<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un Grande tecnico Alfa Filippo Surace. | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Un Grande tecnico Alfa Filippo Surace.

75TURBO-TP ha scritto:
Si ruotato su un fianco.... ;)
Questo non e' quello di cui parla Surace di cui non ho mai visto schemi.

http://img80.imageshack.us/img80/3127/scansione0018.jpg

Vedo dei McP quì, però...era una vettura basso di gamma?
 
wilderness ha scritto:
Ciao Turbo...conoscevo questa intervista, ma fa sempre piacere rileggerla...è interessante notare come in Alfa avessero già capito che per andare avanti bisognava mettersi nell'ordine di idee di condividere e spalmare i costi su tutta la gamma...però a un livello alto e di eccellenza, non appiattente!
Con questi modelli mai realizzati in Alfa si poteva fare concorrenza con un unico marchio a quello che fiat con tre non riesce.....Afasud per fiat Vw e altre piccole TA,la TI/TA di alta gamma per Lancia ed Audi e le TP per BMW,ma con auto superiori e non di poco. ;)
 
wilderness ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Si ruotato su un fianco.... ;)
Questo non e' quello di cui parla Surace di cui non ho mai visto schemi.

http://img80.imageshack.us/img80/3127/scansione0018.jpg

Vedo dei McP quì, però...era una vettura basso di gamma?
Si quello di alta gamma era quello di cui parla Surace.Non si ando' oltre quei disegni si stava studiando l'adozione di motori in linea oltre al Boxer e disposti in modo lungitudinale per evitare l'altezza elevata del cofano e larghezze trasversali della scocca.
Venivano chiamati in Alfa motori inclinati su un fianco,sub orizzontale.
 
75TURBO-TP ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
Kren ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Forse poco conosciuto ma ha lavorato alle piu' importanti vetture del Portello e di Arese.
Raggiunse nel 1983 il grado di Direttore generale tecnico di Alfa Romeo,alla fine del 1985 dopo scontri con la dirigenza e dopo aver avuto l'incarico per realizzare la 164,che inizio' lui,ando' via e si trasferi' alla Piaggio.

Una bellissima intervista che racconta trenta anni di Alfa Romeo che porto' all'affinamento del Transaxle,alte interessanti notizie prossimamente.

http://www.alfaromeo75.it/file/video/Filippo%20Surace_%20intervista.pdf
Grazie per il contributo.
Molte cose le avevo già lette ma è sempre bello sentir parlare di Alfa da chi ha contribuito a crearne il mito.
Quello che non conoscevo è il fatto che si stesse studiando la possibilità della TA/TI con longitudinale multilink ecc.
Ho sempre pensato ad uno sviluppo TP/TI. Ma forse si spiega con la necessità di ridurre i costi a causa della crisi che i politici avevano creato ad arte. Chissà!

Ora che mi sovviene: la famosa 156, abortita in fase di sviluppo per via dei piani Fiat che prevedevano l'utilizzo esteso del pianale TIPO 4, non era a TP con cambio e differenziale in blocco al retrotreno, quindi con schema meccanico Alfetta? Eppure nel testo postato da 75 Surace parla di una vettura con tutt'altre caratteristiche, forse intendevano proporre la soluzione a TA/TI solo a partire dalle sostitute di 75 e 156? E comunque, stando alle parole di Surace, ben venga Audi, anche senza TP: in fondo una A4 assomiglia molto alla futura Alfa seg. D come la intendeva lui :twisted:
Non era con schema meccanico Alfetta ;)

Ho risposto sopra,ho altre interessanti notizie ma ora non ho tempo.

:D Queste sono le cose che andrebbero divulgate ogni giorno !
Tutti dovrebbero sapere cos'era Alfa Romeo e cosa avevano già capito nel '75 !!!
Altro che telaio "premium" del cavolo.
 
75TURBO-TP ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Forse poco conosciuto ma ha lavorato alle piu' importanti vetture del Portello e di Arese.
Raggiunse nel 1983 il grado di Direttore generale tecnico di Alfa Romeo,alla fine del 1985 dopo scontri con la dirigenza e dopo aver avuto l'incarico per realizzare la 164,che inizio' lui,ando' via e si trasferi' alla Piaggio.

