<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> se nn si ha la sufficenza su tutte le materie non si passa la maturità | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

se nn si ha la sufficenza su tutte le materie non si passa la maturità

locandinapg1.jpg


"L'attimo fuggente" :?:
 
|Mauro65| ha scritto:
Swift1988 ha scritto:
Io allo scientifico il latino lo odiavo, tanto che gli ultimi 2 anni non facevo nemmeno le versioni, le consegnavbo in bianco, prendevo 1, e poi nelle interrogazioni sulla storia prendevo 5/6, quindi avevo 3 di media.
premetto che ora ci vado giù duro,prendo spunto dal tuo post, ma è un discorso più generale

tu sei andato avanti solo per la politica dei crediti
una ventina d'anni fa, ti avrebbero segato al primo anno in cui ti fossi permesso di fare un cosa del genere, nel senso che ti saresti preso l'esame a settembre, e se pura a settembre avessi fatto il bulletto, bocciatura per la diretta
non esiste proprio il concetto "questo non mi piace e non lo faccio"
se non ha gravi carenze intellettive, una materia ti potrà non piacere ma al 6 stiracchiato ci arrivi.
per lo meno ci provi, è comprensibile che una materia non vada proprio giù e in quel caso si cerca di premiare l'impegno. se le materie sono 2 o 3 si "invita" a cambiare scuola, per evitare di produrre l'enensimo intellettuale candidato alla disoccupazione
Quoto.
Io ho fatto il liceo scientifico perchè scoraggiato dal declino degli ITC e dal tremendo abbassamento del livello medio dell'"utenza" di tali istituti. In realtà forse non si rivelò una scelta perfettamente in linea con i miei interessi. Materie come Fisica, Chimica, Biologia non mi sono mai piaciute e non mi hanno mai affascinato particolarmente. Tra l'altro non mi sarebbero nemmeno state utili per il proseguio dei miei studi(terminata la scuola mi sarei iscritto ad Economia Aziendale, mio vero obiettivo già all'inizio delle superiori). Nonostante questo ho comunque affrontato, per senso del dovere più che per passione, lo studio di queste materie con dicreti risultati. Sono comunque riuscito a diplomarmi con il massimo del punteggio, nonostante molte delle materie insegnate in quella scuola non mi interessassero affatto.
L'unica cosa in cui sono sempre stato un incapace completo era il disegno tecnico. Non ero nemmeno in grado di copiare :D :D
 
Swift1988 ha scritto:
e poi a me non me ne importa se non sono uscito con il 100 o non prendo 30 all'università... ci sono quei ragazzi che lo fanno, ma non si vivono la vita , non fanno spoty, non hanno una ragazza ne amici...
ma che vita fai?
tutti i giorni davanti al libro?

che bello!!!

La vità è una e va goduta... non dico solo nel divertimento, ma un 50% per forza...
Io qualche trenta mi è capitato di prenderlo, ma credimi, nonostante questo il periodo universitario me lo sono goduto. L'aperitivo tra piazza Ungheria e viale Parioli terminate le lezioni era un obbligo :D Molto frequenti anche le serate al Piper e le cenette con le pischelle in centro :D Nella vita ci vuole equilibrio, ma equilibrio non può voler dire non fare una mazza con la scusa che si è giovani.
Saluti
 
99octane ha scritto:
Tutti abbiamo cose che ci piacciono di piu', e cose che ci piacciono di meno, cose in cui riusciamo meglio, altre in cui riusciamo peggio.
Uno puo' essere portato per le materie umanistiche e non per la matematica.
Questo non significa che non deve nemmeno provarci, o snobbarla.
E, come altri han fatto notare, il 6 rosicato e' alla portata praticamente di chiunque.

