Beh... che si mettessero d'accordo... almeno...
Questo è il commento della Federcarrozzieri :
I numeri che presenta l'associazione sono impressionanti: oltre 1,3 milioni di veicoli diventeranno "fuorilegge" dal 1° ottobre, impossibilitati a circolare nei giorni feriali dalle 8:30 alle 18:30 nei grandi comuni. "Si tratta di auto non certo datate o obsolete - sottolinea Federcarrozzieri - immatricolate tra il 2009 e il 2015, anno in cui si passò allo standard Euro 6".
E questo è il commento della UNRAE :
Come è noto, l’Italia ‘vanta’ il poco invidiabile primato del parco circolante più vetusto tra i 5
Major Markets Europei, con l’eccezione della Spagna: 12,8 anni l’età media delle automobili
circolanti, contro una media degli altri 4 pari a 9,9 (8,0 nel Regno Unito, 9,6 in Germania, 10,2 in
Francia, 11,5 in Spagna).
È anche ben noto che a ciò si accompagna un tasso di motorizzazione più elevato rispetto agli
altri principali paesi Europei: 642 auto in Italia contro una media degli altri 4 pari a 553 (574 in
Germania, 571 in Francia, 531 in Spagna, 526 nel Regno Unito).
Un nuovo, inedito studio di UNRAE rivela ora l’esistenza di altri due primati italiani, solo in
apparenza controintuitivi, che aiutano invece a comprendere meglio queste comparazioni.
Innanzitutto, il parco circolante italiano è - tra i 5 Major Markets Europei - quello con la più
bassa percorrenza media per autovettura: 10.712 km/anno in Italia contro una media di 12.743 negli
altri MM’s (13.602 in Germania, 13.534 in Spagna, 11.924 in Francia, 11.909 nel Regno Unito).
Anche in termini di percorrenza media pro capite, gli automobilisti italiani fanno meno
chilometri rispetto alla media dei colleghi Europei, 6.880 km/anno in Italia contro una media di 7.052
negli altri 4 MM’s (7.811 in Germania, 7.181 in Spagna, 6.807 in Francia, 6.266 nel Regno Unito).
Osservando la quota di popolazione adulta in possesso di patente di guida, il valore per l’Italia
(72%) la posiziona leggermente al di sotto della media degli altri Major Markets (74%), con valori
più bassi per Germania (61%) e Spagna (65%) e più alti per Regno Unito (82%) e Francia (90%).
Al di là delle possibili spiegazioni per le diverse intensità e modalità di utilizzo dell’auto nel
confronto con gli altri paesi considerati, resta l’evidenza di un suo uso meno efficiente in termini di
costi, con un parco circolante non solo vecchio, quindi altamente inquinante e poco sicuro, ma
anche in progressivo e grave degrado, con un’età media aumentata del 44% negli ultimi 10 anni.
Appare quindi evidente l’urgenza di un accelerato rinnovo del nostro parco circolante che al
tasso di sostituzione attuale impiegherebbe 26,6 anni, quasi 5 anni in più della media degli altri 4
Major Markets (21,7 anni): un periodo che appare esageratamente lungo, alla luce della velocità di
trasformazione richiesta dalla decarbonizzazione dei trasporti.