Una bellissima intervista che racconta trenta anni di Alfa Romeo che porto' all'affinamento del Transaxle,alte interessanti notizie prossimamente.

http://www.alfaromeo75.it/file/video/Filippo%20Surace_%20intervista.pdf

Grazie davvero per aver condiviso questa intervista.
Se penso a quello che stavano sviluppando.... Che rabbia

PS
Come al solito siamo sempre i soliti a partecipare a questi topic. Meno male ;)
Erano almeno 20 anni avanti a tutti,e nemmeno oggi alcune soluzioni vengono adottate per esempio il motore arretrato e ruotato di 90°per abbassare il baricentro realizzare musi piu' bassi ridurre lo sbalzo e bilanciare ottimamente i pesi....una TA/TI che vedendola da fuori sarebbe sembrata una TP....vero leggere mi emoziona e mi fa veire i brividi pensare cosa erano in grado di fare,ma poi la rabbia e' tanta a vedere quello che e' rimasto di tutto quel lavoro.

Ruotato di 90° dove lo hai letto? Lui parla ruotato su un fianco. Hai mica qualche disegno o schema? Mi ha molto incuriosito la disposizione: motore longitudinale dietro l'asse delle ruote. Interessante. Credo che il motore ruotato servisse per trovare lo spazio per l'albero di trasmissione per le ruote anteriori senza alzare il motore e quindi il baricentro. Sarebbe stato uno schema assolutamente inedito per realizzare una TA/TI e molto intrigante ;)
Si ruotato su un fianco.... ;)
Questo non e' quello di cui parla Surace di cui non ho mai visto schemi.

http://img80.imageshack.us/img80/3127/scansione0018.jpg

No in effetti questo è un altro schema. Surace parla di motore messo dietro l'asse delle ruote anteriori. Certo ruotato di 80° è praticamente orizzontale. Cioè una alternativa al Boxer. Però lo sbalzo anteriore sarebbe aumentato parecchio.
 
75TURBO-TP ha scritto:
Con questi modelli mai realizzati in Alfa si poteva fare concorrenza con un unico marchio a quello che fiat con tre non riesce.....Afasud per fiat Vw e altre piccole TA,la TI/TA di alta gamma per Lancia ed Audi e le TP per BMW,ma con auto superiori e non di poco. ;)

In pratica, per riuscire a sopravvivere, Fiat ha volutamente buttato alle ortiche il marchio di classe che - suo unico neo - condivideva il medesimo mercato.
E mi pare che continui a volerlo fare .. e probab. se ne sbarazzerà anche!

Credo che Marchionne non sia insensibile totalmente alle grida che si alzano da questo Forum e alle altrettanto feroci polemiche ..
Questa benedetta AlfaRomeo e relativi nostalgici - secondo me - gi stanno dando un enorme fastidio: tutto ciò non gli permette di avere la massima libertà di azione e di fare le manovre finanziarie che ha in mente (a saperlo!?).

Che casino ..
 
automoto3 ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Con questi modelli mai realizzati in Alfa si poteva fare concorrenza con un unico marchio a quello che fiat con tre non riesce.....Afasud per fiat Vw e altre piccole TA,la TI/TA di alta gamma per Lancia ed Audi e le TP per BMW,ma con auto superiori e non di poco. ;)

In pratica, per riuscire a sopravvivere, Fiat ha volutamente buttato alle ortiche il marchio di classe che - suo unico neo - condivideva il medesimo mercato.
E mi pare che continui a volerlo fare .. e probab. se ne sbarazzerà anche!

Credo che Marchionne non sia insensibile totalmente alle grida che si alzano da questo Forum e alle altrettanto feroci polemiche ..
Questa benedetta AlfaRomeo e relativi nostalgici - secondo me - gi stanno dando un enorme fastidio: tutto ciò non gli permette di avere la massima libertà di azione e di fare le manovre finanziarie che ha in mente (a saperlo!?).

Che casino ..

Magari fosse così. Questi sono degli orchi che non si fanno influenzare da niente.
 
Un'Altra intervista a Filippo Surace del 2001.

