<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> SUGGERIMENTI dagli Alfisti ad Alfa Romeo | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

SUGGERIMENTI dagli Alfisti ad Alfa Romeo

Un posto guida con possibilità di abbassare il sedile, allungare le gambe ed avere il volante vicino.
Frizione davanti alla gamba sinistra e non disassata a destra vicino al freno a mano ( questo per via delle ruote anteriori, che sono messe praticamente quasi sotto agli specchietti retrovisori, invece di essere la davanti al muso.
Quindi...alla fine gira e rigira....torniamo sempre li: la trazione posteriore democratica, per tutti gli italiani che non possono permettersi una Ferrari o Maserati.
Per tutti gli altri?
Ma Lancia no?
Costa troppo?
Allora c'è Fiat!
Cosi dovrebbe essere...ma più il tempo passa..più diventa difficile risalire la china.
Oggi sembra quasi impossibile, chissà come mai.
Ma già mi vedo il titolo sulla rivista che dice: "Nuova Alfa Milano: è questa la vettura che risolleverà le sorti del biscione".
Oppure un classico: " Nuova Alfa Milano, finalmente con questa berlina Alfa sfiderà la produzione tedesca ad armi pari".
La Lybra era addirittura meglio della concorrenza tedesca...salvo poi...misteriosamente, perdere una stella in finitura dopo poco tempo, quando la produzione tedesca non era praticametne variata.
Saluti
 
Muso che deve dare l'impressione di agressività,basso e largo,ruote che riempono i passaruota,interni esteticamente più o meno come la Mito ma rifiniti meglio,telai leggeri,aereodinamica raffinata e "semplicemente"i migliori motori come prestazioni e consumi!
Non ditemi che vengo da un forum BMW perchè sono alla terza ALFA..solo che che la BMW a parte l'estetica degli interni molto discutibile è quello che era una volta l'ALFA..
La brera se non la chiamavi così ma 159coupè forse ne vendevi di più e se poi è vero che(cone la 159) doveva uscire con parti in allumino invece che l'acciaio ma era troppo costoso voglio proprio vedere che guadagno hanno avuto..MITO con quadrilateri alti e mc-pherson,Restyling della GT come sportiva.
E per dirla tutta i vari problemi di variatori di fase,debimetri,sonda lambda e frizioni sono da non credere..
 
Un buon motore speriamo con il Multiair ,una trazione TP ma soprattutto questo!!!

dedion_06.jpg


dedion_07.jpg


Ponte de Dion parallelogramma di Watt.
Proprio queste soluzioni consentivano alle trazioni posteriori Alfa Romeo una notevolissima stabilità e un grande equilibrio complessivo, anche su fondi con aderenza medio-bassa (per esempio, sul bagnato): una caratteristica, questa, completamente sconosciuta a tutte le altre trazioni posteriori antecedenti all'impiego massiccio dei controlli elettronici. Per chiudere, qualche fotografia con il ponte De Dion e il parallelogramma di Watt in evidenza.
 
pietro146 ha scritto:
Io ho già spiegato nell'altro forum che se ben ricordo si chiama milano inferiore alla golf l'alfa che vorrei e non mi dispiacerebbe ripeterlo visto che li nessuno mi ha preso in considerazioni.

Cmq l'alfa che vorrei.....
l'alfa che vorrei sono berline sportive come come è di tradizioni, con lineee filanti ed aggressive "per non tammarre come quelle delle altre case", sospensioni a quadrilateri alti per l'anteriore e posteriore, trazione posteriore,elettronica al minimo possibile, interni spartani ma solidi.
Motori aspirati potenti come il boxer, twin spartk, grandi di cilindrata, con auto che partono alla base già con i cerchi in lega, seduta di guida bassa,e che non hanno bisogni di essere incafonatizzate per sembrare belle e solo tre colori rosso alfa, nero e bianco perlato,
e con questi due ultimi colori con finiture in tinta rossa per non dimenticare l'origine.

