<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri | Page 54 | Il Forum di Quattroruote

Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Oggi ho comprato questo
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Un bel mattone di 800 pagine per di più in inglese.
Non conosco l'autrice ne so di cosa parla ma per 1 euro è talmente bella la copertina che anche solo come soprammobile fa la sua figura.
 
Finito di leggere "Le sette morti di Evelyn Hardcastle", romanzo d'esordio del giornalista Stuart Turton.
Si tratta di un giallo in stile Agatha Christie, ma con una componente fantastica (nel senso di fantasia). Il libro è infatti ambientato dentro una residenza di campagna - un tempo lussuosa, ma ora in decadenza - all'interno della quale ci sarà un assassinio e il protagonista dovrà scoprire chi è l'assassino.
La componente fantasy consiste nel fatto che il protagonista ha otto giorni di tempo per svelare il mistero, ma ogni mattina si sveglia vivendo sempre lo stesso giorno, ogni volta dentro il corpo di una persona diversa. Allo scadere degli otto giorni (cioè otto volte lo stesso giorno in corpi diversi, ricordando ciò che gli è accaduto), si ricomincia da capo azzerando i ricordi degli ultimi 8 giorni.
Sebbene le premesse siano intriganti, è facile intuire come l'intreccio narrativo, se non perfettamente calibrato e controllato, potrebbe presto sfuggire di mano. E infatti è quello che succede.
La giornata, senza interventi esterni, dovrebbe secondo logica svolgersi sempre identica a sé stessa, ma le interazioni del protagonista con gli altri personaggi altera il flusso degli eventi, ma - e qui sta la difficoltà - poiché lui rivive la giornata in corpi diversi per otto giorni (cioè lo stesso giorno per otto volte), significa che lui esiste ogni giorno contemporaneamente in otto corpi diversi, ognuno sfasato di una giornata rispetto al precedente.
E non basta: per complicare un po' le cose, non leggeremo gli eventi in ordine cronologico, ma in ordine sparso, cosicché dovremo leggere dello stesso protagonista che vive in corpi diversi la stessa giornata, ma in cicli diversi e raccontati con molti salti in avanti e indietro di cicli della giornata.
Ne risulta che il libro diventa illeggibile per chiunque e inevitabilmente ci si perderà, a meno che non ci si munisca di carta e penna e si traccino tutti gli eventi per ricostruirli in ordine cronologico, segnandosi ogni singolo evento per non perdersi i vari indizi sparsi per il libro. Lo dico subito: fatica sprecata, perché si scopre alla fine che tutto l'intreccio non sta in piedi e lo scrittore si perde lui stesso dentro il suo racconto e gli eventi che capitano diventano incoerenti e incompatibili tra loro. Inoltre nel finale, e questo è proprio in stile Agatha Christie, si scopre che la fatica fatta per raccogliere indizi è stata vana, perché la soluzione era ovviamente impredicibile, a causa dell'ormai onnipresente e (pare) necessario twist ending.
Mia moglie l'aveva letto prima di me; quando mi aveva spiegato la sua peculiarità, ho iniziato a leggerlo molto dubbioso, perché percepivo già il ginepraio in cui si poteva cacciare l'autore. E infatti ci avevo visto lungo. Le regole di un giallo sono codificate in modo molto preciso: deve essere un puzzle, una sfida intellettuale con il lettore, dove, se lavora bene, può arrivare alla soluzione, o almeno avvicinarcisi; ma che senso ha costruire un puzzle enorme quando poi alla fine scopri che mancano dei pezzi e tanti altri non si incastrano fra loro? E' tempo perso ed è esattamente quello che ho percepito leggendo questo libro: tempo perso.
 
Ultima modifica:
il protagonista ha otto giorni di tempo per svelare il mistero
basta che non finisce con un altro famoso libro dove la corretrice di bozza si accorse che i sette giorni della settimana incredibilmente erano diventati 8 (tipo, se ben ricordo, il giorno dopo il terzo giorno, partendo dal lunedì, era ancora mercoledì ... )
E non basta: per complicare un po' le cose, non leggeremo gli eventi in ordine cronologico, ma in ordine sparso,
già la prima idea non mi piaceva, così proprio :emoji_thumbsdown:

grazie per la recensione almeno non rischio di sbagliarmi a comprarlo :D
 
Oggi mi è arrivato questo
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È stato il primo libro che ho letto,quando andavo ancora all'asilo.
Solo che avevo la prima edizione in formato più grande con copertina rigida e il titolo era leggermente diverso.
Su Amazon ci sarebbe ma a 10-12 euro mi sembra.
Questo l'ho preso a 2 euro su vinted,tutto sommato il formato più piccolo è meglio perché i libri per bambini di solito sono esageratamente grandi tanto che piazzarli in una libreria assieme a libri di dimensioni normali o pocket non è semplice.

