<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Salari - 10% dal 2007 | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Salari - 10% dal 2007

In un paese che ha spesso puntato più sul basso costo della manodopera piuttosto che sulla qualità della lavorazione, anche le lavorazioni di qualità finiscono per abbassare gli stipendi perché pur permettendosi di pagare "molto di più" gli è sufficiente pagare "poco di più". Ed il margine sappiamo in quali tasche finisce.
Poi l'Italia è patria di PMI, più P che M.
E più sei piccolo più la contrattazione è qualcosa che non esiste, il lavoro è visto dai "padroni" come un dono che nella loro magnanimità donano alla grande famiglia di dipendenti. Gli stipendi buoni son solo per famigliari amici e lacché.
Ne ho conosciute molte di realtà così, da temere che siano l'assoluta maggioranza.

A quelle grandi, in mani straniere, interessa solo ridurre i costi e col timore di venire liquidati si sta zitti e si tira a campare.

Chiudo ricordando che la crisi del 2008 - 2012 ha spostato tanti impieghi da una posizione redditizia ad una "va bene che hai un lavoro".
Ne ho in casa una, che sconta dallo stipendio di 13 anni fa almeno il 30% di perdita.
 
In un paese che ha spesso puntato più sul basso costo della manodopera piuttosto che sulla qualità della lavorazione, anche le lavorazioni di qualità finiscono per abbassare gli stipendi perché pur permettendosi di pagare "molto di più" gli è sufficiente pagare "poco di più". Ed il margine sappiamo in quali tasche finisce.
Poi l'Italia è patria di PMI, più P che M.
E più sei piccolo più la contrattazione è qualcosa che non esiste, il lavoro è visto dai "padroni" come un dono che nella loro magnanimità donano alla grande famiglia di dipendenti. Gli stipendi buoni son solo per famigliari amici e lacché.
Ne ho conosciute molte di realtà così, da temere che siano l'assoluta maggioranza.

A quelle grandi, in mani straniere, interessa solo ridurre i costi e col timore di venire liquidati si sta zitti e si tira a campare.

Chiudo ricordando che la crisi del 2008 - 2012 ha spostato tanti impieghi da una posizione redditizia ad una "va bene che hai un lavoro".
Ne ho in casa una, che sconta dallo stipendio di 13 anni fa almeno il 30% di perdita.

Sicuramente la modesta dimensione media aziendale incide, anche perché spesso ciò consente di sfuggire alla contrattazione collettiva, la quale di solito adegua il salario sostanzialmente all’inflazione.

Ricordo che fino al 2000 circa l’aumento contrattuale (settore credito) era pari all’inflazione, più un delta che teneva conto della produttività, e a ogni contratto la produttività aumentava, tanto che i dipendenti, di tutte le banche, diminuivano progressivamente, però (e questo è il punto-base) si davano mansioni di maggiore responsabilità a inquadramenti sempre più inferiori. Pertanto lo stipendio medio della categoria comunque diminuiva, e non di poco…..

Poi qualcosa è cambiato ancora in peggio, ovvero al massimo si recuperava l’inflazione, tanto che presi la decisione di stracciare la tessera sindacale……il sindacato sembrava non avesse più alcun potere contrattuale….

Così fino a quando sono andato in esodo e poi in pensione, e penso che la situazione oggi sia ulteriormente peggiorata.

Tra l’altro io credo che questa della produttività che non aumenta sia una leggenda metropolitana, perché in Italia ci sono aziende molto avanzate e innovative, altro che. Basti vedere come va l’export. Solo che magari non sono più italiane (e tenendo sempre presente il citato discorso degli inquadramenti)……e allora il discorso si allarga……
 
Ultima modifica:
Mansioni di alta responsabilità che una volta venivano svolte da funzionari di alto e altissimo livello, oggi sono svolte da quadri direttivi, che come stipendio sono funzionari di basso e medio livello.
E questo non credo che avvenga solo tra i bancari, ma anche nel comparto assicurativo e anche in altri settori, compreso il manifatturiero (eventualmente datemi conferma).

I quadri direttivi furono inventati (purtroppo) dalle aziende negli anni ‘90 per risparmiare sul costo del personale dipendente. E’ questa la verità.
 
