<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Spericolati della bici,la pacchia è finita. | Il Forum di Quattroruote

Spericolati della bici,la pacchia è finita.

Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/08/08/216208-spericolati_della_bici.shtml

HA COMINCIATO a far discutere prima ancora di entrare in vigore. Come avviene regolarmente quando un provvedimento, una legge o un decreto interessa una larga fascia della popolazione. Siamo anche un Paese di pedalatori, di appassionati della bicicletta che spesso combinano dei bei pasticci sulla strada, come il vezzo di ignorare il rosso ai semafori, solo per ricordarne uno. Già, ma cosa dicono gli addetti ai lavori? Franco Magli, presidente della Lega ciclismo, costola dell?Uisp di Bologna (Uisp è acronimo di Unione italiana sport per tutti, una volta ?popolari?), dà il benvenuto a questa legge, in particolare all?articolo 219 bis. «Non c?è alcun dubbio ? spiega Magli ?, arriva un concreto contributo alla sicurezza di tutti: non solo dei ciclisti, ma anche degli altri utenti della strada. Anche se negli altri paesi europei è obbligatorio il casco per chi va in bicicletta, mentre da noi la norma vale solo per chi fa dell?agonismo. Ecco ? puntualizza Magli ? avrei molto apprezzato che questo aspetto del casco entrasse finalmente nel codice della strada. Speriamo che il legislatore non se ne dimentichi». Quando parla di Europa, Magli fa riferimento a un episodio che lo ha visto protagonista alle Canarie anni fa. «Eravamo una trentina di ciclisti di diversi Paesi e per allenarci occupavamo metà carreggiata. Due poliziotti ci hanno fermato intimandoci di pedalare in fila indiana. Credo che ci abbiano graziati perché eravamo stranieri e tutto sommato in buona fede».

TUTTI D?ACCORDO, allora? Franco Magli riflette e poi anticipa che «a settembre riunirò i presidenti delle settanta società bolognesi che contano oltre tremila cicloamatori. Sarà opportuno, in quella occasione, parlare chiaro. Se questa legge prevede sanzioni che decurtano il bonus di punti della patente, va assolutamente rispettata. Anche se mi auguro che da parte dei vigili urbani e delle forze dell?ordine ci sia un briciolo di flessibilità di fronte ad alcune situazioni». Il riferimento corre dritto al passaggio col semaforo rosso. «Se un ciclista vede il giallo ? chiarisce Magli ? deve fermarsi. Se continua a pedalare lo fa a suo rischio, non solo fisico, da oggi. Anch?io anni fa ho preso una contravvenzione perché sono passato con il rosso, aveva ragione il vigile urbano. E aveva ragione quel vigile di Castel San Pietro che nel 1995 sanzionò una decina di cicloamatori. tutti passati con il rosso sulla via Emilia».
Forse un filo di fronda, Magli se la deve aspettare anche da parte dei suoi presidenti di società.

COME Attilio Lazzari, numero uno della B.C. Star che annovera una quarantina di iscritti. «La legge è un incentivo ad essere più attenti e soprattutto educati ? dice ?: tanto per parlar chiaro i semafori dobbiamo rispettarli anche noi. Ricordiamoci che l?esempio per i giovani arriva dagli adulti. Ma il legislatore poteva e doveva aver la mano meno pesante per i ciclisti in fatto di sanzioni. Non vedo nessuna correlazione tra un?attività sportiva o di routine quotidiana come la bici e il fatto di essere titolare della patente di guida. Col rosso non si passa, se uno ha alzato il gomito se ne stia a casa, ma così mi sembra troppo penalizzante».
Bene bene bene, adesso son cavoli acidi. Peccato che non ci siano poliziotti per controllare e che le bici non abbiano il targhino :evil:
 
L'altro giorno ho incrociato una banda di italici cicloturisti.
Li distingui subito dagli olandesi o dai tedeschi, per l'ineducazione stradale.