Filippo Surace: la mia Alfa

Ci racconti della sua prima volta in Alfa.
Sono entrato all&#146;inizio del 1956, subito dopo la laurea, come sperimentatore nel campo dei motori a benzina. Stava per uscire la Giulietta Spider di Farina, la prima, e io iniziavo la mia attività in quello che allora si chiamava Servizio Esperienze Principale. C'era anche un Servizio Esperienze Speciale. Io ero nel Principale, dove si lavorava sulle vetture di serie. Il Servizio Speciale invece raccoglieva ciò che era rimasto delle corse. Lì ho conosciuto molti colleghi che sarebbero diventati poi dei grandi amici, tra cui Bizzarrini col quale litigavo spesso; anzi, era lui che litigava con me... Molti poi finirono alla Ferrari. Dopo due anni avevo fatto la messa punto del motore della 1.9 Super, che poi era stato portato a 2000.Dov'era il suo ufficio?

Al piano terreno, all'angolo tra Via Traiano e Via Renato Serra, un&#146;officina e niente di più. Quando passo con l'autobus vedo ancora la colonna dove c'era la mia scrivania. Sopra di noi invece c&#146;era la progettazione. Dopo due anni costruirono il Centro Ricerche con a capo l&#146;ing. Garcea, il mio maestro, al quale ero legato da un rapporto straordinario. Iniziammo noi due, poi vennero tanti altri ingegneri neo assunti, molti dei quali fecero una bella carriera. Facevamo della ricerca, quasi esclusivamente teorica. Fummo tra i primi infatti a utilizzare i computer per uso scientifico. L&#146;Alfa Romeo era molto avanzata dal punto di vista tecnologico, ma faceva uso dei calcolatori solo in campo amministrativo. Sto parlando dei primi Anni 60. Allora dicevamo che l&#146;Alfa Romeo progrediva la domenica, l&#146;unico giorno in cui potevamo lavorare in santa pace sui calcolatori dell&#146;amministrazione. Nel 1968 invece riuscimmo ad averne uno tutto per noi, di quelli con le schede perforate&#133;Fino a quando è stato alla Ricerca?

Divenni direttore della ricerca nel 1966, incarico che mantenni fino al 1976, quando fui nominato Direttore tecnico dell&#146;Alfa Romeo. In quei dieci anni ci impegnammo in vari studi e depositammo un sacco di brevetti; per esempio i freni a tamburo, i freni a tre ceppi, i freni bikini, che erano quelli a doppia suola. Tutte cose che poi furono utilizzate anche nelle gare. Si fecero studi sui sincronizzatori; ricordo che volli fare il confronto teorico tra sincronizzatori Porsche e sincronizzatori tradizionali (l&#146;Alfa Romeo all&#146;epoca montava sincronizzatori della Casa tedesca) e mi recai da loro per mettere a punto questi congegni.Cos&#146;altro ancora?

Svolgemmo studi anche nel campo della sovralimentazione. L&#146;Alfa Romeo aveva una tradizione in questo settore, ma all&#146;epoca non erano ancora disponibili i materiali resistenti all&#146;alta temperatura, arrivarono molto più tardi. Per un motore a benzina il problema della sovralimentazione è abbastanza angosciante, per via delle temperature che sono sempre molto elevate. Eravamo ancora al Portello, sarà stato tra il 1965 e il 1970. A quel tempo non c&#146;era la possibilità di costruire delle turbine a gas di scarico, non erano disponibili. Allora realizzammo una turbina idraulica: una pompa trascinata da un motore a pistoni che a bassa pressione, 80 bar, comandava una turbina idraulica la quale, a sua volta, faceva girare un compressorino a 90.000 giri. Si diede il tutto in mano all&#146;ingegner Chiti che lo portò a 120.000 giri. E poi urlava perché si rompeva&#133; Lo applicammo sulla GTA e vincemmo parecchie corse.Eravate un gruppo di litigiosi&#133;

Sì, ma in senso positivo, eravamo tutti dei grandi amici. Si fecero altre ricerche nel campo delle vibrazioni. Noi eravamo un po&#146; i pompieri della situazione: ci lasciavano in pace a fare i nostri conti ma poi quando erano in difficoltà ci chiamavano per intervenire. L&#146;Alfetta, per esempio, ritardò di un anno la sua uscita per problemi grossissimi di vibrazione provocati dal cambio: sistemare il cambio posteriormente è stata una sfida che hanno perso in tanti, la Porsche, la Lancia, la GM. Ci fu un lavoro di ricerca enorme per capire quale fosse il problema, fra l&#146;altro noi avevamo anche la frizione dietro e questo creava un sistema risonante preoccupante; la Porsche non riuscì a risolverlo e riportò la frizione avanti. Anche la Ferrari si trovò in difficoltà: aveva problemi grossi sui sincronizzatori, poi, però, in qualche maniera se la cavarono anche loro.Insomma, spaziavate in ogni campo&#133;

