolato, non pesato a priori, non deciso, non voluto. Ma è successo lo stesso, e per fortuna si è risolto in dieci minuti di spavento.
Per FORTUNA. E null'altro.
 
hpx ha scritto:
Foerse qui qualche risposta in più c'è.
Oh, sì:

«Ho visto la follia negli occhi di quell'uomo quando si è accorto che il suo bambino, dimenticato in auto per 8 ore, non reagiva. Ho ancora nelle orecchie il suo urlo straziante. Non bastavano sette persone per tenerlo fermo...»

Questo ti sembra un padre capace di dimenticare il figlio?

Questa ti sembra la reazione a un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose?

Pensaci.
 
Brutte, bruttissime notizie che non vorrei mai leggere....

povero bambino e povero papà, perchè anche lui è morto dentro, non posso immaginare cosa possa passare....e povera famiglia....

certi fatti sembrano "disegnati" dal più malefico diavolo che possa esserci....

purtroppo nella vita, può accadere anche questo....quando scendi dalla macchina, la chiudi, stacchi con la mente completamente quello che hai appena fatto per dedicarti a pieno al lavoro o ad altro...è come un on - off mentale, non so se vi capita ma a me si....

Comunque, al di là di qualsiasi discussione, un padre che deve vivere con un rimorso del genere non è una cosa umana.
 
PanDemonio ha scritto:
hpx ha scritto:
Foerse qui qualche risposta in più c'è.
Oh, sì:

«Ho visto la follia negli occhi di quell'uomo quando si è accorto che il suo bambino, dimenticato in auto per 8 ore, non reagiva. Ho ancora nelle orecchie il suo urlo straziante. Non bastavano sette persone per tenerlo fermo...»

Questo ti sembra un padre capace di dimenticare il figlio?

Questa ti sembra la reazione a un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose?

Pensaci.

In ospedale, l'hanno sentita gridare all'indirizzo del marito: «Ma come ha fatto? Oddio, come ha fatto?».

Mettere il lavoro prima dei bisogni di tuo figlio tanto da ucciderlo è un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose?

Io penso alla tua mentre tu pensa a questa.

Per il resto è meglio piantarla qua tanto siamo su 2 piani diversi e non ne verremo mai a capo.
 
L'investigatore si passa una mano sul viso: «Ho visto la follia negli occhi di quell'uomo quando si è accorto che il suo bambino, dimenticato in auto per 8 ore, non reagiva. Ho ancora nelle orecchie il suo urlo straziante. Non bastavano sette persone per tenerlo fermo...». Andrea, 39 anni, brillante manager dell'azienda di ristorazione Copra Elior («Uno dei migliori: affidabile e competente» afferma il patron Guido Molinaroli) è sotto sedativi all'ospedale Guglielmo da Saliceto. Non è vero, come si vocifera in città, che abbia tentato il suicidio: «Non ne ha avuto la possibilità, è stato immediatamente sottoposto a trattamento farmaceutico» spiegano. Però è controllato a vista e lo sarà ancor più quando giungerà il momento del risveglio: l'inferno

anch'io al suo posto tenterei il suicidio, ragazzi quel papà è morto assieme a suo figlio, potete filosofeggiare sulla vita e sull'importanza dei familiari per altre 20 pagine ma quell'uomo è morto 2 volte anche se clinicamente è vivo. Non importa se sua moglie lo lascia, non importa il giudizio della gente, questa persona non si risveglierà più!!! L'ho scritto all'inizio, per lui il carcere è l'ultimo dei problemi. Avrebbe preferito 1000 volte morire lui per lasciare in vita il figlio.
 
PanDemonio ha scritto:
«Ho visto la follia negli occhi di quell'uomo quando si è accorto che il suo bambino, dimenticato in auto per 8 ore, non reagiva. Ho ancora nelle orecchie il suo urlo straziante. Non bastavano sette persone per tenerlo fermo...»

Questo ti sembra un padre capace di dimenticare il figlio?

Posta così la domanda ti dovrei dire di si, è ovvio che dalla reazione l'ha dimenticato lui chi se no, casomai volevi chiedermi "Questo ti sembra un padre capace di dimenticare volontariamente il figlio?" Allora ti dico di no se no oltre ad essere un abile attore è anche un assassino, ma assolutamente non mi sembra il caso.

PanDemonio ha scritto:
Questa ti sembra la raezione a un evento che rientra nell'ordine naturale delle cose?
Che cavolo di domanda è, è ovvio che la reazione rientra nell'ordine naturale delle cose, si è accorto che per un suo errore ha ucciso suo figlio che cosa doveva fare se non disperarsi, ballare la tarantella? Ma dai.... Casomai dovevi chiedermi se questo dramma per come capitato rientra nell'ordine naturale delle cose, sicuramente ti dico di no.
 
hpx ha scritto:
siamo su 2 piani diversi
Esatto. E, come dicevo all'inizio, ti mancano gli strumenti per comprendere quello su cui mi trovo io.

Non è una colpa, ma lo è non prenderne atto e continuare a disquisire come se nulla fosse.

IMHO.
 
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