<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Super tutela del Made in Italy. Ma chi tutela i consumatori? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Super tutela del Made in Italy. Ma chi tutela i consumatori?

marimasse ha scritto:
Il fatto è che spesso è oggettivamente assai difficile "informarsi meglio", ovvero sapere esattamente da chi e dove un certo prodotto viene realizzato.
A me, ad esempio ....
Certamente, certe persone sono avvantaggiate rispetto ad altre, e anche spesso subentrano altri fattori. A me non piace la porcheria orientale in generale, ma purtroppo spesso devo fare acquisti considerando altri fattori (es. tempo) e scendere a compromessi.
Penso sia giusto tener presente questo all'ora della scelta ....

marimasse ha scritto:
Inoltre non dimenticherei una domanda che ritengo fondamentale: perché mai dovrebbe essere il consumatore a investire tempo e denaro per ottenere informazioni corrette sulla natura e sulla provenienza di ciò che gli viene venduto?
Forse perche' non tutelato dal sistema? ;)
 
keko01 ha scritto:
99octane ha scritto:
Mitiko!
:lol:

Ma una societa' civile dovrebbe tutelare i coglioni, e un libero mercato, per essere libero, prevede la perfetta conoscenza dell'offerta e delle sue caratteristiche da parte del consumatore. Dunque, sarebbe bene anche garantire corretta informazione e non certificare marchi "truffaldini" solo perche' ci sono interessi in gioco che aiutano a "ungere le ruote".

prima bisognerebbe convincere il poco accorto che un marchio (nel caso di prima prada)generalmente non offre attualmente garanzie di qualità ma solo valore aggiunto per l'azienda che lo mette in commercio, sarebbe già un buon passo
Non è così, in genere la qualità dei prodotti dei marchi del "made in Italy" è notevole, e parte rilevante della produzione avviene in Italia. Non sono affatto convinto che la stessa borsa di Prada che si trova in vetrina in Via Montenapoleone e in Via dei Condotti sia la stessa venduta a 30 Euro dai venditori ambulanti, mi sa tanto di leggenda metropolitana. Personalmente opto quasi sempre per prodotti dei marchi del "made in Italy", verificando che siano realizzati effettivamente in Italia e documentandomi prima(se possibile) sullo stabilimento di produzione per gli acquisti di costo rilevante(ventiquattrore, cappotti, abiti). I vari tarocchi che la gente acquista dalle bancarelle si riconoscono con un semplice sguardo.
 
testerr ha scritto:
io ho preso un paio di scarpe Prada e sono "made in Vietnam": lasciamo perdere il made in Italy, c'è ben poco ormai.
Se è così facile apporre il "made in Italy" perchè quel paio di scarpe allora non risulta prodotto in Italia?
 
L'unico made in italy che andrebbe tutelato è relativo al cibo, ai prodotti tipici, a quei prodotti che non sono imitabili!
La moda può farsi friggere, solo i pirla pagano centinaia di euro per ogetti che ne valgono 2.
Differente il discorso per un parmigiano reggiano, un chianti..non deve essere possibile vendere prodotti tipo "parmesan" o simili, permettendo che a fronte di percentuali minime di materie prime provenienti dai luogi d'origine, ci si possa fregiare del marchio, del nome, della siglature "prodotto italiano".
 
HomerJ-2 ha scritto:
L'unico made in italy che andrebbe tutelato è relativo al cibo, ai prodotti tipici, a quei prodotti che non sono imitabili!
La moda può farsi friggere, solo i pirla pagano centinaia di euro per ogetti che ne valgono 2.
Differente il discorso per un parmigiano reggiano, un chianti..non deve essere possibile vendere prodotti tipo "parmesan" o simili, permettendo che a fronte di percentuali minime di materie prime provenienti dai luogi d'origine, ci si possa fregiare del marchio, del nome, della siglature "prodotto italiano".

il made in italy tutelato non puo' essere certamente solo il cibo ....
vi sono tanti prodotti piu' o meno artigianali che vanno dal tessile alla meccanica di altissima qualita' , alla chimica passando per il biomedicale etc
sicuramente un paese non puo' vivere di solo cibo ,ma va' tutelato chi produce oggetti di qualita' usando manodopera italiana
poi e' logico che le grandi ndustrie abbiano stabilimenti in tutto il mondo altrimenti non sarebbero cosi' grandi ............

ciao madmax
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
testerr ha scritto:
io ho preso un paio di scarpe Prada e sono "made in Vietnam": lasciamo perdere il made in Italy, c'è ben poco ormai.
Se è così facile apporre il "made in Italy" perchè quel paio di scarpe allora non risulta prodotto in Italia?
sulla etichetta sulle scarpe c'è scritto Made in vietnam; il Made in italy ormai si riduce alla creatività. Non lo trono giusto ma tant'è.
 
