<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Statistiche incidenti e vittime in Italia nel 2022 e 2023 | Page 29 | Il Forum di Quattroruote

Statistiche incidenti e vittime in Italia nel 2022 e 2023

Lo dice il CdS anche se non direttamente, richiamare una "Circolare" in questo caso significa per partito preso essere contro le automobili e sempre & solo a favore dei ciclisti, sport assai comune ultimamente. Un "velocipede" è un veicolo, però per qualcuno lo è solo quando fa comodo, altrimenti è un'estensione del corpo :emoji_sweat_smile:

È quello ti potrebbe dire che invece tu hai il tuo partito preso che è sempre pro auto e contro le biciclette. Siccome non è che si può andare avanti con i Guelfi ed i Ghibellini il CDS si può ritoccare ed indicare chiaramente come ci si deve comportare sulle strisce.
 
Che mi sembra un ottima cosa sia nella realizzazione ma anche nelle vignette che indicano come comportarsi.


Qua,

se non si regolamenta l' uso della bicicletta,
si arriva al caos, alla paralisi....
Fortunatamente la gente in massima parte rispetta le regole....
Essendo praticamente tutti
( a momenti alterni )
-pedoni
-ciclisti
-automobilisti.
Ovviamente,
chi e' cafone, lo manifesta in tutte e 3 le opportunita'
 
Qua,

se non si regolamenta l' uso della bicicletta,
si arriva al caos, alla paralisi....
Fortunatamente la gente in massima parte rispetta le regole....
Essendo praticamente tutti
( a momenti alterni )
-pedoni
-ciclisti
-automobilisti.
Ovviamente,
chi e' cafone, lo manifesta in tutte e 3 le opportunita'

Pienamente d'accordo, il cafone lo è con ogni mezzo, mentre la regolamentazione è un azione che va a vantaggio di tutti
 
È quello ti potrebbe dire che invece tu hai il tuo partito preso che è sempre pro auto e contro le biciclette. Siccome non è che si può andare avanti con i Guelfi ed i Ghibellini il CDS si può ritoccare ed indicare chiaramente come ci si deve comportare sulle strisce.
Esattamente, hai fatto bene a mettere le cose in chiaro.
Esistono (ahimé parecchie ormai) persone che sono contro le automobili a prescindere, adducendo le più disparate scuse: una congerie di melensi argomenti in cui mischiano qualche giusta considerazione sulla mobilità breve (2 km) ad altri indottrinamenti che i talebani al confronto sembrano aperti al dialogo. Solo che queste persone hanno visibilità mediatica e ampia eco soprattutto da certe fasce sociali.

Ebbene, allo stesso modo io sono (pur essendo stato per molto tempo cicloturista) completamente contro le biciclette in quanto pericolose, condotte in maniera sconsiderata senza prudenza né rispetto del CdS e immensamente foriere di incidenti con spese a carico del SSN. Spero di essere stato... spiegato, ma soprattutto di avere per par condicio la stessa visibilità mediatica. Altrimenti il richiamo al complotto del pensiero unico sarebbe dietro l'angolo :emoji_sweat_smile::emoji_see_no_evil:

p.s. ben venga una modifica del Codice della Bici, pardon... della Strada, purché sottoposto al vaglio del Parlamento.
 
Esattamente, hai fatto bene a mettere le cose in chiaro.
Esistono (ahimé parecchie ormai) persone che sono contro le automobili a prescindere, adducendo le più disparate scuse: una congerie di melensi argomenti in cui mischiano qualche giusta considerazione sulla mobilità breve (2 km) ad altri indottrinamenti che i talebani al confronto sembrano aperti al dialogo. Solo che queste persone hanno visibilità mediatica e ampia eco soprattutto da certe fasce sociali.

Ebbene, allo stesso modo io sono (pur essendo stato per molto tempo cicloturista) completamente contro le biciclette in quanto pericolose, condotte in maniera sconsiderata senza prudenza né rispetto del CdS e immensamente foriere di incidenti con spese a carico del SSN. Spero di essere stato... spiegato.

p.s. ben venga una modifica del Codice della Bici, pardon... della Strada, purché sottoposto al vaglio del Parlamento.

Pensa allora ad uno come me che si trova tra l'incudine di quello che siccome ha pagato le tasse e l'auto vuole il diritto di entrarci pure dentro San Pietro e il martello di quello che in bici perché anello più debole vuole fare come gli pare.
 
