renatom ha scritto:belpietro ha scritto:renatom ha scritto:belpietro ha scritto:il petrolio ha un costo che in larga parte è determinato dalla pretesa di chi possiede i giacimenti.
Su questa cosa, personalmente sono poco o per nulla d'accordo; secondo me i paesi produttori il prezzo del petrolio lo subiscono ed è determinato da molti altri fattori, tra cui, anche senza essere qualunquisti, la speclazione finanziaria, ha un ruolo fondamentale, basta andare a vedere quanto petrolio viene comprato e venduto rispetto a quello che viene effetivamente spostato.
Tra l'altro, molto spesso, i paesi produttori percepiscono un prezzo fissato da contratti pluriennali e non direttamente collegato alle quotazioni di mercato del petrolio.
appunto.
un conto è il prezzo di scambio alla borsa, influenzato dalla speculazione ma partito sulla base del prezzo iniziale, tutt'altro il prezzo alla produzione determinato dai Paesi produttori con contratti a lungo termine e principalemnte secondo il loro "capriccio" (vedi OPEC)
Non so, il prezzo dipende dal rapporto di forza contrattuale tra venditore e acquirente, quindi dare la colpa ai paesi produttori mi sembra molto semplicistico.
Aggiungo che chiunque disponga di un bene vendibile cercherà di venderlo alle migliori (per lui) condizioni possibili, così come farà chi deve comprare.
Non mi sembra onesto intellettualmente professarsi liberisti e poi pretendere dai paesi produttori di petrolio che calmierino i prezzi. Lo faranno solo se gli conviene economicamente o se vengono indotti o obbligati con altri mezzi.
Ma questo è un vizio diffuso; siamo tutti liberisti o protezionisti secondo quello che conviene a noi.
In ogni caso, pur non conoscendo come funziona il mercato del petrolio, mi pare che il prezzo alla pompa risenta fortemente del prezzo del petrolio in borsa.
ma io mica dico che c'è una colpa.
dico semplicemente che, siccome il petrolio (non la benzina) per i paesi che contollano i giacimenti non costa assolutamente nulla, loro sono liberi di determinare il prezzo base da poco più di zero fino all'infinito
dipende, appunto, da due fattori: quanto i compratori sono disposti a pagarlo e che quantità ne possono comprare.
quando i compratori sono in difficoltà, l'OPEC aumenta la produzione per abbassare il prezzo (per continuare a guadagnare)
per questo motivo, che non è né cattivo né buono, sono assoltamente convinto che nel proprio esclusivo interesse (legittimo) non permetterano al petrolio di stare stabilmente sopra certi prezzi. perché poi diventerebbero convenienti altre fonti, e cadrebbe la richiesta (e il loro guadagno).