Nella fattispecie, circolavano - in curva - su sede stradale quando a fianco c'era un percorso protetto, erano affiancati a due a due anziché stare in fila indiana; non avevano né giubbino riflettente, né caschetto (non occorre la legge, basta il buonsenso), né bandierina.
 
|Mauro65| ha scritto:
L'altro giorno ho incrociato una banda di italici cicloturisti.
Li distingui subito dagli olandesi o dai tedeschi, per l'ineducazione stradale.

Nella fattispecie, circolavano - in curva - su sede stradale quando a fianco c'era un percorso protetto, erano affiancati a due a due anziché stare in fila indiana; non avevano né giubbino riflettente, né caschetto (non occorre la legge, basta il buonsenso), né bandierina.

Quoto, a volte non hanno nemmeno le luci.!Quest'inverno nella foschia ho evitato a stento una bici su statale stretta,priva di fanalino di posizione!
 
GheddoStella ha scritto:
Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/08/08/216208-spericolati_della_bici.shtml

HA COMINCIATO a far discutere prima ancora di entrare in vigore. Come avviene regolarmente quando un provvedimento, una legge o un decreto interessa una larga fascia della popolazione. Siamo anche un Paese di pedalatori, di appassionati della bicicletta che spesso combinano dei bei pasticci sulla strada, come il vezzo di ignorare il rosso ai semafori, solo per ricordarne uno. Già, ma cosa dicono gli addetti ai lavori? Franco Magli, presidente della Lega ciclismo, costola dell?Uisp di Bologna (Uisp è acronimo di Unione italiana sport per tutti, una volta ?popolari?), dà il benvenuto a questa legge, in particolare all?articolo 219 bis. «Non c?è alcun dubbio ? spiega Magli ?, arriva un concreto contributo alla sicurezza di tutti: non solo dei ciclisti, ma anche degli altri utenti della strada. Anche se negli altri paesi europei è obbligatorio il casco per chi va in bicicletta, mentre da noi la norma vale solo per chi fa dell?agonismo. Ecco ? puntualizza Magli ? avrei molto apprezzato che questo aspetto del casco entrasse finalmente nel codice della strada. Speriamo che il legislatore non se ne dimentichi». Quando parla di Europa, Magli fa riferimento a un episodio che lo ha visto protagonista alle Canarie anni fa. «Eravamo una trentina di ciclisti di diversi Paesi e per allenarci occupavamo metà carreggiata. Due poliziotti ci hanno fermato intimandoci di pedalare in fila indiana. Credo che ci abbiano graziati perché eravamo stranieri e tutto sommato in buona fede».

TUTTI D?ACCORDO, allora? Franco Magli riflette e poi anticipa che «a settembre riunirò i presidenti delle settanta società bolognesi che contano oltre tremila cicloamatori. Sarà opportuno, in quella occasione, parlare chiaro. Se questa legge prevede sanzioni che decurtano il bonus di punti della patente, va assolutamente rispettata. Anche se mi auguro che da parte dei vigili urbani e delle forze dell?ordine ci sia un briciolo di flessibilità di fronte ad alcune situazioni». Il riferimento corre dritto al passaggio col semaforo rosso. «Se un ciclista vede il giallo ? chiarisce Magli ? deve fermarsi. Se continua a pedalare lo fa a suo rischio, non solo fisico, da oggi. Anch?io anni fa ho preso una contravvenzione perché sono passato con il rosso, aveva ragione il vigile urbano. E aveva ragione quel vigile di Castel San Pietro che nel 1995 sanzionò una decina di cicloamatori. tutti passati con il rosso sulla via Emilia».
Forse un filo di fronda, Magli se la deve aspettare anche da parte dei suoi presidenti di società.