Sì, abbiamo fatto anche molte ricerche sulla termodinamica, sull&#146;iniezione e su quello che poi è diventato famoso in tutto il mondo, il variatore di fase; oggi ce l&#146;hanno tutti, ma il primo è stato dell&#146;Alfa Romeo. Lo progettò l&#146;ingegner Garcea e poi io lo sviluppai a livello teorico. Tant&#146;è vero che nel, &#146;76 quando presi la responsabilità di tutta la direzione tecnica, fui costretto ad andare negli Stati Uniti perché avevamo bucato in maniera clamorosa le prove di omologazione. Ci recammo con un certo senso di vergogna e invece fummo accolti come dei vincitori: ammiravano il fatto che l&#146;Alfa Romeo, che loro consideravano una piccola azienda, aveva trovato soluzioni straordinarie per mantenere le caratteristiche sportive sulle proprie vetture.Quali sono le auto più importanti su cui ha lavorato?

Per esempio, la vecchia Giulietta in tutte le varie versioni, comprese quelle sportive, come la Disco Volante; quando sono arrivato io il 2.5 non c&#146;era più, c&#146;era il 1.9 che dopo è diventato il 2.0 Super.
Poi venne la Giulia, che fu l&#146;evoluzione della Giulietta, una macchina che aveva tanti pregi e tanti difetti. Poi ci furono le varie evoluzioni: ci fu l&#146;insuccesso di quel sei cilindri in linea, un progetto nato male, secondo me anche senza convinzione, per via della tassa sui motori sei cilindri. E infatti fu poi montato il 4 cilindri e la vettura fu depontenziata. Facemmo una serie di pasticci e i risultati non furono positivi. Venne realizzato il coupè, che era molto bello, ma non ebbe successo. Venne dato alla Polizia, e venne fatto un errore colossale perché la Polizia aveva bisogno di tutto tranne che di un coupè. Era molto bello ma non fu curato. Ci sono dei modelli che non so perché ma non sono amati e muoiono.
La Giulia che aveva una scocca estremamente leggera, era una vettura completamente saldata, era costrita per avere la massima rigidezza, poi i tempi cambiarono. L&#146;ultima fu l&#146;Alfertta: uscì nel 1971-72. Noi eravamo ancora al Portello, ma poi la produzione fu spostata nel nuovo stabilimento di Arese.Altre vetture che contribuì a lanciare?

Quando io divenni Direttore Tecnico dovetti completare progetti che erano già stati avviati da altri - per costruire una nuova macchina ci volevano quattro anni. Portai in porto la nuova Giulietta, che mi diede tanti problemi, e il 6 cilindri dell&#146;Alfasud. Poi, sotto la mia giurisdizione, facendo anche degli errori, fu prodotta la nuova 33, la 90, poi le varie versioni del Gtd, del 6 cilindri, infine la 164. Dopo la 164, ho lasciato l&#146;Alfa Romeo.
In quel periodo sviluppammo i motori a V stretto, a doppia accensione, perché sapevamo che ridurre il numero delle valvole avrebbe migliorato la combustione. A quel tempo avevamo prodotto una grossa sperimentazione sul 3 valvole, sul 4 valvole, sul 2 valvole a V stretto. In particolare il 3 valvole ci sembrava la soluzione più adatta, ma l&#146;azienda era già in crisi, quindi facevamo il meno possibile; abbiamo rifatto soltanto la testa a V stretto doppia accensione, che è andata bene.Ha partecipato anche alla progettazione dell&#146;ultimo motore Alfa Romeo, il 3.0 V6?