D'altro canto e' anche vero che la scuola italiana (e anche l'universita') sono spesso impostate assai malamente, dai professori che non accettano che a qualcuno la loro materia possa non piacere, e la prendono sul personale, ai "baroni" che considerano gli studenti un male necessario per l'Universita' (e ce ne sono fin troppi) a problemi assai piu' di fondo e meno personali.
Questi vanno da una scuola improntata a un eccessivo carico di lavoro, con compiti e quantita' di roba da studiare che non lasciano un minuto libero a raggazzi per i quali le attivita' individuali del tempo libero (gioco e socializzazione con i coetanei) sono altrettanto importanti dello studio per uno sviluppo equilibrato, a un'universita' che basa il suo nome esclusivamente sulla fama di selettivita', dove si sente spesso dire cose come "Ah! Di quelli che fan quella facolta' se ne laurea uno su dieci! E' veramente un'universita' valida!". Che, se ci si pensa cinque secondi, e' una scemenza di proporzioni epiche.
E infatti l'incapacita' dell'apparato universitario italiano a sfornare laureati con una preparazione attinente al mondo reale e, soprattutto, in tempi utili, e' alla base della scarsissima competitivita' dei giovani italiani.
Il risultato sono facolta' come Ingegneria che impiegano mediamente 7 anni a preparare un giovane a immettersi nel mondo del lavoro a 25 anni se va bene (quando mediamente in Europa l'eta' e' 21-22, ossia ti trovi a doverti misurare con persone con gia' 3-4 anni di esperienza sul campo, che sono un'enormita'!) e per giunta con una preparazione che sara' magari anche eccelsa, ma e' puramente teorica e completamente scollata da cio' che poi si dovra' fare (e dunque, in sostanza, completamente futile e sprecata).

Per tacere della ricerca sulla quale e' inutile spendere parole. Stendo solo un velo pietoso.
5 stelle;
l'università a volte è proprio cosi:
uno magari deve imparare a piantare dei fiori; quindi scava pianta i semi e annaffia!... fatica=2 rendimento assicurato:)
l'università per insegnarti a piantare i fiori ti fa portare 1 quintale di mattoni su una montagna di 2000 metri a piedi e poi te li fa riportare a valle!
fatica=1000 rendimento=0

http://cercauniversita.cineca.it/php5/prin/cerca.php?text=&cognome=&anno=2007&area=01&ente=%25&cerca=cerca
per chi interessa questa è la ricerca informatica del 2007 in italia!
tremonti TAGLIAAAAAAAA :)
 
alfistaConvinto ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
da wikipedia sulla battaglia di Capo Matapan
e qua te volevo
wikipedia è la rovina delle menti, come qualsiasi fonte incerta e non attendibile
sempre con riferimento agli occasionali miei studenti, non hai idea di quanto devo segarli perché copianoincollano da wiki
e se uno conosce la materia, li becca subito
ripeto
AUGURI
considero wikipedia una fonte molto attendibile e anche autorevole!!!!!
tale storia fu raccontata su un documentario da piero angela! scommetto che anche li avrai da ridire...
posso con rispetto chiederti se tu sei di quella scuola di pensiero che pensa che marconi abbia copiato le sue invenzioni?
mi intrometto solo per dire che wikipedia è una baggianata; ne hanno parlato poco fa in TV; ci sono errori clamorosi e sviste colossali. NON fare affidamento su W.
 
alfistaConvinto ha scritto:
l'università a volte è proprio cosi:
uno magari deve imparare a piantare dei fiori; quindi scava pianta i semi e annaffia!... fatica=2 rendimento assicurato:)
l'università per insegnarti a piantare i fiori ti fa portare 1 quintale di mattoni su una montagna di 2000 metri a piedi e poi te li fa riportare a valle!
fatica=1000 rendimento=0

No, non è affatto così. Per insegnarti a piantare i semi e annaffiare le piantine c'è l'istituto agrario. Per restare in tema, io ho preso 30 in coltivazioni arboree, ma se mi metto a potare una vite la produzione è compromessa, perchè non l'ho mai fatto in vita mia :oops: . L'università però mi ha insegnato PERCHE' si devono potare le viti e COME FUNZIONA il meccanismo della potatura... In altre parole, l'università deve darti una forma mentis tale da affrontare un problema anche nuovo e venirne a capo, non a fare il lavoro manuale. Che poi non sempre, anzi (purtroppo )raramente ci riesca, è un altro triste discorso....
 
