<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Telelavoro | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Telelavoro

Quella aveva è bellissima e descrive un modo di gestire il lavoro che faceva comodo un poco a tutti , agli impiegati ma anche ai dirigenti perché un sistema di controllo della produttività basato solo sulla verifica della presenza in termini di orario ci vuole poco a metterlo su e gestirlo, lavorare invece in un ambito professionale che verifica non più l'orario di ingresso e di uscita ma la produttività di una risorsa richiede capacità e voglia che non è detto che un superiore abbia o voglia mettere in campo, lo smart working richiede un impegno molto superiore anche a livello di management e forse anche per questo in molti ambienti non è ben visto
 
Di certo ragionando in termini ambientali, una diffusione e gestione intelligente dello smart working avrebbe ricadute positive in termini di riduzione del traffico stradale soprattutto urbano. Meno inquinamento (aria, rumore), meno stress e magari qualche soldino risparmiato in carburante in più in tasca a fine mese.
 
La cosa migliore per aumentare produttività è legare gli incentivi al raggiungimento degli obiettivi e lasciare libero l'orario. Purtroppo c'è una dilagante incapacità di controllo che lo rende inapplicabile costringendo all'orario fisso e minando la meritocrazia. Lo Smart working potrebbe risultare poco smart a livello aziendale. In realtà la cosa migliore sarebbe avere i luoghi di lavoro vicini ai lavoratori, ma in Italia ci siamo strutturati male concentrando le aziende in pochi punti.
 
La cosa migliore per aumentare produttività è legare gli incentivi al raggiungimento degli obiettivi e lasciare libero l'orario. Purtroppo c'è una dilagante incapacità di controllo che lo rende inapplicabile costringendo all'orario fisso e minando la meritocrazia. Lo Smart working potrebbe risultare poco smart a livello aziendale. In realtà la cosa migliore sarebbe avere i luoghi di lavoro vicini ai lavoratori, ma in Italia ci siamo strutturati male concentrando le aziende in pochi punti.
attenzione a non farci prendere di luoghi comuni.

Quello che dici in linea del tutto teorica è condivisibile. Il tema poi è declinarlo nella pratica. Come misuro gli obiettivi. Con quali indicatori? Ne basta uno? Ne servono di più? E se si, come aggrego i dati?

Aggiungo, se in un mese resto a casa perchè sono malato, che succede ai miei obiettivi? O se sono i ferie? O se mi si rompe il pc?
 
attenzione a non farci prendere di luoghi comuni.

Quello che dici in linea del tutto teorica è condivisibile. Il tema poi è declinarlo nella pratica. Come misuro gli obiettivi. Con quali indicatori? Ne basta uno? Ne servono di più? E se si, come aggrego i dati?

Aggiungo, se in un mese resto a casa perchè sono malato, che succede ai miei obiettivi? O se sono i ferie? O se mi si rompe il pc?
Sono tutte cose che non permarranno per anni. L'obiettivo sarà sempre misurabile in qualche modo qualunque cosa si faccia a livello aziendale purché ci sia chi è in grado di farlo. Io non sono per il telelavoro perché porterà certamente a discriminazioni dovute alla discrezionalità nell'assegnazione.
 
Sono tutte cose che non permarranno per anni. L'obiettivo sarà sempre misurabile in qualche modo qualunque cosa si faccia a livello aziendale purché ci sia chi è in grado di farlo. Io non sono per il telelavoro perché porterà certamente a discriminazioni dovute alla discrezionalità nell'assegnazione.
continui a parlare di cose estremamente condivisibili, ma ripeto della pratica temo non sia così facile. Obiettivo misurabile in qualche modo. Quale obiettivo, quale modo? E rispetto a cosa? Colleghi?
 
continui a parlare di cose estremamente condivisibili, ma ripeto della pratica temo non sia così facile. Obiettivo misurabile in qualche modo. Quale obiettivo, quale modo? E rispetto a cosa? Colleghi?
Dipende. Se devo produrre qualcosa in un giorno è facile. Se devo fare un progetto pure. Se son un vigile e devo fare controlli quella è la metrica. Nella meritocrazia vere il confronto con i colleghi è irrilevante. Ti dico che devi fare la cosa x entro il tempo y con qualità z, se ci riesci va bene indipendente dalle ore che hai passato nella tua sede di lavoro.
 
Concordo sono armi a doppio taglio. Gli obbiettivi si alzano anno dopo anno, aumento della produttività, diminuzione degli incident anno dopo anno, con tendenza a zero che è fisiologicamente impossibile. Il rischio è di arrivare a fissare obbiettivi impossibili con ritmi di lavoro che diventano insostenibili e già adesso se uno non dice stop lo sarebbero.
 
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