HomerJ-2 ha scritto:
L'unico made in italy che andrebbe tutelato è relativo al cibo, ai prodotti tipici, a quei prodotti che non sono imitabili!
La moda può farsi friggere, solo i pirla pagano centinaia di euro per ogetti che ne valgono 2.
Differente il discorso per un parmigiano reggiano, un chianti..non deve essere possibile vendere prodotti tipo "parmesan" o simili, permettendo che a fronte di percentuali minime di materie prime provenienti dai luogi d'origine, ci si possa fregiare del marchio, del nome, della siglature "prodotto italiano".
e se il parmigiano fosse fatto con latte tedesco? come vedi, non puoi essere sicuro di niente. Riguardo alla moda invece bisogna rendersi conto che uno acquista un marchio con attaccato un maglione o una camicia ecc ecc
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
keko01 ha scritto:
99octane ha scritto:
Mitiko!
:lol:

Ma una societa' civile dovrebbe tutelare i coglioni, e un libero mercato, per essere libero, prevede la perfetta conoscenza dell'offerta e delle sue caratteristiche da parte del consumatore. Dunque, sarebbe bene anche garantire corretta informazione e non certificare marchi "truffaldini" solo perche' ci sono interessi in gioco che aiutano a "ungere le ruote".

prima bisognerebbe convincere il poco accorto che un marchio (nel caso di prima prada)generalmente non offre attualmente garanzie di qualità ma solo valore aggiunto per l'azienda che lo mette in commercio, sarebbe già un buon passo
Non è così, in genere la qualità dei prodotti dei marchi del "made in Italy" è notevole, e parte rilevante della produzione avviene in Italia. Non sono affatto convinto che la stessa borsa di Prada che si trova in vetrina in Via Montenapoleone e in Via dei Condotti sia la stessa venduta a 30 Euro dai venditori ambulanti, mi sa tanto di leggenda metropolitana. Personalmente opto quasi sempre per prodotti dei marchi del "made in Italy", verificando che siano realizzati effettivamente in Italia e documentandomi prima(se possibile) sullo stabilimento di produzione per gli acquisti di costo rilevante(ventiquattrore, cappotti, abiti). I vari tarocchi che la gente acquista dalle bancarelle si riconoscono con un semplice sguardo.
Il vero made in Italy al 100% è cosa assai rara oggi come oggi.
Esistono svariati modi per importare merce dall'estero e marchiarla come italiana. Lo stesso Regolamento comunitario che disciplina la materia lo permette a determinate (e "rigorose"...) condizioni
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Non è così, in genere la qualità dei prodotti dei marchi del "made in Italy" è notevole, e parte rilevante della produzione avviene in Italia. Non sono affatto convinto che la stessa borsa di Prada che si trova in vetrina in Via Montenapoleone e in Via dei Condotti sia la stessa venduta a 30 Euro dai venditori ambulanti, mi sa tanto di leggenda metropolitana. Personalmente opto quasi sempre per prodotti dei marchi del "made in Italy", verificando che siano realizzati effettivamente in Italia e documentandomi prima(se possibile) sullo stabilimento di produzione per gli acquisti di costo rilevante(ventiquattrore, cappotti, abiti). I vari tarocchi che la gente acquista dalle bancarelle si riconoscono con un semplice sguardo.
C'e' tarocco e tarocco, e diverse indagini han riscontrato la messa in vendita "tarocca" della stessa merce "originale", ma importata per via "parallela".
C'e' stato anche un servizio del tanto lodato Report.
 
