Visto che l'argomento si è gradualmente spostato (giustamente) verso la maleducazione di chi usa il proprio cane per marcare il territorio, mi sembrerebbe scorretto non citare quei proprietari di cani che danno per scontato che il mondo circostante la loro sacra magione (a casa mia faccio quello che mi pare) debba quotidianamente sopportare, anno dopo anno, lunghe sessioni di abbaio forsennato.
Purtroppo tali... individui, così come i dislocatori di escrementi a mezzo cane, sono totalmente refrattari a qualsivoglia discorso o cartello che tenti di fare leva sull'educazione e il rispetto del prossimo, per la semplice ragione che tali concetti sono a loro totalmente estranei. Se così non fosse, infatti, non ci sarebbero in giro le cacche e non ci sarebbero gli abbai forsennati e quindi non servirebbero discorsi né cartelli.
L'unico linguaggio che tali esseri capirebbero sarebbe lo stesso che essi stessi parlano. Trovassero ripetutamente della cacca "straniera" fuori della porta di casa loro o si trovassero costretti a sopportare a loro volta dei rumori provenienti da terzi, reagirebbero molto prontamente, con ogni probabilità arrabbiandosi pure.
Però per parlare quel linguaggio bisogna comportarsi come loro, cosa che risulta spesso assai difficile per le persone che sono costrette a subire quanto sopra.
Difficile, ma non impossibile; dietro insistente, continua, incessante richiesta del pubblico, a un certo punto anche un attore di teatro classico può decidersi a partecipare ad uno spettacolo i cabaret...