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Un paese di poveracci

Quello che volevo dire è che un soggetto imprenditore o professionista non lo becchi con il redditometro che, al contrario, in genere individua soggetti non titolari di partita Iva
 
Sul TFR non arriva cartella ma un “avviso bonario” senza sanzioni (perché non puoi autoliquidare il conguaglio sul TFR, deve fartelo l’AdE). Se non paghi l’avviso, allora va a ruolo con tutte le maggiorazioni del caso.
In un caso, a seguito di trasloco, una diventò l'orribile "cartella".

Richiamando a memoria (dovrei andare giù in cantina a scartabellare) mi pare però che ci fosse sempre una voce ulteriore rispetto alla mera liquidazione del conguaglio (ma potrei sbagliare e ricordare solo quella dell'odiosa cartella).

Tra l'altro ho ritirato stasera il foglietto di raccomandata in giacenza in portineria, domattina passo a ritirarla ma, visti i tempi, potrebbe essere qualcosa del genere! :D
 
Forse perché avevano evaso l’evadibile ed erano stati così allocchi da non sapere gestire il nero? ;)
Forse che sì. Essere onesti o disonesti non è connaturato allo status di dipendente autonomo, è una caratteristica del singolo. E, come per ogni cosa, lecita o illecita, bisogna saperlo fare...
 
un soggetto imprenditore o professionista non lo becchi con il redditometro
Perché? Se "esci" più di quanto entra... a me, da consulente fecero l'accertamento proprio per quello. Ma venivo pagato a 18 mesi, le spese, invece, le cacciavo sull'unghia, meno male che avevo sempre accantonato gli stipendi da ufficiale... portai tutto in cellulosa ed inchiostro, nero su bianco... non mi convenne affatto contrattare una transazione... non a me.
 
Ebbi a che fare con un po' di accertamenti sintetici (quelli del redditometro) tra la fine degli anni '90 e linizio degli anni 2000.
Erano tutti e dico tutti dipendenti o pensionati, con richieste da parte dell'allora Ufficio Distrettuale delle IIDD di diverse decine di milioni di lire (da 20 a 80 millioni se la memoria non mi inganna). Alla fine andammo in transazione per tutti sfruttando l'accertamento con adesione che era stato varato da poco.


Perdonami l' ardire....
( Sei tu l' esperto e ti stimo come pochi )
....Della domanda.
" Che differenza ci puo' essere mai fra i vari " tipi " di contribuenti,
se,
ad un controllo,
uno qualsiasi fra questi,
possiede beni acquistati
( oltre spese per viaggi, preziosi vari, tenore di vita in genere )
per 10 o anche sole 5 volte il valore delle sue entrate annue? "
 
Ultima modifica:
E qui torniamo al topic sulla transizione energetica, elettrica, nucleare etc. Che si isitituisca uno strumento, come il succitato redditometro, ma lo stesso vale per un'autostrada, ferrovia, ponte, centrale elettrica, sono tutti "annunci", proclami, "reclame", spot elettorali di facciata per mandare messaggi alla propria platea elettorale, tutti corrono a fregarsi voti a vicenda, nessuno prova seriamente a progettare un futuro accettabile, ancor meno a capire perchè la maggioranza si astenga convintamente...
 
Perché? Se "esci" più di quanto entra... a me, da consulente fecero l'accertamento proprio per quello. Ma venivo pagato a 18 mesi, le spese, invece, le cacciavo sull'unghia, meno male che avevo sempre accantonato gli stipendi da ufficiale... portai tutto in cellulosa ed inchiostro, nero su bianco... non mi convenne affatto contrattare una transazione... non a me.
Mi viene da pensare che nel tuo caso non abbiano usato la procedura sintetica (il redditometro), ma quella analitica.
 
"Che differenza ci puo' essere mai fra i vari "tipi" di contribuenti, se, ad un controllo, uno qualsiasi fra questi, possiede beni acquistati (oltre spese per viaggi, preziosi vari, tenore di vita in genere) per 10 o anche sole 5 volte il valore delle sue entrate annue?"
Teoricamente nessuna, ma per sua stessa natura il “redditometro” si presta meglio all’impiego su soggetti non titolari di partita Iva.
Quanto al concetto “tenore di vita”, è quello su cui gli accertati hanno vinto tanti contenziosi in commissione tributaria (oppure hanno ottenuto più che vantaggiose transazioni).
Il difetto del vecchio redditometro era la presunzione di “catastalizzare” la propensione marginale di spesa del contribuente anziché di limitarsi ai fatti.
 
E' sufficiente abrogare in toto il provvedimento che istituì l'accertamento induttivo, cioè il ben noto dpr 633/72 e il successivo 600/73, nati in epoca oscurantista e persecutoria verso "la ricchezza" e riscriverli in maniera più moderna e adeguata ai tempi. Innanzi tutto attribuendo l'onere della prova alla P.A. e non al contribuente. Che, come in tutti i Paesi moderni, deve sentirsi libero e incentivato a produrre, spendere ed accumulare ricchezza. Lecitamente, sia chiaro.
 
Ultima modifica:
In un caso, a seguito di trasloco, una diventò l'orribile "cartella".

Richiamando a memoria (dovrei andare giù in cantina a scartabellare) mi pare però che ci fosse sempre una voce ulteriore rispetto alla mera liquidazione del conguaglio (ma potrei sbagliare e ricordare solo quella dell'odiosa cartella).

Tra l'altro ho ritirato stasera il foglietto di raccomandata in giacenza in portineria, domattina passo a ritirarla ma, visti i tempi, potrebbe essere qualcosa del genere! :D
Ritirata la raccomandata, era "solo" la TARI che quest'anno è arrivata stranamente in orario.

Gli altri anni mai arrivata per raccomandata ma solo per posta ordinaria (con un paio d'anni in cui è proprio saltata, evidentemente devono aver capito che quel sistema di consegna non funzionava per nulla).

Bene (o male...) così, cmq c'è da pagare! :D
 
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