Sono d'accordo su tutto, tranne che sulla scelta dei colori. Compresi quelli interni: li vorrei discreti.
 
dite tutti cose giuste ma temo davvero che non abbiano molta voglia di spendere soldi per alfa, forse non ne hanno davvero di soldi .
Cmq mi pare che le scelte per la milano siano in tono minore rispetto alle aspettative dei palati + fini , forse è davvero inutile farsi illusione, speriamo almeno che abbiano mano felice nel design
 
Civicovich ha scritto:
Un buon motore speriamo con il Multiair ,una trazione TP ma soprattutto questo!!!

dedion_06.jpg


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Ponte de Dion parallelogramma di Watt.
Proprio queste soluzioni consentivano alle trazioni posteriori Alfa Romeo una notevolissima stabilità e un grande equilibrio complessivo, anche su fondi con aderenza medio-bassa (per esempio, sul bagnato): una caratteristica, questa, completamente sconosciuta a tutte le altre trazioni posteriori antecedenti all'impiego massiccio dei controlli elettronici. Per chiudere, qualche fotografia con il ponte De Dion e il parallelogramma di Watt in evidenza.

Questo permette anche un rollio quasi assente o sbaglio?non voglio errarre
 
Ancora col DeDion? Gente bisogna guardare al futuro .... :D

Il mio suggerimento e' lo stesso da almeno una dozzina di anni a questa parte ... ogni persona "di peso" (non fisico) a Torino e dintorni dovrebbe andare a farsi un bel giretto su una Mazda MX-5.
Poi tornare e sedersi su un divano, centellinare un goccio di qualcosa di buono e riflettere su come divertente puo' essere un auto semplice, leggera, e sopratutto .... divertente ed eterna, come appunto un bel piccolo spider ;)
 
alexmed ha scritto:
Visto che ho proposto io... ecco le mie "lamentele".

Nei miei sogni vorrei una maggiore indipendenza di Alfa all'interno del gruppo Fiat un po' come lo sono già ora Ferrari e Maserati. Un po' quello che è Audi dentro Vw.

:thumbup:Vorrei motori anche di alta cilindrata in uso solo ad Alfa un po' come era ai tempi dei Twin Spark.
Puntare sul design sempre cercando di lasciare vive linee grintose. A me personalmente il nuovo corso stile 8C non dispiace... ma vedendo il poco riscontro qui mi verrebbe qualche dubbio... qui devo ancora ragionarci.

Aumentare i modelli e motorizzazioni.

MiTo TA, 149 TA&TI, Giulia TP&TI, 169 TP (magari in comune con Maserati), Spider piccola TP leggera, Spider media TP, Coupè TP.

Rispolverare meccaniche caratterizzanti multilink, quadrilateri, Transaxle magari con cambio robotizzato, elettronica pure spinta... basta vedere cosa fa Ferrari con la nuova 458 Italia.

Tornare alle competizioni ufficialmente... le vittorie nelle gare son linfa vitale per Alfa.

Fare attenzione a non "bastardizzare" troppo Alfa con Dodge... comunque i maggiori numeri del mercato USA è una occasione per avere più possibilità di investimenti e modelli.
:thumbup:
 
pietro146 ha scritto:
Civicovich ha scritto:
Un buon motore speriamo con il Multiair ,una trazione TP ma soprattutto questo!!!

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dedion_07.jpg


Ponte de Dion parallelogramma di Watt.
Proprio queste soluzioni consentivano alle trazioni posteriori Alfa Romeo una notevolissima stabilità e un grande equilibrio complessivo, anche su fondi con aderenza medio-bassa (per esempio, sul bagnato): una caratteristica, questa, completamente sconosciuta a tutte le altre trazioni posteriori antecedenti all'impiego massiccio dei controlli elettronici. Per chiudere, qualche fotografia con il ponte De Dion e il parallelogramma di Watt in evidenza.

