<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 64 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Ieri sono andato a consegnare delle lenzuola per i miei genitori a una signora anziana.
E' un'ex autonoma,credo che col marito avessero un negozio di fotografia,quindi ha una pensione da fame.
Ha avuto un sacco di problemi di salute,non tanto tempo fa è caduta e si è rotta il femore,o le si è rotto il femore e per questo è caduta,comunque è stata a lungo in ospedale e da un paio d'anni aspetta di sottoporsi a un intervento che costa sui 30000 euro a farlo privatamente.
Mi ha detto che un'assistente sociale senza che lei facesse alcuna domanda le ha avviato la pratica per l'invalidità e l'accompagnamento.
Aspettiamo a cantare vittoria perchè ancora non gliel'hanno concesso ma visto che in pratica da due anni non cammina e ha bisogno di aiuto per qualsiasi cosa spero proprio che glielo concedano.
Finora penso che sia andata avanti anche grazie all'aiuto,materiale e economico,dei figli.
Imho è vergognoso che alcune persone si trovino in condizione di non potersi nemmeno permettere un aiuto occasionale per fare la spesa o anche solo badare un po' alla casa.
Anche se è risaputo che gli ex autonomi se cadono in disgrazia è perchè hanno rubato ma hanno anche sperperato invece di mettere qualcosa da parte.
 
E fortuna che ha figli! Pensa a chi non li ha (o li ha ma è come se non ci fossero).

Il tema che sollevi è corretto e molto importante. Tuttavia il contesto lavorativo che si occupa del sociale è "povero" benchè spesso per lavorarci serva una laurea. Ho familiari ed amici che lavorano nell'ambito ed i loro compensi sono al limite del ridicolo.

Di questo passo è sempre meno apetibile per cui il tipo di servizio che auspichi è sempre meno probabile esista.

E' un paese di vecchi che non considera i vecchi.
 
A quanto mi risulta, dovrebbe farlo il medico di base.

Allora è a posto.
Il medico di base si era dimenticato di metterla in lista per l'intervento,per questo ha aspettato due anni.
Fortunatamente è andato in pensione e adesso ne ha un altro.
Ma probabilmente i requisiti per avere l'accompagnamento ce li ha dall'inizio della pandemia.
 
Imho è vergognoso che alcune persone si trovino in condizione di non potersi nemmeno permettere un aiuto occasionale per fare la spesa o anche solo badare un po' alla casa.
quando lo scorso anno mio suocero era messo male e si pensava potesse tornare a casa ... accompagnamento a parte, per accedere all'assistenza domiciliare ad ore (persona che viene per esempio a lavarti o fare qualche mestiere a casa) con un aiuto economico del comune devi avere un ISEE ridicola, sicuramente anche se sei proprietario di un monolocale vai fuori.
 
In parte lo capisco.
I soldi sono pochi quindi si stringono i cordoni della borsa concedendo un aiuto solo a chi veramente dimostra che senza non ce la farebbe nemmeno a mangiare.
Però almeno potevano non farla stare 3 anni abbandonata a se stessa,o meglio sulle spalle dei figli che come ha scritto giustamente D_ non sempre ci sono e in qualche caso se non ci fossero sarebbe quasi meglio.
 
L'assistenzialismo è una materia sempre delicata, a riguardo io sono molto confuso nel senso che apprezzo paesi come il nostro che comunque lo hanno, però devo anche riconoscere che porta a dei deficit e quindi in parte capisco anche paesi in cui è inesistente o ridotto veraemente all'osso, vedi gli Stati Uniti. Probabilmente per le caretteristiche del nostro paese , anche del mondo lavorativo, l'assistenzialismo è necessario però si scontra con quelle che per me sono delle storture, ad esempio prima si facevo riferimento al mondo immobiliare, ecco per me quella è una stortura che in alcuni casi rende complesso capire se uno ha diritto ad una forma di assistenzialismo.
 
ad esempio prima si facevo riferimento al mondo immobiliare, ecco per me quella è una stortura che in alcuni casi rende complesso capire se uno ha diritto ad una forma di assistenzialismo.

Se parliamo di case popolari sono completamente d'accordo.
Conosco diverse persone (metto le mani avanti dicendo che sono italiane quindi non voglio tirare in ballo i soliti discorsi politici tipo prima gli italiani etc etc) che non si capisce bene per quale motivo stanno nelle case popolari pur lavorando da 30 anni.
Gente che ha ereditato l'alloggio popolare in cui viveva coi genitori.
Boh quelle secondo me devono essere misure temporanee e andrebbe rivalutata la situazione di una persona durante il corso della sua vita.
In un momento di difficoltà ben vengano ma se per esempio a una coppia con due bambini in difficoltà economiche viene assegnata una casa mi pare illogico che a distanza di 10-15 anni,quando i figli o se ne sono andati o magari lavorano,siano ancora li.
Per non parlare poi di chi vive nelle case popolari ma guida auto che non si può permettere nemmeno chi ha uno stipendio ottimo.
Chissà quante persone sono in difficoltà maggiori ma tirano avanti da sole senza fare domanda e comunque se la facessero si sentirebbero dire che di case libere non ce ne sono e di mettersi in lista.
 
