<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Si' di Castelli ai pedaggi sulle statali e tangenziali.si parte dal GRA | Il Forum di Quattroruote

Si' di Castelli ai pedaggi sulle statali e tangenziali.si parte dal GRA

99octane ha scritto:
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=154037

Ma quando la gente dira': "BASTA!!!"?

Ma questi non erano quelli del diminuire le tasse, ...
Bugiardi, bugiardi matricolati, ecco cosa sono. E non lo fan.no neanche per il bene comune, ma del poprio e, se sono proprio generosi, del proprio partito.
 
C'è da trovare 40 miliardini di euri, altro che dire basta o diminuire le tasse.

Piuttosto speriamo che bastino i pedaggi (ma ne dubito... ) :rolleyes:
 
PanDemonio ha scritto:
C'è da trovare 40 miliardini di euri, altro che dire basta o diminuire le tasse.

Piuttosto speriamo che bastino i pedaggi (ma ne dubito... ) :rolleyes:

tanto Ale butta giu' il casello ;)
tanto Ale butta giu' il casello ;)
mmmh,mmmh
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
 
spartacodaitri ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
C'è da trovare 40 miliardini di euri, altro che dire basta o diminuire le tasse.

Piuttosto speriamo che bastino i pedaggi (ma ne dubito... ) :rolleyes:

tanto Ale butta giu' il casello ;)
tanto Ale butta giu' il casello ;)
mmmh,mmmh
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Hmmmmmm..... secondo me non "tiene cojones" a sufficienza per farlo. Ma spero di sbagliarmi, se non altro per non perdermi una gustosa scenetta. :D
 
Tanto da qualunque parte ti giri i politici sono tutti uguali...era meglio quando li avevano cacciati via a calci tanti anni fa...
 
gigitchad ha scritto:
Ma questi non erano quelli del diminuire le tasse, ...
Infatti. Però se si chiedesse ragione di questa "contraddizione" ci si sentirebbe rispondere che il pedaggio stradale non è tecnicamente considerabile come una "tassa" e che quindi contraddizione non c'è. Inoltre, di solito, quando i politici parlano di "riduzione delle tasse" si riferiscono soltanto a quelle che in realtà si chiamano "imposte" (quelle sul reddito); non a caso in questi giorni si (stra)parla tanto di istituire tre sole aliquote ecc. ecc.

In effetti si fa parecchia a fatica a vedere, in tanti politici "nuovi" e (a sentire loro) rivoluzionari, una grande differenza rispetto a quelli "vecchi", al di là delle differenze in termini di bandiere, colori, canzoni e slogan.

Detto questo, bisogna anche dire che nella situazione in cui gradualmente ci siamo infilati e ci troviamo, parlare di riduzione delle tasse è quanto meno assurdo. Un qualsivoglia politico che volesse parlare onestamente, dicendo le cose come stanno senza prendere la gente per i fondelli, dovrebbe dire:

"signori, al di là del chi, del come e del quando, la situazione è la seguente: siamo profondamente pieni di debiti e rischiamo di andare a gambe all'aria, con conseguenze che per la maggior parte di noi (nati dopo la guerra e il primo dopoguerra) sarebbero inimmaginabili. L'unica via di uscita possibile consiste nel rassegnarci all'idea che il nostro tenore di vita, finora "pompato" e non coerente con le nostre reali possibilità, si debba ridimensionare, per lo meno fino a quando i conti non saranno tornati a posto".

Niente di speciale; è lo stesso identico discorso che farebbero due genitori intelligenti e responsabili nel momento in cui si rendessero conto che le abitudini da loro stessi assunte (e anche trasmesse ai figli) hanno devastato l'economia familiare e volessero correre ai ripari, impostando volontariamente un tenore di vita meno sfavillante prima di essere costretti dagli eventi ad un tenore di vita mooolto peggiore.

Però il politico che facesse un simile discorso non solo non verrebbe votato, ma addirittura verrebbe sommerso da insulti e invettive feroci. Quindi, siccome ogni politico cerca il consenso a breve termine, nessun politico fa quel discorso e tutti i politici fanno discorsi di segno opposto, chi più chi meno, raccogliendo applausi di vario genere.

Un po' come se tutti partecipassimo alla stessa recita cercando di convincerci che si tratti di realtà e non di finzione.
 
Vorrei che qualcuno mi spiegasse una cosa, se percorro le tangenziali lombarde ovvero quelle di Milano, pago un pedaggio, steso discorso per le autostrade fino a Roma, come d'incanto passata la capitale non pago nulla. mi piacerebbe sapere anche quanto mi costa mantenere questo allegro e gratuito tenore di vita dei miei concittadini del sud.
 
marimasse ha scritto:
gigitchad ha scritto:
Ma questi non erano quelli del diminuire le tasse, ...
Infatti. Però se si chiedesse ragione di questa "contraddizione" ci si sentirebbe rispondere che il pedaggio stradale non è tecnicamente considerabile come una "tassa" e che quindi contraddizione non c'è. Inoltre, di solito, quando i politici parlano di "riduzione delle tasse" si riferiscono soltanto a quelle che in realtà si chiamano "imposte" (quelle sul reddito); non a caso in questi giorni si (stra)parla tanto di istituire tre sole aliquote ecc. ecc.

