Qualche cenno storico
Il titolo che è stato dato a questa conferenza mi sembra abbastanza chiaro e se, malgrado tutto, siete qui stasera con noi, dovrebbe voler dire che siete disposti, prima di arrivare a questa splendida realtà che e la 164, a sentir parlare, lasciatemi citare il Gozzano della Cattiva Signorina, delle ?nostre rose non colte, ma non per questo meno amate?.
Dovrò anche infliggervi, perché mi sembra indispensabile, qualche breve notazione storica sulla trazione anteriore.
Sulla rivista tedesca Das Auto del dicembre 1981 compare un articolo a mio parere molto interessante a firma Wolfgang Koenig, ?50 Jahre Frontantrieb? (50 anni di trazione anteriore).
Per l?autore tedesco, naturalmente, i 50 anni cominciano con il Salone dell?Auto di Berlino del 1931, quando fu presentata la DKW F1, prima vettura a trazione anteriore, dice il Koenig, prodotta in grande serie.
La DKW era allora - ed è sempre lui che parla - il più grande produttore mondiale di motociclette. La piccola 2 posti avrebbe dovuto rappresentare una possibile alternativa per chi fosse stufo delle 2 ruote.
Per la verità il fatto che questa piccolissima vettura (2 cilindri, trasversali, 2 tempi, 15 CV) nel suo cambio a tre marce mancasse, come le moto, della retromarcia, non può che dare verosimiglianza alla cosa; costava anche poco, 1.685 Reichsmark.
Non so se tutti possono trovarsi d?accordo circa questo primato tedesco, secondo il Koenig ci sarebbe stato un precedente, niente più che un prototipo, nel 1897 a Vienna, della Casa Graf.
Ma se non se ne fa una questione di soli grandi quantitativi, non si può ignorare, per esempio, l?enorme lavoro di ricerca svolto in USA sulle trazioni anteriori, a partire dai primi anni del secolo, lavoro che trovò spesso sbocco in modelli riprodotti in quantitativi che non meritano di essere trascurati.
Come non citare nomi come John Walter Christie, Barney Oldfield, Harry Miller, Cord, Ruxton. Anche Francia e Inghilterra non scherzano; ma non è questa la sede per parlare di tutti gli ascendenti, grandi e piccoli; mi limiterò a citare due pietre miliari, Citroen 7 CV, 1934, e Austin Mini, 1959.
Ma il più illustre progenitore, circondato dal fascino dell?era e del dove vide la luce è il Fardier di Cugnot, trazione anteriore a vapore 2 cilindri trasversali comparso alle soglie del grande diluvio, che trovò in Luigi XV un facile profeta. Sono gli anni intorno al 1770. Sapete bene che al Museo dell?Automobile di Torino ne è esposta una riproduzione.
Il Koenig chiude il suo bell?articolo citando un curioso episodio: a quel Salone di Berlino un ingegnere tedesco, che ovviamente non concordava sulla nuova via indicata dalla DKW, così si esprimeva: ?Gott, der Herr, in seiner unendlichen Weisheit, hat die schnellsten Tiere,wie zum Beispiel die Hasen, nicht umsonst mit Hinterbeinen zur Fortbewegung ausgestattet?. Tradotto e semplificato: il Signore Iddio, nella sua infinita saggezza, avrà pur avuto qualche buona ragione per dotare alcune fra le sue creature più veloci, come ad esempio le lepri, della propulsione posteriore.
Suppongo che il Signore nella sua infinita saggezza, non avrà risparmiato all?ingegnere tedesco una severa reprimenda per la sua imprudente dichiarazione, e lo avrà invitato a occuparsi di cose più strettamente sue.
Croci e delizie
La strada della trazione anteriore non fu cosparsa di rose. E? stato necessario affrontare e risolvere moltissimi problemi per beneficiare del fondamentale vantaggio di avere anche motrici le ruote anteriori sterzanti accrescendo così la controllabilità della vettura, specie in condizioni di scarsa aderenza, e per sfruttare al massimo gli altri grandi vantaggi della concentrazione in un unico gruppo compatto, complessivamente più leggero e, alla fine, anche meno costoso, di tutta la parte motrice.
Non va poi dimenticato il grande interesse del carrozziere per una soluzione che gli dà totale libertà nel gestore al meglio il volume riservato ai passeggeri e ai bagagli.
Per molto tempo, si è ripetuto fino alla noia che nella Mini la parte meccanica si appropriava solamente il 20 % del volume totale della vettura, lasciando il restante 80% alla parte abitativa.
La soluzione dei molti problemi venne facilitata e resa meno costosa dal fatto che a beneficiarne furono spesso anche le vetture a trazione posteriore.
Per ricordare i principali e più distanti nel tempo citerò:
- i giunti di trasmissione a velocità costante (omocinetici) prima sulle sole ruote e poi, dotati anche di capacità di scorrimento, anche all?uscita dal differenziale,
- la regolazione di frenata anteriore posteriore (non siamo ancora all?ABS),
- i miglioramenti nelle mescole della gomma, nella struttura e nel disegno del battistrada per i pneumatici,
- il servosterzo,
e, tra i più recenti:
- il controllo dello slittamento delle ruote in frenata (l?ABS)
e fra quelli di un futuro già alle porte:
- lo stesso controllo dello slittamento, ma in accelerata (l?ASR, Antischlupfregelung).
Tutti questi miglioramenti hanno favorito l?estensione della trazione anteriore a vetture di taglia sempre più grande o comunque con elevato rapporto potenza-peso.
Penso che la vettura Alfa Romeo di cui tutto il mondo parla in questi giorni e la piccola DKW del 1931 possono essere considerati due estremi significativi, almeno per il momento.
Fino a 20-25 anni fa, non era difficile imbattersi in trazioni anteriori con forti vibrazioni e rumorosità in tiro e in rilascio, altre con forti differenze di durezza di sterzo a seconda che si andasse in salita o in discesa, altre ancora che diventavano difficilmente controllabili sotto frenata specialmente in discesa, altre con violenti ritorni del volante all?uscita dalle curve, ritorni che per essere caratterizzati talvolta da forti oscillazioni intorno al punto neutro rendevano problematico e rischioso l?intervento del guidatore per fermarlo al momento giusto.
Ma il difetto che era forse al più comune a molte delle trazioni anteriori era la pericolosa differenza di comportamento sul misto fra marcia in tiro e marcia in rilascio. Molte vetture, sottosterzanti sotto tiro, diventavano di colpo sovrasterzanti quando si toglieva il piede dall?acceleratore, con i problemi che è facile immaginare per il guidatore meno esperto o momentaneamente meno attento.
Ma già alla fine degli anni 60 era finalmente possibile trovare delle vetture a trazione anteriore con tenuta di strada entusiasmante; quella che a suo tempo mi impressionò di più fu il coupé Audi 100, che per me aveva solo il difetto di essere larga e squadrata come un armadio.
Il Koenig di Das Auto ricordava come già nel 1981 due auto su tre avessero la trazione anteriore e prevedeva che verso la fine del secolo saremmo arrivati al 90%. Basti pensare alla recente, massiccia ?conversione? dei colossi USA.