Quando si sviluppò il 6 cilindri io ero ancora nella Ricerca, non ero ancora responsabile tecnico, ma, come al solito, quando c&#146;erano problemi chiamavano noi. Il 6 cilindri nacque male, con una serie di problemi, anche perché erano state adottate soluzioni che per noi erano nuove; per esempio, non avevamo esperienza sulle cinghie in quanto, tradizionalmente, utilizzavamo le catene. Ma poi ci fu anche un problema politico, io a quel tempo non avevo nessuna voce in capitolo, almeno dal punto di vista progettuale, però insistetti moltissimo perché secondo me l&#146;Alfa Romeo stava per fare un errore grosso: voleva fare un 2.2 di cilindrata. Mi opposi, perché avevamo un 4 cilindri da 2.0 che funzionava egregiamente; un 6 cilindri a quel tempo era invece visto come un motore di alta classe per via della tassazione. "Non possiamo fare un 2.2" dissi, "ma un motore di grossa cilindrata perché altrimenti ce lo facciamo mangiare dal 2.0. E poi, il maggior numero di cilindri non può essere sfruttato per aumentare i giri se non di poco, perché c&#146;è un problema di rumorosità, non sono vetture da competizione". Ci fu uno scontro molto forte in Alfa Romeo e io riuscii a portalo a 2.5 di cilindrata. Poi, quando divenni Direttore, lo aumentai ancora, fino a 3.0 litri.Fu la sua ultima esperienza in Alfa Romeo?

Ricordo un ultimo lavoro sulla GTV. Dovevamo risolvere un problema di instabilità che si presentava sulla guida. Si risolse mettendo un ammortizzatore particolare, con un foro al posto delle lamelle, che invece di avere una reazione proporzionale alla velocità aveva una reazione al quadrato della velocità. Poi me ne sono andato, non ero più in sintonia con i programmi dell&#146;Alfa.
 
Su alcuni testi ho notizie piu 'dettagliate su alcune cose di cui parla ma poca roba,solo alcune pagine ma interessanti perche' riguardano la Giulia e l'Alfetta e come fu difficile e complicato mettere a punto il Transaxle.
 
75TURBO-TP ha scritto:
Su alcuni testi ho notizie piu 'dettagliate su alcune cose di cui parla ma poca roba,solo alcune pagine ma interessanti perche' riguardano la Giulia e l'Alfetta e come fu difficile e complicato mettere a punto il Transaxle.

Se hai tempo e voglia di postarle, mi farebbe molto piacere leggerle
 
75TURBO-TP ha scritto:
Su alcuni testi ho notizie piu 'dettagliate su alcune cose di cui parla ma poca roba,solo alcune pagine ma interessanti perche' riguardano la Giulia e l'Alfetta e come fu difficile e complicato mettere a punto il Transaxle.

Se hai tempo e voglia di postarle, mi farebbe molto piacere leggerle
 
Si parlava giorni fa di Alfa negli Usa e delle difficoltà che avrebbe trovato in quel mercato vista la pessima reputazione che si era creata..................
La miglior risposta penso sia questa:
"Sì, abbiamo fatto anche molte ricerche sulla termodinamica, sull?iniezione e su quello che poi è diventato famoso in tutto il mondo, il variatore di fase; oggi ce l?hanno tutti, ma il primo è stato dell?Alfa Romeo. Lo progettò l?ingegner Garcea e poi io lo sviluppai a livello teorico. Tant?è vero che nel, ?76 quando presi la responsabilità di tutta la direzione tecnica, fui costretto ad andare negli Stati Uniti perché avevamo bucato in maniera clamorosa le prove di omologazione. Ci recammo con un certo senso di vergogna e invece fummo accolti come dei vincitori: ammiravano il fatto che l?Alfa Romeo, che loro consideravano una piccola azienda, aveva trovato soluzioni straordinarie per mantenere le caratteristiche sportive sulle proprie vetture."
 
fpaol68 ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Su alcuni testi ho notizie piu 'dettagliate su alcune cose di cui parla ma poca roba,solo alcune pagine ma interessanti perche' riguardano la Giulia e l'Alfetta e come fu difficile e complicato mettere a punto il Transaxle.

Se hai tempo e voglia di postarle, mi farebbe molto piacere leggerle
Certo stasera se ci riesco te le posto.
 
fpaol68 ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
Su alcuni testi ho notizie piu 'dettagliate su alcune cose di cui parla ma poca roba,solo alcune pagine ma interessanti perche' riguardano la Giulia e l'Alfetta e come fu difficile e complicato mettere a punto il Transaxle.