Per me non è assolutamente una questione di simpatie o antipatie ne centra l'avversione verso le bici o le auto.
In questo caso in particolare mi sembra che si possa dire che l'autore dell'infrazione abbia contestato in maniera perfino offensiva un agente delle fdo,che abbia perso un sacco di tempo mandando lettere e facendo polemiche inutili che potevano essere sostituite da un normalissimo ricorso,e che così facendo abbia aggravato non di poco la sua posizione cercando di passare per martire invece di ammettere che forse aveva sbagliato.
Poi si sa che siamo il paese degli azzeccagarbugli quindi per molti è giusto e conveniente perdere una marea di tempo e magari rivolgersi a un avvocato per una questione marginale che viene portata avanti solo per principio.
Anzi io direi per orgoglio perchè secondo me quando si verificano simili episodi da una parte e dall'altra si va avanti più per via dell'atteggiamento della controparte che per l'infrazione in se.
Chissà se al fischio del vigile il ciclista si fosse fermato e avesse affermato civilmente che secondo lui quello che stava facendo era consentito forse il vigile non sarebbe andato avanti e l'avrebbe solo ammonito.
E immagino che sia da parte del vigile che delle autorità con cui ha interagito il ciclista ci sia stata altrettanta acredine di fronte alle contestazioni.
Il risultato finale è che un'infrazione banalissima,probabilmente frutto della fretta e solo dopo dell'ambiguità delle normative sul tema,è diventato un caso.
Ne valeva la pena?
Secondo me no e chi porta avanti simili battaglie magari si guarda allo specchio e si crede un paladino della giustizia ma fa la figura del don chisciotte di turno,soprattutto se non si tratta di una persona ignorante ma di qualcuno che aveva tutti gli strumenti per approfondire l'argomento e rendersi conto che la sua battaglia poteva essere infruttuosa oltre che inopportuna.
 
Per me non è assolutamente una questione di simpatie o antipatie ne centra l'avversione verso le bici o le auto.
In questo caso in particolare mi sembra che si possa dire che l'autore dell'infrazione abbia contestato in maniera perfino offensiva un agente delle fdo,che abbia perso un sacco di tempo mandando lettere e facendo polemiche inutili che potevano essere sostituite da un normalissimo ricorso,e che così facendo abbia aggravato non di poco la sua posizione cercando di passare per martire invece di ammettere che forse aveva sbagliato.
Poi si sa che siamo il paese degli azzeccagarbugli quindi per molti è giusto e conveniente perdere una marea di tempo e magari rivolgersi a un avvocato per una questione marginale che viene portata avanti solo per principio.
Anzi io direi per orgoglio perchè secondo me quando si verificano simili episodi da una parte e dall'altra si va avanti più per via dell'atteggiamento della controparte che per l'infrazione in se.
Chissà se al fischio del vigile il ciclista si fosse fermato e avesse affermato civilmente che secondo lui quello che stava facendo era consentito forse il vigile non sarebbe andato avanti e l'avrebbe solo ammonito.
E immagino che sia da parte del vigile che delle autorità con cui ha interagito il ciclista ci sia stata altrettanta acredine di fronte alle contestazioni.
Il risultato finale è che un'infrazione banalissima,probabilmente frutto della fretta e solo dopo dell'ambiguità delle normative sul tema,è diventato un caso.
Ne valeva la pena?
Secondo me no e chi porta avanti simili battaglie magari si guarda allo specchio e si crede un paladino della giustizia ma fa la figura del don chisciotte di turno,soprattutto se non si tratta di una persona ignorante ma di qualcuno che aveva tutti gli strumenti per approfondire l'argomento e rendersi conto che la sua battaglia poteva essere infruttuosa oltre che inopportuna.

Ai miei tempi io mi sono preso una ramanzina per aver fermato una bicicletta su cui c'era una persona che era meglio non fermare, ma non è che lo scopriamo oggi che ci sono persone a cui le FdO non piacciono e si attaccano alla minima cosa, come può anche essere che uno delle FdO può sbagliare.
Io se fossi stato quello avrei fatto come dici tu, fai ricorso e probabilmente il tuo iter può anche avere una valenza sociale e aiutare a migliorare le cose, sempre che poi sei nella ragione, come sono del idea che a prescindere di quello che dice la legge sulle strisce in bici è meglio non andarci.
 
Probabilmente vuol dire usare due pesi e due misure in un certo senso.
Però io se leggo una notizia tipo,butto li un esempio,due uomini si prendono a parolacce a un incrocio o sulle tribune di uno stadio e devono dividerli altrimenti finisce in rissa.
Se leggo che i protagonisti della vicenda sono manovali (senza offesa per i manovali) giudico l'episodio grave.
Se scopro che invece uno era un onorevole e l'altro un professore universitario giudico l'episodio gravissimo perchè imho da chi occupa una determinata posizione e ha un determinato titolo di studio è lecito aspettarsi un livello di civiltà maggiore.
Ovviamente non è sempre così nella realtà,anzi ci sono probabilmente persone civilissime che hanno la terza elementare e buzzurri pluri laureati.

