<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Salvataggi in montagna : un'idea che va bene | Il Forum di Quattroruote

Salvataggi in montagna : un'idea che va bene

Leggo che c'è la volontà di far pagare, quanto meno un contributo, ai non pochi pazzoidi / incoscienti che s'improvvisano scalatori senza uno straccio di organizzazione (leggevo, da un'intervista con un soccorritore esperto, che c'è gente in estate che si mette a scalare con le infradito....) e senza preoccuparsi minimamente dei possibili (e probabili) rischi della montagna : dagli improvvisi peggioramenti del tempo / cali di temperatura alla mancanza d'acqua, alle cose più incredibili....... tutto ciò poi, se non finisce tragicamente, è solo perché esistono i servizi di soccorso alpino, fino ad arrivare all'uso degli elicotteri, cosa che per come ricordo io (nell'azienda dove lavoravo qualche volta ne veniva preso uno a nolo per piazzare grosse antenne in alto, in punti strategici) costa intorno ad 1 € al secondo.
Perfettamente giusta l'idea che a costoro, quando un esperto rileva che la richiesta di soccorso è dipesa dalla loro leggerezza, venga addebitata una cifra (consistente) per fargli capire, se la capiranno. la loro pazzia e coprire almeno parzialmente le spese.
L'Italia è un Paese pieno zeppo di comportamenti irresponsabili : cominciamo a far capire che quest'andazzo non può andare avanti in eterno.
 
Pensavo che pagassero gia'....
Devo NON essermi accorto che era la solita sparata da annuncite acuta,
in mancanza di meglio

Beh, no....
Qualcosa c' e'


Che poi non paghi quasi nessuno, dov'e' la meraviglia
??
Una bella cartella e passa la paura
 
Ultima modifica:
Penso che sia soprattutto un fenomeno presente nelle zone ad alta frequentazione turistica.
Da qualche anno ho iniziato a frequentare anche io le montagne dalle mie parti ma situazioni di assenza di un minimo di attrezzatura ne ho viste poche, purtroppo qualcuna si, senza arrivare all'infradito e senza arrivare alle scalate che non frequento.
Ad ogni modo si tratta quasi sempre di errore umano e di valutazione, anche per i più esperti e certe zone possono esser affrontate solo da gente che ha la dovuta esperienza e magari è una delle prime volte anche per loro.
Ad ogni modo in caso di evidente ingenuità trovo sia giusto che ne risponda l'interessato.
 
Ma davvero c'è chi scala le montagne con le infradito? Per me non è possibile, dev'essere una leggenda metropolitana (anzi, leggenda montana).
Io con le infradito mi sento altamente insicuro persino a salire e scendere le scale della palazzina!
E in montagna, anche se devo fare una semplice passeggiata su sentieri adatti a tutti, sempre con gli scarponcini*... mi sentirei nudo senza!

* ne ho due paia: uno La Sportiva più bassi, e un altro più alti, di cui però ora non ricordo la marca
 
Ma davvero c'è chi scala le montagne con le infradito? Per me non è possibile, dev'essere una leggenda metropolitana (anzi, leggenda montana).
Io con le infradito mi sento altamente insicuro persino a salire e scendere le scale della palazzina!
E in montagna, anche se devo fare una semplice passeggiata su sentieri adatti a tutti, sempre con gli scarponcini*... mi sentirei nudo senza!

* ne ho due paia: uno La Sportiva più bassi, e un altro più alti, di cui però ora non ricordo la marca
Boh anche io mai visti sinora, penso sia un problema nelle zone molto turistiche dove ci sono proposte a valle e le vette sono raggiungibili facilmente con funivie, poi da lì magari qualcuno allunga dove non dovrebbe.

Senza andare sulle Dolomiti, nelle zone che frequento ho incontrato raramente qualcuno con le scarpe da ginnastica oppure questo agosto, un gruppetto di 70nni che voleva percorrer un giro ad anello vestiti come si va a messa la domenica.
In un tratto del sentiero erano anche presenti catene per arrampicarsi ma senza che il percorso fosse esposto o particolarmente pericoloso.
Mi chiesero la strada in quanto avevano perso la traccia, nel indicargli la via, gli sconsigliai però di proseguire vestiti così, ma mi dissero che le scarpe erano l'ultimo problema....ok...le signore avevano anche la borsetta...
Poi dopo circa 40 minuti che noi eravamo arrivati all'alpeggio, ci rincontrammo, io li salutai, ed il tipo mi rispose: "visto alla fine, ce l'abbiamo fatta". Mi sono morso la lingua, stavo per dirgli "ok, la prossima volta però si informi e si metta almeno gli scarponcini..".
Ecco questa poteva esser una di quelle occasioni di rischio, pur essendo un sentiero ben battuto d'estate e non troppo impegnativo.
 
Boh anche io mai visti sinora, penso sia un problema nelle zone molto turistiche dove ci sono proposte a valle e le vette sono raggiungibili facilmente con funivie, poi da lì magari qualcuno allunga dove non dovrebbe.

Senza andare sulle Dolomiti, nelle zone che frequento ho incontrato raramente qualcuno con le scarpe da ginnastica oppure questo agosto, un gruppetto di 70nni che voleva percorrer un giro ad anello vestiti come si va a messa la domenica.
In un tratto del sentiero erano anche presenti catene per arrampicarsi ma senza che il percorso fosse esposto o particolarmente pericoloso.
Mi chiesero la strada in quanto avevano perso la traccia, nel indicargli la via, gli sconsigliai però di proseguire vestiti così, ma mi dissero che le scarpe erano l'ultimo problema....ok...le signore avevano anche la borsetta...
Poi dopo circa 40 minuti che noi eravamo arrivati all'alpeggio, ci rincontrammo, io li salutai, ed il tipo mi rispose: "visto alla fine, ce l'abbiamo fatta". Mi sono morso la lingua, stavo per dirgli "ok, la prossima volta però si informi e si metta almeno gli scarponcini..".
Ecco questa poteva esser una di quelle occasioni di rischio, pur essendo un sentiero ben battuto d'estate e non troppo impegnativo.
Il massimo (o meglio, il minimo) che ho visto io è con le scarpe da tennis (tipo Converse All Star per intenderci)... ma era qualche ragazzino o ragazzina, non una persona adulta...
 