Ultima modifica:
Appunto....
La classe imprenditoriale non sa fare altro di meglio....
( Se non ancor peggio vendendo le Aziende )
Da dietro lo slogan, regolarmente riportato:
" La ricchezza, bisogna, PRIMA di dividerla, CREARLA * "*
Visto che i lavoratori fan la loro parte, con piu' ore della nostra concorrenza

*
" E ", dice il saggio,
" Quella creata fino ad oggi? "
Risposta:
" Chi ce l' ha, se la tiene ben stretta "....
Su tali basi....
Visto che le nostre manovalanze fan la loro parte lavorando piu' ore delle loro concorrenti....
Non ci sono possibilia'....
Ti stronco subito :)
Se ti fatturo 100 euro netti da pagare, a me, ipotizzando di non avere costi, me ne restano 40 in tasca. Se ci metto i costi attuali di struttura, me ne restano 20 scarsi. Se dovessi avere dipendenti, me ne resterebbero 10.
Game, set, match
 
Ti stronco subito :)
Se ti fatturo 100 euro netti da pagare, a me, ipotizzando di non avere costi, me ne restano 40 in tasca. Se ci metto i costi attuali di struttura, me ne restano 20 scarsi. Se dovessi avere dipendenti, me ne resterebbero 10.
Game, set, match

In realtà, vanno tolti prima costi di struttura e dei dipendenti e poi quelli delle tasse, anche se il risultato finale è lo stesso.
Ci avventuriamo in discorsi complicati, ma poi, spesso, almeno per le aziende produttive, ci sono gli aiuti vari che prendono le aziende.
E direi che tassare molto e dare aiuti e finanziamenti è un modo per tenere le aziende dipendenti dalla politica.
 
Mansioni di alta responsabilità che una volta venivano svolte da funzionari di alto e altissimo livello, oggi sono svolte da quadri direttivi, che come stipendio sono funzionari di basso e medio livello.
E questo non credo che avvenga solo tra i bancari, ma anche nel comparto assicurativo e anche in altri settori, compreso il manifatturiero (eventualmente datemi conferma).

I quadri direttivi furono inventati (purtroppo) dalle aziende negli anni ‘90 per risparmiare sul costo del personale dipendente. E’ questa la verità.

Verissimo... c'è anche da dire però che in Paesi diversi dall'Europa (cito il Brasile ma qualunque altro va bene), gli operai (non parlo dei tecnici specializzati) guadagnano meno degli impiegati. E questo ha un duplice vantaggio: incentiva la crescita culturale e l'ascensore sociale + mantiene sostenibili le attività ad alto impiego di manodopera: riparazioni, montaggi, lavorazioni agricole. E' quello che succedeva negli anni 60 e che permise il boom economico italiano.

Da noi purtroppo (lentamente, partendo dagli anni 70 in avanti) è successo l'esatto contrario: la manodopera "pura" è diventata costosissima (un impiegato alla fine guadagna pure meno di un operaio se questo si fa qualche ora di straordinario), effettuare riparazioni o altri lavori manuali è diventato impossibile, con costi esorbitanti, e l'incentivo a migliorare l'istruzione è finito nel nulla, con una percentuale di laureati magari anche in crescita, ma che fanno lavori insulsi e sottopagati. Da qui la crescente disaffezione verso istruzione e formazione su determinate materie. A mio personalissimo avviso, un impiegato diplomato o laurea breve, DEVE di base guadagnare un 50% in più rispetto ad un operaio, pur diplomato. Esempio classico: salario MINIMO 1000 euro per operaio / 1500 impiegato. Provate a fare un giro nelle imprese "normali" e paragonate gli stipendi. Si dirà "eh ma l'operaio fa un lavoro usurante l'impiegato sta al calduccio"... Ok, allora paghiamo i medici 1000 euro perché stanno in studio al caldo e 2000 un saldatore?

Il gap tra i salari dovrebbe valorizzare le competenze, certo tenendo conto degli eventuali rischi e lavori usuranti, ma non per tutte le categorie a prescindere. Uniformare tutto significa impedire la crescita sociale della classe media (che è un po' quello che è successo).
 
Verissimo... c'è anche da dire però che in Paesi diversi dall'Europa (cito il Brasile ma qualunque altro va bene), gli operai (non parlo dei tecnici specializzati) guadagnano meno degli impiegati. E questo ha un duplice vantaggio: incentiva la crescita culturale e l'ascensore sociale + mantiene sostenibili le attività ad alto impiego di manodopera: riparazioni, montaggi, lavorazioni agricole. E' quello che succedeva negli anni 60 e che permise il boom economico italiano.