Questo permette anche un rollio quasi assente o sbaglio?non voglio errarre

Esatto!!
Sè interessa ho preso questo stralcio di articolo sulle potenzialita del sistema deDion-Watt.
Caratteristica fondamentale del ponte De Dion, che può essere definito a ruote semindipendenti, data la limitata entità delle masse non sospese, è che le ruote sono collegate da una barra trasversale, detta anche assale (sopra, in nero), di solito sistemata posteriormente. Gli organi di trasmissione sono in blocco con il rinvio e fissati al corpo vettura: essi comprendono rinvio conico (coppia conica che determina il rapporto di riduzione finale) e differenziale, e a volte cambio e frizione. La potenza alle ruote è trasmessa da semiassi oscillanti, muniti di giunti agli estremi (sopra, in verde).
Il mezzo elastico può essere di qualsiasi tipo (balestre, mollone o barra di torsione); altre possibili variazioni allo schema fondamentale sono gli eventuali schemi di ancoramento trasversale e longitudinale del retrotreno al corpo vettura; specificamente, nelle Alfa Romeo Alfetta e derivate, l'ancoraggio trasversale è garantito dal parallelogramma di Watt.
L'Alfa Romeo Alfetta, così come successivamente le derivate Giulietta, 75, 90 e S.Z., è caratterizzata da una distribuzione bilanciata dei pesi (architettura transaxle, cioè motore anteriore, cambio e differenziale in blocco al posteriore), con il cambio e la frizione spostati dalla parte anteriore della vettura alla posteriore, per aumentare l'aderenza delle ruote motrici. Questa soluzione riprende quanto adottato dall'Alfa Romeo sulla 8C2900 e sull'Alfetta 159, campione del mondo Formula 1 nel 1950 e 1951

L'Alfetta adotta un ponte De Dion, che - per le sue caratteristiche strutturali, fatta eccezione delle scelte di campanatura progettuali - obbliga le ruote posteriori a restare perpendicolari al terreno, sia in rettilineo che in curva. Inoltre, il ponte De Dion diminuisce le masse non sospese, con l'obiettivo dichiarato di ottenere la migliore aderenza possibile delle ruote sul terreno ed evitare il disturbo dei sobbalzi sulla strada.
E coerentemente con ciò, caratteristica dell'Alfetta e delle sue derivate è quella di avere il differenziale ed i freni (a disco) solidali alla scocca, alleggerendo le ruote che - secondo quanto dichiarava all'epoca della presentazione la Casa - "hanno ritorni immediati e più morbidi".
Il molleggio è garantito da una convenzionale coppia di molle elicoidali, al cui interno lavorano ammortizzatori idraulici.
Il ponte De Dion è guidato dal parallelogramma di Watt nel senso trasversale. Esso, osservando la figura sotto, ruotando attorno al proprio asse, assicura che le oscillazioni verticali si mantengano sempre sullo stesso piano. Nel caso contrassegnato con A è mostrato il parallelogramma di Watt a riposo, mentre nel caso B, in presenza di un'asperità, esso svolge le funzioni torsionali di puntone e reazione, variando il proprio angolo rispetto alla posizione originaria, come evidenziato dalla freccia.
Le sospensioni sono a ruote indipendenti con quadrilateri trasversali, ma l'elemento elastico è costituiro da barre di torsione invece che da molle elicoidali. Si tratta di barre molto lunghe, che arrivano a metà vettura, disposte longitudinalmente e fissate ad un'unica trave trasversale, che lavora a flessione, contrastando le sollecitazioni delle barre.
Come sulla sospensione posteriore, anche nell'anteriore è presente una barra antirollio.
Nella figura sopra, sono evidenziate:
1) Barra stabilizzatrice anteriore;
2) Asta di regolazione dell'angolo di incidenza;
3) Attacco anteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
4) Attacco del triangolo superiore alla scocca;
5) Attacco posteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
6) Elemento elastico a barra di torsione;
7) Traversa di assorbimento a doppio T delle sollecitazioni trasmesse dalle barre di torsione.
Agendo sui componenti 3) e 5), opportunamente inseriti nel triangolo inferiore della sospensione, si determina un abbassamento (rotazione in senso antiorario) od innalzamento (rotazione in senso orario) dell'avantreno della vettura
 
Ho dimenticato che sarebbe bello se almeno il centro stile restasse qualcosa di indipendente rispetto a quello Fiat.
Avere una sede indipendenre come Audi forse è chiedere troppo...ma almeno un centro Stile....
 