99octane ha scritto:
Un nuovo disegno di legge dovrebbe tutelare appieno il made in italy, con multe di piu' di 150.000 euro per chi commercializza scopiazzature varie.
Bell'idea, direte.
A patto, naturalmente, che venisse fatta rispettare (come al solito).
Ma, ammettiamo che la facciano osservare scrupolosamente: e' DAVVERO una bella idea?
Certamente tutela i produttori e commercianti. Ma i consumatori?
Lo sapevate che la maggioranza, chesso', delle borse di marca sono fatte in CINA? E che vengono importate in Italia LEGGERMENTE incomplete (per esempio mancanti dei manici e della chiusura) che vengono aggiunte qui perche' la legge italiana permette di marcare "Made in Italy" un prodotto che sia fatto almeno al 30% in Italia? Meno di un terzo! :shock:
Lo sapevate che la maggioranza dei "falsi di qualita'" non sono altro che prodotti che vengono dalla STESSA linea di produzione dell'originale, ma completati sul posto e poi venduti col marchio originale?
E allora, se una borsa originale mi costa 500 euro, e il tarocco, fatto nella stessa linea di produzione, me ne costa 50, chi mi sta buggerando?
Il taroccatore, o il marchio originale?
Come per la pirateria musicale, la logica conclusione di questa analisi e' che, spesso, il "taroccato" se la va ampiamente a cercare perche', a conti fatti, e' persin piu' disonesto del taroccatore.
Perche' chi e' piu' disonesto? Chi commette una violazione formale (copia di un marchio) o chi commette una violazione SOSTANZIALE (richiesta di un pacco di quattrini per qualcosa che vale enormemente meno)?
E' pur vero che il prezzo lo fa il mercato, e si potrebbe certamente dire che se c'e' gente che e' disposta a pagare cifre improponibili solo per uno stemmino, allora si merita di essere spennata.
Pero' e' altrettanto vero che se la differenza di prezzo riflettesse di piu' la differenza di qualita', allora certamente ci sarebbe molta meno gente che comprerebbe tarocchi, e i marchi della moda autoproclamata "di qualita'" potrebbero stare sulle loro gambe senza bisogno di gridare al lupo contro il "pericolo giallo" di cui sono i primi a servirsi. Perche' "qualita'" non e' solo un bel design. Ci vogliono anche i contenuti in termini di materiali e realizzazione, che spesso sono comunque carenti.
Insomma, ci vorrebbe, prima di tutto, una legge che tuteli gli acquirenti in merito alla qualita' e realizzazione del "Made in Italy che compriamo".
Personalmente, conosco alcuni artigiani del cuoio seri, che so come lavorano e che conosco personalmente, e per roba in pelle varia se possibile mi servo da loro. E' VERO Made in Italy, non un timbro su un prodotto realizzato in quella stessa Cina contro cui tuonano gli stilisti, e poi venduto con un ricarico di dieci volte il suo prezzo originario solo per il marchio. :rolleyes:

Approvo parola per parola . Per la serie : " chi la fà ,l'aspetti". Non si può -nel senso che non è commercialmente ,oltre che eticamente corretto- propinare ,con la complicità della pubblicità più o meno occulta, prodotti dal costo industriale e commerciale di 200 euro a 1.500 o 2.000 euro ,senza aspettarsi ( ma credo che se l'aspettino proprio) che qualcun altro voglia partecipare alla spartizione della torta.
Non credo comunque sia (solo) la stupidità a spingere al demenziale acquisto
di oggetti -spesso in umili materiali - super griffati , ma ritengo che sia soprattutto la volontà di "passare" per ricchi o sottolineare il proprio benessere. In quanto si spera così di avere dei vantaggi ,sottoforma di ammirazione ,rispetto ,accettazione ,seduzione ,vanità e............chi più ne ha ,più ne metta.Saluti
 
99octane ha scritto:
Ovvio.
I bastoni adorni di piume e perline son sempre piaciuti. ;)

I dotti li chiamano : feticci.
Per quanto ovvio , il meccanismo non è molto chiaro agli adoratori dei "bastoni adorni di piume e perline" e gli spacciatori di "stili di vita" si guardano bene da spiegarlo .
 