Qui in Piemonte c'è la legge regionale da 15 anni, non è mai stata applicata a nessun soccorso, e ce ne sono di sciocchi ogni santo weekend. Dicono sia materialmente impossibile recuperare i soldi, non so se per mancanza di volontà, di norme o di convenienza elettorale.
 
secondo me è un gran ginepraio il discorso del pagamento anche perchè non so su quali basi giuridiche si può considerare sconsiderato il comportamento su di un alpinista, perchè se questo poi a fronte di un 'fattura' non paghi si apre un procedimento giudiziario e li non è che contano le impressioni ma i fatti. Potrei pensare che se per un giorno era stata diramato ad un esempio un avviso metereologico quello potrebbe essere un fattore discriminante per un ingiunzione ma altrimenti non la vedo molto facile per un ente avere il risarcimento.
Altrimenti si decide che per tutto quello che non è in ambito professionale si pagano le spese se non si ha un assicurazione e allora si risolve la questione ,ma non so se sarebbe giusto come principio.
 
Potrebbero introdurre un obbligo di polizza assicurativa.
Tutte le attività d'Italia,anche quelle non in zona sismica o vicino a fiumi che possono esondare sono state obbligate ad aggiungere alle proprie polizze la copertura contro le calamità naturali.
Chi bazzica la montagna dovesse anche pagare 100 o 200 euro all'anno di polizza dubito che smetterebbe di andare a fare le escursioni.
 
secondo me è un gran ginepraio il discorso del pagamento anche perchè non so su quali basi giuridiche si può considerare sconsiderato il comportamento su di un alpinista, perchè se questo poi a fronte di un 'fattura' non paghi si apre un procedimento giudiziario e li non è che contano le impressioni ma i fatti. Potrei pensare che se per un giorno era stata diramato ad un esempio un avviso metereologico quello potrebbe essere un fattore discriminante per un ingiunzione ma altrimenti non la vedo molto facile per un ente avere il risarcimento.
Altrimenti si decide che per tutto quello che non è in ambito professionale si pagano le spese se non si ha un assicurazione e allora si risolve la questione ,ma non so se sarebbe giusto come principio.
Si dovrebbe pagare per assurdo, restando nel nostro tema automobilistico, se qualcuno, a causa di una propria distrazione si fa male alla guida, tanto da necessitare l'intervento di un'ambulanza. Ovviamente non è paragonabile al costo di intervento di soccorso alpino ed elisoccorso.
 
Potrebbero introdurre un obbligo di polizza assicurativa.
Tutte le attività d'Italia,anche quelle non in zona sismica o vicino a fiumi che possono esondare sono state obbligate ad aggiungere alle proprie polizze la copertura contro le calamità naturali.
Chi bazzica la montagna dovesse anche pagare 100 o 200 euro all'anno di polizza dubito che smetterebbe di andare a fare le escursioni.
Dipende se è a persona diventa importante per una famiglia...

Diciamo che rispetto ad una volta anche andare in montagna costa di più tra rifugi con prezzi da ristorante (va bene non si è obbligati a mangiare lì e portare merce in quota costa), parcheggi e strade a pagamento.
Tutte cose che quando capitano a me non spiace contribuire specie se i fondi sono usati per il mantenimento di infrastrutture o per attività locali.
Ma se ci aggiungi anche la spesa per il carburante e non ti porti il tuo mangiare, il centone lo lasci giù quella giornata.
 
Si dovrebbe pagare per assurdo, restando nel nostro tema automobilistico, se qualcuno, a causa di una propria distrazione si fa male alla guida, tanto da necessitare l'intervento di un'ambulanza. Ovviamente non è paragonabile al costo di intervento di soccorso alpino ed elisoccorso.

infatti credo che a questo punto dovrebbe passare il messaggio che per qualsiasi imprudenza in qualsiasi contesto le spese mediche o di soccorso ricadono su chi è stato imprudente , anche giustamente come dici tu in ambito automobilistico, alla fine non ci trovo molta differente tra l'alpinista imprudente e il guidatore scellerato che provoca un incidente.
 
Ma davvero c'è chi scala le montagne con le infradito? Per me non è possibile, dev'essere una leggenda metropolitana (anzi, leggenda montana).
Lo riportò, in un'intervista al Corriere della Sera, un ufficiale responsabile del servizio. Quindi è vero.
Ovvio che siano casi eccezionali (e per fortuna !!) ma dipingono bene fin dove può arrivare l'umana incoscienza.
D'altra parte, anche senza arrivare a questo, c'è chi si è messo a scalare in magliettina e calzoncini, ma il tempo è rapidamente peggiorato e non aveva nemmeno una giacchetta ; chi non ha pensato a portarsi un goccio d'acqua ; chi si è perso, magari mandando fuori strada tutta la famiglia ; chi si è mosso in orari assurdi ed è stato sorpreso dal buio..... e via bestialando.
Tutto ciò oltre, ed a prescindere, dai veri e gravi incidenti tipo cadute nei burroni ecc. che già rappresentano un rischio non marginale.
 
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