In effetti si fa parecchia a fatica a vedere, in tanti politici "nuovi" e (a sentire loro) rivoluzionari, una grande differenza rispetto a quelli "vecchi", al di là delle differenze in termini di bandiere, colori, canzoni e slogan.

Detto questo, bisogna anche dire che nella situazione in cui gradualmente ci siamo infilati e ci troviamo, parlare di riduzione delle tasse è quanto meno assurdo. Un qualsivoglia politico che volesse parlare onestamente, dicendo le cose come stanno senza prendere la gente per i fondelli, dovrebbe dire:

"signori, al di là del chi, del come e del quando, la situazione è la seguente: siamo profondamente pieni di debiti e rischiamo di andare a gambe all'aria, con conseguenze che per la maggior parte di noi (nati dopo la guerra e il primo dopoguerra) sarebbero inimmaginabili. L'unica via di uscita possibile consiste nel rassegnarci all'idea che il nostro tenore di vita, finora "pompato" e non coerente con le nostre reali possibilità, si debba ridimensionare, per lo meno fino a quando i conti non saranno tornati a posto".

Niente di speciale; è lo stesso identico discorso che farebbero due genitori intelligenti e responsabili nel momento in cui si rendessero conto che le abitudini da loro stessi assunte (e anche trasmesse ai figli) hanno devastato l'economia familiare e volessero correre ai ripari, impostando volontariamente un tenore di vita meno sfavillante prima di essere costretti dagli eventi ad un tenore di vita mooolto peggiore.

Però il politico che facesse un simile discorso non solo non verrebbe votato, ma addirittura verrebbe sommerso da insulti e invettive feroci. Quindi, siccome ogni politico cerca il consenso a breve termine, nessun politico fa quel discorso e tutti i politici fanno discorsi di segno opposto, chi più chi meno, raccogliendo applausi di vario genere.

Un po' come se tutti partecipassimo alla stessa recita cercando di convincerci che si tratti di realtà e non di finzione.

analisi perfetta, purtroppo gli italiani si dividono ancora in fazioni e pronti a scannarsi, ognuno convinto che la propria parte politica sia la migliore e rifiutandosi di credere che lo stiano prendendo per il cu... Per quanto mi riguarda questi politici sono solo degli incapaci, senza distinzione alcuna
 
Sono convinto che un politico avrebbe ampio consenso popolare se, oltre a dire agli altri di tirare la cinghia, eliminasse privilegi assurdi quale il vitalizio parlamentare e riportasse il costo dell'apparato politico in linea con quello degli altri Paesi. E invece, guarda un po', tutti e di tutti gli schieramenti sono sempre unanimi nell'alzarsi lo stipendio e i rimborsi.

marimasse ha scritto:
gigitchad ha scritto:
Ma questi non erano quelli del diminuire le tasse, ...
Infatti. Però se si chiedesse ragione di questa "contraddizione" ci si sentirebbe rispondere che il pedaggio stradale non è tecnicamente considerabile come una "tassa" e che quindi contraddizione non c'è. Inoltre, di solito, quando i politici parlano di "riduzione delle tasse" si riferiscono soltanto a quelle che in realtà si chiamano "imposte" (quelle sul reddito); non a caso in questi giorni si (stra)parla tanto di istituire tre sole aliquote ecc. ecc.

In effetti si fa parecchia a fatica a vedere, in tanti politici "nuovi" e (a sentire loro) rivoluzionari, una grande differenza rispetto a quelli "vecchi", al di là delle differenze in termini di bandiere, colori, canzoni e slogan.

Detto questo, bisogna anche dire che nella situazione in cui gradualmente ci siamo infilati e ci troviamo, parlare di riduzione delle tasse è quanto meno assurdo. Un qualsivoglia politico che volesse parlare onestamente, dicendo le cose come stanno senza prendere la gente per i fondelli, dovrebbe dire:

"signori, al di là del chi, del come e del quando, la situazione è la seguente: siamo profondamente pieni di debiti e rischiamo di andare a gambe all'aria, con conseguenze che per la maggior parte di noi (nati dopo la guerra e il primo dopoguerra) sarebbero inimmaginabili. L'unica via di uscita possibile consiste nel rassegnarci all'idea che il nostro tenore di vita, finora "pompato" e non coerente con le nostre reali possibilità, si debba ridimensionare, per lo meno fino a quando i conti non saranno tornati a posto".

Niente di speciale; è lo stesso identico discorso che farebbero due genitori intelligenti e responsabili nel momento in cui si rendessero conto che le abitudini da loro stessi assunte (e anche trasmesse ai figli) hanno devastato l'economia familiare e volessero correre ai ripari, impostando volontariamente un tenore di vita meno sfavillante prima di essere costretti dagli eventi ad un tenore di vita mooolto peggiore.

