<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Trasporto merci da ripensare. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Trasporto merci da ripensare.

Dal link:

«Grazie alle caratteristiche della nostra tecnologia e ai bassissimi attriti possiamo spostare un vagone di 10 tonnellate con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di 10 chilogrammi» ha detto il presidente di Ales Tech, Luca Cesaretti.

Spero vivamente che abbiano pensato anche a come fermarsi......

il trucco e' nella sintassi.
puoi spostare un vagone di 10t, usando la forza di 10kg, probabilmente e' vero (anzi, sicuramente sara' vero)
ma nell'equazione manca la forza per alzare il vagone dai binari.
non e' che le 10t di peso, stiano da sole alzate dai binari.
 
il trucco e' nella sintassi.
puoi spostare un vagone di 10t, usando la forza di 10kg, probabilmente e' vero (anzi, sicuramente sara' vero)
ma nell'equazione manca la forza per alzare il vagone dai binari.
non e' che le 10t di peso, stiano da sole alzate dai binari.
ci vuole una forza magnetica adeguata
 
il trucco e' nella sintassi.
puoi spostare un vagone di 10t, usando la forza di 10kg, probabilmente e' vero (anzi, sicuramente sara' vero)
ma nell'equazione manca la forza per alzare il vagone dai binari.
non e' che le 10t di peso, stiano da sole alzate dai binari.

La questione che ponevo era un'altra: una volta in movimento, in virtuale assenza di attrito una massa di 10 t tende a manternersi in moto per inerzia. La domanda (che è appunto tale, non polemica) è: come hanno realizzato i freni, vista la struttura completamente diversa rispetto alla monorotaia di un maglev tradizionale?
 
Dal link:

«Grazie alle caratteristiche della nostra tecnologia e ai bassissimi attriti possiamo spostare un vagone di 10 tonnellate con la stessa forza necessaria a sollevare uno zaino di 10 chilogrammi» ha detto il presidente di Ales Tech, Luca Cesaretti.

Spero vivamente che abbiano pensato anche a come fermarsi......


Con lo stesso sistema
??
 
La questione che ponevo era un'altra: una volta in movimento, in virtuale assenza di attrito una massa di 10 t tende a manternersi in moto per inerzia. La domanda (che è appunto tale, non polemica) è: come hanno realizzato i freni, vista la struttura completamente diversa rispetto alla monorotaia di un maglev tradizionale?
bhe, come lo spingono in avanti, saranno anche in grado di spingerli indietro, suppongo.
che poi, alla peggio, levi la corrente, e il tutto si posera' sui binari.

comunque l'attrito c'e' eccome. l'aria se la beccano come tutti.
se ci pensi, ci sono tizi che riescono a tirare un vagone, quindi gia' l'attrito delle ruote di acciaio non e' esagerato. il problema e' che, piu' vai forte... piu' lo zainetto da alzare diventa pesante :D
 
Spero che il petrolio arrivi al prezzo di 200 dollari, così almeno si potrà iniare a pensare seriamente a nuove fonti di energia alternativa.
Mi sembra che nonostante i continui messaggi di allarme lanciati da tanti scienziati sull'effetto serra, questi cadano nel vuoto. Mi sembra che ci siano un generale lassismo e impotenza sociale su questi problemi. Penso che la ricerca e l'innovazione continua portino progresso e benessere comune. L'Italia è da troppi anni "ferma", rimaniamo con queste tecnologie e aspettiamo che altri facciano qualcosa per poi accodarci? Puntiamo sul nuovo e facciamo noi innovazione?
 
Invece di pensare a tanti ritrovati tecnologici, domandatevi semplicemente perché il trasporto merci su ferro é stato sistematicamente smantellato in Italia. Trenta/quaranta anni fa era molto piú sviluppato.
Sapete qual era uno dei temi piú in voga nelle facoltà di architettura negli anni '90?
Progettare la riconversione urbanistica delle enormi (e strategiche, centralissime) aree merci delle stazioni nelle città, dismesse o in via di dismissione.
Ancora negli anni 80,ogni piccola stazione di provincia aveva il suo bello scalo merci, e anche uno sportello aperto al pubblico per spedire pacchi e oggetti. Io mi ricordo che spedii una volta il motorino al mare... E da bambino andavo a vedere i carri merci con i miei nonni. Da almeno 25 anni non c'é piú nulla. Hanno smontato lo scalo merci (erano due o tre binari) e ci hanno fatto un parcheggio. E cosí praticamente dappertutto.
Questo penso sia il problema quando si privatizza un servizio pubblico importante ed eventualmente si ragiona solo in termini manageriali di profitto.
 
