bumper morgan ha scritto:
Jambana ha scritto:
Certo che è surreale uno che prende posizione contro l'immigrazione dai paesi di tradizione mussulmana e di cognome fa, o almeno suona, saracino...
Comunque, viviamo in un brutto mondo. Che pena noi poveri europei arroccati nelle nostre paure un po' meschine, a difendere un benessere che piano piano sta svanendo in favore dei paesi più giovani, più dinamici, mentre noi non troviamo meglio da fare che dare la colpa agli altri, soprattutto ai più disperati, senza capire che la colpa è solo nostra.
le paure sono solo quelle di perdere le nostre identità ( non vale per tutti ovbiamente) e cmq quello che dà fastidio è il comportamento di talune etnie che vengono qui pretendendo di vivere e comportarsi come a casa loro. Non sto a dilungarmi sul come perchè è sotto gli occhi di tutti.
Ma ciò che più mi dà fastidio è che noi europei dobbiamo sempre capire gli altri ( se non li capisci ed accetti sei bello che xenofobo) mentre agli altri non viene chiesto di adeguarsi ai nostri stili di vita.
Se hai tempo e piacere di leggere un bel libro, ti consiglio il libro di Stella-Rizzo " negri,giudei, froci and co"; c'è da capire molto.
Anche la tua indentità, allo stesso identico modo, la perdi perché sei debole o perché è un'identità -così come una società- debole, in crisi, non certo per colpa delle identità degli altri.
Se le nostre famiglie esplodono, se i rapporti umani diventano a volte un proforma, se i nostri giovani sono talvolta ignoranti come capre, se non facciamo figli, se le parole cultura, tradizione, territorio, senso di appartenenza alla comunità, rispetto, storia, onore, onestà, Italia per qualcuno contano il giusto, non è certo colpa degli immigrati, che a quanto vedo continuano ad essere molto coerenti con i loro valori, belli o brutti che siano, anche quando vanno all'estero. Non è colpa loro se hanno un sistema di valori evidentemente più radicato e più forte, qualunque sia.
Allora, al solito, se ci sono delle cose che non vanno prendiamocela solo con noi, con la nostra debolezza o inadeguatezza, e non con gli altri, che abbiamo il dovere di accogliere come ospiti, così come altri paesi ci hanno accolto a centinaia di migliaia, straccioni con la valigia di cartone scesi da una nave, solo cent'anni fa. Se la nostra identità fosse forte (io della mia non mi preoccupo!) non avremmo certo paura di perderla.