COME Attilio Lazzari, numero uno della B.C. Star che annovera una quarantina di iscritti. «La legge è un incentivo ad essere più attenti e soprattutto educati ? dice ?: tanto per parlar chiaro i semafori dobbiamo rispettarli anche noi. Ricordiamoci che l?esempio per i giovani arriva dagli adulti. Ma il legislatore poteva e doveva aver la mano meno pesante per i ciclisti in fatto di sanzioni. Non vedo nessuna correlazione tra un?attività sportiva o di routine quotidiana come la bici e il fatto di essere titolare della patente di guida. Col rosso non si passa, se uno ha alzato il gomito se ne stia a casa, ma così mi sembra troppo penalizzante».
Bene bene bene, adesso son cavoli acidi. Peccato che non ci siano poliziotti per controllare e che le bici non abbiano il targhino :evil:

E' una legge discriminante. Chi non ha la patente se ne freghera' come sempre.
Ci vuole targhino e patentino per la bici, come quello per il ciclomotore. E che SI CONTROLLI.
Invece, nessuno controllera' niente.
L'altro giorno ciclomotore con TRE ragazzini sopra, tutti senza casco: Passati davanti ai vigili. Niente.
 
|Mauro65| ha scritto:
L'altro giorno ho incrociato una banda di italici cicloturisti.
Li distingui subito dagli olandesi o dai tedeschi, per l'ineducazione stradale.

Nella fattispecie, circolavano - in curva - su sede stradale quando a fianco c'era un percorso protetto, erano affiancati a due a due anziché stare in fila indiana; non avevano né giubbino riflettente, né caschetto (non occorre la legge, basta il buonsenso), né bandierina.

QUelli che se ne vanno in giro affancati li ammazzerei.... ma ci vuole una laurea per capire che devono circolare in fila indiana????
 
Ma io non ho capito una cosa, la patente la devi avere appresso quando vai in bici affinche ti tolgano i punti o altrimenti se non la porti e commetti una infrazione puoi benissimo dire che non hai la patente ?
 
strano molto strano in un post precedente tutti contro a questa norma ora tutti a favore :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
comunque da ciclista che si scodella sui 12-14000 km all'anno con ogni condizione ambientale era quello che auspicavo ci sono troppi indisciplinati che prendono la bici proprio per fare quello che gli pare poi magari fanno un incidente e tutti a piangere il ciclista investito dal pirata della strada :evil:
in macchina come in bici ci sono delle regole da rispettare poi se uno vuole scatenarsi basta ( com faccio spesso io ) andare in qualche argine di fiume dove ci sono sempre dei circuiti fuoristrada :D :D
rimane il fatto che le regole ci sono e giustamente vanno rispettate perche' farsi male e' un attimo e pure rovinare la vita di un poveraccio in macchina
ciao madmax

P.S. per puntualizzare : si puo' andare affiancati se a fianco si ha un minore di anni 10 ,sono obbligatorie le luci davanti e dietro i catarinfrangenti attorno ai pedali e l'avvisatore acustico :D :D
 
GheddoStella ha scritto:
Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/08/08/216208-spericolati_della_bici.shtml

HA COMINCIATO a far discutere.....

Bene bene bene, adesso son cavoli acidi. Peccato che non ci siano poliziotti per controllare e che le bici non abbiano il targhino :evil:

E quanto credi che ci volgiaperche' non si arrivi ad una legge per la targa sulle biciclette e le luci obbligatorie sulle stesse?

Poi verra'il patentino Alfa per condurre le bici.

Poi verra' il casco integrale obbligatorio sulle bici.

----

Poi verra' il primo imbecille che dira' che il casco si deve usare anche a piedi.

Poi arrivera' il secondo imbecille che dira' che ancheipedoni devono essere muniti di targa identificativa avanti e dietro.

Poi arrivera il terzo imbecille che dira' che i pedoni tutti devono avere vestiti con una certa percetuale della superfice munita di catadiottri.

Poi arrivera' il quarto imbecille che decidera che anche per i pedoni sono necessari i punti. Se non c'e' patente allora i punti verranno dcurtati direttamente dalla carta d'identita'.

Etc etc etc.

Nel frattempo noi utenti non ne possiamo piu' di tanto pederstre legiferare.