Ultima modifica:
Faccio un esempio semplice giusto per ragionare un pò: acqua minerale in bottiglia di plastica. Ci sono decine di marchi probabilmente centinaia. Pubblicità a parte, quasi sempre una vale l'altra, alla fine è pur sempre acqua da bere. Vai al supermercato, trovi almeno una decina di marchi differenti, c'è quella che viene dalla tua stessa provincia o almeno stessa regione, c'è l'altra che arriva da qualche centinaio di chilometri, c'è quella che viene dall'estero.
Primo step del ragionamento: Quante di queste bottiglie hanno viaggiato su treno? Probabilmente nessuna. Eppure l'acqua in bottiglia ha scadenza di almeno un anno, non c'è mica il problema di accorciare i tempi di consegna.
Secondo step del ragionamento: ma è proprio necessario trovare al supermercato sotto casa tua l'acqua prodotta a 500 km di distanza nella provincia X mentre all'opposto nei supermercati di quella stessa provincia X si può trovare acqua prodotta a due passi da casa tua? Oppure si potrebbe fare che ognuno si beve l'acqua prodotta in zona ed avere un pò di camion in meno che girano per centinaia di chilometri ognuno a portare bottiglie d'acqua?
Terzo step: perché non puntare sui distributori d'acqua di quartiere / paese dove puoi imbottigliarti l'acqua (dell'acquedotto) assolutamente purificata pagandola al litro la metà dell'acqua in bottiglia al discount?
Quarto step: ma se un acquedotto comunale fornisce acqua non solo potabile ma anche di gusto decente (cioè senza retrogusto di cloro ecc) serve ancora l'acqua in bottiglia?
Direte che alla fine cambia poco per un pò di acqua che si muove sui camion, giusto?
Bene, immaginate quanti viaggi in camion ci vogliono per spostare 8 miliardi di bottiglie e cosa comporta in termini di inquinamento e incidenti annui.
https://milano.repubblica.it/cronac...ie_plastica_milano_case_dell_acqua-247268541/
 
il tema è molto interessante ma estremamente complesso.
Imho si dovrebbero potenziare infrastrutture ed intermodalità partendo dai porti commerciali che dovrebbero veicolare le merci via rotaia e non via gomma. Se per esempio dai porti di Genova o Civitavecchia od Ancona partissero ogni poche ore dei treni merci per le maggiori città limitrofe si potrebbero scaricare fortemente le autostrade.
Purtroppo però mi risulta che spesso non esistano nemmeno infrastrutture ferroviarie adeguate allo scopo, per cui l'unica soluzione è la gomma
Troppo tempo per caricare e scaricare.
Le navi sono più lente dei camion in autostrada.
 
Faccio un esempio semplice giusto per ragionare un pò: acqua minerale in bottiglia di plastica. Ci sono decine di marchi probabilmente centinaia. Pubblicità a parte, quasi sempre una vale l'altra, alla fine è pur sempre acqua da bere. Vai al supermercato, trovi almeno una decina di marchi differenti, c'è quella che viene dalla tua stessa provincia o almeno stessa regione, c'è l'altra che arriva da qualche centinaio di chilometri, c'è quella che viene dall'estero.
Primo step del ragionamento: Quante di queste bottiglie hanno viaggiato su treno? Probabilmente nessuna. Eppure l'acqua in bottiglia ha scadenza di almeno un anno, non c'è mica il problema di accorciare i tempi di consegna.
Secondo step del ragionamento: ma è proprio necessario trovare al supermercato sotto casa tua l'acqua prodotta a 500 km di distanza nella provincia X mentre all'opposto nei supermercati di quella stessa provincia X si può trovare acqua prodotta a due passi da casa tua? Oppure si potrebbe fare che ognuno si beve l'acqua prodotta in zona ed avere un pò di camion in meno che girano per centinaia di chilometri ognuno a portare bottiglie d'acqua?
Terzo step: perché non puntare sui distributori d'acqua di quartiere / paese dove puoi imbottigliarti l'acqua (dell'acquedotto) assolutamente purificata pagandola al litro la metà dell'acqua in bottiglia al discount?
Quarto step: ma se un acquedotto comunale fornisce acqua non solo potabile ma anche di gusto decente (cioè senza retrogusto di cloro ecc) serve ancora l'acqua in bottiglia?
Direte che alla fine cambia poco per un pò di acqua che si muove sui camion, giusto?
Bene, immaginate quanti viaggi in camion ci vogliono per spostare 8 miliardi di bottiglie e cosa comporta in termini di inquinamento e incidenti annui.
https://milano.repubblica.it/cronac...ie_plastica_milano_case_dell_acqua-247268541/