Mi ricordavo bene le illustrazioni.
 
Per chi vivesse dall'altra parte del pianeta e se lo fosse perso, domani sabato 4 ottobre e domenica 5 ottobre si terrà a Torino la diciottesima edizione di Portici di carta.
La manifestazione si terrà come sempre tutta all'aperto (principalmente sotto i portici) a partire da piazza vittorio veneto, passando per piazza Castello per poi arrivare a piazza Solferino.
Io ci sarò di sicuro, credo domenica mattina presto per evitare il disastro di gente.
Comprate libri, gente!!
 
A quanto pare è un fantasy al femminile vagamente somigliante al trono di spade.
In italiano il titolo sarebbe il priorato dell'albero delle arance...
Suona malissimo.
Spero che almeno il contenuto sia migliore, anche se a questo prezzo puoi semplicemente goderti la copertina.
 
ho terminato la letture di Diluvio di Stephen Markley, romanzo voluminoso di 1.200 pagine , che mi ha molto convinto. La mole del libro scoraggerebbe ma la tecnica utilizzata, ovvero seguire le storie di diversi personaggi che vivono parallelamente le vicende per poi intrecciarsi, rende la lettura scorrevole, poi per me il tema è interessate perchè riguarda i cambiamenti climatici calati in un discorso sociale ed economico, ed è anche una bella analisi della società USA e di dove potrebbe andare .
 
Ho comprato in e-pub per il kobo "L'ultimo segreto" di Dan Brown,

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appena finisco quello che sto leggendo vediamo com'è...

A me ha convito , devo dire che l'autore mi è sempre piaciuto ma in questo caso a parte il ritmo che è quello di ogni suo romanzo che ti tiene incollato mi ha convinto la materia scientifica che tratta la storia e mi ha anche incuriosito da volerla approfondire.
 
A me ha convito , devo dire che l'autore mi è sempre piaciuto ma in questo caso a parte il ritmo che è quello di ogni suo romanzo che ti tiene incollato mi ha convinto la materia scientifica che tratta la storia e mi ha anche incuriosito da volerla approfondire.
confermo
e' piaciuto anche a me.
lungo eh, pero' si fa leggere, e ti tiene incollato al libro.

ho appena finito invece "l'uomo dagli occhi tristi". voto: cosi' cosi'.
non e' all'altezza di altri "crime" italiani tipo camilleri, faletti o manzini .
un po' troppo "sentimentale", compreso il finale strappalacrime, che non e' da crime e un po' troppo "descrittivo" per i miei gusti. non mi interessa leggere 10 aggettivi di un posto, ne bastano 2 per descriverlo :D
inoltre non ci sono colpi di scena, si indovina quasi subito il colpevole, e finisce con il solito stereotipo italiano che non scrivo, nel caso qualcuno volesse leggerlo :D

gli ho dato un 3 stelle su 5
 
confermo
e' piaciuto anche a me.
lungo eh, pero' si fa leggere, e ti tiene incollato al libro.

ho appena finito invece "l'uomo dagli occhi tristi". voto: cosi' cosi'.
non e' all'altezza di altri "crime" italiani tipo camilleri, faletti o manzini .
un po' troppo "sentimentale", compreso il finale strappalacrime, che non e' da crime e un po' troppo "descrittivo" per i miei gusti. non mi interessa leggere 10 aggettivi di un posto, ne bastano 2 per descriverlo :D
inoltre non ci sono colpi di scena, si indovina quasi subito il colpevole, e finisce con il solito stereotipo italiano che non scrivo, nel caso qualcuno volesse leggerlo :D

gli ho dato un 3 stelle su 5

forse a torto ma su alcuni generi di narrativa sono un poco esterofilo, tipo per il crime, poi abbiamo avuto ottimo autori anche noi, quelli che hai sottolineato ad esempio, però sono sempre un poco in dubbio quando vedo un autore nostrano nel genere. ...ma è probabilmente una mia pecca
 
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