<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Shangai '88 | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Shangai '88

AndreaFlanaghan ha scritto:
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
E di Pechino mi sapete dire qualcosa?

Io posso solo parlare della Pechino dell'88, pochi mesi prima dei famosi fatti di Tienanmen, tanto per dire quanto sia cambiato tutto. La città aveva poco traffico: mezzi da lavoro, bus e le auto dei privilegiati di partito. Le biciclette erano targate, ho visto il numero superiore ad otto milioni e mezzo (!), e, per averla, un cinese doveva esibire una specie di tessera a punti che attestava la propria dedizione al lavoro. Ad ogni isolato, gruppi di anziani facevano un tipo di ginnastica fatta di gesti misurati, dal sapore arcaico, mentre gruppi di studenti si ritrovavano, rigorosamente autorizzati, a praticare la lingua straniera che dall'alto avevano scelto per loro. Erano vietati gli assembramenti e le riunioni di qualsiasi tipo, ma tutta la città sembrava a metà tra un torpore imposto ed un nuovo fermento che le primissime concessioni del governo stavano provocando.

Interessante grazie! Da quello che ho capito Pechino è rimasta più legata alle tradizioni rispetto a Shangai e risulta leggermente più distante dalle capitali occidentali.

Attenzione che io parlo dell'88, quindi Flankker ha sicuramente un punto di vista più attendibile.
Pechino era, e forse è, più "compassata" rispetto a Shangai per il suo ruolo di capitale. Ripeto un forse, oggi la nuova way of life cinese rimane più ostentata a Shangai, mentre è un po' più "sotterranea" nella capitale.
 
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
E di Pechino mi sapete dire qualcosa?

Io posso solo parlare della Pechino dell'88, pochi mesi prima dei famosi fatti di Tienanmen, tanto per dire quanto sia cambiato tutto. La città aveva poco traffico: mezzi da lavoro, bus e le auto dei privilegiati di partito. Le biciclette erano targate, ho visto il numero superiore ad otto milioni e mezzo (!), e, per averla, un cinese doveva esibire una specie di tessera a punti che attestava la propria dedizione al lavoro. Ad ogni isolato, gruppi di anziani facevano un tipo di ginnastica fatta di gesti misurati, dal sapore arcaico, mentre gruppi di studenti si ritrovavano, rigorosamente autorizzati, a praticare la lingua straniera che dall'alto avevano scelto per loro. Erano vietati gli assembramenti e le riunioni di qualsiasi tipo, ma tutta la città sembrava a metà tra un torpore imposto ed un nuovo fermento che le primissime concessioni del governo stavano provocando.

Interessante grazie! Da quello che ho capito Pechino è rimasta più legata alle tradizioni rispetto a Shangai e risulta leggermente più distante dalle capitali occidentali.

Attenzione che io parlo dell'88, quindi Flankker ha sicuramente un punto di vista più attendibile.
Pechino era, e forse è, più "compassata" rispetto a Shangai per il suo ruolo di capitale. Ripeto un forse, oggi la nuova way of life cinese rimane più ostentata a Shangai, mentre è un po' più "sotterranea" nella capitale.

Si si avevo capito che ti riferivi all'88, la mio opinione e frutto di commenti raccolti un po' qua e un po' la.
 
AndreaFlanaghan ha scritto:
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
E di Pechino mi sapete dire qualcosa?

Io posso solo parlare della Pechino dell'88, pochi mesi prima dei famosi fatti di Tienanmen, tanto per dire quanto sia cambiato tutto. La città aveva poco traffico: mezzi da lavoro, bus e le auto dei privilegiati di partito. Le biciclette erano targate, ho visto il numero superiore ad otto milioni e mezzo (!), e, per averla, un cinese doveva esibire una specie di tessera a punti che attestava la propria dedizione al lavoro. Ad ogni isolato, gruppi di anziani facevano un tipo di ginnastica fatta di gesti misurati, dal sapore arcaico, mentre gruppi di studenti si ritrovavano, rigorosamente autorizzati, a praticare la lingua straniera che dall'alto avevano scelto per loro. Erano vietati gli assembramenti e le riunioni di qualsiasi tipo, ma tutta la città sembrava a metà tra un torpore imposto ed un nuovo fermento che le primissime concessioni del governo stavano provocando.

