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L'area Nafta in grande slancio. Il lancio di nuovi prodotti nell'area Nafta, nello specifico per i marchi Jeep e Ram, è funzionale a sostenere le performance di una regione che continua a sostenere l'andamento dell'intero gruppo. Tra Stati Uniti, Canada e Messico il gruppo ha registrato un aumento del 10% sia per i volumi che per i ricavi. Le consegne sono infatti salite a 2,633 milioni per effetto della positiva accoglienza del mercato per le nuove generazioni del Ram 1500 e delle Jeep Wrangler, Cherokee e Compass. Grazie all'aumento dei volumi e dei prezzi i ricavi sono arrivati a 72,384 miliardi mentre l'utile operativo è migliorato del 19% arrivando a 6,23 miliardi con un margine aumentato dal 7,9% all'8,6%.
Migliora il Sud America, peggiorano l'Europa e l'Asia. Nelle altre regioni geografiche i dati sono contrastanti. L'America Latina ha assistito a una crescita delle consegne del 12% grazie al Brasile e del 2% dei ricavi e ha quindi visto l'utile operativo salire da 151 a 359 milioni (margine dal'1,9% al 4,4%). Nell'area Emea, invece, le consegne sono scese del 3% a 1,318 milioni ma grazie al mix di prodotto favorevole i ricavi sono saliti dell'1% fino a 22,815 miliardi. L'utile operativo, sceso da 735 a 406 milioni, ha invece scontato "un effetto prezzi sfavorevole", l'impatto delle nuove procedure di omologazione Wltp e l'aumento dei costi pubblicitari a sostegno della crescita della Jeep. È l'Asia-Pacifico a mostrare comunque le peggiori performance: consegne in calo del 285, ricavi in flessione del 17% e risultato operativo in perdita per 296 milioni, a fronte del dato positivo per 172 milioni del 2017.
"Una Maserati in grande sofferenza. Infine la Maserati ha subito cali a doppia cifra per tutti i suoi indicatori. Le consegne sono calate del 32,5% a 34.900 per colpa dell'indebolimento della domanda in alcuni mercati, a partire dalla Cina, e nel segmento delle berline. Di conseguenza i ricavi si sono ridotti del 34% a 2,663 miliardi e l'utile operativo di ben il 73% a 151 milioni per colpa non solo dei minori volumi ma anche dell'impatto negativo dei cambi e dell'incremento degli ammortamenti."