Coi 20 centesimi scarsi di un ipotetico risarcimento per i giorni di mancato servizio uno come minimo ci va in crociera intorno al mondo...
Non sono d’accordo, tutti i provider di posta elettronica gratuiti più diffusi nel mondo offrono un servizio accettabile ed utilizzano protocolli sicuri e i sistemi crittografici più recenti, e sono quindi tranquillamente utilizzabili anche per la maggior parte dei lavoratori. E ricordiamoci che non sono Onlus, ma ci guadagnano dall’offrire a te cliente un servizio “gratuito” quindi si hanno il dovere di offrire un servizio qualitativamente accettabile.
Qui il problema è Libero in sè, che pur vantando un numero di clienti notevole, offre un servizio fermo a 15 anni fa appoggiandosi ad infrastrutture non adeguate. Una settimana di down per problemi tecnici è assolutamente inammissibile per qualunque internet provider nel 2023. Loro sostengono che non sia stato un attacco, per farebbero più bella figura se fosse stato effettivamente così, un attacco fatto bene ti può bloccare per così tanto tempo, un “semplice” problema tecnico no, non per un servizio da 9 milioni di clienti.
E sottolineare il fatto che sia vergognoso che un qualunque gestore di un servizio internet nel 2023 abbia un down di una settimana per problemi tecnici qualunque sia la natura di tale problema.
In fin dei conti il discorso è solo questo …vuoi offrire un servizio gratuito in cambio di pubblicità diretta (o meno)?
Tu, gestore, organizzati in modo da riuscir a far fronte (in tempi brevi, massimo 1 giorno) a possibili disservizi di sorta …investendo parte dei ricavi pubblicitari in sicurezza attiva e passiva.
Oppure …orienta i tuoi interessi all’ippica(.).
Ma dipende da quali sono stati i problemi , sempre che di problemi si trattano perché un ripristino a mappa di leopardo mi fa in realtà pensare più ad altro
cuorern - 2 ore fa
Carloantonio70 - 1 giorno fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 21 ore fa