Regards,
The frog
 
GheddoStella ha scritto:
Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/08/08/216208-spericolati_della_bici.shtml

HA COMINCIATO a far discutere prima ancora di entrare in vigore. Come avviene regolarmente quando un provvedimento, una legge o un decreto interessa una larga fascia della popolazione. Siamo anche un Paese di pedalatori, di appassionati della bicicletta che spesso combinano dei bei pasticci sulla strada, come il vezzo di ignorare il rosso ai semafori, solo per ricordarne uno. Già, ma cosa dicono gli addetti ai lavori? Franco Magli, presidente della Lega ciclismo, costola dell?Uisp di Bologna (Uisp è acronimo di Unione italiana sport per tutti, una volta ?popolari?), dà il benvenuto a questa legge, in particolare all?articolo 219 bis. «Non c?è alcun dubbio ? spiega Magli ?, arriva un concreto contributo alla sicurezza di tutti: non solo dei ciclisti, ma anche degli altri utenti della strada. Anche se negli altri paesi europei è obbligatorio il casco per chi va in bicicletta, mentre da noi la norma vale solo per chi fa dell?agonismo. Ecco ? puntualizza Magli ? avrei molto apprezzato che questo aspetto del casco entrasse finalmente nel codice della strada. Speriamo che il legislatore non se ne dimentichi». Quando parla di Europa, Magli fa riferimento a un episodio che lo ha visto protagonista alle Canarie anni fa. «Eravamo una trentina di ciclisti di diversi Paesi e per allenarci occupavamo metà carreggiata. Due poliziotti ci hanno fermato intimandoci di pedalare in fila indiana. Credo che ci abbiano graziati perché eravamo stranieri e tutto sommato in buona fede».

TUTTI D?ACCORDO, allora? Franco Magli riflette e poi anticipa che «a settembre riunirò i presidenti delle settanta società bolognesi che contano oltre tremila cicloamatori. Sarà opportuno, in quella occasione, parlare chiaro. Se questa legge prevede sanzioni che decurtano il bonus di punti della patente, va assolutamente rispettata. Anche se mi auguro che da parte dei vigili urbani e delle forze dell?ordine ci sia un briciolo di flessibilità di fronte ad alcune situazioni». Il riferimento corre dritto al passaggio col semaforo rosso. «Se un ciclista vede il giallo ? chiarisce Magli ? deve fermarsi. Se continua a pedalare lo fa a suo rischio, non solo fisico, da oggi. Anch?io anni fa ho preso una contravvenzione perché sono passato con il rosso, aveva ragione il vigile urbano. E aveva ragione quel vigile di Castel San Pietro che nel 1995 sanzionò una decina di cicloamatori. tutti passati con il rosso sulla via Emilia».
Forse un filo di fronda, Magli se la deve aspettare anche da parte dei suoi presidenti di società.

COME Attilio Lazzari, numero uno della B.C. Star che annovera una quarantina di iscritti. «La legge è un incentivo ad essere più attenti e soprattutto educati ? dice ?: tanto per parlar chiaro i semafori dobbiamo rispettarli anche noi. Ricordiamoci che l?esempio per i giovani arriva dagli adulti. Ma il legislatore poteva e doveva aver la mano meno pesante per i ciclisti in fatto di sanzioni. Non vedo nessuna correlazione tra un?attività sportiva o di routine quotidiana come la bici e il fatto di essere titolare della patente di guida. Col rosso non si passa, se uno ha alzato il gomito se ne stia a casa, ma così mi sembra troppo penalizzante».
Bene bene bene, adesso son cavoli acidi. Peccato che non ci siano poliziotti per controllare e che le bici non abbiano il targhino :evil:
Sono contento. I ciclisti della domenica, che credono di essere al giro d'Italia e corrono in gruppi, mi stanno sulle balle :D
 
CCMORSEL ha scritto:
strano molto strano in un post precedente tutti contro a questa norma ora tutti a favore :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
comunque da ciclista che si scodella sui 12-14000 km all'anno con ogni condizione ambientale era quello che auspicavo ci sono troppi indisciplinati che prendono la bici proprio per fare quello che gli pare poi magari fanno un incidente e tutti a piangere il ciclista investito dal pirata della strada :evil:
in macchina come in bici ci sono delle regole da rispettare poi se uno vuole scatenarsi basta ( com faccio spesso io ) andare in qualche argine di fiume dove ci sono sempre dei circuiti fuoristrada :D :D
rimane il fatto che le regole ci sono e giustamente vanno rispettate perche' farsi male e' un attimo e pure rovinare la vita di un poveraccio in macchina
ciao madmax