Potabile si, ma alla lunga stai male
Ti porto due esempi:
-provincia di milano. Acqua durissima (oltre a letteralmente ruggine causa vecchie tubature), bevila sempre e se arrivi alla vecchiaia avrai avuto sicuramente le coliche renali.
-qualsiasi paese vicino al mare. Acqua piena di sodio, sodio=molto male pure per le piante.
 
Faccio un esempio semplice giusto per ragionare un pò: acqua minerale in bottiglia di plastica. Ci sono decine di marchi probabilmente centinaia. Pubblicità a parte, quasi sempre una vale l'altra, alla fine è pur sempre acqua da bere. Vai al supermercato, trovi almeno una decina di marchi differenti, c'è quella che viene dalla tua stessa provincia o almeno stessa regione, c'è l'altra che arriva da qualche centinaio di chilometri, c'è quella che viene dall'estero.
Primo step del ragionamento: Quante di queste bottiglie hanno viaggiato su treno? Probabilmente nessuna. Eppure l'acqua in bottiglia ha scadenza di almeno un anno, non c'è mica il problema di accorciare i tempi di consegna.
Secondo step del ragionamento: ma è proprio necessario trovare al supermercato sotto casa tua l'acqua prodotta a 500 km di distanza nella provincia X mentre all'opposto nei supermercati di quella stessa provincia X si può trovare acqua prodotta a due passi da casa tua? Oppure si potrebbe fare che ognuno si beve l'acqua prodotta in zona ed avere un pò di camion in meno che girano per centinaia di chilometri ognuno a portare bottiglie d'acqua?
Terzo step: perché non puntare sui distributori d'acqua di quartiere / paese dove puoi imbottigliarti l'acqua (dell'acquedotto) assolutamente purificata pagandola al litro la metà dell'acqua in bottiglia al discount?
Quarto step: ma se un acquedotto comunale fornisce acqua non solo potabile ma anche di gusto decente (cioè senza retrogusto di cloro ecc) serve ancora l'acqua in bottiglia?
Direte che alla fine cambia poco per un pò di acqua che si muove sui camion, giusto?
Bene, immaginate quanti viaggi in camion ci vogliono per spostare 8 miliardi di bottiglie e cosa comporta in termini di inquinamento e incidenti annui.
https://milano.repubblica.it/cronac...ie_plastica_milano_case_dell_acqua-247268541/

Basta un depuratore o una caraffa filtrante e si risolve il problema...
 
Potabile si, ma alla lunga stai male
Ti porto due esempi:
-provincia di milano. Acqua durissima (oltre a letteralmente ruggine causa vecchie tubature), bevila sempre e se arrivi alla vecchiaia avrai avuto sicuramente le coliche renali.
-qualsiasi paese vicino al mare. Acqua piena di sodio, sodio=molto male pure per le piante.

Basta una semplice caraffa filtrante per abbattere la durezza dell'acqua, anzi le prove dicono che certe caraffe l'abbattono anche troppo. Per il sodio non so, so che abbattono molti ioni e sostanze chimiche ma bisognerebbe vedere il dettaglio di ciascun tipo di filtro.
 
Per iuter: Esempi validi, ok, ma in altre zone la situazione è migliore. Comunque resta il fatto che non è la cosa più logica far arrivare nei supermercati acqua imbottigliata a centinaia di km quando ci sono alternative prodotte ben più vicino. Idem per tanti altri prodotti.
 
Troppo tempo per caricare e scaricare.
Le navi sono più lente dei camion in autostrada.
Nelle navi cargo viaggiano poche motrici, in genere sono molti più i semirimorchi, che vengono poi agganciati dalle motrici per la distribuzione regionale.
Non è nemmeno così raro che ci siano code di ore ai caselli o in autostrada, e su un lungo tratto (penso a un Napoli-Palermo, o un Genova-Palermo) la probabilità di incappare in più ritardi consecutivi (con aumento dei costi per carburante e ore autista) aumentano, oltre al rischio incidenti. Un autista per semirimorchio, o più di uno per i lunghi tratti, visti i tempi di guida e pause obbligatori.
Sono modi diversi di movimentare merci, dipende molto dall'organizzazione che si ha alle spalle.
 
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