Io sono ancora convinto che le fdo vadano rispettate,anche se purtroppo certi casi di cronaca portano quasi ad averne paura.
Poi certamente sbagliano anche loro ma prendere di petto un agente credo che sia il modo migliore per cercarsi delle rogne.
E anche vicende mediatiche simili possono portare solo a reazioni opposte.
Ci sarà chi considererà il protagonista un perseguitato politico e avrà ancora più antipatia verso le fdo.
E chi lo riterrà un pistola e sarà sempre più propenso a dare ragione a chi indossa una divisa sempre e comunque.

Io finora per fortuna non ho avuto bisogno di interagire con le fdo tanto spesso (non per antipatia ma perchè oggettivamente se ti capita significa che ti è successo qualcosa di spiacevole).
Mi è capitato il vigile simpatico come una pigna nelle mutande e una vigilessa davvero fantastica come modo di porsi e anche per la capacità di ascoltare e spiegare al cittadino quali erano le regole e le procedure da seguire.
Ma mai mi sognerei di mettere in atto una polemica del genere.
Penso che per 45 euro anche se fossi convinto di avere ragione non farei nemmeno un ricorso (magari è sbagliato) ma comunque nel caso agirei seguendo la prassi e cercando di essere ragionevole.
 
Eccolo qui il radical-chic

https://corrieredeltrentino.corrier...go-57beb889-4624-44db-9a4a-1b23da1f9xlk.shtml

Cito testualmente:
"mi risulta che il ciclista “può attraversare sulle strisce se non mette in pericolo i pedoni”

E secondo quale articolo del C.d.S. di grazia?

Riporto l'articolo in toto, per correttezza, anche se il "sapientone" ne esce con una figura barbina...

Trento, la paradossale vicenda del professore di Architettura Giuseppe Scaglione: «Per il codice della strada non ho compiuto alcuna infrazione»

«La rigidità abnorme da parte dei vigili urbani, la vessazione ingiustificabile del sistema di riscossione e la “lavata di mani” del sindaco». Tre scogli di fronte sui quali il dialogo tra cittadino e amministrazione si è arenato nel caso emblematico di un docente universitario che, sanzionato a Trento nel 2017 per aver attraversato sulle strisce pedonali in bicicletta, si è visto prima comminare una multa di 45 euro, quindi recapitare, a distanza di 5 anni, un “avviso bonario” con la cifra decuplicata e, infine, un’ingiunzione di pagamento in cui il valore dell’ultima multa è di nuovo raddoppiato. Oggi la richiesta ammonta a 860 euro. «Un’usura» a cui il prostrato protagonista di questa vicenda non intende piegarsi. La protesta si manifesta per iscritto, con una lettera al Corriere della Sera in cui denuncia l’accaduto. Pubblicata dal quotidiano nazionale, la storia è diventata virale. «Il 21 maggio di sei anni fa raggiungo da casa la stazione ferroviaria di Trento in bicicletta — scrive Giuseppe Scaglione, 68enne professore universitario di Architettura e Urbanistica all’ateneo di Trento —. Erano le 7.40 e la città era semideserta. Attraverso in bici un breve tratto di strisce pedonali, circa 2 metri, e dopo un istante sento il fischietto di un vigile urbano».

Il primo verbale a casa e la lettera al sindaco
Dopo un mese arriva il verbale: 45 euro. «Scrivo al sindaco di allora (Andreatta, ndr) e al capo dei vigili urbani del paradosso di essere stato multato per non aver commesso nulla, anche perché mi risulta che il ciclista “può attraversare sulle strisce se non mette in pericolo i pedoni”. Nessuna risposta». Dopo 5 anni, un avviso bonario dai vigili di Trento: la richiesta è di 450 euro. «Così riscrivo sindaco di oggi, Ianeselli, e di nuovo al capo dei vigili urbani. Questa volta il primo cittadino risponde che le multe si pagano, anche se non piace a nessuno». Una settimana fa, l’ingiunzione di pagamento di Trentino riscossioni: la cifra è lievitata a 860 euro.
«Mi chiedo se questo modo di agire sia consono a una civiltà che deve fornire servizi a tutela del cittadino e sia giusta ed equa l’applicazione di penali così alte — dice il docente —. Dopo aver sempre pagato multe e cartelle esattoriali, in questo caso disobbedisco civilmente». Scaglione rivela: «Quella mattina correvo a prendere il treno per andare a Torino e tenere una lezione e la città era deserta. Il fischietto del vigile mi ha fatto sussultare e vista la minuzia dell’infrazione ho chiesto: “Ma vi ha dato di volta il cervello? Non c’è nessuno, per quale motivo mi sanzionate? Rischio di perdere il treno”. L’incredibile rigidezza dei vigili urbani di Trento è nota al mondo, ma quella volta mi sembrò del tutto abnorme».

