<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Riscaldamento casa | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Riscaldamento casa

Se tengono una temperatura media più alta, allora è diverso.

A naso secondo me tengono una temperatura fissa tutto il giorno (sempre a naso per me tengono almeno 19.5-20 gradi altrimenti stare vestiti leggeri credo che sia difficile) mentre io mi accontento di 18 gradi al mattino che poi salgono fino a 20 circa la sera.
Il mio termostato che è vecchiotto ma per l'epoca era abbastanza avanti permette di sapere,se si sceglie di impostare una temperatura fissa e non stabilire a priori gli orari di accensione,quante ore è stato acceso il riscaldamento durante la giornata,ti dice anche quali sono stati i picchi di temperatura minima e massima e a che ora si sono verificati.
Ho provato a impostare temperatura minima e massima e lasciare che facesse da solo ma ho visto che mediamente stava acceso 1 ora in più rispetto a come lo uso adesso,in pratica come se fosse un timer perchè ho impostato la temperatura minima molto bassa in modo che non si accenda fuori orario.
Però non ho capito se il termostato tiene conto delle pause in la caldaia è in sospensione oppure conta semplicemente quante ore l'interruttore è stato su on.
 
A naso secondo me tengono una temperatura fissa tutto il giorno mentre io mi accontento di 18 gradi al mattino che poi salgono fino a 20 circa la sera.
Il mio termostato che è vecchiotto ma per l'epoca era abbastanza avanti permette di sapere,se si sceglie di impostare una temperatura fissa e non stabilire a priori gli orari di accensione,quante ore è stato acceso il riscaldamento durante la giornata,ti dice anche quali sono stati i picchi di temperatura minima e massima e a che ora si sono verificati.
Ho provato a impostare temperatura minima e massima e lasciare che facesse da solo ma ho visto che mediamente stava acceso 1 ora in più rispetto a come lo uso adesso,in pratica come se fosse un timer perchè ho impostato la temperatura minima molto bassa in modo che non si accenda fuori orario.
Però non ho capito se il termostato tiene conto delle pause in la caldaia è in sospensione oppure conta semplicemente quante ore l'interruttore è stato su on.

Sicuramente il termostato tiene il conto delle ore in cui ha dato il consenso all'accensione, non di quelle in cui era effettivamente acceso il bruciatore.
Poi bisogna, ulteriormente, considerare se il tuo bruciatore è on-off o è in grado di modulare.
Quindi, quella è un'indicazione che lascia un po' il tempo che trova.
 
No. Direi che il fatto che la caldaia sia a condensazione non ha alcuna influenza sulla potenza di riscaldamento.
Influenza la temperatura di condensazione. Se hai una mandata di 22-24°C per un riscaldamento a pavimento, condensi molto più in basso, guadagnsndo calore, rispetto ai radiatori con mandata a 60°C.
 
Influenza la temperatura di condensazione. Se hai una mandata di 22-24°C per un riscaldamento a pavimento, condensi molto più in basso, guadagnsndo calore, rispetto ai radiatori con mandata a 60°C.

Condensi sempre a 100 gradi, dato che sei, praticamente, a pressione atmosferica. Poi, come dicevo, puoi recuperare di più a livello di calore sensibile, dato che raffreddi di più i fumi.
 
Condensi sempre a 100 gradi, dato che sei, praticamente, a pressione atmosferica. Poi, come dicevo, puoi recuperare di più a livello di calore sensibile, dato che raffreddi di più i fumi.
Per la caldaia a condensazione la temperatura dell'acqua si aggira tra i 60° e i 70° per un impianto collegato a radiatori tradizionali. Salendo oltre i 70° si avrebbe un inutile aumento dei consumi. Se però si ha un impianto di riscaldamento a pavimento, la temperatura dell'acqua sarà tra i 25°C e i 50°C.
Fonte l'ing. energetico che ha progettato e conduce la caldaia di diversi condomini oltre il mio.
 