Civicovich ha scritto:
pietro146 ha scritto:
Civicovich ha scritto:
Un buon motore speriamo con il Multiair ,una trazione TP ma soprattutto questo!!!

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Ponte de Dion parallelogramma di Watt.
Proprio queste soluzioni consentivano alle trazioni posteriori Alfa Romeo una notevolissima stabilità e un grande equilibrio complessivo, anche su fondi con aderenza medio-bassa (per esempio, sul bagnato): una caratteristica, questa, completamente sconosciuta a tutte le altre trazioni posteriori antecedenti all'impiego massiccio dei controlli elettronici. Per chiudere, qualche fotografia con il ponte De Dion e il parallelogramma di Watt in evidenza.

Questo permette anche un rollio quasi assente o sbaglio?non voglio errarre

Esatto!!
Sè interessa ho preso questo stralcio di articolo sulle potenzialita del sistema deDion-Watt.
Caratteristica fondamentale del ponte De Dion, che può essere definito a ruote semindipendenti, data la limitata entità delle masse non sospese, è che le ruote sono collegate da una barra trasversale, detta anche assale (sopra, in nero), di solito sistemata posteriormente. Gli organi di trasmissione sono in blocco con il rinvio e fissati al corpo vettura: essi comprendono rinvio conico (coppia conica che determina il rapporto di riduzione finale) e differenziale, e a volte cambio e frizione. La potenza alle ruote è trasmessa da semiassi oscillanti, muniti di giunti agli estremi (sopra, in verde).
Il mezzo elastico può essere di qualsiasi tipo (balestre, mollone o barra di torsione); altre possibili variazioni allo schema fondamentale sono gli eventuali schemi di ancoramento trasversale e longitudinale del retrotreno al corpo vettura; specificamente, nelle Alfa Romeo Alfetta e derivate, l'ancoraggio trasversale è garantito dal parallelogramma di Watt.
L'Alfa Romeo Alfetta, così come successivamente le derivate Giulietta, 75, 90 e S.Z., è caratterizzata da una distribuzione bilanciata dei pesi (architettura transaxle, cioè motore anteriore, cambio e differenziale in blocco al posteriore), con il cambio e la frizione spostati dalla parte anteriore della vettura alla posteriore, per aumentare l'aderenza delle ruote motrici. Questa soluzione riprende quanto adottato dall'Alfa Romeo sulla 8C2900 e sull'Alfetta 159, campione del mondo Formula 1 nel 1950 e 1951