Interessante grazie! Da quello che ho capito Pechino è rimasta più legata alle tradizioni rispetto a Shangai e risulta leggermente più distante dalle capitali occidentali.

Attenzione che io parlo dell'88, quindi Flankker ha sicuramente un punto di vista più attendibile.
Pechino era, e forse è, più "compassata" rispetto a Shangai per il suo ruolo di capitale. Ripeto un forse, oggi la nuova way of life cinese rimane più ostentata a Shangai, mentre è un po' più "sotterranea" nella capitale.

Si si avevo capito che ti riferivi all'88, la mio opinione e frutto di commenti raccolti un po' qua e un po' la.

In ogni caso, penso che sia un viaggio che si debba fare nella vita. Così come tanti Paesi dell'estremo Oriente: Giappone, Vietnam, Laos, Cambogia, Birmania, Filippine, solo per citare quelli che ho avuto la fortuna di vedere.
Se mi sarà concesso, almeno in Cina tornerò senz'altro, forse tra una decina d'anni, chissà...
 
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
renexx ha scritto:
AndreaFlanaghan ha scritto:
E di Pechino mi sapete dire qualcosa?

Io posso solo parlare della Pechino dell'88, pochi mesi prima dei famosi fatti di Tienanmen, tanto per dire quanto sia cambiato tutto. La città aveva poco traffico: mezzi da lavoro, bus e le auto dei privilegiati di partito. Le biciclette erano targate, ho visto il numero superiore ad otto milioni e mezzo (!), e, per averla, un cinese doveva esibire una specie di tessera a punti che attestava la propria dedizione al lavoro. Ad ogni isolato, gruppi di anziani facevano un tipo di ginnastica fatta di gesti misurati, dal sapore arcaico, mentre gruppi di studenti si ritrovavano, rigorosamente autorizzati, a praticare la lingua straniera che dall'alto avevano scelto per loro. Erano vietati gli assembramenti e le riunioni di qualsiasi tipo, ma tutta la città sembrava a metà tra un torpore imposto ed un nuovo fermento che le primissime concessioni del governo stavano provocando.

Interessante grazie! Da quello che ho capito Pechino è rimasta più legata alle tradizioni rispetto a Shangai e risulta leggermente più distante dalle capitali occidentali.

Attenzione che io parlo dell'88, quindi Flankker ha sicuramente un punto di vista più attendibile.
Pechino era, e forse è, più "compassata" rispetto a Shangai per il suo ruolo di capitale. Ripeto un forse, oggi la nuova way of life cinese rimane più ostentata a Shangai, mentre è un po' più "sotterranea" nella capitale.

mai stato a pechino.
personalmente però credo che la cina sia il male + grande del mondo.
purtroppo un male con cui siamo obbligati a convivere perchè non ci uccida...
a me piace lo style life di shanga ed anche di hong kong che però costa come una città occidentale.
pechino l'ho vista di sfuggita ma quella è la caserma del male per cui rabbrividisco....
personalmente ritengo un paese che si dichiara comunista e schiavizza poi i sui cittadini per l'interesse di pochi un vero paese di M..DA.
per cui quando sono costretto vado x affari,gli tro.bo un paio di donne e scappo.chiamatemi pure flanker hood :lol:
(adesso mi tolgono il visto 8) )
 
flankker66 ha scritto:
mai stato a pechino.
personalmente però credo che la cina sia il male + grande del mondo.
purtroppo un male con cui siamo obbligati a convivere perchè non ci uccida...
a me piace lo style life di shanga ed anche di hong kong che però costa come una città occidentale.
pechino l'ho vista di sfuggita ma quella è la caserma del male per cui rabbrividisco....
personalmente ritengo un paese che si dichiara comunista e schiavizza poi i sui cittadini per l'interesse di pochi un vero paese di M..DA.
per cui quando sono costretto vado x affari,gli tro.bo un paio di donne e scappo.chiamatemi pure flanker hood :lol:
(adesso mi tolgono il visto 8) )