a_gricolo ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
l'università a volte è proprio cosi:
uno magari deve imparare a piantare dei fiori; quindi scava pianta i semi e annaffia!... fatica=2 rendimento assicurato:)
l'università per insegnarti a piantare i fiori ti fa portare 1 quintale di mattoni su una montagna di 2000 metri a piedi e poi te li fa riportare a valle!
fatica=1000 rendimento=0

No, non è affatto così. Per insegnarti a piantare i semi e annaffiare le piantine c'è l'istituto agrario. Per restare in tema, io ho preso 30 in coltivazioni arboree, ma se mi metto a potare una vite la produzione è compromessa, perchè non l'ho mai fatto in vita mia :oops: . L'università però mi ha insegnato PERCHE' si devono potare le viti e COME FUNZIONA il meccanismo della potatura... In altre parole, l'università deve darti una forma mentis tale da affrontare un problema anche nuovo e venirne a capo, non a fare il lavoro manuale. Che poi non sempre, anzi (purtroppo )raramente ci riesca, è un altro triste discorso....
cmq era una metafora :)
 
migliazziblu ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
capnord ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
da wikipedia sulla battaglia di Capo Matapan
e qua te volevo
wikipedia è la rovina delle menti, come qualsiasi fonte incerta e non attendibile
sempre con riferimento agli occasionali miei studenti, non hai idea di quanto devo segarli perché copianoincollano da wiki
e se uno conosce la materia, li becca subito
ripeto
AUGURI
cmq voglio raccogliere la sfida..
a tempo perso mi informerò meglio sulla suddetta battaglia da altre fonti!
libri della biblioteca in primis.
quando sbaglio sono il primo ad ammetterlo se xo ho ragione io devi tu fare mea culpa!

Io l'ho già fatto, ho trovato su internet 4-5 siti che parlano della battaglia. Il problema, a quanto pare, era nella arretratezza grave della nostra marina.
Il radar era solo uno dei problemi che non giustifica assolutamente quella disfatta anche perchè il radar era presente solo su alcune navi britanniche e non su tutte. In sostanza le cause partono da molto lontano e sono strategie sbagliate, navi sbagliate, arretramento tecnologico, addestramento dei marinai antiquato etc. etc.
le nostre navi erano molto buone specialmente le corazzate della classe littorio!
la flotta della royal navy che ci affronto era quella di scarto! quindi le nostre navi erano molto meglio!
di radar ne bastano anche su poche navi...
basta trasmettere via radio alle altre le coordinate su cui colpire

Se mi posso permettere
appassionato di storia....sono andato a riprendermi il mio librone di fiducia:
a parte i radar, gli Inglesi avevano anche una portaerei, sapevano delle nostre manovre, da ultimo e non meno importante gli inglesi avevano gia un ottimo sistema di puntamento per la notte, i nostri erano alla prima guerra mondile, di notte cannoni scarichi :shock:
Ciao

inoltre le nostre navi erano più lente, i cannoni avevano una gittata maggiore ma una velocità di caricamento e tiro molto più bassa. In sostanza avevamo delle navi più adatte ad una guerra di posizione.
 
alfistaConvinto ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
da wikipedia sulla battaglia di Capo Matapan
e qua te volevo
wikipedia è la rovina delle menti, come qualsiasi fonte incerta e non attendibile
sempre con riferimento agli occasionali miei studenti, non hai idea di quanto devo segarli perché copianoincollano da wiki
e se uno conosce la materia, li becca subito
ripeto
AUGURI
considero wikipedia una fonte molto attendibile e anche autorevole!!!!!

beh, c'è anche gente che per gravi malattie si rivolgeva al mago do nascimiento.
ognuno ha i propri gusti.
 
capnord ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
capnord ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
da wikipedia sulla battaglia di Capo Matapan
e qua te volevo
wikipedia è la rovina delle menti, come qualsiasi fonte incerta e non attendibile
sempre con riferimento agli occasionali miei studenti, non hai idea di quanto devo segarli perché copianoincollano da wiki
e se uno conosce la materia, li becca subito
ripeto
AUGURI
cmq voglio raccogliere la sfida..
a tempo perso mi informerò meglio sulla suddetta battaglia da altre fonti!
libri della biblioteca in primis.
quando sbaglio sono il primo ad ammetterlo se xo ho ragione io devi tu fare mea culpa!