P.S. per puntualizzare : si puo' andare affiancati se a fianco si ha un minore di anni 10 ,sono obbligatorie le luci davanti e dietro i catarinfrangenti attorno ai pedali e l'avvisatore acustico :D :D
Allora tutti qelli che vedo io, con bici da corsa e tutti vestiti a puntino con tanto di sponsor, sono tutti fuori legge?
 
99octane ha scritto:
GheddoStella ha scritto:
Da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/08/08/216208-spericolati_della_bici.shtml

HA COMINCIATO a far discutere prima ancora di entrare in vigore. Come avviene regolarmente quando un provvedimento, una legge o un decreto interessa una larga fascia della popolazione. Siamo anche un Paese di pedalatori, di appassionati della bicicletta che spesso combinano dei bei pasticci sulla strada, come il vezzo di ignorare il rosso ai semafori, solo per ricordarne uno. Già, ma cosa dicono gli addetti ai lavori? Franco Magli, presidente della Lega ciclismo, costola dell?Uisp di Bologna (Uisp è acronimo di Unione italiana sport per tutti, una volta ?popolari?), dà il benvenuto a questa legge, in particolare all?articolo 219 bis. «Non c?è alcun dubbio ? spiega Magli ?, arriva un concreto contributo alla sicurezza di tutti: non solo dei ciclisti, ma anche degli altri utenti della strada. Anche se negli altri paesi europei è obbligatorio il casco per chi va in bicicletta, mentre da noi la norma vale solo per chi fa dell?agonismo. Ecco ? puntualizza Magli ? avrei molto apprezzato che questo aspetto del casco entrasse finalmente nel codice della strada. Speriamo che il legislatore non se ne dimentichi». Quando parla di Europa, Magli fa riferimento a un episodio che lo ha visto protagonista alle Canarie anni fa. «Eravamo una trentina di ciclisti di diversi Paesi e per allenarci occupavamo metà carreggiata. Due poliziotti ci hanno fermato intimandoci di pedalare in fila indiana. Credo che ci abbiano graziati perché eravamo stranieri e tutto sommato in buona fede».

TUTTI D?ACCORDO, allora? Franco Magli riflette e poi anticipa che «a settembre riunirò i presidenti delle settanta società bolognesi che contano oltre tremila cicloamatori. Sarà opportuno, in quella occasione, parlare chiaro. Se questa legge prevede sanzioni che decurtano il bonus di punti della patente, va assolutamente rispettata. Anche se mi auguro che da parte dei vigili urbani e delle forze dell?ordine ci sia un briciolo di flessibilità di fronte ad alcune situazioni». Il riferimento corre dritto al passaggio col semaforo rosso. «Se un ciclista vede il giallo ? chiarisce Magli ? deve fermarsi. Se continua a pedalare lo fa a suo rischio, non solo fisico, da oggi. Anch?io anni fa ho preso una contravvenzione perché sono passato con il rosso, aveva ragione il vigile urbano. E aveva ragione quel vigile di Castel San Pietro che nel 1995 sanzionò una decina di cicloamatori. tutti passati con il rosso sulla via Emilia».
Forse un filo di fronda, Magli se la deve aspettare anche da parte dei suoi presidenti di società.