Secondo me più che di tutelare il made in italy o il made in chissàdove, ci si dovrebbe preoccupare di tutelare o, per meglio dire, rivalutare la correttezza e l'onestà, due... articoli che, assieme alla razionalità e al senso della misura, sembrano ormai praticamente usciti di scena.

Io non mi preoccuperei di avvantaggiare o meno i prodotti provenienti da questo o da quel posto, ma piuttosto di fare in modo che si sappia chiaramente, senza bisogno di chissà quali indagini, senza bisogno di leggere scritte microscopiche o di interpretare frasi e diciture da sibilla cumana, dove e da chi un certo prodotto è stato realizzato.

Dopo di che i prodotti si tutelerebbero da soli, con le loro doti di qualità, prezzo, servizio ecc.
 
99octane ha scritto:
Un nuovo disegno di legge dovrebbe tutelare appieno il made in italy, con multe di piu' di 150.000 euro per chi commercializza scopiazzature varie.
Bell'idea, direte.
A patto, naturalmente, che venisse fatta rispettare (come al solito).
Ma, ammettiamo che la facciano osservare scrupolosamente: e' DAVVERO una bella idea?
Certamente tutela i produttori e commercianti. Ma i consumatori?
Lo sapevate che la maggioranza, chesso', delle borse di marca sono fatte in CINA? E che vengono importate in Italia LEGGERMENTE incomplete (per esempio mancanti dei manici e della chiusura) che vengono aggiunte qui perche' la legge italiana permette di marcare "Made in Italy" un prodotto che sia fatto almeno al 30% in Italia? Meno di un terzo! :shock:
Lo sapevate che la maggioranza dei "falsi di qualita'" non sono altro che prodotti che vengono dalla STESSA linea di produzione dell'originale, ma completati sul posto e poi venduti col marchio originale?
E allora, se una borsa originale mi costa 500 euro, e il tarocco, fatto nella stessa linea di produzione, me ne costa 50, chi mi sta buggerando?
Il taroccatore, o il marchio originale?
Come per la pirateria musicale, la logica conclusione di questa analisi e' che, spesso, il "taroccato" se la va ampiamente a cercare perche', a conti fatti, e' persin piu' disonesto del taroccatore.
Perche' chi e' piu' disonesto? Chi commette una violazione formale (copia di un marchio) o chi commette una violazione SOSTANZIALE (richiesta di un pacco di quattrini per qualcosa che vale enormemente meno)?
E' pur vero che il prezzo lo fa il mercato, e si potrebbe certamente dire che se c'e' gente che e' disposta a pagare cifre improponibili solo per uno stemmino, allora si merita di essere spennata.
Pero' e' altrettanto vero che se la differenza di prezzo riflettesse di piu' la differenza di qualita', allora certamente ci sarebbe molta meno gente che comprerebbe tarocchi, e i marchi della moda autoproclamata "di qualita'" potrebbero stare sulle loro gambe senza bisogno di gridare al lupo contro il "pericolo giallo" di cui sono i primi a servirsi. Perche' "qualita'" non e' solo un bel design. Ci vogliono anche i contenuti in termini di materiali e realizzazione, che spesso sono comunque carenti.
Insomma, ci vorrebbe, prima di tutto, una legge che tuteli gli acquirenti in merito alla qualita' e realizzazione del "Made in Italy che compriamo".
Personalmente, conosco alcuni artigiani del cuoio seri, che so come lavorano e che conosco personalmente, e per roba in pelle varia se possibile mi servo da loro. E' VERO Made in Italy, non un timbro su un prodotto realizzato in quella stessa Cina contro cui tuonano gli stilisti, e poi venduto con un ricarico di dieci volte il suo prezzo originario solo per il marchio. :rolleyes:

Ti ho dato 5 stelle.

Esattamente quello che sostengo io da anni.

Il problema è che ci sono persone (leggi donne) che non lo capiscono e che continuano a spendere 500 euro per una borsa Louis Vuitton (per carità, ciascuno spende i propri soldi come meglio crede).
 
testerr ha scritto:
io ho preso un paio di scarpe Prada e sono "made in Vietnam": lasciamo perdere il made in Italy, c'è ben poco ormai.

Conosco Patrizio Bertelli, personalmente non comprerei nulla da lui conoscendo la sua "filosofia"...
 
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