Non ho detto che la mobilita' personale sia imprescindibile a priori, ho detto che e' imprescindibile requisito per la liberta' di fatto nella societa' moderna.
Che si possa essere costretti a doverne fare a meno,
obtorto collo (non certo per scelta), e' evidente e ci e' gia' stato ampiamente dimostrato da come uno stato illiberale e indemocratico stabilisce a priori limiti per l'utilizzo dell'auto ai cittadini, per mero tornaconto politico ed economico.
Comunque, l'auto sta diventando sempre piu' indispensabile e sempre piu' diffusa, specie da quando il trasporto pubblico e' fallito e s'e' dimostrato un'illusione o, nella migliore delle ipotesi, un'ausilio alla mobilita' generale.
L'auto cambiera' forma, o propulsione, ma sara' sempre piu' indispensabile mano a mano che la nostra "sfera operativa" si amplia. Anche solo rispetto a una ventina d'anni fa, questa e' piu' che decuplicata.
Una volta si faceva la spesa al negozietto sotto casa, a poche centinaia di metri al massimo. Oggi si va al centro commerciale, che sta tipicamente almeno a una decina di km da casa, o all'Outlet, che ne puo' distare anche un centinaio.
E, salvo guerre o catastrofi, continuera' ad ampliarsi. E chi ci governa lo sa.
Non si rende forse conto, pero', che se continua a stringere, presto la societa' soffochera' e non avra' piu' nemmeno l'aria per respirare.
I predoni che ci comandano senza saper governare (una frase che dissi anni fa prima che la riprendesse Fini qualche giorno addietro), non hanno ancora capito che e' meglio l'1% di un milione che non il 70% di mille.