COME Attilio Lazzari, numero uno della B.C. Star che annovera una quarantina di iscritti. «La legge è un incentivo ad essere più attenti e soprattutto educati ? dice ?: tanto per parlar chiaro i semafori dobbiamo rispettarli anche noi. Ricordiamoci che l?esempio per i giovani arriva dagli adulti. Ma il legislatore poteva e doveva aver la mano meno pesante per i ciclisti in fatto di sanzioni. Non vedo nessuna correlazione tra un?attività sportiva o di routine quotidiana come la bici e il fatto di essere titolare della patente di guida. Col rosso non si passa, se uno ha alzato il gomito se ne stia a casa, ma così mi sembra troppo penalizzante».
Bene bene bene, adesso son cavoli acidi. Peccato che non ci siano poliziotti per controllare e che le bici non abbiano il targhino :evil:

E' una legge discriminante. Chi non ha la patente se ne freghera' come sempre.
Ci vuole targhino e patentino per la bici, come quello per il ciclomotore. E che SI CONTROLLI.
Invece, nessuno controllera' niente.
L'altro giorno ciclomotore con TRE ragazzini sopra, tutti senza casco: Passati davanti ai vigili. Niente.

E' vero, è discriminante. Però è anche vero che un'infrazione compiuta da un ciclista che è anche automobilista a mio parere assume maggiore gravita in quanto costui, avendo la patente non può dire di non conoscere le regole che infrange (cosa che invece può, teoricamehte, dire chi non ha mai preso la patente) ed anche perchè sicuramente si sarà trovato dall'altra parte della barricata, quindi capisce perfettamente i rischi della sua azione.
Ad ogni modo, per me era ora che si regolamentasse anche questa categoria di utenti della strada, finora lasciata nell'anarchia e beneficiata con una totale impunità rispetto ad ogni norma del codice della strada.
Giustissimo, anzi, sacrosanto, che anche le bici rispettino i semafori, altrettanto si può dire per i sensi unici, per la marcia per file parallele, per la marcia sulle corsie stradali quando c'è quella a loro riservata (la pista ciclabile è roba da bambini, è più negletta dela corsia di destra in autostrada, da noi in Sardegna chi la percorre si autoespone al pubblico ludibrio) e, perchè no, per le zone pedonali. Personalmente non ne posso più di vedere ciclisti che mi sfrecciano da tutte le parti (e tante volte mi urtano) quando passeggio in una strada definita "isola pedonale", se è isola pedonale le bici, in quanto mezzi di trasporto, non devono passarci se non spinte a mano, punto e basta.
A mio parere sarebbe anche giusto mettere un limite minimo di età (ad esempio 14 anni) per circolare su strade aperte al pubblico al di fuori dalle piste ciclabili, a me capita spesso di vedere gruppetti di ragazzini di 8-10 anni che scorrazzano tranquillamente in mezzo al traffico senza aver nemmeno idea dei pericoli che corrono e che fanno correre agli altri utenti della strada.
Saluti
 
|Mauro65| ha scritto:
L'altro giorno ho incrociato una banda di italici cicloturisti.
Li distingui subito dagli olandesi o dai tedeschi, per l'ineducazione stradale.

Nella fattispecie, circolavano - in curva - su sede stradale quando a fianco c'era un percorso protetto, erano affiancati a due a due anziché stare in fila indiana; non avevano né giubbino riflettente, né caschetto (non occorre la legge, basta il buonsenso), né bandierina.
Anche i tedeschi, molto spesso, circolano affiancati. Davvero.
Lo farei anch'io, se non fossi sempre da solo. :D (così mi risulta veramente difficile farlo...)
 
Da cicloturista posso dire che durante i miei viaggi in Austria e Svizzera non ho mai visto un solo ciclista con giubbetto catarinfrangente, bandierina o altro ammenicolo.
Erano vestiti più o meno come noi, pedalavano bici più o meno come noi e così via.
Quanto al casco, io lo uso da una vita, quindi va bene.
Quanto all'andare affiancati, dipende. Esattamente come tenere i 50km/h in rettilineo su una strada 2 carreggiate. Chi lo fa scagli la primapietra.

:D
 
suvvia ragazzi!!!!! la patente x la bici! non diciamo idiozie! l'unico mezzo con cui un bambino ci si puo divertire!!! e che nn inquina!! nn mettete la pulce nell'orecchia dei politici, che altrimenti vogliono guadagnarci anche li!
 

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