Qui ci si riempe tutti la bocca di "politicamente corretto" (forse perché la riempie molto bene, lungo com'è), ma secondo me c'entra ben poco.
E' una questione di rispetto per gli altri e di evitare di usare appellativi offensivi e dispregiativi nei confronti del tuo prossimo. A meno che con questo tuo prossimo non hai una rapporto di amicizia e confidenza tale che ti permette di usare scherzosamente tali appellativi.
E questa cosa era già una buona norma di civiltà e convivenza prima ancora che inventassero il cosiddetto "politicamente corretto".
Da notare che molti termini che magari un tempo venivano usati normalmente senza alcun intento offensivo, col tempo hanno assunto proprio una valenza offensiva e quindi non si dovrebbero mai usare, se si ha rispetto per gli altri.
Se uno è sovrappeso, non lo chiami "ciccione".
Se uno è di statura inferiore alla media, non lo chiami "tappo".
Se uno non è tanto bello in faccia, non lo chiami "scimmia".
Se uno è stato tradito dalla moglie, non lo chiami "cornuto".
Se uno sta su una sedia a rotelle, non lo chiami "handicappato".
Se uno ha la pelle scura, non lo chiami "negro".
Se uno è omosessuale, non lo chiami "frocio".
Né tanto meno scrivi uno di questi brutti appellativi su uno scontrino.
Il "politicamente corretto" non c'entra niente.