Se hai tempo e voglia di postarle, mi farebbe molto piacere leggerle
Per l'Alfetta non fu semplice e fu coinvolto in maniera rilevante,la meccanica era completamente nuova e l'albero di trasmissione girava agli stessi giri del motore,il Maiale cosi' chiamavano in Alfa il grosso gruppo cambio differnziale e frizione era collocato posteriormente.
Questa soluzione fu tentata negli Stati Uniti ed abbandonata,fu tentata anche da Porsche e abbandonata come avvenne per Ferrari e Lancia,noi dell'Alfa Romeo fummo i soli che riuscirono a metterla a punto,qualcuno fu costretto a rimettere la frizione al motore.....

Questo ci costo' fatica, tanta.

Il problema principale era costituito dal motore con il proprio volano e dal secondo volano che era la frizione,quindi c'era sempre il rischio ai bassi giri e al minimo,perche' aveva una frequenza di oscillazzione bassissima.
Quando si introdusse il motore diesel si ebbero problemi ancora maggiori,che furono tutti risolti dal mio team.

.........L'Alfetta nacque male ma fini' bene,risolvemmo mettendo tre giunti elastici sull'albero di trasmissione.....nacque pero' un problema di vibrabioni flessionali inattesi ed improbabili su un quattro cilindri,ci rimisi le ferie del 1971 per risolverlo.
Furuno adottati una serie di interventi sul contagiri elettronico che segnava male e cambiando il disegno dell'albero a gomiti e altro ancora.
Ci furono anche vibrazioni della parte anteriore della vettura con l'intervento di consulenti del rumore si risolse irrobustendo tutto.

La parte piu' ardua fu l'impostazione,l'Alfetta aveva il ponte posteriore e una meccanica complicata il De Dion con doppia barra al posto della Panhard ,che garantiva una cinematica PERFETTA.
Anche qui ci furono problemi di vibrazioni e rumorosita' causata dalla frizione che non essendo mai perfettamente bilanciate causano vibrazioni che se vanno in risonanza sono notevoli.....la soluzione era abbassare la rigidita' del supporto anteriore del gruppo frizione cambio differenziale.....ma questo non si poteva fare perche era lo stesso gruppo che teneva il naso del De dion e quindi avremmo perso in tenuta di strada.....fu costretto ad andare da Satta e dire che bisognava segare tutto e ridisegnare con due supporti,comincio' ad urlare come un pazzo,poi disse che avevo ragione e si risolse cosi'.

Alla fine fu un grande successo da Arese uscirono circa 1.500.000 Alfa Transaxle.

Anche Busso parla degli enormi problemi di progettazione della 116....la 116 andava male molto male,scese in pista nel 1968 e fu subito come eravamo certi SPLENDIDA come tenuta di strada ma con gravi problemi di cambio trasmissione e sterzo,se ripenso a quegli anni, troppi, per risolvere i problemi penso al miracolo,duro' venti anni con una produzione che superava tutta la produzione milanese degli anni precedenti messa insieme.
Il 1971 fu un anno tremendo per risolvere i vari problemi.....ma quando riuscimmo a portare al Balocco un esemplare definitivo senza difetti tutti ne furono entusiasti dai grandi capi ai collaudatori.....Enrico Sala mi regala un termine che ricordero'"INCANTATO".
 
75TURBO-TP ha scritto:
Forse poco conosciuto ma ha lavorato alle piu' importanti vetture del Portello e di Arese.
Raggiunse nel 1983 il grado di Direttore generale tecnico di Alfa Romeo,alla fine del 1985 dopo scontri con la dirigenza e dopo aver avuto l'incarico per realizzare la 164,che inizio' lui,ando' via e si trasferi' alla Piaggio.

Una bellissima intervista che racconta trenta anni di Alfa Romeo che porto' all'affinamento del Transaxle,alte interessanti notizie prossimamente.

http://www.alfaromeo75.it/file/video/Filippo%20Surace_%20intervista.pdf

Bellissimo contributo!!!!

Grande Uomo e Grande Alfista!!

" Noi pensavamo cosí di affrontare le sfide del futuro mantenendo per le nostre vetture l´identitá di sportive di avanguardia. I fatti ne hanno dimostrato la validitá, visto che in seguito le hanno utilizzate un pó tutti i costruttori. Solo cosí avremmo potuto fare quel famoso slittamento verso l´alto per dare alle nostre auto un valore aggiunto maggiore rispetto alla concorrenza ?............ Le Alfa Romeo erano vetture particolari perché non avevano un prezzo inaccessibile, ma offrivano chicche techniche assolutamente straordinarie................"

:thumbup:
 
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