L'Alfetta adotta un ponte De Dion, che - per le sue caratteristiche strutturali, fatta eccezione delle scelte di campanatura progettuali - obbliga le ruote posteriori a restare perpendicolari al terreno, sia in rettilineo che in curva. Inoltre, il ponte De Dion diminuisce le masse non sospese, con l'obiettivo dichiarato di ottenere la migliore aderenza possibile delle ruote sul terreno ed evitare il disturbo dei sobbalzi sulla strada.
E coerentemente con ciò, caratteristica dell'Alfetta e delle sue derivate è quella di avere il differenziale ed i freni (a disco) solidali alla scocca, alleggerendo le ruote che - secondo quanto dichiarava all'epoca della presentazione la Casa - "hanno ritorni immediati e più morbidi".
Il molleggio è garantito da una convenzionale coppia di molle elicoidali, al cui interno lavorano ammortizzatori idraulici.
Il ponte De Dion è guidato dal parallelogramma di Watt nel senso trasversale. Esso, osservando la figura sotto, ruotando attorno al proprio asse, assicura che le oscillazioni verticali si mantengano sempre sullo stesso piano. Nel caso contrassegnato con A è mostrato il parallelogramma di Watt a riposo, mentre nel caso B, in presenza di un'asperità, esso svolge le funzioni torsionali di puntone e reazione, variando il proprio angolo rispetto alla posizione originaria, come evidenziato dalla freccia.
Le sospensioni sono a ruote indipendenti con quadrilateri trasversali, ma l'elemento elastico è costituiro da barre di torsione invece che da molle elicoidali. Si tratta di barre molto lunghe, che arrivano a metà vettura, disposte longitudinalmente e fissate ad un'unica trave trasversale, che lavora a flessione, contrastando le sollecitazioni delle barre.
Come sulla sospensione posteriore, anche nell'anteriore è presente una barra antirollio.
Nella figura sopra, sono evidenziate:
1) Barra stabilizzatrice anteriore;
2) Asta di regolazione dell'angolo di incidenza;
3) Attacco anteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
4) Attacco del triangolo superiore alla scocca;
5) Attacco posteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
6) Elemento elastico a barra di torsione;
7) Traversa di assorbimento a doppio T delle sollecitazioni trasmesse dalle barre di torsione.
Agendo sui componenti 3) e 5), opportunamente inseriti nel triangolo inferiore della sospensione, si determina un abbassamento (rotazione in senso antiorario) od innalzamento (rotazione in senso orario) dell'avantreno della vettura
tutto questo non sara' mai piu' possibile averlo.....Appartiene di diritto a tutti gli Alfisti,
per me che e' stata la meccanica di tutte le mie alfa(a parte le ultime romeofiat)rinunciarci e' stato ed e' una cosa quasi inaccettabile,mi rendo conto che non e' e non sara' mai piu' possibile.
daltronde anche l'alfa romeo pre fiat era consapevole che una meccanica simile non era piu' economicamente realizzabile(anche se ancora oggi eccezionale).....la futura alfa con il numero di progetto 156 doveva essere con schema meccanico tradizionale,come le attuali BMW, con motore arretrato e pesi sempre al 50/50......e' questo che chiedo SOLO questo.........una gt con longitudinale pesi bilanciati e motori in alluminio senza il semirimorchio anteriore e lo sterzo libero dalla trazione,con il sovrasterzo di potenza....una gt ALFA non solo nello stemmino!!!!!!
 
Civicovich ha scritto:
pietro146 ha scritto:
Civicovich ha scritto:
Un buon motore speriamo con il Multiair ,una trazione TP ma soprattutto questo!!!

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Ponte de Dion parallelogramma di Watt.
Proprio queste soluzioni consentivano alle trazioni posteriori Alfa Romeo una notevolissima stabilità e un grande equilibrio complessivo, anche su fondi con aderenza medio-bassa (per esempio, sul bagnato): una caratteristica, questa, completamente sconosciuta a tutte le altre trazioni posteriori antecedenti all'impiego massiccio dei controlli elettronici. Per chiudere, qualche fotografia con il ponte De Dion e il parallelogramma di Watt in evidenza.

Questo permette anche un rollio quasi assente o sbaglio?non voglio errarre

Esatto!!
Sè interessa ho preso questo stralcio di articolo sulle potenzialita del sistema deDion-Watt.
Caratteristica fondamentale del ponte De Dion, che può essere definito a ruote semindipendenti, data la limitata entità delle masse non sospese, è che le ruote sono collegate da una barra trasversale, detta anche assale (sopra, in nero), di solito sistemata posteriormente. Gli organi di trasmissione sono in blocco con il rinvio e fissati al corpo vettura: essi comprendono rinvio conico (coppia conica che determina il rapporto di riduzione finale) e differenziale, e a volte cambio e frizione. La potenza alle ruote è trasmessa da semiassi oscillanti, muniti di giunti agli estremi (sopra, in verde).
Il mezzo elastico può essere di qualsiasi tipo (balestre, mollone o barra di torsione); altre possibili variazioni allo schema fondamentale sono gli eventuali schemi di ancoramento trasversale e longitudinale del retrotreno al corpo vettura; specificamente, nelle Alfa Romeo Alfetta e derivate, l'ancoraggio trasversale è garantito dal parallelogramma di Watt.
L'Alfa Romeo Alfetta, così come successivamente le derivate Giulietta, 75, 90 e S.Z., è caratterizzata da una distribuzione bilanciata dei pesi (architettura transaxle, cioè motore anteriore, cambio e differenziale in blocco al posteriore), con il cambio e la frizione spostati dalla parte anteriore della vettura alla posteriore, per aumentare l'aderenza delle ruote motrici. Questa soluzione riprende quanto adottato dall'Alfa Romeo sulla 8C2900 e sull'Alfetta 159, campione del mondo Formula 1 nel 1950 e 1951