Ultima modifica:
L'assistenzialismo è una materia sempre delicata, a riguardo io sono molto confuso nel senso che apprezzo paesi come il nostro che comunque lo hanno, però devo anche riconoscere che porta a dei deficit e quindi in parte capisco anche paesi in cui è inesistente o ridotto veraemente all'osso, vedi gli Stati Uniti. Probabilmente per le caretteristiche del nostro paese , anche del mondo lavorativo, l'assistenzialismo è necessario però si scontra con quelle che per me sono delle storture, ad esempio prima si facevo riferimento al mondo immobiliare, ecco per me quella è una stortura che in alcuni casi rende complesso capire se uno ha diritto ad una forma di assistenzialismo.

Giusto una precisazione semantica.
In genere, per assistenzialismo, si intente una degenerazione del concetto di assistenza.
 
Se parliamo di case popolari sono completamente d'accordo.
Conosco diverse persone (metto le mani avanti dicendo che sono italiane quindi non voglio tirare in balle i soliti discorsi politici tipo prima gli italiani etc etc) che non si capisce bene per quale motivo stanno nelle case popolari pur lavorando da 30 anni.
Gente che ha ereditato l'alloggio popolare in cui viveva coi genitori.
Boh quelle secondo me devono essere misure temporanee e andrebbe rivalutata la situazione di una persona durante il corso della sua vita.
In un momento di difficoltà ben vengano ma se per esempio a una coppia con due bambini in difficoltà economiche viene assegnata una casa mi pare illogico che a distanza di 10-15 anni,quando i figli o se ne sono andati o magari lavorano,siano ancora li.
Per non parlare poi di chi vive nelle case popolari ma guida auto che non si può permettere nemmeno chi ha uno stipendio ottimo.
Chissà quante persone sono in difficoltà maggiori ma tirano avanti da sole senza fare domanda e comunque se la facessero si sentirebbero dire che di case libere non ce ne sono e di mettersi in lista.

io mi riferivo più al settore immobiliare privato, per me in Italia la casa è diventata troppo un bene speculativo e questo ha comportato grossi problemi a tutto il paese.
 
Scusa, ma non capisco: che c'entra il medico di base con la programmazione dell'intervento?

Credo,ma non sono certo,che si riferisse al medico di base.
Mi sembra di aver capito che il nuovo medico di base abbia scoperto che non era in lista d'attesa per l'intervento (ogni volta che lei telefonava in ospedale le veniva risposto che doveva aspettare ma nessuno era mai andato a verificare se effettivamente fosse in lista).
Forse il vecchio medico di base si è solo limitato a disinteressarsi della paziente e a non verificare come mai nonostante avesse bisogno di fare quell'intervento non la chiamassero.
E allora sarà stato un ortopedico a dimenticarsi di metterla in lista.
Comunque tra tutti e due hanno fatto un ottimo lavoro.
 
Sul discorso delle case immagino che nelle grandi città come Roma la situazione sia davvero complessa.
Vedevo un programma in tv,quello degli agenti immobiliari in competizione tra loro,e per appartamenti medio piccoli e pure datati sparavano cifre abnormi che in città piccole sono sufficienti per acquistare una villa oppure due appartamenti nuovi.
Qui per fortuna il mercato immobiliare non è inaccessibile.
Sul nuovo le cifre sono alte ma accontentandosi di una casa vecchia,magari nei paesini limitrofi,credo che anche le famiglie monoreddito possano permettersi l'acquisto.
Ovviamente non è che sia gran che nel 2024 abitare in delle case di ringhiera costruite negli anni 60.
 
Credo,ma non sono certo,che si riferisse al medico di base.
Mi sembra di aver capito che il nuovo medico di base abbia scoperto che non era in lista d'attesa per l'intervento (ogni volta che lei telefonava in ospedale le veniva risposto che doveva aspettare ma nessuno era mai andato a verificare se effettivamente fosse in lista).
Forse il vecchio medico di base si è solo limitato a disinteressarsi della paziente e a non verificare come mai nonostante avesse bisogno di fare quell'intervento non la chiamassero.
E allora sarà stato un ortopedico a dimenticarsi di metterla in lista.
Comunque tra tutti e due hanno fatto un ottimo lavoro.
Tipicamente l'intervento viene programmato dall'ospedale ed è lo specialista a stabilire la priorità. Se non è urgente, ci sta che il tempo di attesa si dilati, ma succede anche che una prestazione con priorità breve venga messa "in galleggiamento", ossia programmata ma senza definire la data finchè si libera il posto in lista. E' un trucchetto per far sembrare che le liste di attesa vengano rispettate (perchè la Regione cazzia i direttori se vengono sforate le priorità), ma capisci anche tu.... Sarà stato un caso del genere?
 
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