renatom ha scritto:4ruotelover ha scritto:Premetto prima di tutto che non so il motivo del cedimento del braccetto in questione e sul quale, in accordo alla prassi rigorosa accademica, occorrerebbe svolgere un'accurata analisi (c'è una disciplina apposita che si occupa di questo) poiché le cause possono essere diverse. Detto ciò, essendo un organo di sicurezza in quanto elemento del sistema sospensivo, ritengo che si tratti di un guasto da classificarsi come "grave" e che occorra dar seguito ad un iter di verifica proprio per valutare la causa prima di tutto e poi se ci sono implicazioni su altri prezzi prodotti. Se così fosse, il cedimento sarebbe riconducibile al processo di progettazione e/o fabbricazione del componente per cui urgerebbero provvedimenti tempestivi. Immagino che per quel componente MINI ricorra alla subfornitura per cui le verifiche tecniche si eseguono in modo tipicamente congiunto.
Venendo al materiale, anche qui una premessa: nel seguito mi riferirò alle caratteristiche del materiale e non a quelle del componente. Lo preciso perché è importante questa distinzione in generale e in più perché non ho esperienza pratica (ossia a livello aziendale) in tal senso.
L'uso dell'alluminio nella realizzazione di determinati componenti in ambito automotive diviene interessante proprio per la possibilità di contenimento delle masse in virtù del suo ridotto peso specifico. In particolare nell'ambito delle sospensioni, ciò permette di ridurre il valore delle cosiddette masse non sospese. Si realizza così oltre, banalmente, ad una diminuzione della massa complessiva del veicolo (con risvolti positivi in ambito energetico) anche un miglioramento dell'handling e (seppur molto limitato) del comfort.
Purtroppo però c'è il rovescio della medaglia già illustrato che riguarda le modeste caratteristiche meccaniche dell'alluminio in comparazione con quelle tipiche dell'acciaio. Sia da un punto di vista statico che dinamico (a fatica). In particolare nella seconda situazione l'alluminio presenta un limite di fatica che decresce all'aumentare del numero di cicli nella zona di vita illimitata.
L'alluminio offre quindi una possibilità interessante ma il suo uso richiede di affrontare delle problematiche. Ora, non guardare i vantaggi ed affrontare solo gli svantaggi pur di ottenere come unico obiettivo quello della riduzione (ipotetica) del costo finale del componente, mi lascia molto perplesso. Considerando, di nuovo, l'importanza del componente in oggetto. In più se quel componente viene fornito da terzi, in caso di problemi, scatterebbero delle amare conseguenze per il fornitore.
Condivido gran parte di quello che scrivi.
Faccio un aio di considerazioni sulle due parti evidenziate nell'ordine:
- il che equivale sostanzialmente a dire che non c'è limite di fatica: se si volesse durata "illimitata" dall'alluminio si dovrebbe ricorrere a dei sovradimensionamenti non accettabili per vari motivi
- non è detto: se il pezzo è stato realizzato in maniera conforme alle specifiche contrattuali, non credo che il cedimento sia responsabilità del fornitore, ma p piuttosto di chi ha progettato.
Ottima la prima considerazione!
Quanto alla seconda sono d'accordo con te, tuttavia mi piacerebbe credere, relativamente al caso in questione, che non sia un errore di tipo progettuale. Infatti considerando lavoro in team, strumenti attuali ed esperienza sarebbe ampiamente evitabile. In più, così fosse, la diffusione del problema potrebbe essere importante, se appunto tutti i braccetti fossero progettati in quello stesso modo.