Due mesi dopo la sanzione aumenta di venti volte
Poi la delusione di fronte al silenzio delle istituzioni. «Scrissi ad Andreatta non per farmi togliere la multa, ma per segnalare il paradosso della situazione. Non ricevetti risposta. In compenso il successore, Ianeselli, quando ho ricevuto la richiesta di pagare dieci volte tanto se n’è lavato le mani alla Ponzio Pilato». Due mesi dopo la multa schizza a 860 euro. «Una follia: venti volte la sanzione iniziale — sbotta il professore —. Ho già pagato multe al Comune di Trento, ma questa no: mi rifiuto. Mi sono rivolto a un legale e forse sarò costretto a rateizzare, ma trovo questa ingiustizia un esempio di un sistema vessatorio contro cui credo sia doveroso protestare. La mia è una battaglia civile. Ho proposto una transazione, 150 euro è una cifra congrua: se non riesco, pazienza». Intanto, dopo la pubblicazione della lettera sul Corriere anche il servizio Gabinetto e pubbliche relazioni di via Belenzani ha diramato una nota, ritenendo «opportune alcune precisazioni». In poche righe, l’ente pubblico conferma la versione di Scaglione salvo la data (3 maggio 2017) e l’orario (8.04), riesumando un verbale da cui risulta che il cittadino «proveniva da Torre Vanga con direzione stazione dei treni, transitando a bordo della sua bici sul marciapiede-aiuola spartitraffico del cavalcavia San Lorenzo, dove si trova l’attraversamento pedonale». Invitato dagli agenti «a condurre a spinta il veicolo», si immetteva sulla carreggiata percorrendo in senso contrario rispetto a quello della circolazione via Pozzo e piazza Dante. Gli venivano quindi contestate due violazioni da 41 e 163 euro. Scaglione diceva all’agente: «Devo andare, me la mandi a casa».

Il docente ha preferito tornare a vivere a Cosenza
«Non è vero — controreplica oggi Scaglione —. Dopo la segnalazione ho proseguito a piedi conducendo la bici a mano di corsa perché stavo per perdere il treno. Le due sanzioni confermano l’assurdità della sanzione rispetto alla presunta infrazione». Intanto, non avendo saldato il dovuto, «il verbale diveniva titolo esecutivo per una somma pari alla metà del massimo delle sanzioni, 410,50 euro», prosegue la nota del Comune. Quindi conferma l’invio «dei tre avvisi bonari e, il 20 febbraio di quest’anno, la normale ingiunzione fiscale prevista dalla legge da parte di Trentino riscossioni di 823». Al docente resta l’amaro in bocca. «Ora vivo a Cosenza e risiedo a Trento solo per il semestre didattico facendo la spola tra il profondo sud e il profondo nord. Qui mi confronto con il lassismo, ma preferisco la tolleranza alla rigidezza estrema. La scelta di tornare a vivere qui è stata anche dettata da questo».

Io mi chiedo dov'era il Direttore Editoriale del Corriere del Trentino per aver avallato un simile articolo-spazzatura che discredita il nome della testata... robe da pazzi!
leggo
Poi la delusione di fronte al silenzio delle istituzioni. «Scrissi ad Andreatta non per farmi togliere la multa, ma per segnalare il paradosso della situazione
solo per segnalare il paradosso, ma intanto non ha pagato...
 
Domanda da inesperto,mai presa una multa da quando avevo 15 anni e sono salito sul bus senza obliterare il biglietto.
Ma non si può pagare e fare ricorso allo stesso tempo?
In modo che mal che vada se il ricorso viene respinto almeno la cifra da pagare era quella iniziale.
 
capirai se ci mettiamo a discutere di quelli che non pagano le multe ci stiamo da qui al 2099
 
Domanda da inesperto,mai presa una multa da quando avevo 15 anni e sono salito sul bus senza obliterare il biglietto.
Ma non si può pagare e fare ricorso allo stesso tempo?
In modo che mal che vada se il ricorso viene respinto almeno la cifra da pagare era quella iniziale.

ma il ricorso, nel senso della pratica, si pagherebbe
??
 
Domanda da inesperto,mai presa una multa da quando avevo 15 anni e sono salito sul bus senza obliterare il biglietto.
Ma non si può pagare e fare ricorso allo stesso tempo?
In modo che mal che vada se il ricorso viene respinto almeno la cifra da pagare era quella iniziale.
sarebbe troppo facile.
se paghi, ammetti che dovevi pagare, quindi non puoi fare piu' ricorso.
oltretutto, se fai ricorso al giudice di pace, e poi ti da torto, il giudice puo' decidere di aumentare la sanzione.

ah, dimenticavo, per 45 euro di multa, devi pagare un "contributo" di, vado a memoria, 45 euro per poter far la pratica di ricorso.
 
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