Da noi purtroppo (lentamente, partendo dagli anni 70 in avanti) è successo l'esatto contrario: la manodopera "pura" è diventata costosissima (un impiegato alla fine guadagna pure meno di un operaio se questo si fa qualche ora di straordinario), effettuare riparazioni o altri lavori manuali è diventato impossibile, con costi esorbitanti, e l'incentivo a migliorare l'istruzione è finito nel nulla, con una percentuale di laureati magari anche in crescita, ma che fanno lavori insulsi e sottopagati. Da qui la crescente disaffezione verso istruzione e formazione su determinate materie. A mio personalissimo avviso, un impiegato diplomato o laurea breve, DEVE di base guadagnare un 50% in più rispetto ad un operaio, pur diplomato. Esempio classico: salario MINIMO 1000 euro per operaio / 1500 impiegato. Provate a fare un giro nelle imprese "normali" e paragonate gli stipendi. Si dirà "eh ma l'operaio fa un lavoro usurante l'impiegato sta al calduccio"... Ok, allora paghiamo i medici 1000 euro perché stanno in studio al caldo e 2000 un saldatore?

Il gap tra i salari dovrebbe valorizzare le competenze, certo tenendo conto degli eventuali rischi e lavori usuranti, ma non per tutte le categorie a prescindere. Uniformare tutto significa impedire la crescita sociale della classe media (che è un po' quello che è successo).

Gusto o non giusto, non entro nel merito, viviamo in un'economia di mercato, per cui anche gli stipendi sono soggetti alla legge della domanda e dell'offerta, per cui gli stipendi per i lavori per cui c'è più domanda e meno offerta tendono a salire.
Quello che, a mio giudizio, deve fare lo stato è semplicemente di imporre dei minimi dignitosi per tutti, ma non oltre.
Se servono i saldatori e non ci sono, non trovo scandaloso che il saldatore prenda più di un avvocato per cui la situazione domanda offerta è ribaltata.
 
In realtà, vanno tolti prima costi di struttura e dei dipendenti e poi quelli delle tasse, anche se il risultato finale è lo stesso.
Ci avventuriamo in discorsi complicati, ma poi, spesso, almeno per le aziende produttive, ci sono gli aiuti vari che prendono le aziende.
E direi che tassare molto e dare aiuti e finanziamenti è un modo per tenere le aziende dipendenti dalla politica.
Infatto ho portato tre esempi, uno senza costi di struttura e due con costi di struttura.

Grazie, non sapevo che i costi vanno prededotti :D
 
Infatto ho portato tre esempi, uno senza costi di struttura e due con costi di struttura.

Grazie, non sapevo che i costi vanno prededotti :D

Di quello che faccio extra-scuola, gran parte lo fatturo ad una fondazione senza partita IVA.
Per cui, il compenso è tutto compreso, pure l'IVA, e poi sono cavoli miei.
Insomma, pagata IVA, integrativo Inarcassa a fondo perduto, gestione separata INPS, e IRPEF, di 100 lordi, mi rimangono 35 netti. E non ho spese, praticamente.
Non posso fare il forfettario perché il mio reddito da lavoro dipendente supera i 30.000 lordi.
 
Ti stronco subito :)
Se ti fatturo 100 euro netti da pagare, a me, ipotizzando di non avere costi, me ne restano 40 in tasca. Se ci metto i costi attuali di struttura, me ne restano 20 scarsi. Se dovessi avere dipendenti, me ne resterebbero 10.
Game, set, match
E' il famoso "cuneo fiscale" di cui dai tempi ormai immemori di Prodi di parla di tagliare. Sempre con la forbicina delle unghie.

però, però, e mi riallaccio al mio ed altri post, poi vedi ingegnerini (triennali) con quasi 10 anni di anzianità prendere 1'500€ (con le agevolazioni di 2 figli a carico) che vengono fatturati ai clienti dagli 80 ai 100€ l'ora ...

Quindi stando bassi dovrebbe produrti fatturato per almeno 120'000€ l'anno. Se lui guadagna poco più di 20'000€ l'anno i 100k vanno tutti allo stato?
 
Di quello che faccio extra-scuola, gran parte lo fatturo ad una fondazione senza partita IVA.
Per cui, il compenso è tutto compreso, pure l'IVA, e poi sono cavoli miei.
Insomma, pagata IVA, integrativo Inarcassa a fondo perduto, gestione separata INPS, e IRPEF, di 100 lordi, mi rimangono 35 netti. E non ho spese, praticamente.
Non posso fare il forfettario perché il mio reddito da lavoro dipendente supera i 30.000 lordi.
Purtroppo tu hai anche quella porcheria di gestione separata Inps. Hai considerato il pgamanto Inps al netto della deduzione Irpef+addizionali?

Comqune a me che sono fuori Inps va ancora bene, un artigiano o commerciante piange ben di più
 
Questo è veramente un problema per la nostra Italia.

Salari che non crescono significa, maggiore povertà, minor potere di acquisto, più persone che lasciano il paese...sarebbe opportuno avere una visione, un progetto, qualcosa, per invertire questo trend.
 
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