Jambana
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ezechiele88 ha scritto:Premetto che il superbollo, così come il bollo, sarebbe da eliminare in toto per tutti. Quando si fanno le dichiarazioni dei redditi, si dichiara che auto possiedi e la sua potenza. Da questo viene determinata la tua aliquota Irpef e vieni tassato per quella. Come se possiedi azioni, terreni. Se la macchina è ecologica (a GLP, metano) ci dovrebbe essere un forte sconto. Se è elettrica, non dovrebbe essere nemmeno conteggiata. se ti prendi un auto da 200cv e come reddito hai 26.000 euro l'anno, come minimo dovrebbe arrivarti una verifica e poi logicamente ti dovrebbero passare allo scaglione Irpef superiore
Parti da una premessa che potrebbe essere interessante (anche se penso che realisticamente sarebbe impossibile in un momento come questo coprire gli introiti mancanti del bollo senza modificare profondamente tutto il sistema, quindi si tratta quasi di utopia) per arrivare secondo me ad una conclusione completamente sbagliata dal punto di vista del parametro, che è quello utilizzato oggi:come si fa ad avvallare, in termini logici, il fatto di associare la potenza di un'auto al reddito, ed a pensare che sia equo?
Facciamo un esempio: Alfa 166 2001, 220 cv, 1000 Euro richiesti
http://www.autoscout24.it/Details.aspx?id=243637501&asrc="st"
Quest'auto "da 220 cv", questo "macchinone", che ancora ha i suoi giorni davanti a sé, se resta in Italia probabilmente sarà demolita, se gli va bene andrà in qualche paese dell'Est (dove la tassazione, fra l'altro è più logica e spesso, appunto, non esiste proprio come tassa di proprietà/circolazione) in mano a qualcuno che sicuramente ha un reddito molto, molto minore di chi può permettersi una Panda nuova, e molto meno di 26 mila....
Il parametro "potenza" secondo me è completamente sbagliato; nel resto del mondo, da ciò che vedo, di solito, quando si fa un controllo, semplicemente si vanno a controllare gli acquisti significativi (casa, auto nuova, etc) ed a guardare caso per caso il prezzo pagato nei documenti di acquisto, o quello di mercato, e si verifica come è stato effettuato l'acquisto (movimenti bancari, sostenibilità di un eventuale finanziamento col reddito dichiarato) niente di più semplice e logico.
Indipendentemente da potenze, cilindrate, ed altri parametri cervellotici se associati al valore: semplicemente si va a vedere se chi acquista un bene di valore importante può permettersi di acquistarlo in base alla sua disponibilità, e al suo reddito se finanziato. Troppo semplice?
Faccio alcune considerazioni: nel paese estero dove andrà, almeno quella 166, che fra l'altro è ancora bella, darà ancora un po' di lavoro qualche meccanico e rivenditore di pneumatici e ricambi. Quindi creando una ricchezza, anche se piccola, per tutta la comunità.
A differenza di tutte le auto di grossa cilindrata, care o da due lire (perché apppunto, non c'è nessuna relazione fissa tra potenza e valore di un'auto o capacità contributiva del proprietario) che hanno lasciato l'Italia, togliendo, ogni volta lavoro e ricchezza, proprio a quegli artigiani che sono una parte fondamentale del nostro tessuto di piccole imprese.
E' giusto che un'auto del 2001 che vale meno di 1000 euro ne paghi più di 500 di bollo annualmente (e non rientra nel superbollo)? Ed altrettanti per un passaggio di proprietà?
Come si fa ad alimentare la ripresa se si scoraggia il possesso e se si scoraggia a spendere in qualsiasi forma? Fosse anche per una vecchia auto che ormai vale due lire?