Con lo stile "alla Flankker", diretto e un po' ruvido :) , hai detto una verità.
Stessa cosa si potrebbe dire di Paesi come la Birmania, la Cambogia o il Vietnam.
In Cina, però, il contrasto con una cultura millenaria, anch'essa condita di episodi di una efferatezza esemplare (vedi "L'Imperatore e l'Assassino"), ingigantito dalle proporzioni elefantiache in cui tutto si svolge, incuriosisce il visitatore occidentale, incapace di abbattere il muro di una differenza così sostanziale.
Hai ragione, la Cina può incarnare il male; ma spesso questo ha dei lati anche affascinanti.
 
renexx ha scritto:
flankker66 ha scritto:
mai stato a pechino.
personalmente però credo che la cina sia il male + grande del mondo.
purtroppo un male con cui siamo obbligati a convivere perchè non ci uccida...
a me piace lo style life di shanga ed anche di hong kong che però costa come una città occidentale.
pechino l'ho vista di sfuggita ma quella è la caserma del male per cui rabbrividisco....
personalmente ritengo un paese che si dichiara comunista e schiavizza poi i sui cittadini per l'interesse di pochi un vero paese di M..DA.
per cui quando sono costretto vado x affari,gli tro.bo un paio di donne e scappo.chiamatemi pure flanker hood :lol:
(adesso mi tolgono il visto 8) )

Con lo stile "alla Flankker", diretto e un po' ruvido :) , hai detto una verità.
Stessa cosa si potrebbe dire di Paesi come la Birmania, la Cambogia o il Vietnam.
In Cina, però, il contrasto con una cultura millenaria, anch'essa condita di episodi di una efferatezza esemplare (vedi "L'Imperatore e l'Assassino"), ingigantito dalle proporzioni elefantiache in cui tutto si svolge, incuriosisce il visitatore occidentale, incapace di abbattere il muro di una differenza così sostanziale.
Hai ragione, la Cina può incarnare il male; ma spesso questo ha dei lati anche affascinanti.

guarda che oggi la cultura millenaria cinese la si vede solo sulla muraglia o in qualche monastero oltre che nelle strategie economico militari i stile zheng he.
poi parli con i cinesi e l'unica cultura apparente è quella del dio $$$ di fronte al quale va al macero qualsiasi forma di civiltà.
i cinesi stessi quando parli con gli imprenditori ti dicono che loro sono troppi per cui lo sfruttamento è necessario.
ok fate quel che vi pare ma mi fate schifo.
io per cultura intendo altre cose.
quanto al mio stile come sai non amo girare attorno alle questioni!
ora vado al mare,
buon week end a tutti
 
flankker66 ha scritto:
guarda che oggi la cultura millenaria cinese la si vede solo sulla muraglia o in qualche monastero oltre che nelle strategie economico militari i stile zheng he.
poi parli con i cinesi e l'unica cultura apparente è quella del dio $$$ di fronte al quale va al macero qualsiasi forma di civiltà.
i cinesi stessi quando parli con gli imprenditori ti dicono che loro sono troppi per cui lo sfruttamento è necessario.
ok fate quel che vi pare ma mi fate schifo.
io per cultura intendo altre cose.
quanto al mio stile come sai non amo girare attorno alle questioni!
ora vado al mare,
buon week end a tutti

Purtroppo devo concordare, la cultura cinese si è dispersa, abbattuta a colpi d'ideologia prima, e di soldi poi.
Quanto al tuo stile, è una caratteristica di cui non vorremmo mai fare a meno sul forum! Buon week-end anche a te.
 
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