<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Salvataggi in montagna : un'idea che va bene | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Salvataggi in montagna : un'idea che va bene

Tutto giusto, anche se la scarpa alta per me è più scomoda dopo ore di utilizzo e mi limita parzialmente la mobilità. La preferenza verso lo scarponcino alto ce l’ho per l’inverno per ridurre al minimo l’ingresso della neve.
Poi va pure contestualizzato, il percorso che va e torna da quelle cascate è di una facilità disarmante( dislivello basso e salita graduale), non servono bastoni ( che comunque porto sempre ) o scarponcini particolari ( a meno di andarci in stagioni umide).
Il punto è la sottovalutazione nei percorsi. Ti puoi slogare la caviglia anche su una roccia affiorante pochi cm o scendendo un piccolo gradino.
Il punto non è tanto la difficoltà del luogo quanto la raggiungibilità per i soccorsi.
L'abbigliamento tecnico equivale a un DPI e serve tanto per ridurre i casi di infortunio quanto per ridurre la necessità di essere soccorsi perciò anche se uno fa la passeggiatina sul sentiero semplice ma si allontana 1 ora significa che qualcuno dovrà attrezzarsi per raggiungerti dal punto più comodo che verosimilmente sarà ad 1 ora di camminata. Se poi la tua passeggiata è più lunga è anche peggio.

Anche andare a funghi richiede un abbigliamento idoneo, inutile fare gli sportivi con le scarpine da ginnastica su e giù per i monti.
 
Mio padre, elicotterista dell'Aeronautica Militare fino a pochi anni dal pensionamento (per quei ruoli, le visite mediche periodiche non perdonano) ha comandato il SAR di Linate e collaborato con i Ragni di Lecco nelle operazioni, frequenti, di soccorso in montagna. Negli anni 80 e 90 forse le infradito non erano di moda, ma di gente che veniva recuperata con le Superga o espadrillas ce n'era parecchia. Fortunatamente, non esistendo cellulari e videocamere così diffuse, nelle cene conviviali non erano rari i racconti di persone recuperate razziata con molta veemenza dai soccorritori (peraltro, a parte i piloti e specialisti, ovviamente professionisti, gli altri erano volontari, gente che lasciava lavoro e o famiglia per andare a recuperare in alcuni casi, chi ha avuto disavventure serie, in altri, chi si era preso una storta andando in giro con scarpette di tela). Adesso, in alcuni casi, arrivano fatture ben salate, si spera per arginare il fenomeno.
Prendo spunto da questo post. Io abito a Lecco e qui ci sono scuole di alpinismo, si può andare a rocciare oppure semplici passeggiate in montagna. Anch'io ho sempre saputo che in caso di intervento del elicottero se la persona da soccorrere è infortunata non si paga. Mentre chi è stanco, si perde al buio e casi analoghi il soccorso si paga. Diversamente le competizioni sportive tipo questa fatta a Lecco https://www.resegup.it/ (guardare il filmato) è tutto preparato con soccorritori lungo il percorso e non usano certo calzature tipo scarponi. Anzi è fatto tutto in agilità. Il argazzo di mia figlia lo scorso anno ha fatto questo https://www.trofeokima.org/ 52 Km e oltre 8000 m di dislivello. Classificato 16°
 
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