Per la caldaia a condensazione la temperatura dell'acqua si aggira tra i 60° e i 70° per un impianto collegato a radiatori tradizionali. Salendo oltre i 70° si avrebbe un inutile aumento dei consumi. Se però si ha un impianto di riscaldamento a pavimento, la temperatura dell'acqua sarà tra i 25°C e i 50°C.
Fonte l'ing. energetico che ha progettato e conduce la caldaia di diversi condomini oltre il mio.

Forse non ci stiamo capendo.
Con l'impianto a pavimento raffreddi di più i fumi recperando una quota maggiore di calore sensibile, ma il grosso del vapore acqueo contenuto nei fumi condensa a 100 gradi perché a quella temperatura avviene il cambiamento di stato, dato che siamo pressoché a pressione atmosferica.
Il maggiore calore che recuperi con l'impianto a pavimento è quindi, in massima parte, calore sensibile e non latente.
 
Forse non ci stiamo capendo.
Con l'impianto a pavimento raffreddi di più i fumi recperando una quota maggiore di calore sensibile, ma il grosso del vapore acqueo contenuto nei fumi condensa a 100 gradi perché a quella temperatura avviene il cambiamento di stato, dato che siamo pressoché a pressione atmosferica.
Il maggiore calore che recuperi con l'impianto a pavimento è quindi, in massima parte, calore sensibile e non latente.
OK, chiarito la dicotomia tra calore latente e sensibile (credo una questione prettamente di fisica tecnica, più che di fisica generale), pare assodato che un riscaldamento ad ampia superficie, come quello a pavimento consenta mandate di acqua a temperatura nettamente più bassa, aumentando l'efficienza rispetto ad sistema a radiatori. A questo si aggiunge la distribuzione del calore uniforme e non gradientata presso le sorgenti radianti o le fughe di dispersione verso l'esterno, e una distribuzione che parte dai 20-22°C a pavimento sino a 18-20°C al soffitto, che invece viene maggiormente riscaldato dai radiatori per il sistema di circolazione convettiva dell'aria calda.
 
dovevo pensarci prima, ma nel 1996 non c'era la diffusione e la cultura di adesso su tale forma di riscaldamento.
La mia casa è stata finita, con rallentamenti dovuti alle scarse vendite in costruzione, nel 2010. Come progettazione credo si risalga a 2 o 3 anni prima. Era previsto il riscaldamento classico a termosifoni, caldaia a condensazione e contakWh termici per ogni unità. Io chiesi il riscaldamento a pavimento fuori capitolato, dopo aver verificato le opzioni presso la casa-azienda del progettista dell'impianto. Il risultato fu che il capitolato venne aggiornato gratuitamente a tutti gli appartamenti, in quanto consentiva al costruttore un risparmio nella realizzazione dell'impianto, in primis con una caldaia di classe di potenza inferiore che rendesse non necessaria la pratica dei VVdF. Questo ben si raccorda con la buona coibentazione, migliorabile negli infissi ancora un alluminio con vetri a singola camera. Ho proposto al condominio di sostituirli con quelli in pvc a tripla camera usando il bonus 110%, unitamente a sfruttare la predisposizione a solare termico per acqua sanitaria (unico caso in cui la caldaia lavora recuperando meno calore per la mandata a 40-45°C) ed il fotovoltaico condominiale. Ma non ho ottenuto alcun voto a favore.
 
Il risultato fu che il capitolato venne aggiornato gratuitamente a tutti gli appartamenti, in quanto consentiva al costruttore un risparmio nella realizzazione dell'impianto,

Queste sono cose che non capirò mai. Devo essere io cliente a dirti certe cose?

ps
nella mia mi sono dovuto impuntare io per inserire nell'intercapedine l'isolamento termico ( tipo germatherm )
 
Queste sono cose che non capirò mai. Devo essere io cliente a dirti certe cose?
Cose che succedono quando il cliente è un fisico 40nne un po' rompiscatole maniaco ossessivo ed il costruttore un ingegnere alle soglie della pensione con una storia di costruttore tradizionale, il che, in alcuni ambiti, non è certo un male...
 
Back
Alto