Però il politico che facesse un simile discorso non solo non verrebbe votato, ma addirittura verrebbe sommerso da insulti e invettive feroci. Quindi, siccome ogni politico cerca il consenso a breve termine, nessun politico fa quel discorso e tutti i politici fanno discorsi di segno opposto, chi più chi meno, raccogliendo applausi di vario genere.

Un po' come se tutti partecipassimo alla stessa recita cercando di convincerci che si tratti di realtà e non di finzione.
 
spartacodaitri ha scritto:
PanDemonio ha scritto:
C'è da trovare 40 miliardini di euri, altro che dire basta o diminuire le tasse.

Piuttosto speriamo che bastino i pedaggi (ma ne dubito... ) :rolleyes:

tanto Ale butta giu' il casello ;)
tanto Ale butta giu' il casello ;)
mmmh,mmmh
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Caselli (nomen omen ..) non se ne possono fisicamente installare.
o adottano il sistema della vignetta in stile svizzero o "caricano" una quota aggiuntiva su tutti quelli che escono dall'autostrada ai caselli già esistenti (roma Nord, Sud, e da Civitavecchia)
Il GRA è ormai impercorribile a tutte le ore, intasato di camion e di gente che va a spasso (perchè NON puoi guidare su un'autostrada a 3 corsi stando a 60-70 in quella centrale)
Se i fondi raccolti andassero al miglioramento della viabilità e non finissero nel calderone sarei quasi d'accordo.
Aggiungerei che se si mettessero di impegno a "controllare" tutti gli scorretti che viaggiano sul GRA NON ci sarebbe bisogno di alcun pedaggio. Farebbero milioni di multe (e sfoltirebbero il traffico ritirando non poche patenti, tra quelli che viaggiano in corsia d'emergenza a quelli che imboccano la galleria a fari spenti)
 
tafano67 ha scritto:
Vorrei che qualcuno mi spiegasse una cosa, se percorro le tangenziali lombarde ovvero quelle di Milano, pago un pedaggio, steso discorso per le autostrade fino a Roma, come d'incanto passata la capitale non pago nulla. mi piacerebbe sapere anche quanto mi costa mantenere questo allegro e gratuito tenore di vita dei miei concittadini del sud.

La differenza è che magari dalle tue parti c'è una viabilità ordinaria alternativa.
Grazie ai democratici e agli ecologisti che bloccano ogni nuova strada, le alternative al GRA non esistono.
Cosa poi costi al lumbard gli 80 km di GRA è tutto da comprendere ..
 
a torino è a pagamento da SEMPRE, e non è nemmeno un anello completo come milano e roma

a genova la tangenziale si chiama direttametne autostrada (quella dei fiori/ e la rosignano) e quindi si paga...

...forse noi ex sabaudi abbiamo sempre pagato perchè un po' di senso della cosa pubblica ce lo abbiamo, chi è confluito nello stato italiano provenendo da stato di provincia di imperi stranieri (austyrungarici o borobonici di sorta) forse un po' meno...

... e ancor qui in lombardia ci sono colleghi che avrebbero preferito rimanere sotto franz joseph, la simpaticissima sissi ed il sanguinario radetzsky...

..c'è chi nasce artefice del proprio destinoe si sente cittadino e chi preferisce essere suddito dell'impero più ricco e potente...

... ad ognuno il suo...
 
pi_greco ha scritto:
..c'è chi nasce artefice del proprio destinoe si sente cittadino e chi preferisce essere suddito dell'impero più ricco e potente...

beh, qui poi si finisce a parlare di vicende morte e sepolte, vecchie ormai di più di sessant'anni. :D

diciamo che non pare ragionevole che "alcuni" cittadini abbiano dei servizi a costo zero per l'utilizzatore (quindi pagati dalla comunità tutta, compreso il pensionato sardo e il dipendente-che-paga-le.tasse che sta a Matera e a Roma non ci andrà mai) ed altri invece debbano contribuire direttamente.

il meglio, sarebbe che le autostrade ESSENDO STATE LARGAMENTE AMMORTIZZATE nel lungo periodo da che sono state realizzate, tornino alla disponibilità della comunità, mantenute a spese dell'ANAS sul bilancio generale perché la scorrevole e comoda mobilità non è un interesse solo di chi si muove, ma anche di chi (generalità dei cittadini) fruisce dei servizi del sistema.
per dirla semplice: se l'idraulico può arrivare a casa mia, è interesse suo (che lavora e guadagna) ma ugualmente anche mio, che potrei anche non avere l'auto, che ho bisogno dell'idraulico.

lo scandalo non è che il GRA sia caricato sui pedaggi in entrata/uscita dei caselli più vicini, come avviene per tante altre città.
lo scandalo UNO è che si paghino le autostrade.
lo scandalo DUE che alcune sì, altre no, casualmente per ragioni e secondo criteri di elettorato.
 
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