L'Alfetta adotta un ponte De Dion, che - per le sue caratteristiche strutturali, fatta eccezione delle scelte di campanatura progettuali - obbliga le ruote posteriori a restare perpendicolari al terreno, sia in rettilineo che in curva. Inoltre, il ponte De Dion diminuisce le masse non sospese, con l'obiettivo dichiarato di ottenere la migliore aderenza possibile delle ruote sul terreno ed evitare il disturbo dei sobbalzi sulla strada.
E coerentemente con ciò, caratteristica dell'Alfetta e delle sue derivate è quella di avere il differenziale ed i freni (a disco) solidali alla scocca, alleggerendo le ruote che - secondo quanto dichiarava all'epoca della presentazione la Casa - "hanno ritorni immediati e più morbidi".
Il molleggio è garantito da una convenzionale coppia di molle elicoidali, al cui interno lavorano ammortizzatori idraulici.
Il ponte De Dion è guidato dal parallelogramma di Watt nel senso trasversale. Esso, osservando la figura sotto, ruotando attorno al proprio asse, assicura che le oscillazioni verticali si mantengano sempre sullo stesso piano. Nel caso contrassegnato con A è mostrato il parallelogramma di Watt a riposo, mentre nel caso B, in presenza di un'asperità, esso svolge le funzioni torsionali di puntone e reazione, variando il proprio angolo rispetto alla posizione originaria, come evidenziato dalla freccia.
Le sospensioni sono a ruote indipendenti con quadrilateri trasversali, ma l'elemento elastico è costituiro da barre di torsione invece che da molle elicoidali. Si tratta di barre molto lunghe, che arrivano a metà vettura, disposte longitudinalmente e fissate ad un'unica trave trasversale, che lavora a flessione, contrastando le sollecitazioni delle barre.
Come sulla sospensione posteriore, anche nell'anteriore è presente una barra antirollio.
Nella figura sopra, sono evidenziate:
1) Barra stabilizzatrice anteriore;
2) Asta di regolazione dell'angolo di incidenza;
3) Attacco anteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
4) Attacco del triangolo superiore alla scocca;
5) Attacco posteriore della barra di torsione sul triangolo inferiore;
6) Elemento elastico a barra di torsione;
7) Traversa di assorbimento a doppio T delle sollecitazioni trasmesse dalle barre di torsione.
Agendo sui componenti 3) e 5), opportunamente inseriti nel triangolo inferiore della sospensione, si determina un abbassamento (rotazione in senso antiorario) od innalzamento (rotazione in senso orario) dell'avantreno della vettura
con le barre e' possibile(tramite il millerighe delle barre stesse)variare l'assetto....altezza da terra e rigidita' della sospensione anteriore....cosa che ho fatto sulle mie alfa.
 
aggiungo,nell'articolo non e' chiaro,che il cambio con la frizione e il differenziale(autobloccante sulle sportive...TS-turbo-V6) e' fissato al telaio e quindi il de dion non e' sollecitato dal peso della trasmissione.
 
leolito ha scritto:
Ancora col DeDion? Gente bisogna guardare al futuro .... :D
andare a farsi un bel giretto su una Mazda MX-5.
Poi tornare e sedersi su un divano, centellinare un goccio di qualcosa di buono e riflettere su come divertente puo' essere un auto semplice, leggera, e sopratutto .... divertente ed eterna, come appunto un bel piccolo spider ;)

ovviamente saprai anche a quale spider italiana si sono ispirati gli ing. jap ;)
 
Quello che io personalmente chiedo ad Alfa e solo che rimanga , esattamente come oggi, la numero uno nel comportamento strdale. Poi se migliorano prestazioni motoristiche e consumi con i multiair e gli interni tanto meglio.
 
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