Io l'ho già fatto, ho trovato su internet 4-5 siti che parlano della battaglia. Il problema, a quanto pare, era nella arretratezza grave della nostra marina.
Il radar era solo uno dei problemi che non giustifica assolutamente quella disfatta anche perchè il radar era presente solo su alcune navi britanniche e non su tutte. In sostanza le cause partono da molto lontano e sono strategie sbagliate, navi sbagliate, arretramento tecnologico, addestramento dei marinai antiquato etc. etc.
le nostre navi erano molto buone specialmente le corazzate della classe littorio!
la flotta della royal navy che ci affronto era quella di scarto! quindi le nostre navi erano molto meglio!
di radar ne bastano anche su poche navi...
basta trasmettere via radio alle altre le coordinate su cui colpire

Se mi posso permettere
appassionato di storia....sono andato a riprendermi il mio librone di fiducia:
a parte i radar, gli Inglesi avevano anche una portaerei, sapevano delle nostre manovre, da ultimo e non meno importante gli inglesi avevano gia un ottimo sistema di puntamento per la notte, i nostri erano alla prima guerra mondile, di notte cannoni scarichi :shock:
Ciao

inoltre le nostre navi erano più lente, i cannoni avevano una gittata maggiore ma una velocità di caricamento e tiro molto più bassa. In sostanza avevamo delle navi più adatte ad una guerra di posizione.
navi lente????????????????????????????????
http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_Littorio
 
...."John Keating, giovane insegnante di letteratura inglese, arriva nel 1959 alla Welton Academy, di cui era stato allievo, dove regnano Onore, Disciplina, Tradizione e ne sconvolge l'ordine imbalsamato insegnando ai ragazzi, attraverso la poesia, la forza creativa della libertà e dell'anticonformismo. Coraggioso nella scelta tematica, discutibile nella sua poco critica esaltazione dell'individualismo e con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l'applauso. Di suo l'australiano P. Weir ci mette l'abituale misticismo e la sapiente guida nella recitazione dei ragazzi inesperti tra cui spicca R.S. Leonard sebbene solo E. Hawke abbia fatto carriera. Eccellente R. Williams. Oscar per la sceneggiatura di Tom Schulman. Inatteso campione d'incassi 1989-90......"

http://www.youtube.com/watch?v=lyyVtohtgqE

Che dire? Se la scuola -o la realtà- si sforzasse a volte di assomigliare un po' alla fantasia -o all'arte- e non soltanto di copiare la Realtà con la erre maiuscola , forse darebbe migliori risultati reali. Certo occorrerebbe moltissimo impegno e moltissimo studio e moltissimo talento da tutte le parti che compongono l'istituzione.
 
force blue ha scritto:
giusto o hai il minimo sindacale
o ripeti. di somari ce n'è fin troppi.

locandina.jpg


Giustissima la guerra ai 6 politico -ma poi esiste ancora ? secondo me ultimamente imperava il 6 sciatto- però non basta. L'impegno e lo studio ,anche quello dei professori, sono indispensabili ,poi però per educare i ragazzi ci vuole fantasia , coraggio ,personalità ,carisma.Per questo ho citato il film. Occorre interessarli e farli collaborare ad un progetto . Mi dirai che in certe classi e in certi ambiti è pura utopia , quando i professori fanno fatica ad ottenere anche solo un minimo di rispetto ed educazione.
Però nei licei sarebbe possibile ottenere risultati buoni , senza ridurre tutto,ragionieristicamente con tutto la comprensione per i ragionieri -quelli veri però- ai voti.
C'è del vero anche in chi sostiene che nell'ormai sin troppo vituperato 68 ed oltre dei nostri fratelli maggiori c'era almeno attrazione e impegno verso la cultura , anche se declinata in un solo senso e dipinta di un solo colore,o per l'appunto due, l'un verso l'altro armati. I nostri fratelli maggiori almeno non ignoravano -chessò- chi era De Gasperi e Togliatti ,come molti giovani dei nostri giorni.Saluti
 
Il primo problema in assoluto sono certi genitori che si rifiutano di crescere e rovinano i loro figli. Non hanno autorità, non sanno farsi rispettare, non dedicano loro il tempo che serve.
 
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