Ciao a tutti... non so se sia la sezione giusta. In realtà non so nemmeno come cominciare ad affrontare il mio problema.
Ci siamo trasferiti da un anno in una casa ubicata lungo una strada poco fuori il centro (siamo in un piccolo comune nel trevigiano); si tratta di una vecchia strada di campagna che col tempo, a causa dell'urbanizzazione e delle modifiche alla viabilità, ha visto aumentare sempre più il traffico.
E' a doppio senso di marcia ma è stretta, con scarsa visibilità, senza illuminazione notturna, ne marciapiede o pista ciclabile; c'è il limite di 30 km/h ma quasi nessuno lo rispetta, col risultato che spesso si sono verificati incidenti, fortunatamente senza conseguenze per le persone. Anche noi, essendo in curva, quando dobbiamo immetterci sulla carreggiata non abbiamo visibilità.
So che col tempo sono state fatte dai residenti diverse rimostranze al Comune, che però non hanno portato risultati.
Ho ottenuto un sopralluogo delle autorità competenti (tra cui il capo dei vigili urbani e l'assessore alla viabilità), che si sono detti consapevoli del problema ma purtroppo impossibilitati a fare granché: i dissuasori sono esclusi trattandosi di zona non residenziale; non ci sono uomini per presidiare la strada; totalmente esclusi per mancanza di fondi sono l'illuminazione notturna o qualsivoglia marciapiede.
Ci suggeriscono di richiedere la conversione a senso unico ma a mio avviso la cosa peggiorerebbe perché i conducenti sarebbero incentivati a correre di più.
Specifico che tutto ciò è avvenuto a voce e non c'è nulla di scritto; è mia intenzione fare un esposto scritto (anche perché a quanto so dovrebbero nominare un responsabile della pratica), ma temo che mi darebbero le stesse risposte.
Quindi mi/vi chiedo... in queste situazioni, in cui c'è un pericolo oggettivo e riconosciuto, qual è l'iter corretto? Chi si assume la responsabilità nel caso qualcuno si faccia male?
Scusate per la prolissità, ma come immaginerete la cosa mi sta a cuore.
Ci siamo trasferiti da un anno in una casa ubicata lungo una strada poco fuori il centro (siamo in un piccolo comune nel trevigiano); si tratta di una vecchia strada di campagna che col tempo, a causa dell'urbanizzazione e delle modifiche alla viabilità, ha visto aumentare sempre più il traffico.
E' a doppio senso di marcia ma è stretta, con scarsa visibilità, senza illuminazione notturna, ne marciapiede o pista ciclabile; c'è il limite di 30 km/h ma quasi nessuno lo rispetta, col risultato che spesso si sono verificati incidenti, fortunatamente senza conseguenze per le persone. Anche noi, essendo in curva, quando dobbiamo immetterci sulla carreggiata non abbiamo visibilità.
So che col tempo sono state fatte dai residenti diverse rimostranze al Comune, che però non hanno portato risultati.
Ho ottenuto un sopralluogo delle autorità competenti (tra cui il capo dei vigili urbani e l'assessore alla viabilità), che si sono detti consapevoli del problema ma purtroppo impossibilitati a fare granché: i dissuasori sono esclusi trattandosi di zona non residenziale; non ci sono uomini per presidiare la strada; totalmente esclusi per mancanza di fondi sono l'illuminazione notturna o qualsivoglia marciapiede.
Ci suggeriscono di richiedere la conversione a senso unico ma a mio avviso la cosa peggiorerebbe perché i conducenti sarebbero incentivati a correre di più.
Specifico che tutto ciò è avvenuto a voce e non c'è nulla di scritto; è mia intenzione fare un esposto scritto (anche perché a quanto so dovrebbero nominare un responsabile della pratica), ma temo che mi darebbero le stesse risposte.
Quindi mi/vi chiedo... in queste situazioni, in cui c'è un pericolo oggettivo e riconosciuto, qual è l'iter corretto? Chi si assume la responsabilità nel caso qualcuno si faccia male?
Scusate per la prolissità, ma come immaginerete la cosa mi sta a cuore.
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